Nut (il cielo) e Geb (la terra)

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-Kiya-
00domenica 4 settembre 2005 22:28
Shu e Tefnut unendosi dettero vita Geb, il dio della Terra, e Nut, dea del Cielo.

Geb e Nut si amarono all'istante. E fin qui il creatore se ne compiacque, ma non sapeva ancora che si sarebbero amati tanto da escludere tutto il resto: in altre parole, i due stavano perennemente avvinti e tra loro non c'era lo spazio materiale perchè potessero esistere le altre cose dell'universo.

Irritatissimo, Ra ordinò al figlio Shu, dio dell'Aria, di separare i due innamorati. Incarico che Shu eseguì prontamente: afferrò Nut tra le sue braccia possenti, la sollevò alta sulla testa, mentre con i piedi teneva fermo Geb. Finalmente il cielo e la terra si staccarono, ma Ra non era ancora soddisfatto. Indignato per quel loro amore troppo esclusivo ed egoistico, decise di punirli: e sebbene Nut fosse già incinta, dispose che non potesse partorire in nessuno dei 360 giorni in cui era stato diviso l''anno. Dopo di che, insensibile ai gemiti di Nut, creò le stelle e i pianeti e li sistemò sotto il suo ventre. Poi creò gli Dèi e i Demoni, gli uomini e ogni altra creatura e infine tutti i paesi del mondo, facendo dell'Egitto la sua sede terrena: e all'Egitto diede il Nilo perchè lo rendesse fertile.
Tra gli Dèi appena creati c'era Thot, il dio della scienza, e quando vide l'infelice Nut inarcata sulla Terra in preda ai dolori più atroci, ne ebbe compassione e decise di aiutarla. Pensa e ripensa, alla fine gli parve di aver escogitato una soluzione geniale. Andò da Ra e gli disse:"Padre mio creatore, ho inventato un nuovo gioco e vorrei sfidarti. Se vinci tu, puoi chiedermi quello che vuoi; se vinco io, ti chiedo di regalarmi un giorno extra rispetto ai 360 previsti" Incuriosito, Ra accettò la sfida (il nuovo gioco era il Senet, una specie di dama). Naturalmente Thot ci sapeva fare e vinse una partita dopo l'altra. Quando arrivò alla terza vittoria, ritenne che fosse sufficiente. Prese i suoi cinque giorni e li offrì a Nut perchè potesse finalmente partorire: in questo modo non veniva trasgredita la maledizione di Ra e contemporaneamente nasceva un nuovo e perfezionato calendario, con l'anno diviso in 365 giorni. Lo stesso Erodoto si complimentò con gli Egizi per questo intelligente calcolo del tempo (in Grecia, invece, erano ancora costretti a inserire un mese intercalare ogni due anni).
Alexander Brandy
00sabato 10 dicembre 2005 11:07
adoro le leggende.... [SM=x822748]
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