Nut, la dea del cielo... ma quale cielo?

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-Kiya-
00giovedì 12 agosto 2010 04:23
Ho sempre preso come dato di fatto che la dea Nut fosse da ritenersi la dea del cielo, nel senso più ampio del termine. Cielo diurno e cielo notturno. Salvo che in origine, poichè ricordo di aver letto che nelle prime versioni delle Cosmogonie ella fosse da riferirsi esclusivamente al cielo diurno.
Tuttavia, occorre puntualizzare che la stessa viene sempre rappresentata col corpo coperto di stelle o comunque in colore scuro. Il che mi solleva il dubbio che potrebbe non essere del tutto corretto riferirsi a Nut semplicemente come dea del cielo, in quanto la stessa potrebbe incarnare soltanto il cielo notturno.

Ho pensato che la rappresentazione potrebbe anche essere convenzionale, per una maggiore intuitività. Tuttavia propendo per escluderlo, tenuto conto della precisione che gli Egizi riservavano alle rappresentazioni dei loro dei....

Il mito di Nut che ingoia il Sole per poi ripartorirlo ogni mattino confermerebbe, poi, questa ipotesi.
Anche la sua funzione "funeraria", quale protettrice con le ali spiegate, lascerebbe supporre una connessione con la notte, del resto la morte non era ritenuta metaforicamente come il viaggio che il Sole deve affrontare nelle 12 ore che anticipano l'alba, ovvero la rinascita?

Non sarebbe nemmeno corretto affermare che Nut rappresenti la volta celeste non rischiarata dalla luce del Sole, poichè ella regge Ra sul proprio dorso e quindi dovrebbe essere soggetta agli effetti della sua luce.

Ma se Nut fosse realmente la divinità preposta al cielo notturno, qual'è la sua controparte diurna?
Antonio Faricelli
00venerdì 13 agosto 2010 18:22
Una teoria potrebbe essere questa:

Il cielo è da intendere come il luogo nel quale si muovono il sole e le stelle.
La dea Nut rappresenta questa entità spaziale e deve fare in modo che, ad intervalli regolari, la luce solare (giorno) e quella delle stelle (notte) "illuminino" alternativamente la terra.
Quello che ci porta fuori strada e quindi all'analisi che hai esposto tu, Kiya, è la rappresentazione antropomorfa della divinità. Non riusciamo a concepire il funzionamento di Nut finché la immaginiamo così come la rappresentano. Dato che però non possiamo fare altrimenti, visto che gli Egizi ci hanno tramandato troppe illustrazioni di questa donna inarcata sulla terra, proviamo ad immaginare diversamente quello che succede intorno ad essa:



In questa immagine, che ho realizzato per rendere chiara la mia tesi, si vede come il sole e le stelle facciano parte di un piano di rotazione (segnato con la riga azzurra) che interseca la divinità per gran parte del suo corso. Nut fa quasi da galleria a tali astri, ingoiandoli ed "espellendoli" alternativamente. Quando Nut ingoia il sole, perciò, saranno le stelle a sorvolare la terra e viceversa quando sono le stelle ad essere ingoiate.

Secondo questa idea è possibile asserire che la dea Nut rappresenta proprio il cielo nella sua concezione spaziale, e non diurno o notturno. Il fatto che sia rappresentata coperta di stelle potrebbe significare che in tali rappresentazioni si sia scelta l'ambientazione diurna e che quindi le stelle le stanno attraversando il corpo in quel momento. Potrebbe valere anche per il cappello di Merlino, ma questa è un'altra storia.

Comunque, come in tutte le allegorie, soprattutto di carattere religioso, anche l'immagine di Nut è stata adattata dagli antichi "profeti". Credo che nessuna religione sia mai riuscita a creare un icona perfettamente rappresentabile il suo significato divino.
roberta.maat
00domenica 15 agosto 2010 09:12
Sorge una domanda spontanea, aldilà della poesia emanata dall'immagine che siamo abituati a vedere, qual'è il senso di rotazione ? Nut si nutre di stelle o di sole ? Non ho mai fatto attenzione all'orientamento del corpo della Dea ma mi sembra sempre piedi a sx e capo a dx.
-Kiya-
00domenica 15 agosto 2010 18:24
Tenuto conto che Nut divora il sole, per poi partorirlo di nuovo ogni mattina, dovrebbe essere rappresentata sempre con il volto ad ovest e la parte posteriore ad est. Quindi al contrario, rispetto all'immagine proposta da Antonio.
roberta.maat
00lunedì 16 agosto 2010 01:20
A me sembra corretta l'immagine piedi a sx capo a dx e poichè il sole ruota apparentemente in senso orario Nut ingoia il sole e poi lo partorisce.
Però il ragionamento non quadra in quanto, se Nut è il cielo, il sole dopo aver attraversato il suo corpo, viene partorito al tramonto quando al suo posto compaiono le stelle.
Allora o Nut è soltanto il cielo notturno oppure Loro conoscevano il reale moto del sole.
Spero di aver espresso il mio pensiero in modo non troppo contorto.
-Kiya-
00lunedì 16 agosto 2010 05:54
Direi che viene partorito all'alba, quando rinasce. Al tramonto dovrebbe essere inghiottito per lasciare posto alla notte. Non trovi?
In quanto al moto del sole, sapevano (perchè lo vedevano) che sorge a est e che muore ad ovest. Ragion per cui i defunti venivano seppelliti ad occidente, mentre la vita era, per antonomasia, ad oriente.
roberta.maat
00lunedì 16 agosto 2010 06:37
Ma io sono pienamente daccordo con te ! Sorge il sole (come poco fa) e nasce la vita....il tutto ad oriente.
L'occidente avvia alla notte ed è la morte. Tutto bene !
E' l'immagine, l'iconografia, che mi porta a pensare.
-Kiya-
00lunedì 16 agosto 2010 06:54
Presumo che quella fosse soggetta all'orientamento dei templi e delle tombe.
In tal caso si spiegherebbe perchè la troviamo quando rivolta in un senso e quando nell'altro.
roberta.maat
00lunedì 16 agosto 2010 07:05
Questa osservazione è perfetta, mi pareva di averla vista sempre e soltanto in un modo.
ACUSinpw
00lunedì 16 agosto 2010 09:47
non sempre però Nut è raffigurata blu scuro tempestata di stelle... spesso è rappresentata con la pelle chiara (gialla... la luce del sole?), mantenendo al contempo le stelle che le coprono il corpo...
Ad esempio nella tomba di Ramesse VI

Antonio Faricelli
00lunedì 16 agosto 2010 10:36
Se non fosse per quella fila di stelle si avallerebbe la mia esposizione: Nut è gialla, quindi ha ingoiato il sole e fuori, infatti, è notte (sfondo blu). Potrebbe essere un'icona che si adatta in base all'ambientazione che l'artista ha voluto dare (giorno o notte).
Perché però le stelle sono così poche, rispetto alle rappresentazioni della Nut diurna? Non sarà che insieme al sole viaggia anche qualche stella? Come Sirio ad esempio, che è visibile anche di giorno?

Proviamo a rivedere l'immagine che ho postato, mettendo assieme al sole anche alcune stelle:




Proviamo ora a rappresentare la dea tenendo conto di queste stelle "diurne":



Qui vediamo come, nella versione diurna di Nut, siano visibili il sole, Sirio ed qualche altra stella. In questo caso la dea ha inghiottito le stelle ed il suo corpo è scuro (poiché non illuminato dall'interno) e pieno di stelle (che sono, appunto, al suo interno).
Nella versione notturna, invece, Nut ha inghiottito il sole (che le illumina il corpo di giallo), Sirio e qualche altra stella. Perciò sul suo corpo il numero di stelle disegnate sarà inferiore alla versione diurna, poiché ha inghiottito meno stelle.
ACUSinpw
00lunedì 16 agosto 2010 11:02
Eppure (richiamo ancora l'attenzione sull'immagine che ho messo prima) sappiamo che la scena rappresentata sul soffitto della tomba di Ramesse presenta sia "il libro del giorno" sia "il libro della notte", dove "il libro del giorno" è quello in cui ci sono i vari dischi solari sul corpo della dea e il "libro della notte" è quello in cui si nota solo la presenza delle stelle. Il "libro del giorno" è un libro che descrive il passaggio del sole durante il giorno...
-Kiya-
00lunedì 16 agosto 2010 12:01
Ciò che mi fa riflettere è anche un altro aspetto...
tutte le divinità cosmiche Egizie, sostanzialmente, non hanno lo stesso nome degli "elementi" che rappresentano.

Geb dovrebbe incarnare la terra, ma la terra si chiama ta.
Thot e Khnum sono divinità lunari, ma la luna si chiama iaH.
Ra è il sole, ma in realtà è solo un aspetto dell'astro, che viene identificato come itn, il Disco Solare.
Allo stesso modo, sono propensa a ritenere che Nut sia solo uno degli aspetti di pt, il cielo...

In buona parte, tra l'altro, abbiamo ragione un po' tutti, ma occorre specificare quanto segue: la dea Nut, nei Testi delle Piramidi, è colei che partorisce il sole. Nei Testi dei Sarcofagi, questa "maternità" verrà estesa anche alla Luna. Ma durante il Nuovo Regno, verso il termine, le si attribuisce un nuovo epiteto: "Colei che ha generato gli dei" (da qui anche il sincretismo di Nut con Hathor e Iside). Secondo Hornung, questo titolo si riferisce alle stelle, che ogni giorno "nascono" dalla dea, per essere poi divorate prima dell'alba.
Quindi, ancora una volta, ci troviamo al cospetto dell'evoluzione di una divinità lungo l'arco del tempo.
ACUSinpw
00lunedì 16 agosto 2010 12:10
Re:
-Kiya-, 16/08/2010 12.01:

Ciò che mi fa riflettere è anche un altro aspetto...
tutte le divinità cosmiche Egizie, sostanzialmente, non hanno lo stesso nome degli "elementi" che rappresentano.

Geb dovrebbe incarnare la terra, ma la terra si chiama ta.
Thot e Khnum sono divinità lunari, ma la luna si chiama iaH.
Ra è il sole, ma in realtà è solo un aspetto dell'astro, che viene identificato come itn, il Disco Solare.
Allo stesso modo, sono propensa a ritenere che Nut sia solo uno degli aspetti di pt, il cielo...

In buona parte, tra l'altro, abbiamo ragione un po' tutti, ma occorre specificare quanto segue: la dea Nut, nei Testi delle Piramidi, è colei che partorisce il sole. Nei Testi dei Sarcofagi, questa "maternità" verrà estesa anche alla Luna. Ma durante il Nuovo Regno, verso il termine, le si attribuisce un nuovo epiteto: "Colei che ha generato gli dei" (da qui anche il sincretismo di Nut con Hathor e Iside). Secondo Hornung, questo titolo si riferisce alle stelle, che ogni giorno "nascono" dalla dea, per essere poi divorate prima dell'alba.
Quindi, ancora una volta, ci troviamo al cospetto dell'evoluzione di una divinità lungo l'arco del tempo.



Forse fin da subito si è verificata una sorta di distinzione fra quello che è il puro dato "materiale" da quello "divino"... intendo dire... "ta", la terra, indica la terra, nel suo aspetto concreto.. laddove Geb indica un principio, una divinità, una realtà per così dire "astratta", "altera" e quindi diversa, per questo necessitava anche di un nome diverso... un "altro nome", il cui potere magico era di molto superiore...
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