Non basta una testa di falco

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pizia.
00martedì 19 settembre 2006 00:22

Aiutatemi ad orientarmi nel labirinto della religione egizia.
Ho trovato che alcune divinità si assomigliano, poiché tutte hanno in comune qualcosa, il nome, o un aspetto di falco.
Che questo animale fosse un totem diffuso e ricorrente in quasi tutti i villaggi (=aggregazioni di tribù famigliari) del periodo preistorico può essere una cosa logica, ma siccome più di uno è sopravvissuto e diventato oggetto di culto e di dogma nelle successive fasi evolutive della religione di stato, quella dell’antropomorfizzazione degli dei e del sincretismo, ho bisogno di chiarezza nelle idee per poter distinguere una divinità dall’altra in base ai suoi attributi.
Ecco i nomi:
Horus il vecchio
Horus il giovane
Horakhty
Sokaris
Ce ne sono altri?
-Kiya-
00martedì 19 settembre 2006 23:56
da una rapida occhiata al volume di Tosi, dedicato alle Divinità Egizie ne ho contati almeno 16! (te li vado presto a elencare).

Quello che tu evidenzi, secondo me, è comunque una prerogativa dell'intero pantheon egizio.
Non solo Horus è circondato da divinità affini, ma direi ogni divinità principale. Quello che a noi appare distaccato probabilmente era all'epoca più connesso che mai. Mi spiego
meglio, o almeno ci provo: ogni singola città appartenente al regno egizio aveva un suo particolare credo, basato su determinati dèi. Ma tali divinità erano probabilmente tutte evoluzioni di miti originari. Più leggo e più mi rendo conto dell'affinità tra i vari dèi e quelli del mito della creazione, nella fattispecie Osiride, Iside e Horus, appunto.

Ovviamente contemplo l'esistenza di divinità minori, quelle assimilabili ai santi del calendario cristiano, per esempio. Ciò non toglie che per le figure divine più importantisia possibile trovare più connessioni di quelle ravvisabili a prima vista.
Tanto per fare un esempio: Iside e Hathor sono sovente difficilmente distinguibili nella loro iconografia. "Ht-Hr", ossia "la dimora di Horo", probabilmente coniato per indicare la madre del falco Horo, dona ad Hathor la stessa posizione di Iside. Essa viene anche assimilata a Sothis (Sirio), la stella che per antonomasia era associata ad Iside. E inoltre, come la dea "primaria" anche Hathor era definita "Signora del cielo" e aveva carattere funerario (come tale era venerata sulla riva occidentale di Tebe in tombe reali e private).

In epoca tarda, infatti, le due dee vennero assimilate.


Tornando a Horus, una piccola premessa:

il falcone pellegrino fu l'essere alato più prestigioso per gli abitanti dell'Egitto primitivo. Nel nord come nel sud, egli fu venerato col nome di Horo. Ma se all'inizio questi dèi erano indipendenti l'uno dall'altro, dopo che uno di essi divenne dio dinastico, tutte le entità vennero fuse in un'unica divinità. Senza dubbio però le tracce delle varie entità si mantennero vive nella memoria del popolo egizio, influenzando il culto del dio unificato.

Horo il Vecchio:
dovrebbe rappresentare quel dio falco che in alcuni miti viene indicato come fratello di Osiride e Seth, definito "il Vecchio" per essere differenziato dall'Horus erede di Osiride, nato da Iside.

Horo il giovane: quello del mito più conosciuto, figlio di Iside e Osiride che vendica il padre prevalendo su Seth;

Horakhty: precisamente Ra-Horakhty, ossia l'unione di Ra con "Horus dell'Orizzonte", la manifestazione visibile e cosmica del Sole. Si distingue dal precedente Horo grazie al disco solare che sormonta il suo capo nell'iconografia. Egli è lo scarabeo tasformato in falco, nel momento in cui raggiunge la sua piena potenza e lo splendore allo Zenith;

Sokar: dio della necropoli di Menfi. E' rappresentato come uomo con la testa di falco, mummificato oppure come falco mummificato con le ali spiegate. Identificato con Ptah e con siride, all'apparenza non ha legami con Horus;

Soped: rappresentato come falco con due alte piume sul capo, proteggeva le vie carovaniere ed era definito "Signore dell'Oriente"

Nenun: dio-falco adorato nel 5° distretto dell'Alto Egitto. Secondo alcuni studiosi Nenun è un epiteto di Horo, mentre per altri venne identificato come tale solo dopo la predominanza eliopolitana, a causa della duplice venerazione di Nenun e Seth in quella zona;

Montu: Dio della città di Ermonti, adorato nel 4° distretto dell'Alto Egitto. Era un dio guerriero rappresentato con figura umana a testa di falco, arco e frecce successivamente prese sembianze di toro;

Qebehsenuf: figlio di Horo, divinità tutelare dell'intestino, rappresentato con testa di falco si vasi canopi;

E ancora le varie manifestazioni di Horus:

Horo-Heri-Khenduf: Horo che è sul trono;
Horo-Imi-Shenut: sul significato del suo nome gli egittologi ancora dibattono;
Horo-Khenti-Kheti:raffigurazione del sole che si leva da est, divinità della città di Athiribis, capitale del 10° distrtto del Basso Egitto;
Horo Semataui: Horo che unisce le due terre, epiteto di Horo, compare nella triade con Horo dio-Padre (il vVecchio) e Hathor, dea-madre a Edfu;
Horo-Shed: Horo salvatore, rappresentato come fanciullo, quindi tutto ciò che lo riguarda riconduce ad eventi risalenti all'infanzia di Horo.


Per un approfondimento in merito, consiglio di leggere l'opera di Tosi, "Dizionario enciclopedico delle Divinità dell'antico Egitto - vol. 1, ed. Ananke

pizia.
00mercoledì 20 settembre 2006 00:27
Il problema di questa dea donna che prende svariate forme lo avevamo accennato parlando di Iside a proposito dell'articolo su Pharaon e in un topic mi chiedevo anche il perché del nome Hat-hor, ne parliamo di là.

Il problema dei falchi, si genera forse allo stesso modo, ed è il risultato del sincretismo operato volontariamente e deliberatamente dai teorici della religione egizia, fra i quali i sacerdoti di Heliopolis (i migliori, in questo campo!).

Quindi ad ogni caratteristica particolare di una certa divinità corrisponde un aspetto particolare che è quello che ha preso risalto nella storia, a confronto con gli altri dei simili.
Ad esempio, Horus il Vecchio non è Sokar, il primo sta nel cielo ed è un totem molto antico, è proprio un immagine dell'antenato (padre), mentre il secondo non ha alcuna valenza paterna, sta sottoterra, e come lo stesso Ra ripete una continua battaglia con un serpentone cattivo, rappresenta un punto di maggiore evoluzione della religione, in cui si delinea una lotta fra bene e male.

Mi rendo conto che si tratta solo di un mucchio di ipotesi, una sorta di archeologia del pensiero, ma molti studiosi se ne sono occupati in senso generale, a me interessa applicare il discorso generale all'Egitto antico e verificarne le possibilità.
-Kiya-
00venerdì 22 settembre 2006 02:08
Re:

Scritto da: pizia. 20/09/2006 0.27
Il problema di questa dea donna che prende svariate forme lo avevamo accennato parlando di Iside a proposito dell'articolo su Pharaon e in un topic mi chiedevo anche il perché del nome Hat-hor, ne parliamo di là.

Il problema dei falchi, si genera forse allo stesso modo, ed è il risultato del sincretismo operato volontariamente e deliberatamente dai teorici della religione egizia, fra i quali i sacerdoti di Heliopolis (i migliori, in questo campo!).

Quindi ad ogni caratteristica particolare di una certa divinità corrisponde un aspetto particolare che è quello che ha preso risalto nella storia, a confronto con gli altri dei simili.
Ad esempio, Horus il Vecchio non è Sokar, il primo sta nel cielo ed è un totem molto antico, è proprio un immagine dell'antenato (padre), mentre il secondo non ha alcuna valenza paterna, sta sottoterra, e come lo stesso Ra ripete una continua battaglia con un serpentone cattivo, rappresenta un punto di maggiore evoluzione della religione, in cui si delinea una lotta fra bene e male.

Mi rendo conto che si tratta solo di un mucchio di ipotesi, una sorta di archeologia del pensiero, ma molti studiosi se ne sono occupati in senso generale, a me interessa applicare il discorso generale all'Egitto antico e verificarne le possibilità.



in merito possiedo un testo molto interessante. Si tratta di "Bestie o Dèi" dedicato al totemismo in genere, con ampio spazio riservato alla religione egizia, compresa quella predinastica. Purtroppo il volume è andato in esaurimento e quindi non è più disponibile sul mercato. Ma, se ti interessa, alla prima occasione di incontro te lo presto volentieri [SM=x822713]
pizia.
00venerdì 22 settembre 2006 02:18
Se mi interessa? Siiiì [SM=x822750]
Scrivimi autore ed editore, che se mi capita verifico se lo hanno nella mia biblioteca di fiducia.
-Kiya-
00venerdì 22 settembre 2006 02:35
Re:

Scritto da: pizia. 22/09/2006 2.18
Se mi interessa? Siiiì [SM=x822750]
Scrivimi autore ed editore, che se mi capita verifico se lo hanno nella mia biblioteca di fiducia.



Autore: Bongioanni
Titolo: "Bestie o Dèi - l'animale nel simbolismo religioso"
Editore: Ananke

[SM=x822713]
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