Nakhtmin, chi era costui ?

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roberta.maat
00giovedì 1 luglio 2010 09:08
Tuffiamoci ancora nel dedalo dei problemi dinastici, con annessi e connessi, relativi alla fine della XVIII .
-Kiya-
00giovedì 1 luglio 2010 09:43
Nakhtmin... comandante in capo dell'esercito, sotto Tutankhamon. Di lui sappiamo poco e la sua tomba non è ancora mai stata trovata. Ma sappiamo che sopravvisse a Tut, poichè nella tomba di quest'ultimo sono stati trovati 5 ushabti donati dal Generale.

Secondo alcuni potrebbe essere il figlio di Ay, altri ipotizzano fosse suo genero. Certo è che divenne un suo uomo di grande fiducia, quando Ay divenne sovrano d'Egitto. Fu infatti insignito del titolo Iry-p't, ovvero "Principe Ereditario", il che lascerebbe supporre che Ay lo avesse designato come suo successore. Ma ciò non avvenne, presumibilmente perchè Nakhtmin morì mentre questi era ancora sul trono.


Merytaton62
00giovedì 1 luglio 2010 10:37
Ero convinta che il generale Nakhtmin fosse un personaggio uscito dalla fantasia di Michelle Moran, autrice di "La regina dell'eternità". Invece è esistito realmente, e davvero è stato sposato con Mutnodjmet,figlia di Ay (quindi, forse, sorella di Nefertiti) [SM=x1764359]
Pare che, assieme ad Ay, Horemhab ed il tesoriere Maya abbia fatto parte del consiglio di reggenza del faraone bambino Tutankhamon. Durante il suo regno fu insignito dei titoli di " autentico servitore benefico al suo signore, scriba del re", "servo adorato del suo signore", "portatore di ventaglio alla destra del re", "Servitore che perpetua il nome del suo signore".Il suo nome è inciso su cinque ushabty rinvenuti nella tomba del giovane re.
Il matrimonio con Mutnodjmet gli valse il titolo di "Figlio del faraone":su di un complesso statuario che lo ritrae assieme alla moglie (conservato al Museo del Cairo) viene indicato come figlio adottivo di Ay, di cui probabilmente era stato designato successore.L'opera è gravemente danneggiata:occhi, naso e bocca sono sati deliberatamente smantellati,il che lascia supporre che neppure lui sia sfuggito alla "damnatio memoriae" che ha interessato molti soggetti vissuti verso la fine della XVIII dinastia. Nè la sua tomba nè la sua mummia sono mai state trovate. [SM=x822747]

Fonte:Wikipedia (versione in inglese)
Merytaton62
00giovedì 1 luglio 2010 10:45
In questa foto si vede anche ciò che rimane della statua della moglie (Museo del Cairo).
Merytaton62
00giovedì 1 luglio 2010 10:54
Forse è un OT, ma guardate cosa ho trovato in rete...trattasi di Mutnodjmet secondo l'estro creativo di un certo Claude Bouée. Forse non è un capolavoro, ma mi pare carino.
roberta.maat
00giovedì 1 luglio 2010 12:13
Visto che è sempre bene tirare i sassi nello stagno ?
Tutto quello che so lo avete già visto anche voi, le notizie dalla rete sono stringate e, permettetemi, anche "asettiche". Esse concedono poco e ci danno una immagine effimera e senza eccessivo peso storico, un uomo di cui non si conosce quasi nulla se non le cariche militari e......una presunta paternità .
Tutto normale ma quando un personaggio è legato ad Ay complica i giochi delle successioni, dei matrimoni e degli interrogativi.
Il cambio dinastico era già deciso, Ay, sempre Ay e dopo di lui i generali !
Merytaton62
00giovedì 1 luglio 2010 12:27
Quando si tratta di personaggi vissuti in epoche così remote, sembrerebbe proprio che non ci sia via di mezzo:o ci attiene alle fonti storiche, o si lavora (e parecchio!) di fantasia...Comunque ringrazio Roberta:senza il suo quesito non sarei mai andata a cercare notizie di costui, e sarei ancora convinta che trattasi di un personaggio di fantasia.
-Kiya-
00giovedì 1 luglio 2010 12:39
su di lui ho raccolto qualche appunto....
stasera spero di trovare il tempo di condividere con voi le informazioni in mio possesso :)
-Kiya-
00giovedì 1 luglio 2010 13:32
aggiungo ancora:

Vi invito, intanto, a focalizzare l'attenzione su un altro nome....

Nakhtpaaten

Thiatj e cancelliere del Re del Basso Egitto, che servì sotto Akhenaton nella Capitale.


Scoprirete che anche quest'ultimo si guadagnò il titolo (spesso puramente onorifico) di Iry-p't.

La sua tomba si trova ad Akhetaton. E' la n. 12 del gruppo sud. Rimase incompiuta, quindi Nakhtpaaten, presumibilmente, sopravvisse all'abbandono della città.
RAMSY
00giovedì 1 luglio 2010 13:55
Re:
-Kiya-, 01/07/2010 9.43:

Nakhtmin... comandante in capo dell'esercito, sotto Tutankhamon. Di lui sappiamo poco e la sua tomba non è ancora mai stata trovata. Ma sappiamo che sopravvisse a Tut, poichè nella tomba di quest'ultimo sono stati trovati 5 ushabti donati dal Generale.

Secondo alcuni potrebbe essere il figlio di Ay, altri ipotizzano fosse suo genero. Certo è che divenne un suo uomo di grande fiducia, quando Ay divenne sovrano d'Egitto. Fu infatti insignito del titolo Iry-p't, ovvero "Principe Ereditario", il che lascerebbe supporre che Ay lo avesse designato come suo successore. Ma ciò non avvenne, presumibilmente perchè Nakhtmin morì mentre questi era ancora sul trono.






Come sempre mi perdo o faccio confusione, ma non era Haremhab il comandante in capo dell'esercito sotto Tutankhamon?
-Kiya-
00giovedì 1 luglio 2010 17:06
Devo verificare sui testi, ma mi pare che il titolo di "Comandante in capo dell'armata" Horemheb lo acquisì tardi.... già sotto Tutankhamon. Durante il Regno Amarniano ci è noto un generale di nome Paatenhemhab, che alcuni studiosi vogliono identificare con Horemheb. Grimal non se dice affatto convinto, invece.

Se così fosse, ovvero se Horemheb fu investito di quel titolo all'epoca di Tut, non ci è possibile escludere che lo ereditò a seguito della scomparsa di Nakhtmin.
E' anche possibile che non si trattasse di una posizione esclusiva, ma di un titolo conquistato per meriti. Quindi non è detto che ve ne dovesse essere uno soltanto.
I due indubbiamente erano rivali.
roberta.maat
00venerdì 2 luglio 2010 00:10
Probabilmente si parla di questa rivalità nel testo di Moschetti "Horemheb" ed in "Tutankhamon" di Cimmino ma io non li ho letti ancora, li ho appena ordinati.
-Kiya-
00venerdì 2 luglio 2010 17:40
Eccomi qua, come promesso.

Purtroppo non mi è stato possibile rintracciare tutti i miei appunti. Ne deduco che parte di quello che riguarda Nakhtmin sia ancora ben custodito in qualche scatolone, nel nostro garage.
Qualcosa ho trovato e finalmente sono riuscita a ricostruire un percorso più o meno preciso.

Innanzitutto occorre specificare una cosa a proposito dei nomi di persona, specie quelli teofori (contenenti il nome di una divinità). Gli antichi Egizi usavano spesso adottare dei diminuitivi che, col passare del tempo, divenivano talmente di uso comune da arrivare a sostituire il nome completo del soggetto in questione, persino sulle pareti o sugli oggetti della sua dimora eterna. Ecco che quindi Amenhotep poteva diventare Huy o Ameny, Amenemope diveniva Ipy e Hathor si trasformava in Hunero. A fronte di questo risulta facile concepire che Nakhtmin sarebbe potuto agevolmente diventare semplicemente Nakht.

Presso il British Museum sono conservati due rotoli di papiro funerario di pregevole fattura (segno che il titolare fosse un nobile d'alto rango) appartenenti a un individuo chiamato Nakht (si tratta dei Papiri 10471 e 10473). Il contenuto è un estratto dei capitoli fondamentali del Libro per la venuta al giorno. Il Nakht dei papiri veniva così titolato: "vero (sincero?) Scriba Reale amato dal Re, Comandante militare del Signore delle Due Terre, uno dei prediletti del Dio Buono, Nakht". La sua sposa "sua sorella, la sua amata, la Cantatrice di Amon, la signora della casa, Tchuyu".

Nella necropoli Tebana, sono state rinvenute un certo numero di tombe (circa sei) il cui proprietario aveva questo nome. Si è quindi ritenuto doveroso indagare gli elementi forniti dai papiri e confrontarli con quelli rinvenuti nelle tombe per verificare eventuali corrispondenze e, di conseguenza, poterli associare.

Primo passo fu quello di tentare una datazione dei papiri.
Da una prima analisi Budge (scopritore dei papiri) si disse convinto che gli stessi dovessero appartenere alla XX dinastia. Successivamente la loro origine venne anticipata alla XIX.
Soltanto qualche anno dopo la datazione proposta da Budge, un altro studioso (Glanville) ebbe modo di rianalizzarli, concludendo che in base agli elementi artistici, specie di uno dei due, si poteva tranquillamente proporre e accettare una datazione risalente alla tarda XVIII Dinastia.
A conti fatti, si dovette accettare che purtroppo nessuna delle tombe rinvenute mostrava completa corrispondenza con i dettagli riscontrabili sui papiri. In taluni casi era il nome della consorte a non coincidere, in altri la titolatura del defunto, in altri ancora l'epoca di riferimento.

I Papiri conservati al British Museum, pertanto, potrebbero appartenere al Nakhtmin che fu Comandante militare in Epoca Amarniana e che successivamente servì fedelmente (forse anche troppo, a parere di alcuni membri del Consiglio di Reggenza) Tutankhaton/Tutankhamon, la cui tomba non è ancora stata ritrovata.

Come sappiamo il Consiglio di Reggenza, istituito per la circostanza, si fece carico di agire e decidere in nome e per conto del giovane Re, o quanto meno di indirizzarlo, nei primi anni della sua investitura. Di questo Consiglio facevano parte l'ormai anziano Ay, il rampante Horemheb, il tesoriere Maya e.... Nakhtmin, che vantava, tra i tanti posseduti, il titolo di "Portatore del Flabello alla destra del Re".

Alla morte del giovane Tut, fu Ay a ricoprire l'incarico di eseguire il rito dell'Apertura della Bocca, rito riservato al prescelto per la successione al trono d'Egitto. Tuttavia vi sono elementi che comproverebbero che in quel momento fosse Horemheb a possedere il titolo di Iry p't e quello di idnw, ovvero "deputato" ad essere il prossimo nella linea di successione Reale, per volere di Tutankhamon. Le ragioni di tale scelta non ci sono note.
Ma, come sappiamo, le cose andarono a favore del primo.
Anche Maya e Nakhtmin ebbero un ruolo importante durante le celebrazioni del rito funebre. Entrambi provvidero in prima persona a fornire il corredo funerario di Tut di oggetti recanti il loro nome, secondo precise disposizioni dettate dai "protocolli", riservate soltato a personaggi con posizione privilegiata. Forse coloro che avevano servito il sovrano, fedelmente e correttamente, mentre costui era ancora in vita, o che ritenevano d'averlo fatto.
La devozione nutrita da Nakhtmin nei riguardi di Tut è testimoniata da cinque ushabty rinvenute nella tomba del Re, ognuno delle quali reca un titolo o un testo preciso e il nome del Comandante. Su questi si legge:

1) "Il servo sincero che è utile al suo Signore, lo Scriba del Re, Nakhtmin"

2) "Lo Scriba del Re, il Generale Nakhtmin..."

3) "Il servo amato dal suo Signore, il Generale Nakhtmin"

4) "Il Portatore del flabello alla destra del Re.... Nakhtmin"

5) "Il servo che ha mantenuto in vita il nome del suo Signore, il Generale Nakhtmin".

Quest'ultima iscrizione merita particolare attenzione, poichè la frase "che ha mantenuto in vita il nome..." ha funzione precisa che non occorre ribadire e rientra nelle formule del rituale funerario. Ci suggerisce che Nakhtmin ebbe quindi un ruolo fondamentale durante i funerali di Tutankhamon. Ruolo che fu secondo soltanto a quello rivestito dallo stesso Ay.
Al contrario, Horemheb non ebbe alcuna veste specifica... cosa che, dopo aver servito non uno, bensì quattro distinti sovrani d'Egitto, al medesimo deve aver fatto tutt'altro che piacere, specie se teniamo conto dell'originale presunto volere del Re.

Il regno di Ay fu breve.
Lo stesso se lo aspettava certamente, tenuto conto della sua età avanzata. Ecco perchè provvide a designare per tempo il suo successore, scegliendo Nakhtmin.
La statua a cui si è già accennato ne è la testimonianza. Il gruppo scultoreo fu, con ogni probabilità, commissionato proprio da Ay, a favore di Nakhtmin. Il Re rimarcò il suo volere, facendoci incidere il titolo "Scriba reale e eccellente Comandante militare", ma anche "Iry p't", ovvero "Principe erditario". Lo stesso titolo con cui Tutankhamon aveva investito in precedenza Horemheb. Infine, si legge ancora "Figlio del Re di Kush, Vicere della Nubia", che lascerebbe supporre a un'origine straniera del titolare e a un'adozione di Nakhtmin da parte di Ay. Quindi non a una paternità biologica.

Ancora una volta Horemheb venne messo da parte.... ma la storia ci narra che gli eventi presero, nuovamente, un'altra piega.

Nakhtmin scomparve prematuramente.

Horemheb successe ad Ay sul trono d'Egitto e lo fece legittimando la sua successione tramite il matrimonio con Mutnodjemet.

I sovrani Amarniani vennero gradualmente cancellati dalla storia e i loro monumenti usurpati. La Città dell'Orizzonte fu rasa al suolo, insieme ai suoi templi. Stessa sorte attese, presumibilmente, tutti coloro che appoggiarono il loro operato. Presenze troppo scomode per essere tollerate. Le tombe saccheggiate, i nomi martellati, i sarcofagi distrutti, come anche molte mummie, a cui non fu riconosciuto il diritto all'eternità.

Lo stesso, si potrebbe ritenere, accadde a Nakhtmin e una possibile prova l'abbiamo nei danneggiamenti subiti dalla statua che lo ritrae con la sua amata sposa.

Da un più attento esame condotto sui papiri di Nakht si è potuto accertare che tutti i titoli indicati corrispondono a quelli detenuti da Nakhtmin e che uno dei due rotoli termina esattamente dove l'altro ha inizio. Ma, mentre il primo è prodotto da papiro, il secondo è invece tracciato su pergamena (materiale comunque di gran pregio) e risulta posteriore (lo si data agli inizi della XIX dinastia). Forse un atto di pietas, compiuto da qualche discendente, che volle rimediare, almeno in parte, a ciò che venne precedentemente volutamente distrutto.
Questo lascerebbe ben sperare a riguardo dei resti del defunto, poichè l'unica ragione per cui avrebbe un senso la riproduzione della porzione del Libro dei Morti andata distrutta è la volontà di restituirgli il suo originale valore: accompagnare il titolare nel suo viaggio nell'Aldilà e preservarlo dai pericoli che avrebbe dovuto affrontare.

Durante alcuni scavi condotti a Dra Abu el Naga, una Missione dell'Università della Pennsylvania ha ritrovato uni ushabti appartenente a Nakhtmin, che per qualche ragione non è stato classificato, recante il titolo "Comandante dell'armata di Kush".
Il luogo è il medesimo in cui Budge rinvenne, a suo tempo, le due porzioni di papiro appartenuto a Nakht.

Questo non solo potrebbe suggerire che i due fossero la medesima persona, ma anche che da qualche parte in quell'area, una tomba di epoca post-Amarniana potrebbe attendere di rivedere la luce.
-Kiya-
00sabato 3 luglio 2010 01:52
La sposa di Nakhtmin
Finora non ho trovato riscontri relativi al matrimonio tra Nakhtmin e Mutnodjemet, che invece sposò Horemheb.

Manu, l'indicazione che hai trovato in proposito proviene da Wiki? In tal caso temo che occorra approfondire per documentarla, poichè potrebbe trattarsi di un errore dettato da confusione tra i due Generali.

Da quanto rimane del gruppo statuario che raffigurava Nakhtmin e la sua sposa, infatti, non è possibile desumere il nome di quest'ultima, che è andato perduto.





Merytaton62
00sabato 3 luglio 2010 09:54
Esatto:forse ti è sfuggito, ma in coda al mio post ho specificato di avere tratto le (poche) notiziole da Wikipedia edizione inglese.
So che Wikipedia non è il massimo in fatto di attendibilità, ma non sono riuscita a trovare altro.
-Kiya-
00sabato 3 luglio 2010 13:11
sì, l'avevo letto, ma volevo conferma che provenisse effettivamente tutto da lì ;)
-Kiya-
00martedì 6 luglio 2010 17:32
Re:
roberta.maat, 01/07/2010 9.08:

Tuffiamoci ancora nel dedalo dei problemi dinastici, con annessi e connessi, relativi alla fine della XVIII .




Roby, posso chiederti cosa ti ha portato sulla strada di Nakhtmin?
roberta.maat
00martedì 6 luglio 2010 23:19
Il percorso mentale è un pò contorto, cerco di spiegare.
Sapevo della esistenza di questo figlio di Ay ma non ero andata mai oltre forse per l'antipatia che nutro per lui.
Poi mi sono imbattuta in Beneretmut/Mutnedjemet (distinte o assimilate) e forse un notizia non corretta mi ha fatto vedere questo generale come suo marito.
In questi ultimi tempi la sorella di Nefertiti ha occupato molto i miei pensieri per la presumibile maternità di Tut e quindi la figura di Nakhtmin improvvisamente mi è parsa più rilevante come personaggio "dell'intrigo".
Iswt (non ricordo se questo è il nome giusto), Natkhmin e infine Horemheb......tre mariti per una donna che doveva essere, oltre che importante, anche bellissima forse più di sua sorella.
Probabilmente non è così, Beneretmut non è Mutnedjemet, non è madre di Tut non ha sposato Natkhmin e il bellissimo volto qui a fianco non è il frutto di una notte con il re.
Scusatemi se sono andata in OT ma mi sono lasciata trasportare da una atmorfera romanzesca che mi ha fatto dimenticare il rigore storico.
Merytaton62
00mercoledì 7 luglio 2010 15:13
A pensarci bene, queste donne dell'aristocrazia egizia fanno un po' pena:costrette a sposarsi due-tre volte per motivi dinastici (spesso appena uscite dall'infanzia), assillate dalla necessità di sfornare l'erede maschio...
[SM=x822730]

Alcuni mesi fa, sul sito di Z.Hawass ho letto qualcosa che la riguardava:esistono dei miseri resti da cui si evince che la poverina è morta in età relativamente avanzata, che aveva il bacino deformato da numerose (e probabilmente infruttuose )gravidanze, e che al momento della morte sopravvenuta attorno ai 45 anni,era quasi del tutto priva di denti.
Quando leggo queste notizie non posso che rallegrarmi di essere nata nel XX secolo... [SM=x822750]

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