Restauro delle architetture egizie antiche

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pizia.
00mercoledì 22 dicembre 2010 19:15
Tutela e recupero del patrimonio storico nel caso particolare dell'Egitto
Forse le antichità egizie non smetteranno mai di aver bisogno di manutenzione ordinaria e straordinaria, un po' per la loro vetustà, un po' per l'enorme richiesta turistica, sempre in aumento e in evoluzione.

Il tempio di Luxor è attualmente oggetto di restauro, quindi durante il mio ultimo viaggio dello scorso novembre, ho potuto vedere il cantiere, apprezzare certi particolari, capire in che modo i tecnici hanno recepito la Teoria del Restauro.

E secondo me stanno facendo un bel lavoro!

Vi mostro qualche foto dei lavori, così possiamo parlarne.



Ecco il restauro (non finito) di una colonna, la forma mancante viene reintegrata con frammenti di mattone e pietra (calcare spaccato), legati con cemento, anziché usare conci di pietra tagliata come si era soliti fare in precedenza.
La pietra egiziana è molto bella, è facile da tagliare e abbonda in varie cave, inoltre gli artigiani egiziani possiedono ancora quest'arte, quindi molto spesso si usa per reintegrare parti mancanti, come si può vedere in altri monumenti (ad esempio Sfinge).
Però il risultato è ambiguo: l'osservatore può essere indotto a pensare che sia tutto materiale antico, non essendo evidente quali parti siano state ricostruite.
In questo modo invece è evidente la differenza, quando sarà steso l'intonaco, realizzato con polveri e sabbie ricavate da pietra autoctona macinata, l'insieme assumerà una forma completa, molto simile a quella originale, avrà un colore omogeneo, ma avvicinandosi sarà immediato capire dove finisce l'originale e comincia il restauro.
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