Popolamento della Valle del Nilo

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-Kiya-
00mercoledì 15 febbraio 2012 16:28
Sto osservando la mappa dei siti Pre e Protodinastici proposta dalla Dott.ssa Silvia Vinci nel suo testo "La nascita dllo Stato nell'Antico Egitto: la Dinastia 0", che l'Autrice prende a prestito dal volume di Wilkinson ("State formation in Egypt. Chronology and Society", Oxford 1996).
Ciò che salta subito all'occhio è l'ampia fascia di Valle rimasta inabitata durante il periodo in questione, essenziamente coincidente con quella porzione di territorio a cui oggi abitualmente ci riferiamo con i termini di Medio Egitto (da Gerza a Badari, per intenderci).

Nonostante si tratti di un tratto di Valle piuttosto ampio, nonchè ricco di risorse (cave), questa regione risulta essere la meno abitata di tutto il corso del Nilo e non solo con stretto rifrimento al periodo in questione, ma nella maggior parte delle Epoche Storiche. Sembra che gli Egizi abbiano maturato un notevole interesse per quelle terre, strettamente connesso con lo sfruttamento, ma che le stesse non fossero ritenute "degne" di ospitare centri abitati.

Come lo si spiega, secondo voi?
Riccardo Banchi
00mercoledì 15 febbraio 2012 17:56
Ci credi se ti dico che mi ero accorto di questo?
Diciamo che c'è un Delta popolato e un Alto Egitto con diversi protoregni. Sicuramente ci sono villaggi nel Medio Egitto, ma sembra che la "Terra di Mezzo" sia di importanza secondaria. Non so cosa pensare. Forse c'è solo da scavare?

Ric
pizia.
00giovedì 16 febbraio 2012 01:02
Territorio frequentato da tribù nomadi?
Sponde del Nilo poco accoglienti, molto alte, non soggette alla piena, quindi deserto incombente e niente spazio per le coltivazioni?
O al contrario territori soggetti ad eccessiva inondazione quindi disertati dai primi agricoltori, comunque inospitali?
Oppure non disertati, ma come si disse analogamente del Delta insediamenti e necropoli scomparsi sotto il limo depositato da millenni e non ancora raggiunti dagli scavi?
Sembra che i predinastici amassero fondare insediamenti allo sbocco delle wadi, nei crocevia di grandi piste carovaniere, a distanza strategica dalle risorse naturali...
In fondo gli egiziani del predinastico non erano certo 80 milioni come adesso... forse 80mila [SM=x822741]
Riccardo Banchi
00giovedì 16 febbraio 2012 10:04
Re:
pizia., 16/02/2012 01.02:


Sponde del Nilo poco accoglienti, molto alte, non soggette alla piena, quindi deserto incombente e niente spazio per le coltivazioni?
O al contrario territori soggetti ad eccessiva inondazione quindi disertati dai primi agricoltori, comunque inospitali?
[SM=x822741]



Sono ipotesi molto sensate. Solo che il territorio non lo conosco...
E del resto non si può scavare a casaccio ovunque.

[SM=x822734]

Ric

-Kiya-
00venerdì 17 febbraio 2012 03:30
Non possiamo escluderlo.
Dobbiamo quindi considerare veritiere le affermazioni di Akhenaton, il quale asserì che scelse quale sede per la sua Capitale un terreno "vergine"?

Non so come si presenti oggi quella zona, ma non credo che le sponde del Nilo fossero particolarmente alte. Piuttosto sarei propensa a ritenere il contrario. In tal caso, però, il problema non sarebbe stato facilmente eludibile, avendo l'accortezza di costruire a debita distanza dall'area soggetta a inondazioni, risultandone peraltro avvantagiati da un punto di vista agricolo?

Dubito anche che l'antica Khemenu (poi Hermopolis, oggi El-Ashmunein), con la relativa Necropoli (Tuna el-Gebel), sia sorta dal nulla, tenuto conto che è sede in cui si formulò una delle tre principali Cosmogonie della Religione Egizia. Secondo la locale leggenda fu quello il luogo in cui sorse la collina primordiale, Tatenen, da cui si originò l'Ogdoade. Leggende a parte , comunque (poichè vanno prese per ciò che sono) la Cosmogonia Hermopolitana è di formulazione più antica rispetto a quella Tebana, il che rimarca l'importanza della città in epoche precedenti a quella del Nuovo Regno e del Secondo Periodo Intermedio. Il sito, inoltre, conserva tracce risalenti al Medio Regno, sebbene al momento non risultino ritrovamenti databili ad epoche più remote, possiamo escluderne l'esistenza già nell'Antico Regno o anche prima?
Riccardo Banchi
00venerdì 17 febbraio 2012 09:16
Il dio terra Tatenen non era venerato a Menfi? Probabilmente anche ad Ermopoli era tramandata la leggenda analoga... E non ci sarebbe da sorprendersi.
Sì, penso che l'antica Khemenu esistesse anche in epoche quanto meno protostoriche.

Ric [SM=x822709]
Riccardo Banchi
00venerdì 17 febbraio 2012 14:16
Scusami. Ho tralasciato il punto interrogativo, che dava senso compiuto alla frase.
Magari mettilo te, per non rischiare di confondere le idee...

Dunque Menfi, ma anche Ermopoli?

Ric
-Kiya-
00venerdì 17 febbraio 2012 16:54
Con riserva di verifica direi che a Menfi Tatenen forse assimilato a Ptah e quindi ritenuto il Creatore. A Hermopolis, secondo l'omonima Cosmogonia, Tatenen é precisamente il Cumulo Primordiale da cui scaturiscono le quattro coppie che formano l'Ogdoade. La Cosmogonia Eliopolitana sarà quella a cui Tebe si ispirera' per sviluppare il proprio mito della Creazione.
-Kiya-
00venerdì 17 febbraio 2012 17:02
Re:
Riccardo Banchi, 17/02/2012 14.16:

Scusami. Ho tralasciato il punto interrogativo, che dava senso compiuto alla frase.
Magari mettilo te, per non rischiare di confondere le idee...

[...]

Ric




Nessun problema [SM=g999103]
Ho provveduto.
pizia.
00sabato 18 febbraio 2012 18:31
Sul Grimal c'è una bella cartina con la divisione dei nomoi dell'Egitto, mentre quelli del Delta sono sparpagliati nel triangolo di terra, quelli della Valle sono ben allineati lungo il fiume.
La loro estensione è senza limite dalla parte dei deserti, mentre i confini sono segnati fra l'uno e l'altro solo nella stretta striscia di terra coltivata, come è logico.
La numerazione parte da Elefantina a sud e sale seguendo la corrente.
Anche quella zona del Medio Egitto fra la diramazione del Bahr Yussef e il corridoio di Hawara all'altezza del Fayyum è divisa in nomoi, facenti capo alle proprie città principali, quindi l'antropizzazione c'è stata, anche in quella zona.
E' vero che all'inizio dell'Antico Regno i nomoi dell'Alto Egitto erano meno, forse solo 19 o 20, portati in segiuto a 22, quindi è logico pensare che proprio in questa zona siano stati creati quei due o tre nuovi, dividendo porzioni di territorio più ampie e meno abitate.


Non so come si presenti oggi quella zona, ma non credo che le sponde del Nilo fossero particolarmente alte. Piuttosto sarei propensa a ritenere il contrario. In tal caso, però, il problema non sarebbe stato facilmente eludibile, avendo l'accortezza di costruire a debita distanza dall'area soggetta a inondazioni, risultandone peraltro avvantagiati da un punto di vista agricolo?


Quando si vuole, qualunque problema è eludibile, tanto più presso una cultura come quella egizia, pronta a tutto [SM=x822713]
Ma forse non era necessario, perché allora erano in pochi, quindi il problema da risolvare, quando si ponevano le basi per un insediamento, era di trovare un posto in cui ci fossero risorse sufficienti (e quasi ogni punto delle rive del Nilo può fornire ciò), e poi di trovarlo ad una distanza ragionevole dagli altri insediamenti.
In questo modo possiamo vedere l'interrogativo rivoltandolo al contrario:
perché in quella fascia del Medio Egitto sembrano non esserci insediamenti protodinastici?
perché gli insediamenti predinastici sembrano più concentrati fino a Badari e da Saqqara in poi?

Nei meccanismi di formazione della città concorrono molti fattori.
Ad esempio si dice che le città sorgano nei punti nodali delle vie di comunicazione.
Questo è abbastanza sensato pensando allo scenario dell'Africa neolitica, con aree in via di desertificazione e popolazioni nomadi con una economia prevalentemente pastorale.
In un certo senso sono nate prima le vie di comunicazione che i luoghi da collegare.
Nei punti strategici di questa rete si sono formate le città.
Riccardo Banchi
00lunedì 20 febbraio 2012 09:36
Quello che scrivi, "pizia.", è decisamente condivisibile e pieno di buon senso. Le risorse e la posizione commerciale è determinante per lo sviluppo, ma anche per la nascita di un villaggio o di una città. Talvolta possono però esserci motivazioni ad esempio di carattere religioso che potrebbero sfuggirci...

Tornado a quanto aveva scritto Kiya su Tatenen si conferma quello che dice. Dal libro di Mario Tosi “Dizionario enciclopedico delle Divinità dell’Antico Egitto” leggo:
Tatenen: […] Dio funerario di Menfi, personificava la terra emersa dal Caos primordiale, infatti il suo nome significa “la terra che si solleva”. Venne associato in seguito a Ptah, nella forma di Ptah-Tatenen; Ptah era divenuto il più importante degli dèi di Menfi, anche se non era il più antico, e quindi aveva spodestato i suoi predecessori: il dio-terra Tatenen ed il falco Sokar. […]
Però, riguardo ad Hermopolis non viene fatto cenno.

Ric
-Kiya-
00lunedì 20 febbraio 2012 14:36
Re:
Riccardo Banchi, 20/02/2012 09.36:

....
Tornado a quanto aveva scritto Kiya su Tatenen si conferma quello che dice. Dal libro di Mario Tosi “Dizionario enciclopedico delle Divinità dell’Antico Egitto” leggo:
Tatenen: […] Dio funerario di Menfi, personificava la terra emersa dal Caos primordiale, infatti il suo nome significa “la terra che si solleva”. Venne associato in seguito a Ptah, nella forma di Ptah-Tatenen; Ptah era divenuto il più importante degli dèi di Menfi, anche se non era il più antico, e quindi aveva spodestato i suoi predecessori: il dio-terra Tatenen ed il falco Sokar. […]
Però, riguardo ad Hermopolis non viene fatto cenno.

Ric




Ho fatto veloci verifiche, riscontrando che in alcuni testi ci si riferisce a Tatenen come al "padre" dell'Ogdoade Ermopolitana (come nel caso del Dizionario di Damiano Appia, ad esempio), mentre altri non ne riferiscono affatto (come nell'esempio da te citato).
Credo che questo si possa spiegare con il fatto che originariamente la Cosmogonia Ermopolitana riteneva che le quattro coppie di Dei si fossero autogenerate, solo in seguito vi associarono Tatenen come Padre/Creatore. Nello specifico sembra riferirsi proprio a Ptah-Tatenen (anche nel caso di Ermopoli) il che suggerirebbe trattarsi di assimilazione conseguente a influenza esercitata da Menfi su Ermopoli in un particolare momento storico. Non mi è chiaro quando, con precisione, il cambiamento fu introdotto. Potrebbe essere avvenuto nel tardo Nuovo Regno.
Nell'attesa di ulteriori riscontri, rimando a una pagina del sito del Global Egyptian Museum su cui è possibile prendere atto di quanto ho indicato:

Tatenen - Global Egyptian Museum
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