Prinpessa Any

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Biceleon
00giovedì 6 ottobre 2011 21:43
Qualcuno saprebbe darmi qualche informazione in più sulla principessa Any? - Link
Hatshepsut76
00giovedì 6 ottobre 2011 23:36
Ciao Biceleon, ho provato a cercare notizie su questa principessa in alcuni dei testi che ho a disposizione, ma l'unico Any che ho trovato (in Akhenaten. Egypt's false prophet, di NIcholas Reeves), riguarda un cortigiano, cui corrispondono questi titoli:

scriba reale
scriba delle offerte di Aten
dispensiere della casa di Aakheperura (Amenophis II)

Ho provato anche a cercare sul Grimal, ma l'indice non riporta questo personaggio.

-Kiya-
00venerdì 7 ottobre 2011 00:01
Confesso che ne ignoravo l'esistenza....
Il testo "The complete Royal Families of Ancient Egypt" di Dodson e Hilton non ne fa menzione e sembra non esservi altra traccia di questa Principessa oltre al canopo conservato al Met (forse con una ricerca più approfondita saremo più fortunati).

Peccato che l'iscrizione funeraria del canopo ometta il nome del Re di cui era figlia.
Ho provato comunque a tradurre l'iscrizione, ma sono in difficoltà con la parte inferiore della prima colonna, a causa di un segno parzialmente danneggiato e forse uno mancante in toto. Il resto, tuttavia, dovrebbe significare:

"Recitato dal Servo del Ka (Sacerdote funerario) di Nefti (poi il gruppo D36:D36: ? - ? -Z1/ aa?? nome femminile?) , il/la quale ha scelto la protezione di Hapy per l'Osiride figlia del Re chiamata/detta Iny"
Hatshepsut76
00venerdì 7 ottobre 2011 09:41
Giusto per completeezza, i testi da me presi in considerazione per la ricerca sono stati:

- La Grande Enciclopedia curata da Edda Bresciani


. Il Dizionario di Franco Cimmino


- Il testo sulla Valle dei Re di Reeves e Wilkinson
Antonio Faricelli
00venerdì 7 ottobre 2011 09:42
Visto che il canopo è datato "Dynasty 18" potrebbe essere proprio il cortigiano di cui parla Hatshepsut76. Magari Reeves sbaglia a parlare al maschile, Any potrebbe essere una cortigiana, in tal caso sbaglia il Met a scrivere "principessa".

E poi non mi sembra il canopo di una principessa, soprattutto se della diciottesima dinastia. Mi da l'idea di un oggetto medio-economico, per la tasca di un cortigiano.
Hatshepsut76
00venerdì 7 ottobre 2011 10:03
In realtà, Antonio, l'ho tradotto al maschile istintivamente, visto che poi ieri l'ora era un po' tarda non ho pensato poteva essere anche al femminile... Grazie, comunque per supportare la mia tesi.
-Kiya-
00venerdì 7 ottobre 2011 10:20
C'è scritto "la figlia del Re"
Antonio Faricelli
00venerdì 7 ottobre 2011 10:56
Re:
-Kiya-, 07/10/2011 10.20:

C'è scritto "la figlia del Re"


Forse "Re" era il nome del padre e non un titolo regale [SM=x822710]

In effetti l'iscrizione sfata ogni dubbio.
Il reperto si conosce da oltre un secolo, come mai nessuna biografia riporta questa regina nell'albero genealogico di un re della XVIII dinastia?
-Kiya-
00venerdì 7 ottobre 2011 12:00
Perchè, non avendo alcun riferimento di paternità, non sanno dove collocarla.
-Kiya-
00venerdì 7 ottobre 2011 13:33
Per comodità, allego l'immagine anche qui:


Kareni
00venerdì 7 ottobre 2011 19:00
Bella domanda ... il nome non mi è nuovo, ma non saprei darti alcuna informazione a proposito; credo che in ambito egittologico, allo stato attuale, non si sappia più di tanto su questa principessa, data la mancanza di riferimenti. In effetti è una sfortuna che non sia riportato il cartiglio del Re...magari un prossimo ritrovamento potrà far luce.


-Kiya-, 07/10/2011 00.01:

sono in difficoltà con la parte inferiore della prima colonna, a causa di un segno parzialmente danneggiato e forse uno mancante in toto.



Il segno sfortunato è uno, si tratta (quasi) certamente del bilittero ḥr (D2), accompagnato da Z1, come al solito (anche quando non dovrebbe...sia se usato come idiogramma "testa" sia come preposizione "su, sopra ecc.", ma questa è un'altra storia :). ... il gruppo D36:D36: invece penso che debba essere traslitterato ˁ.wy cioè "le due braccia/le braccia", al duale, ho già incontrato questo termine usato in modo così sibillino in un sarcofago del museo di Torino :) ... porre le braccia su qualcuno era un segno di protezione.
Ho alcuni dubbi, invece, sulla seconda colonna, in particolare sull'uso di nty...non può introdurre una causale nonostante l'accostamento di ḥr altrimenti sarebbe scritto: ḥr-nt(y).t, ammesso che nel neo-egiziano valga lo stesso ragionamento. Sembrerebbe pertanto introdurre una relativa, come hai tradotto tu, però quell' jm...
così, a prima vista, forse potrebbe essere un imperativo? jm stp-s3 ḥpy Wsjr s3.t (ny) ny-sw.t ...
"Fà che Hapy e Osiride proteggano la figlia del re..." [SM=x822741] mha, ci devo pensare, voi che dite?

curiosità: si cita Hapy, preposto alla protezione dei polmoni, mentre il vaso canopo, rappresentante Hamset, doveva contenere il fegato...sapete il motivo?
RAMSY
00venerdì 7 ottobre 2011 19:23
a questo posso rispondere io: siccome non abbiamo tutti e quattro i vasi posso immaginare che si siano salvati solo il vaso vero e proprio di Hapi e il coperchio di Hamset e li hanno messi insieme, tanto il 99% dei visitatori (compreso il sottoscritto [SM=g999108] ) non se ne accorgerà mai.
Funziona come ricostruzione? Ho fatto un corso al Cepu assieme a Del Piero [SM=g1619695]
Kareni
00venerdì 7 ottobre 2011 19:42
RAMSY, 07/10/2011 19.23:

a questo posso rispondere io: siccome non abbiamo tutti e quattro i vasi posso immaginare che si siano salvati solo il vaso vero e proprio di Hapi e il coperchio di Hamset e li hanno messi insieme, tanto il 99% dei visitatori (compreso il sottoscritto [SM=g999108] ) non se ne accorgerà mai.
Funziona come ricostruzione? Ho fatto un corso al Cepu assieme a Del Piero [SM=g1619695]



Ahahah Geniale!! :D non ci avrei mai pensato! grazie Ramsy [SM=g999103] insomma bisogna diffidare pure dei musei...lo terrò a mente :).
roberta.maat
00venerdì 7 ottobre 2011 21:49
Bravo Ramsy, intuizione superlativa ! ! !
RAMSY
00venerdì 7 ottobre 2011 22:19
Ho iniziato una ricerca ma mi sono incartato quasi subito [SM=x822743] : ho pensato che chi poteva darci qualche informazione era li Met, li ho chiamati ma mi hanno detto che non ne sanno di più, di chiedere a colei che glielo aveva regalato, Helen Miller Gould. Purtroppo la signora non è più tra noi e i suoi eredi mi hanno detto di chiedere direttamente al reverendo Chauncey Murch. Già, ma purtroppo ci ha lasciati nel 1907 [SM=x822736] . Mi sono detto: ma ci avrà lasciato scritto qualcosa [SM=x822741] Allora dopo aver letto tutto il catalogo della sua collezione scritto nientepopodimeno che da Arthur Mace, famoso per aver collaborato con Howard Carter alla scoperta della tomba di Tut e ho trovato questo dove si parla di un pendente di Seti II, notoriamente faraone della XIX dinastia. Adesso viene il bello: il testo continua dicendo che "probabilmente da questa dinastia proviene un vaso canopo di calcare dedicato ad una principessa ancora sconosciuta di nome Aniy". [SM=g1361799]
Questo è quanto è stato scritto nel 1916. Può darsi che nel secolo appena trascorso si sia scoperto qualcosa che ha retrodatato il vaso di una dinastia ma a questo non ci sono ancora arrivato.

La ricerca.....continua!
Biceleon
00venerdì 7 ottobre 2011 23:19
Il nome Aniy può essere sia femminile che maschile?
Ho trovato ad esempio che un certo Aniy è stato il nonno materno del visir Paser - Link
Biceleon
00venerdì 7 ottobre 2011 23:37
Premetto che in questo momento scrivo senza cognizione di causa.

Leggendo questo link ho visto che il nome Aniy forse si può scrivere Iny, se è così è possibile un collegamento con la principessa Iny o Isi figlia di Amenhotep III?
Hatshepsut76
00venerdì 7 ottobre 2011 23:45
Iny... In questo modo mi sproni a continuare la ricerca, Biceleon! [SM=g999103] ... E chissà che magari sotto questo nome non riesca a trovare qualcosa...
-Kiya-
00sabato 8 ottobre 2011 11:15
Re:



Kareni, 07/10/2011 19.00:


Il segno sfortunato è uno, si tratta (quasi) certamente del bilittero ḥr (D2), accompagnato da Z1, come al solito (anche quando non dovrebbe...sia se usato come idiogramma "testa" sia come preposizione "su, sopra ecc.", ma questa è un'altra storia :). ... il gruppo D36:D36: invece penso che debba essere traslitterato ˁ.wy cioè "le due braccia/le braccia", al duale, ho già incontrato questo termine usato in modo così sibillino in un sarcofago del museo di Torino :) ... porre le braccia su qualcuno era un segno di protezione.
Ho alcuni dubbi, invece, sulla seconda colonna, in particolare sull'uso di nty...non può introdurre una causale nonostante l'accostamento di ḥr altrimenti sarebbe scritto: ḥr-nt(y).t, ammesso che nel neo-egiziano valga lo stesso ragionamento. Sembrerebbe pertanto introdurre una relativa, come hai tradotto tu, però quell' jm...
così, a prima vista, forse potrebbe essere un imperativo? jm stp-s3 ḥpy Wsjr s3.t (ny) ny-sw.t ...
"Fà che Hapy e Osiride proteggano la figlia del re..." [SM=x822741] mha, ci devo pensare, voi che dite?

curiosità: si cita Hapy, preposto alla protezione dei polmoni, mentre il vaso canopo, rappresentante Hamset, doveva contenere il fegato...sapete il motivo?




Devo ammettere che mi sono affidata più all'intuito che non alle regole grammaticali. Ho anche inserito un "per" di troppo, dopo jm stp-s3 ḥpy:

"..... il/la quale ha scelto la protezione di Hapy. L'Osiride figlia del Re chiamata/detta Iny".

Ho voluto dare per scontato che qui Wsir fosse da intendersi come epiteto riferito alla defunta, ma potrebbe tradirmi la mia ancora scarsa conoscenza della lingua Egizia. La traduzione da me proposta va senz'altro rivista, tenendo conto di alcuni elementi fondamentali. Il "servo del Ka di Nefti" dovrebbe essere un riferimento allo stesso Hapy, connesso precisamente alla divinità citata e al nord.

Carlo tu che proponi come traduzione integrale? Ti riferisci al Neo-Egiziano... devo supporre che tu sia del parere che questa donna visse in Epoca Amarniana o negli anni immediatamente successivi?


RAMSY, 07/10/2011 19.23:

a questo posso rispondere io: siccome non abbiamo tutti e quattro i vasi posso immaginare che si siano salvati solo il vaso vero e proprio di Hapi e il coperchio di Hamset e li hanno messi insieme, tanto il 99% dei visitatori (compreso il sottoscritto [SM=g999108] ) non se ne accorgerà mai.
Funziona come ricostruzione? Ho fatto un corso al Cepu assieme a Del Piero [SM=g1619695]




Molto interessante l'intuizione di RAMSY, tuttavia non abbiamo certezza che sia questo il caso. Vi furono periodi in cui i coperchi dei Canopi riproducevano, tutti e quattro, le fattezze del defunto per cui erano stati confezionati, come fu per Tutankhamon del resto. Nel caso qui esaminato, quindi, quello che vediamo potrebbe essere proprio il volto di Iny ed è forse uno degli elementi che inducono a datare il vaso alla XVIII dinastia.

RAMSY, 07/10/2011 22.19:

Ho iniziato una ricerca ma mi sono incartato quasi subito [SM=x822743] : ho pensato che chi poteva darci qualche informazione era li Met, li ho chiamati ma mi hanno detto che non ne sanno di più, di chiedere a colei che glielo aveva regalato, Helen Miller Gould. Purtroppo la signora non è più tra noi e i suoi eredi mi hanno detto di chiedere direttamente al reverendo Chauncey Murch. Già, ma purtroppo ci ha lasciati nel 1907 [SM=x822736] . Mi sono detto: ma ci avrà lasciato scritto qualcosa [SM=x822741] Allora dopo aver letto tutto il catalogo della sua collezione scritto nientepopodimeno che da Arthur Mace, famoso per aver collaborato con Howard Carter alla scoperta della tomba di Tut e ho trovato questo dove si parla di un pendente di Seti II, notoriamente faraone della XIX dinastia. Adesso viene il bello: il testo continua dicendo che "probabilmente da questa dinastia proviene un vaso canopo di calcare dedicato ad una principessa ancora sconosciuta di nome Aniy". [SM=g1361799]
Questo è quanto è stato scritto nel 1916. Può darsi che nel secolo appena trascorso si sia scoperto qualcosa che ha retrodatato il vaso di una dinastia ma a questo non ci sono ancora arrivato.

La ricerca.....continua!



Davvero un bel lavoro, RAMSY! Attendo di leggerne il seguito


Biceleon, 07/10/2011 23.37:

Premetto che in questo momento scrivo senza cognizione di causa.

Leggendo questo link ho visto che il nome Aniy forse si può scrivere Iny, se è così è possibile un collegamento con la principessa Iny o Isi figlia di Amenhotep III?



I segni che compongono il nome della Principessa sono
N35
Z4
M17 M17 B1


Z4 è posto dopo N35, ma credo sia una scelta estetica (in ogni caso i segni sono molto imprecisi e denotano la mano di uno scriba non particolarmente dotato.... ).
Si legge Iny, ma spesso la I viene resa con a, come avviene anche nel caso di Amon/Imn e di Aton/Itn
RAMSY
00sabato 8 ottobre 2011 13:29
Re:
Biceleon, 07/10/2011 23.19:

Il nome Aniy può essere sia femminile che maschile?



io ovviamente non lo so ma anche se fosse, il coperchio del vaso ha lineamenti e acconciatura inequivocabilmente femminili.... [SM=x822725]


-Kiya-
00sabato 8 ottobre 2011 13:44
... dettaglio a cui va aggiunta la presenza della "t" del femminile al segno sa, che lo rende sa.t, "figlia":

zAX1


Direi che non c'è dubbio che questa Iny fosse una donna e che fosse una Principessa Reale.

Va anche sottolineata la provenienza del reperto: Deir el-Bahari. Possiamo, quindi, ipotizzare due cose:

1) Il reperto proviene dalla Necropoli di Deir el-Bahari e quindi Iny potrebbe essere vissuta nell'arco di tempo compreso tra i regni di Amenhotep I e Hatshepsut;
2) Il reperto proviene dalla Cachette DB320, situata nella medesima Necropoli. In tal caso, l'intervallo di tempo da considerarsi è più ampio e abbraccia l'intera XVIII dinastia. La XIX ne è esclusa, poichè in quel periodo i coperchi dei canopi tornarono a proporre le teste dei quattro Figli di Horus.
RAMSY
00sabato 8 ottobre 2011 13:53
Re: Re:
-Kiya-, 08/10/2011 11.15:

Molto interessante l'intuizione di RAMSY, tuttavia non abbiamo certezza che sia questo il caso. Vi furono periodi in cui i coperchi dei Canopi riproducevano, tutti e quattro, le fattezze del defunto per cui erano stati confezionati, come fu per Tutankhamon del resto. Nel caso qui esaminato, quindi, quello che vediamo potrebbe essere proprio il volto di Iny ed è forse uno degli elementi che inducono a datare il vaso alla XVIII dinastia.



A questo proposito volevo allegarti questi vasi canopi (ma Ty non era della XVIII dinastia [SM=x822741] ) dove i due coperchi superstiti hanno sembianze umane ( a meno che una non sia un babbuino venuto male [SM=g999108])ma con fisionomie differenti. Come si giustifica questo fatto?
E poi mi è venuta in mente un'altra cosa:vasi canopi in calcare e non in alabastro, scriba non molto dotato, nome del re non menzionato.....non vi sembra che, per il suo rango, questa principessa sia stata un pò bistrattata?
-Kiya-
00sabato 8 ottobre 2011 14:18
I Vasi che segnali non appartengono alla Grande Sposa Reale di Amenhotep III. Dai testi inscritti sui medesimi direi che si tratti di un individuo di sesso maschile.

Le fisionomie differenti (e quindi anche il fatto che i vasi presentano coperchi dalla testa umana pur trattandosi di vasi provenienti dalla XIX din.) potrebbero suggerire effettivamente un erroneo abbinamento, oppure il "riciclo" di un corredo funerario...

A proposito della tua osservazione: l'oggetto appartiene a una Principessa, non a una Regina o a un Re. Quindi credo che la sua fattura non debba destare perplessità.
Kareni
00sabato 8 ottobre 2011 15:52


-Kiya-, 08/10/2011 11.15:



Devo ammettere che mi sono affidata più all'intuito che non alle regole grammaticali. Ho anche inserito un "per" di troppo, dopo jm stp-s3 ḥpy:

"..... il/la quale ha scelto la protezione di Hapy. L'Osiride figlia del Re chiamata/detta Iny".

Ho voluto dare per scontato che qui Wsir fosse da intendersi come epiteto riferito alla defunta.

(...)

Carlo tu che proponi come traduzione integrale? Ti riferisci al Neo-Egiziano... devo supporre che tu sia del parere che questa donna visse in Epoca Amarniana o negli anni immediatamente successivi?

(...)


Molto interessante l'intuizione di RAMSY, tuttavia non abbiamo certezza che sia questo il caso. Vi furono periodi in cui i coperchi dei Canopi riproducevano, tutti e quattro, le fattezze del defunto per cui erano stati confezionati, come fu per Tutankhamon del resto. Nel caso qui esaminato, quindi, quello che vediamo potrebbe essere proprio il volto di Iny ed è forse uno degli elementi che inducono a datare il vaso alla XVIII dinastia.




Anche io ho considerato l’ipotesi che potesse essere un epiteto, dato che il defunto veniva definito di volta in volta Wsjr oppure Wsjr pn, “questo Osiride”. Tuttavia se fosse un dativo nominale, “a/per l’Osiride”, ci sarebbe necessariamente la preposizione “n”:
n

che non può essere omessa.
Mentre potrebbe essere il soggetto della frase introdotta dall’imperativo particolare jm (dà!, fà che!), usato in tal caso come verbo operatore senza distinzione al posto di rdj.

Appena ho un po’ di tempo per pensarci posso passare a proporre la mia traduzione; ho alcuni dubbi.
Per quanto riguarda la datazione: A mio parere risale alla XVIII dinastia, e si, forse è di epoca Amarniana o giù di lì, anche se non escludo ancora la XIX. Pensandoci l’arcano può essere risolto, infatti quello che appariva un dettaglio ora è in grado di essere la chiave. Ufficialmente a partire dalla XIX dinastia si affermano i vasi canopi raffiguranti i 4 figli di Horus; se dunque Ramsy ha ragione ed è stato fatto un bel “collage”, presumibilmente appartengono a quel periodo, altrimenti bisogna tornare indietro.
Potrebbe anche trattarsi di una cassetta unica ripartita in 4 scomparti, il che ci è impossibile constatarlo dall'immagine; ciò porrebbe il reperto in un tempo che va dal II Periodo Intermedio/XVIII dinastia.
Se Ramsy con i suoi “agganci” :) riuscisse a giungere a queste informazioni, magari domandando diretto diretto: “avete messo insieme vaso e coperchio diversi oppure no?” :) si potrebbe arrivare alla soluzione, almeno sul periodo da tenere in considerazione.
RAMSY
00domenica 9 ottobre 2011 01:27
Ok, ho fatto i compiti:
[URL=Helen Miller Gould canopic jar]questo è il vaso canopo di Iny in calcare con decorazioni dipinte, che proviene probabilmente da Deir el Bahry, Tebe. Nuovo regno, XVIII dinastia, periodo di Amenhotep III. Alto 38 cm con 16 cm di diametro
A partire dall'antico regno il corpo del defunto, maschio o femmina che fosse, veniva sepolto con un corredo relativo alla mummificazione abbastanza standardizzato. Un elemento essenziale tra questo gruppo di oggetti era il set di vasi canopi che servivano a contenere le viscere del defunto. Il vaso in questione faceva parte da un gruppo di quattro vasi specificatamente identificati con i quattro figli di Horus: Hamset, Hapi, Duamutef e Qebeshenuf che servivano a proteggere gli organi interni. La dedica ici dice che questo vaso era sotto la protezione di Hapi e Nefti che servivano come guardiani divini dei polmoni. L'iscrizione, disposta in tre colonne verticali evidenziate con pigmento blu dice:
Parole dette da Nefti, io accolgo tra le mie braccia ciò che è in me, assicurandolo sotto la protezione di Hapi e (anche) di Osiride. La figlia del re, Iny, giustificata.
Nell'iscrizione la è proprietaria del vaso è identificata come Iny, figlia del re. Sulla base della storia del vaso e del suo stile, questo può essere associato ad un gruppo di vasi canopi appartenenti a membri della famiglia reale o ai domestici di Amenhotep III che erano sepolti in tombe o gruppi di tombe sulla parete occidentale di Deir el Bahry.
Il vaso canopo di Iny si contraddistingue dall'alta raffinatezza e delicatezza del lavoro di intaglio. La qualità e la cura usati suggeriscono un alto rango o comunque una convivenza con la famiglia reale da parte di Iny.
Con il suo coperchio dalla testa umana questo vaso si discosta da quelli convenzionalmente associati alla sepoltura maschile di quel periodo. Anche l'iscrizione associa la defunta ad Osiride poichè questo dio non ha un vero e proprio corrispettivo femminile, una dea che leghi il suo nome a quello del dio maschile.
Con ogni probabilità il tappo del vaso di Iny fa parte di un set di quattro vasi canopi co quattro coperchi con testa umana senza barba. La giusta correlazione tra coperchi con testa umana senza barba e le sepolture femminili è ancora poco chiara.
Com'era tradizione gli occhi e la bocca sul coperchio erano originariamente evidenziati in nero. Come altri vasi canopi del periodo era probabilmente collocato all'interno di una contenitore di legno che veniva utilizzato come "sarcofago degli organi interni".
RAMSY
00domenica 9 ottobre 2011 01:32
questo è il link
Biceleon
00domenica 9 ottobre 2011 09:18
Re:
RAMSY, 09/10/2011 01.27:

... è il vaso canopo di Iny in calcare con decorazioni dipinte, che proviene probabilmente da Deir el Bahry, Tebe. Nuovo regno, XVIII dinastia, periodo di Amenhotep III.



Quindi è probabile che questa principessa Iny sia una delle figlie di Amenhotep III?
-Kiya-
00domenica 9 ottobre 2011 11:59
Re: Re:
Biceleon, 09/10/2011 09.18:



Quindi è probabile che questa principessa Iny sia una delle figlie di Amenhotep III?




Per poter rispondere a questa domanda dovremmo, innanzi tutto, conoscere le ragioni che indocono a classificare questo vaso come proveniente dal Regno di Amenhotep III.
Secondo Aidan Dodson e Dyan Hilton nell'albero genealogico di Amenhotep III e Teye, insieme a Sitamun, Iset, Henuttaneb, Nebetiah e Baketaten, compare un'altra principessa di cui si ignora il nome, che viene indicata con la siglia 18A-H. Riscontri della sua esistenza sono stati trovati nella TT192 (la tomba di Kheruef), su un rilievo che mostra due Principesse (perfettamente identiche fra loro) nell'atto di scuotere i sistri.
Ne propongo immagine in allegato.

Iny, tuttavia, potrebbe non essere figlia della coppia Amenhotep/Teye, ma del Re e di una sposa secondaria.


p.s. ... è chiaro che devo dedicarmi in modo serio e impegnativo allo studio della lingua Egizia....
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