New Race

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pizia.
00martedì 8 settembre 2009 23:56
Apro questo topic perché vorrei sapere come si evolve nelle ricerche più recenti il problema della New Race.
Per me il libro più recente sull'argomento è stato "La genesi dei Faraoni" di Toby Wilkinson, in cui si espone qualche argomento a favore dell'origine africana della civiltà egizia, in contrapposizione alle conclusioni di studiosi del secolo scorso ancora legati all'ipotesi di una conquista sumera, mesopotamica o comunque vicino-orientale dell'Egitto.

Sono pronta anche a far cadere i miei miti, onde evitare di perdere ancora tempo su piste tronche.
Per questo chiedo subito al Prof. Massimo Izzo come sta andando, chi vince attualmente, Winkler o Wilkinson?

In un momento di tempo mi impegno ad ampliare la discussione precisando meglio le origini e gli sviluppi della teoria della New Race.
MassimoIzzo
00mercoledì 9 settembre 2009 13:05
Winkler scrive negli anni '30, Toby Wilkinson negli anni 2000, tu che dici? ;-)

La questione della "new race" ipotizzata da Petrie è scomparsa dalle discussioni egittologiche da molto tempo (30/40 anni o giù di lì) perchè semplicemente legata ad abbagli di datazione, scarsa conoscenza del predinastico ed al feroce razzismo di fine '800 e inizio '900.

Diverso è il problema dei rapporti tra Egitto predinastico e Mesopotamia. Questi rapporti ci sono senza il minimo dubbio, anzi sono molto produttivi per l'Egitto predinastico, ma è ancora nebuloso in cosa con certezza consistessero e se occasionalmente siano stati accompagnati da scontri reali o meno. In ogni caso è completamente certo che nessuno invade nessuno. Sicuramente torneremo sull'argomento.

Riguardo le radici africane della civiltà egiziana, nessuno si sogna di metterle in dubbio e non da oggi. Il motivo è molto semplice: l'Egitto è in Africa.
Quei dubbi di fine '800 o inizio secolo (che guarda caso finisce nel nazismo) erano unicamente legati alle tendenze razziste che animavano le classi intellettuali e che non potevano permettere che i selvaggi africani avessero dato al mondo la più maestosa civiltà dell'antichità, peraltro da poco scoperta in tutti i suoi dettagli.

Per reazione oggi è anche nato un afrocentrismo un pò eccessivo perchè ideologicamente caricato: lo sa bene Bruce Williams che per un pelo non ci ha rimesso la carriera.

Grazie ai recenti ritrovamenti dei cimiteri popolari con ossa in quantità a Hierakonpolis, abbiamo oggi anche delle indicazioni sui fenotipi genetici, sulle tipologie fisiche e sulle presenze straniere nel sito oltre che sull'alimentazione predinastica. Tutta roba però presente soprattutto in report preliminari o pubblicazioni isolate.

Quando dico che lo studio della storia aiuta a capire il presente non sto dicendo solo una bella frase..... anche lo studio dell'egittologia a cavallo tra il 1850 e la II° guerra mondiale ci riempie di interessanti consapevolezze .... basta che capiate che quei famosi libri obsoleti sono già LA storia di per sè, una storia figlia dei tempi in cui è stata scritta. Forse non ci avete mai pensato.

C'è ancora un largo uso che si fà delle pubblicazioni antiche ed io stesso ho fatto un'analisi dettagliata sui petroglifi di Winkler nella mia tesi : quello che vi deve essere chiaro è che quelle pubblicazioni oggi vengono usate solo (e sono usate anche tanto) per i dati archeologici. Le considerazioni interpretative che accompagnano quei report sono praticamente tutte ignorate.

pizia.
00mercoledì 9 settembre 2009 22:12
[SM=g999105] Ricevuto!


Per reazione oggi è anche nato un afrocentrismo un pò eccessivo perchè ideologicamente caricato


Questo per me è un argomento di grande interesse e di continue riflessioni.
La ricerca in passato è stata gravata da insormontabili problemi dovuti a pregiudizi di vario tipo.
Penso sempre al povero Champollion dissuaso dal trovare tracce della civiltà egizia antecedenti alla data fissata per il Diluvio Universale.
Forse adesso il mondo scientifico si è svincolato da molti preconcetti, così come il pensiero dell'uomo in generale, per cui si riesce a valutare con più obiettività e serenità ogni nuovo studio e nuovo ritrovamento.
E se anche noi avessimo condizionamenti che non riusciamo a vedere?
Potrebbe essere che tra qualche secolo, ancora più liberi, i nostri discendenti, aggiornando le conoscenze, arrivino a conclusioni ancora diverse e dunque mettano da parte i nostri lavori attuali?
Mi consolo formulando una teoria dell'erreore ad andamento asintotico, quindi tendente allo zero con l'avanzare del tempo, così gli sforzi compiuti, per la ricerca e l'interpretazione dei segni dal passato, mi sembrano ben indirizzati...
Riccardo Banchi
00mercoledì 8 febbraio 2012 16:23
Un grazie a "pizia." per aver aperto questa discussione, che l'intervento del Prof. Izzo (mi piacerebbe conoscerlo), ha praticamente concluso. Lo quoto in toto, anche se a distanza di molto tempo.

Ric
-Kiya-
00mercoledì 8 febbraio 2012 23:35
Massimo, che è Egittologo e Orientalista, passa a trovarci non appena gli impegni glielo consentono. In questo momento, ad esempio, sta tenendo un corso a Fano e, contemporaneamente, uno presso l'Università Libera di Pesaro. Dieci incontri monografici ciascuno, su temi Archeologici, che lo impegneranno fino alla fine di Marzo.

Come te, confido anche io di poterlo rileggere al più presto.
pizia.
00martedì 14 febbraio 2012 18:40
Anche io naturalmente [SM=g999097]
-Kiya-
00mercoledì 15 febbraio 2012 17:21
A proposito della cosiddetta "New Race" so davvero poco. Ne ho trovato traccia nel testo della Vinci, che però mi pare non approfondisca a riguardo (sono in corso di lettura).
Mi piacerebbe, quindi, saperne di più.
Inviterei pizia a proporre il sunto che si era prefissata e chiunque altro possedesse elementi in proposito a condividerli in questo ambito. Eventuali suggerimenti relativi a testi di approfondimento, oltre a quelli già citati, risulterebbero oltremodo graditi ;)
Riccardo Banchi
00giovedì 16 febbraio 2012 10:09
Il silenzio da parte mia implica che non so più di quello che abbiamo detto.
Se però, per lo meno di recente, ci fossero dati su cui argomentare, ben vangano.

Ric
-Kiya-
00giovedì 16 febbraio 2012 13:17
In attesa di approfondimenti, riporto quanto riferito dalla Dott.ssa Vinci, nel libro "La nascita dello Stato nell'Antico Egitto: la Dinastia 'Zero'":



[....] Gli studi sull'Egitto Predinastico hanno inizio durante gli ultimi anni del XIX secolo. Nel 1894, dopo una missione archeologica nel sito di Copto, Sir William Matthew Flinders Petrie e James Edward Quibell iniziarono a portare alla luce le vaste necropoli di Naqada e Ballas, nell'Alto Egitto; in esse furono rinvenuti scheletri rannicchiati su un fianco e vari oggetti, fra i quali vasi decorati con disegni geometrici, motivi di animali e rappresentazioni di battelli.
In un primo momento Petrie attribuì i reperti ad una popolazione straniera che chiamò "New Race", ipotizzandone la presenza in Egitto dopo la VI Dinastia, ma non tardò a riconoscere il proprio errore quando, nel 1896 al Cairo, ebbe l'occasione di osservare oggetti simili trovati nello stesso sito di Naqada dal paleontologo francese Jacques de Morgan, il "fondatore della preistoria Egiziana". Questi li aveva attribuiti ad un periodo precedente l'epoca dinastica, scartando completamente l'ipotesi di una "Nuova Razza".
[....]



[Testo citato, Ed. La Mandragora, 2002 - pag. 11]




pizia.
00sabato 18 febbraio 2012 18:43
Anche io non ne so di più, però posso cercare sul "Naqada e Ballas" di Petrie dove se ne parla e tradurre qualcosa.
Riccardo Banchi
00lunedì 20 febbraio 2012 09:28
Aspettiamo con ansia... [SM=x822706]

Ric [SM=x822709]
Mythos2011
00martedì 13 marzo 2012 22:28
Mi metto in coda soltanto per dire che "un'origine africana" a mio parere non significa nulla in quanto l'Africa ha avuto vari apporti dall'Europa dal Paleolitico in poi (Cavalli-Sforza), e sono tutti documentati. Successivamente la cultura gerzeana portò un notevole apporto a quella "autoctona" (autoctona da QUANDO?? che significa AUTOCTONA??) nel neolitico. E quella gerzeana non è sicuramente una popolazione africana, ma proveniente probabilmente dal Medio Oriente (brachicefalia). Il tutto sta ad individuare il salto di qualità che parallelamente si compie nei tre continenti con l'inizio dell'agricoltura (mais in America, riso in Cina e frumento in Medio Oriente). Tutto ciò (anche secondo il parere insospettabile sempre del Cavalli-Sforza in Storia e Geografia dei geni umani) è assolutamente inspiegabile se non si considera un apporto di una civiltà relativamente evoluta e migrata in Africa tra la fine del Pleistocene e l'inizio dell'Olocene. Poi per quel che riguarda le diverse mummie con caratteristiche tipicamente caucasoidi (capelli rossi, biondi, naso piccolo, etc.) di Yuya, Nefertiti, Ramesse II.. etc. Mi piacerebbe saperne di più, ovvero se i matrimoni endogamici servivano al mantenimento di una casta per così dire oltre che regale anche razziale. Grazie.
Riccardo Banchi
00mercoledì 14 marzo 2012 09:10
Ciao Mythos2011 (e ciao anche a tutti voi altri, ovviamente).
Anch'io tempo fa lessi un libro divulgativo di Cavalli-Sforza, però non ricordo questo aspetto delle mummie "caucasoidi" (forse nel caso specifico non ti riferivi a quento asserito dal genetista, o forse sono io rimasto indietro). A mio avviso, questo comunque significherebbe poco, poiché le mummie di cui parli sarebbero successive al periodo Hyksos. Inoltre è ben noto che matrimoni incrociati con asiatici erano pratica comune. Nessuno poi nega intensi contatti fin dalla preistoria con i confinanti territori palestinesi, tant'è che la cultura Natufiana ha propaggini nella zona del Delta.
Quanto ai gerzeani, però (idem per i badariani), questi vengono identificati dagli egittologi (Wilkinson & C.) come africani (questo a quento si legge).
La "new race" (o "razza dinastica", per dirla alla Rohl) pare non esistere.
E poi, per fare un po' di dissertazione filosofica, chiunque avesse invaso l'Egitto, avrebbe antenati comunque africani, poiché Homo sapiens è africano.

Ric [SM=x822712]
Mythos2011
00mercoledì 14 marzo 2012 20:07
Ciao Ric e grazie per la risposta.. Speriamo di coinvolgere altri utenti.. Credo che la mia idea sia molto vicina a quella di Rohl (pur conoscendolo indirettamente).. Una Civiltà venuta da un'antica e lontana Madrepatria che avrebbe dato un impulso per così dire tecnologico (agricoltura, sfruttamento delle risorse, scienze astronomiche, della costruzione, come peraltro insegnano in modo simbolico molte mitologie). Riguardo la cultura gerzeana, mi pare abbiano ritrovato crani di esseri umani brachicefali, tanto da scartare un'origine africana a vantaggio di un'origine asiatica. Oltre a ciò, sempre il Cavalli-Sforza scrive in Storia e Geografia dei geni umani che il primato del SAPIENS-SAPIENS (uomo anatomicamente moderno) in termini di ritrovamenti antichi sarebbe conteso da Africa orientale e Medio Oriente (Israele). Al solito si brancola nel buio. Poi, per quel che riguarda Europa, Asia e Africa molti studiosi propendono per un'evoluzione autonoma (policentrica). Ad es. il neanderthal è presente solamente in Europa e Medio Oriente.. Poi sarebbe avvenuta una sostituzione, ma DA DOVE?? Forse i lontanti progenitori autori dei CAPOLAVORI del Sahara o delle grotte di Altamira sarebbero degli uomini delle caverne? E Gobekli Tepe, per citare il Tempio (conosciuto) più antico al mondo? Anche quello opera di uomini che usavano i choppers, gli utensili di pietra e vivevano nelle grotte?? Forse l'umanità dovette ricominciare da capo? Per quel che concerne le mummie egizie certo, ci saranno state diverse "mescolanze" genetiche, specialmente in quel periodo (con Hyksos, Hittiti, Mitanni, etc.) tuttavia potrebbe anche essere vero che, questa popolazione di transfughi di 10000 anni or sono ca. fondò la civiltà egizia e mantenne per quanto possibile una certa distinzione di "casta" evitando le unioni con le popolazioni autoctone.. Ma è solo un'ipotesi.. Ciao e grazie ancora.
Riccardo Banchi
00giovedì 15 marzo 2012 08:37
Sicuramente la discussione è interessante.
Se parliamo di paleolitico superiore, "invasioni" da Oriente sono plausibili: la mescolanza delle culture è germe di sviluppo.
Per quanto riguarda però la "razza dinastica", per dirla alla Rohl, le obiezioni sono fortissime. Lui parla di barche "quadrate" dalla Mesopotamia che sconfiggono quelle nilotiche (di forma "a banana"). Per rendere plausibile questa teoria posticipa l'inizio della storia egizia di alcuni secoli (cioé Narmer al 2.800 a.C. circa, se non ricordo male, anziché al 3.100 a.C.); la stessa cosa fa con i petroglifi del Deserto Orientale. In realtà le rappresentazioni su roccia di barche di forma squadrata sono quasi un millennio più antiche di quanto sostiene Rohl. Poi ci sono le scoperte di Abido, le ultime di Ieraconpoli... Insomma, la storia non regge. Nessuno mette in dubbio influenze stilistiche (facciata di palazzo, ecc.), ma l'invasione della fine del IV millennio a.C. la considererei accantonata. Nacque ai primi del XIX secolo, periodo in cui i germi del nazismo si diffondevano in maniera più o meno consapevole, ma a d oggi, nel caso egizio, pare crollare.
Arretrando nel tempo osserviamo siti come Nabta Playa dove l'astronomia era già un esigenza legata alle stagioni (ciò era dovuto in parte ai cicli agricoli, ma sopratutto alla gestione del bestiame).

Gobekli Tepe, in Anatolia (Alta Mesopotamia) è qualcosa di straordinario, sia architettonicamente che come cronologia. In effetti, dopo queste emergenze archeologiche, non cìè più da sorprendersi di nulla, quindi le sorprese sono sempre piacevoli imprevisti.

Ric [SM=x822709]

P.S. Grazie di nulla; parlare di queste cose è sempre stimolante.
Diego Baratono.
00venerdì 16 marzo 2012 13:21
Siamo sicuri che l'origine del Sapiens Sapiens sia africana?
Dubhe_Aivlis
00venerdì 16 marzo 2012 19:38
Sapete che non ho MAI sentito nulla del genere? Mi sento ignorante... =O
emilioraffaele
00venerdì 16 marzo 2012 20:42
Riguardo a questo argomento, ne parlammo diffusamente qualche tempo fa, portando a documentazione anche alcune considerazioni del genetista Richerd Dawkins, nel suo libro IL RACCONTO DELL'ANTENATO. Purtroppo non riesco a ritrovare la discussione, chissà che non mi possiate aiutare? A proposito, cara Duobhe Aivlis, hai un grande vantaggio su quasi tutti, quello della tua età, leggi e non ti fermare mai nella lettura, è una ricchezza che ti porterai dietro tutta la vita.
Mythos2011
00venerdì 16 marzo 2012 21:50


Per quanto riguarda però la "razza dinastica", per dirla alla Rohl, le obiezioni sono fortissime. Lui parla di barche "quadrate" dalla Mesopotamia che sconfiggono quelle nilotiche (di forma "a banana"). Per rendere plausibile questa teoria posticipa l'inizio della storia egizia di alcuni secoli (cioé Narmer al 2.800 a.C. circa, se non ricordo male, anziché al 3.100 a.C.);



Per risponderti parto da lontano. Pare che vi siano prove di contatti fra Hammurabi e un Re Assiro di cui ora non ricordo il nome. Questo, secondo alcuni studiosi, postdaterebbe di un paio di secoli il sovrano babilonese e, di riflesso, anche Narmer, facendo tornare i conti di Rohl.


Nessuno mette in dubbio influenze stilistiche (facciata di palazzo, ecc.), ma l'invasione della fine del IV millennio a.C. la considererei accantonata. Nacque ai primi del XIX secolo, periodo in cui i germi del nazismo si diffondevano in maniera più o meno consapevole, ma a d oggi, nel caso egizio, pare crollare.



Qui debbo dissentire, almeno in parte.. Ho studiato a fondo Wagner, tanto da scrivere un libro su questo Genio, e ovviamente ho dovuto basarmi sui mitologi, filologi del suo tempo (Gottling, Goerres, Creuzer, Weber, etc.). I primi a portare il Sanscrito in Europa, dopo i Gesuiti, tuttavia furono gli Inglesi (Jones) che si accorsero della incredibile somiglianza di questa lingua con quelle europee.. Da lì il passo è breve.. Sempre Cavalli-Sforza, ad es., parla di simboli Arya (Svastiche) trovate in Turkmenia, antiche di millenni, per non parlare delle mummie cinesi dalla carnagione chiara e bionde o rosse.. Un'invasione (migrazione) c'è stata, è fuor di dubbio. in Egitto, India, Medio-Oriente ad un certo momento, quasi contemporaneamente abbiamo un salto di qualità, secondo la teoria delle Età Assiali cara a Mario Liverani (nascita dell'agricoltura inizio del Neolitico in Medio-Oriente, Cina e Sud America; edificazione di grandi costruzioni quasi contemporaneamente in Egitto, Medio Oriente e Cina; VI sec. a.C. Buddha in India, Confucio in Cina e Zoroastro in Persia, etc.). Per quanto concerne le mummie Egizie, alcuni rilievi craniometrici farebbero notare una somiglianza fra antichi egizi di Giza e Norvegesi, Ungheresi e Austriaci. pare incredibile ma dato che la mummia di Ramesse II (faccio un esempio) contiene geni tipici dell'Europa del Nord, non è poi tanto strano.. I Mitanni erano di stirpe indoeuropea, e sappiamo di varie unioni fra questo popolo e gli Egizi.. Ci fu l'invasione dei Popoli del Mare nel XIII-XII sec. a.C. (Achei, Filistei, Shardana..) che pare venissero dal Nord.. Rintracciare una continuità genetica è pressochè impossibile..

Diego Baratono., 16/03/2012 13.21:

Siamo sicuri che l'origine del Sapiens Sapiens sia africana?



Solo la morte è sicura.. A parte gli scherzi, no. Non ne siamo affatto sicuri.. Tuttavia c'è una grossa possibilità.

Riccardo Banchi
00lunedì 19 marzo 2012 09:16
Le cronologie egizie sono abbastanza ben intelaiate nella storia, ma non mi sento di dare certezze. Come potrei? Barche quadrate e a banana sono comunque presenti in vasellame naqadiano, oltre che nei petroglifi, quindi, a parte i due secoli posticipabili a Narmer (che ripeto non sono per il momento condivisi dall'egittologia standard, Francesco Raffaele compreso), la sostanza cambierebbe di non molto.
Storia e preistoria sono piene di invasioni, tant'è che adesso è difficile decodificarle: in aiuto c'è sopratutto la gentica, ma anche le lingue, ecc. Anche qui i dati vanno saputi leggere e non sono certo io quello in grado di farlo. L'invasione del IV millennio a.C. non è archeologicamente documentabile con certezza, tant'è che quello scritto a inizio secolo è adesso accantonato, per lo meno dagli studiosi ortodossi.
Sull'origine africana dell'uomo moderno, per adesso gli studi portano a questo. Non è una mi aopinione: è lo stato delle conoscienze, anche suscettibili a modifiche, se nuovi dati e interpretazioni consentiranno di farlo.

Ric [SM=x822709]
-Kiya-
00lunedì 19 marzo 2012 12:47
Re:
emilioraffaele, 16/03/2012 20.42:

Riguardo a questo argomento, ne parlammo diffusamente qualche tempo fa, portando a documentazione anche alcune considerazioni del genetista Richerd Dawkins, nel suo libro IL RACCONTO DELL'ANTENATO. Purtroppo non riesco a ritrovare la discussione, chissà che non mi possiate aiutare? A proposito, cara Duobhe Aivlis, hai un grande vantaggio su quasi tutti, quello della tua età, leggi e non ti fermare mai nella lettura, è una ricchezza che ti porterai dietro tutta la vita.




Dario, credo che la discussione a cui accenni fosse questa:

Nabta Playa
emilioraffaele
00lunedì 19 marzo 2012 22:13
Grande Kiya. Il mio problema è che scordo facilmente e la confusione proveniva anche da fatto che l'argomento Nabta Playa, di cui abbiamo parlato più volte, mimetizzava lo stralcio del libro di Dawkins. Sembra chiaro che parlare di differenze razziali, sia ormai estremamente fuori moda. L'Uomo primitivo, allo stato di cacciatore/raccoglitore doveva migrare continuamente, in quanto era in grado di prosciugare completamente le risorse alimentari del luogo visitato. Va da sé che la continua migrazione ha sempre favorito lo scambio dei caratteri genetici tra gruppi diversi.
Dubhe_Aivlis
00lunedì 19 marzo 2012 22:57
Re:
emilioraffaele, 16/03/2012 20.42:

Riguardo a questo argomento, ne parlammo diffusamente qualche tempo fa, portando a documentazione anche alcune considerazioni del genetista Richerd Dawkins, nel suo libro IL RACCONTO DELL'ANTENATO. Purtroppo non riesco a ritrovare la discussione, chissà che non mi possiate aiutare? A proposito, cara Duobhe Aivlis, hai un grande vantaggio su quasi tutti, quello della tua età, leggi e non ti fermare mai nella lettura, è una ricchezza che ti porterai dietro tutta la vita.




Grazie mille, davvero... Leggere è quasi una mia filosofia di vita, e dubito proprio che mi fermerò! ^_^
Quanto alla discussione, proverò a cercarla, grazie lo stesso.
pizia.
00sabato 24 marzo 2012 18:05
Nel 1896 viene pubblicato lo studio di William Matthew Flinders Petrie e del suo allievo James Edward Quibell intitolato "Naqada e Ballas", in cui vengono riportati i dati ricavati dallo scavo delle relative necropoli di queste località.
Petrie è già un archeologo famoso, ormai da anni si occupa di egittologia e viene considerato una personalità di spicco in questo campo, è inoltre responsabile di aver introdotto un nuovo metodo di scavo dei siti, molto più rigoroso e preciso, grazie anche alla sua formazione tecnica.
Quest'opera è in pratica una relazione di scavo, in cui illustra i risultati ottenuti nelle campagne dell'anno precedente e propone una classificazione tipologica della ceramica rinvenuta in grande quantità, ritenuta ancora valida ai fini della descrizione dei prodotti ceramici egizi del periodo predinastico e protodinastico.

Vale la pena ricordare che in quel momento la storia dell'Antico Egitto era limitata al periodo dinastico così come era pervenuto dalle citazioni dell'opera di Manetone.
Quindi si dava per scontato che con Menes iniziasse la storia dell'Egitto, mentre prima esistevano solo gruppi primitivi di cultura neolitica africana.
Davanti a questa ingente quantità di manufatti di fattura anche molto raffinata, prese un clamoroso abbaglio e propose una datazione alla XII dinastia.
Però rendendosi conto della differenza tipologica fra questo materiale e quello già conosciuto e analizzato da generazioni di archeologi, provò a spiegarne i motivi introducendo la "New Race": una popolazione rimasta isolata dalla Valle del Nilo, originaria della zona costiera sul Mar Rosso, avrebbe migrato stanziandosi presso queste località, portando con sè la propria cultura "arretrata" rispetto ai livelli raggiunti da quella faraonica.

Subito suscitò un vivace dibattito, ma certo non era facile spuntarla su un personaggio del calibro di Petrie, finché lui stesso, una paio di anni dopo, ammise il suo errore vedendo il materiale del tutto analogo raccolto da Jacques de Morgan a Naqada e correttamente datato ad un periodo precedente la Prima Dinastia.
Non si parlò più di New Race e Petrie si impegnò in seguito nello studio e messa a punto di un metodo di datazione relativo del materiale predinastico, ricavato dalla comparazione dei singoli pezzi appartenenti alle varie tipologie secondo una linea logica di evoluzione, detto Datazione di Sequenza.
Riccardo Banchi
00lunedì 26 marzo 2012 08:58
Sei stata chiarissima. Grazie delle delucidazioni.
Sapevo del primo "abbaglio", ma non sapevo che avesse optato alla XII dinastia.
Del resto è normale che la scienza e l'archeologia procedano compiendo anche errori; è normale che sià così.
E poi va tutto calato nel perido storico del primo novecento...

Ric [SM=x822709]
pizia.
00lunedì 26 marzo 2012 09:39
Addirittura fine Ottocento, perché nel giro di un paio di anni Petrie ritratta, allineandosi alle conclusioni del De Morgan.
Questi, alludendo alla vicenda in questione, definirà sé stesso come il padre della preistoria egizia, facendone motivo di vanto.

Quindi in realtà la New Race sarebbe stata più "primitiva" rispetto alla civiltà egizia coeva, e non più evoluta, inoltre la sua presunta provenienza occidentale sarebbe limitata comunque alle porzioni di territorio egiziano affacciate sul Mar Rosso e non da più lontano.

Quando Winkler si avventura nel Deserto Occidentale alla ricerca dei petroglifi ha bene in mente la lezione di Petrie: in quel luogo va alla ricerca delle tracce della New Race, cioé di quel popolo più primitivo degli egizi dinastici, perché vissuto in precedenza, e proveniente da ovest, cioé dal Deserto Occidentale.
Sarà lui, negli anni fra le due Guerre Mondiali, ad introdurre un nuovo concetto di New Race.
Mythos2011
00lunedì 26 marzo 2012 11:27
Grazie a tutti per i vostri ineressanti contributi.
Riccardo Banchi
00mercoledì 30 maggio 2012 15:36
La mia amica Antonella sta leggendo il libro che le ho regalato, "Prima di Cheope: le origini", di Sabina Marineo, appena uscito (se posso apro un topic apposito fra i saggi di egittologia).
La questione dell'invasione orientale viene riproposta, sebbene in modo meno marcato; la lettura pare molto interessante e presto lo leggerò.

Ric [SM=x822709]
pizia.
00sabato 2 giugno 2012 08:38
Sarà interessante sapere come si pongono attualmente i vari studiosi impegnati sul campo e in laboratorio rispetto a questa teoria che ogni tanto sembra tornare in auge.
Riccardo Banchi
00mercoledì 11 luglio 2012 09:37
Per quanto ne so, penso che fra gli egittologi, questa idea la sostenga solo David Rohl (forse mi sbaglio?). Sabina Marineo, che sto leggendo (ma che non è fra gli "addetti ai lavori"), ripropone la teoria di Rohl, anche se con qualche sfumatura diversa.
Devo dire che il testo di questa autrice ("Prima di Cheope: le orgini"), come ho forse già scritto, è davvero ben organizzato e invita a riflettere. Sono ormai a oltre metà libro, ma ne consiglio la lettura. Un testo del genere, per lettori di medie conoscenze, deve essere interessante, ma anche semplice e piacevole: questo lo è.
Ciò non significa che possa essere in totale sintonia con l'autrice, ma apprezzo molto il suo lavoro.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi.

Ric [SM=x822709]
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