Le teorie di Marc Gabolde: Il matrimonio tra Amenhotep IV e Nefertiti

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-Kiya-
00mercoledì 29 ottobre 2008 23:02
Mentre continuiamo a dibattere sulla questione della coreggenza tra Amenhotep III e suo figlio, in discussione dedicata, propongo qui il parere di Marc Gabolde a riguardo di un altro aspetto della vita del giovane sovrano, ovvero il suo matrimonio con Nefertiti.

In proposito, Gabolde cita a testimonianza rilievi tombali appartenenti a Ramose, la cui tomba ha il merito di custodire, secondo lo studioso, la prima effige del Disco Solare rappresentativo di Aton e la più antica rappresentazione della Regina Nefertiti, giunta fino a noi.

Delle due pareti raffiguranti quanto sopra descritto ne ho già accennato nella discussione relativa alla coreggenza, tuttavia riporto anche qui, per completezza. L'argomento richiede una parentesi piuttosto dettagliata dedicata alla tomba in sè e del suo proprietario, che propongo a seguire.


Ramose fu un Thiatj, ovvero un visir. Originario del Basso Egitto, figlio di Neby e Ipuia, quindi sposo di MeritPtah, ebbe il pregio di vantare la sua carica già verso il termine del regno di Amenhotep III. Una carriera di tutto rispetto, protrattasi anche sotto il sovrano successivo: Amenhotep IV/Akhenaton.

A parlarci di lui è proprio la sua tomba tebana, poichè di altro ben poco è stato trovato (a parte il successivo sepolcro Amarniano). Identificata con la sigla TT55, è stata individuata a Sheikh Abd el Qurna. Essa risulta incompleta. Evidentemente la ragione di ciò va cercata nel trasferimento della corte nella nuova Capitale.
La struttura della tomba richiama quella tipica degli albori della XVIII dinastia: una T rovesciata. Nel complesso la tomba presenta una scala che porta verso il basso, in un cortile trapezoidale, di cui oggi resta ben poco. Da qui si accede a un ingresso trasversale a colonnato (sala ipostila principale), dal quale si accede, a sua volta, ad un secondo ingresso dove furono erette altre 8 colonne (sala ipostila secondaria). Dalla sala ipostila principale un corridoio discendente porta al complesso funerario.
Il soffitto è ormai del tutto perduto, ridotto a centinaia di frammenti, individuati quando la tomba fu pulita. Attraverso questi si è intuito che esso era in origine interamente decorato da linee colorate di testi geroglifici.
All'ingresso della cappella, probabilmente, un tempo, si erigeva una piccola piramide, della quale oggi forse rimane soltanto il pyramidion (che dovrebbe essere quello conservato al Museo Egizio di Torino).
Non molto resta anche della facciata frontale.
Nel passaggio, sul muro a sud, i resti dei rilievi mostrano Ramose e la sua consorte in adorazione al dio solare, Ra. Sulla parete nord, invece, è mostrato Ramose mentre accede alla sua tomba, la casa dell'eternità.

Le pareti della sala ipostila sono testimonianza degli alti livelli raggiunti dall'arte durante il Regno di Amenhotep III (epoca in cui la tomba fu iniziata). Bassorilievi sublimi, tuttavia privi di vita, poichè i colori che avrebbero dovuto donargliela non sono mai stati posti. Soltanto gli occhi sono dipinti, ma non scolpiti, con un tratto nero che li rende vitali. Qui, soltanto la parete nord è totalmente priva di decorazioni.

Ma la parte che ci interessa, in questo contesto, corrisponde alla parete ovest, precisamente il lato sud e il lato nord della medesima.
Nel primo, soltanto parzialmente portato a termine, un rilievo mostra Ramose mentre offre doni al sovrano in carica, Amenhotep IV. Tra i doni compaiono degli scettri, tra questi uno è decorato in cima con la testa di ariete che rappresenta Amon. Amenhotep IV è assiso sotto un baldacchino in compagnia di Maat, in sembianze di donna. Sul piedistallo sono incisi i nomi dei "nove archi", a sottolineare il dominio del Re su quelle terre, da sempre all'Egitto "sottomesse", come da tradizione.


Lo stile è indubbiamente quello "tebano" tipico, come potete vedere:





Passiamo ora all'area nord, della medesima parete. Anch'essa incompleta, come la prima.
Lo stile artistico è qui inequivocabilmente quello voluto da Amenhotep IV per la nuova Capitale. I crani risultano allungati e gli stomaci prominenti. Il sovrano, però, porta ancora il nome di nascita.
Tra la parte precedentemente descritta e quella che interessa questa porzione della parete è passato certamente un lasso di tempo in cui gli artisti ebbero modo di prendere mano con i nuovi canoni artistici dettati dal Re.
E' in questa porzione che fanno la loro comparsa sia Nefertiti, che occupa il suo posto accanto al Re, stringendo tra le mani lo scettro sekhem, sinonimo di forza e potere, sia il disco dell'Aton le cui mani dispensano ai sovrani, posti sotto di esse, vita e potere, simboleggiati da "ankh" e "was".
Alla loro immediata sinistra schiere di nobili prostrati, mentre Amenhotep IV presenta loro il Visir, affinchè ne riceva gli onori. Dalle caratteristiche che presentano, si ritiene si tratti di personalità dei paesi stranieri, giunti in Egitto per tributo.





[continua...]
-Kiya-
00mercoledì 29 ottobre 2008 23:24
A questo punto ci è possibile prendere in esame la teoria proposta da Gabolde.

L'egittologo propone una datazione per entrambe i rilievi.
Per il primo, quello in stile "classico", insieme a parte di quelli raffiguranti prettamente il Visir, egli sostiene possa risalire a prima del 4° anno di regno di Amenhotep IV, affermando che in essi è possibile denotare soltanto le prime fasi della teologia voluta e sostenuta da Amenhotep IV.
Per la seconda, invece, rimanda all'epoca successiva all'anno 4°, riconducendo le scene al precoce Giubileo celebrato da Amenhotep IV, che parrebbe avere come unico scopo quello di celebrare la natura divina del sovrano medesimo. La lettura dei testi che le corredano, tuttavia, indurrebbe a ritenere che, in realtà, il vero beneficiario sia il Disco Aton, i cui nomi compaiono per la prima volta racchiusi nel cartiglio, a sottolinearne la sovranità.

La comparsa di Nefertiti accanto ad Amenhotep IV sarebbe quindi concomitante al Giubileo. Ragion per cui, Gabolde afferma che il Giubileo e le nozze della coppia reale coincidano.
A testimonianza di ciò si richiamano alcuni rilievi individuati all'interno di un tempio eretto dal sovrano a Karnak, dove è possibile ammirare i frammenti di quelle che furono scene di danza in onore di Hathor. La danza evocherebbe la passione che legava la dea al dio Ra. Ma non si tratterebbe di un tema teologico e spirituale, bensì di un tema letterario volto ad esaltare l'amore umano, in onore del Re e della Regina, novelli sposi.

Sottolineo inoltre che Gabolde sostiene che l'incoronazione di Amenhotep IV avvenne quando il giovane principe aveva, si e no, una decina d'anni. Pertanto si ricondurrebbero le nozze della coppia quando il Re aveva all'incirca 14 anni e Nefertiti viene data come sua coetanea.

Sulla base di quanto indicato si procede nell'indicare come epoca di nascita della primogenita, Meritaton, il termine del 4° anno di Regno e quella di Maketaton, la secondogenita, durante il 5° anno.


Direi che mi sono dilungata quanto basta, cercando di fornirvi quanti più elementi possibili per inquadrare gli eventi così come li propone Gavbolde. A questo punto lascio a voi la parola per esprimere il vostro parere e le vostre teorie in merito a quanto proposto.
antonio crasto
00giovedì 30 ottobre 2008 14:53
La tomba TT55 non fu finita, ma Ramose non seguì Akhenaton ad Akhetaton, dove evidentemente non esiste una sua tomba (vedere Gardiner).
Le tracce di Ramose si perdono intorno all'anno 5°, quasi sicuramente al momento del trasferimento di Akhenaton nella nuova capitale.
Se ci fu coreggenza, Ramose non continuò l'incarico di visir di Amenhotep III.
Ramose non fu mai sepolto nella TT 55.

Queste stranezze mi hanno portato a ipotizzare che Ramose possa essere proprio il (Ra)Mosè biblico e che egli abbia lasciato l'Egitto dopo il famoso bisticcio col faraone (Akhenaton?).
-Kiya-
00giovedì 30 ottobre 2008 22:57
mi pare che i dubbi che il Ramose della TT55 tebana e quello della n. 11 Amarniana fossero, in realtà, la stessa persona, non siano del tutto fugati...

manco di aggiornamenti?
antonio crasto
00venerdì 31 ottobre 2008 10:51
Jimmy Dann riporta nella sua pagina web “The private tombs of Amarna”:

Tomba n. 11 - Ramose, royal scribe, steward of Nebmaatre (Amenhotep III), scribe of Recruits, general of the Lord of the Lands.

Tomba n. 12 – Nakhtpaaten, visir.

Sembra molto strano che Ramose, visir a Waset di Amenhotep III e IV, sia il proprietario della tomba n. 11, il quale sembra avere titoli decisamente differenti e meno importanti.
-Kiya-
00venerdì 31 ottobre 2008 11:15
Anche Breasted, come peraltro fa Daressy, mette in luce queste differenze, riportando tra i titoli di Ramose quelli Amarniani che lo identificano come "Comandante delle armi del Signore delle Due Terre, Sovrintendente della Bianca Casa di Amenhotep III", i quiali non corrispondono effettivamente a quelli tebani. Tuttavia, l'autore non esclude che il repentino cambiamento in ambito politico/religioso voluto da Amenhotep IV abbia dato seguito al repentino trasferimento di Ramose, da Visir a Capo dell'Esercito.
Le similitudini che poi intercorrono tra le rappresentazioni proposte nelle due tombe, lascerebbero presupporre che quella Tebana sia stata utilizzata come modello per quella Amarniana.

La prova che Ramose fu elevato al rango di Visir già sotto Amenhotep III si trova nell'isola di Sehel, presso la quale è stata rinvenuta un'iscrizione che recita addirirttura:

"Principe ereditario, i due occhi del Re, sulla terra intera, Governatore della Città (residenza) e Visir, Ramose"


(iscrizione riiportata sia da Brugsch che da Wiedmann, quest'ultimo però si oppone all'idea che il Ramose Tebano e quello Amarniano siano la stessa persona)


E' certo interessante notare i riferimenti diretti ad Amenhotep III in entrambe i sepolcri.
Indipendentemente che Ramose sia o meno la stessa persona, potremmo affermare che Amenhotep III fosse ancora vivo, quando si iniziarono i lavori della sua (di Ramose) tomba in Amarna. Diversamente, affermerei che i riferimenti al sovrano avrebbero riguardato in toto Akhenaton.
antonio crasto
00venerdì 31 ottobre 2008 13:03
Re:
-Kiya-, 29/10/2008 23.24:

A questo punto ci è possibile prendere in esame la teoria proposta da Gabolde.

...
Sulla base di quanto indicato si procede nell'indicare come epoca di nascita della primogenita, Meritaton, il termine del 4° anno di Regno e quella di Maketaton, la secondogenita, durante il 5° anno.
...



La nascita di Maketaton alla fine del 5° anno di regno significherebbe che la principessa sarebbe morta di parto nel 12° anno di regno all'età di sette anni, decisamente troppo pochi.
Rimango dell'idea che Amenhotep IV abbia sposato Nefertiti in occasione della sua incoronazione.

-Kiya-
00venerdì 31 ottobre 2008 13:29
Ritenete plausibile che la scena riportata nella tomba tebana di Ramose possa aver immortalato il riconoscimento di Amenhotep IV quale sovrano unico, successivamente alla morte di Amenhotep III?

Io, come ho detto, sono dell'idea che Amenhotep III sia vissuto più a lungo, ma trovo corretto prendere in considerazione altre ipotesi.

Il testo che correda il rilievo non è particolarmente eloquente, limitandosi a riferire i titoli dei Sovrani e dell'Aton. In merito a Nefertiti comunque, ella è già naturalmente definita "Grande Sposa Reale, la Sua amata, Signora delle Due Terre, .... vivente, ..."
roberta.maat
00venerdì 31 ottobre 2008 14:24
Si possono elencare tutti i numerosi avvenimenti accaduti in questo dodicesimo anno ? Mi pare di capire che tutto si svolse in quei dodici mesi !
-Kiya-
00venerdì 31 ottobre 2008 14:50
perchè no? ;)

volete che apra una discussione dedicata?
roberta.maat
00venerdì 31 ottobre 2008 16:23
Sì Kiya, mi sembra opportuno per raccogliere il massimo delle informazioni relative a quello che pare essere un anno fondamentale, forse idoneo a chiarire molte situazioni e personaggi.
-Kiya-
00venerdì 31 ottobre 2008 18:10
antonio crasto
00lunedì 3 novembre 2008 15:18
In merito al matrimonio tra Amenhotep IV e Nefertiti desidero sottoporre alla vostra attenzione la statuetta esposta al Louvre. Quasi sicuramente commemora lo sposalizio dei due giovani sovrani. Il re ha l'aspetto di un ragazzo (14-16 anni) per cui sembrerebbe strano che sia stato nominato coreggente a circa 10 anni.
Non ho al momento la possibilità di decifrare i cartigli sul retro.
Forse si potrebbe trarre qualche utile indicazione.
FrAnkh pensaci tu!
Grazie Antonio
antonio crasto
00lunedì 3 novembre 2008 15:19
Retro

roberta.maat
00lunedì 3 novembre 2008 16:20

Antonio :
In merito al matrimonio tra Amenhotep IV e Nefertiti desidero sottoporre alla vostra attenzione la statuetta esposta al Louvre. Quasi sicuramente commemora lo sposalizio dei due giovani sovrani. Il re ha l'aspetto di un ragazzo (14-16 anni) per cui sembrerebbe strano che sia stato nominato coreggente a circa 10 anni.......



Che ementi abbiamo per stabilire l'età de AmenophiIV oltre l'aspetto ?
Non è una istantanea e attribuire 14/16 anni o 18/20 non fà molta differenza !
Grazie
antonio crasto
00lunedì 3 novembre 2008 19:10
L'età d'incoronazione di Amenhotep IV, in termine di anni di regno del padre, così come quella del matrimonio non è conosciuta, non è stato cioè trovata finoro in alcun documento archeologico.
Alcuni Egittologi ipotizzano un'età intorno ai 20 anni, altri immagginano un'età decisamente inferiore.
Io ritengo che la statuaetta del Louvre possa essere considerata un buon indizio, sufficiente a far scartare i 20 anni, ma non sufficiente a stabilire la precisa età all'incoronazione.
roberta.maat
00lunedì 3 novembre 2008 20:57
Questo unico reperto che ritrarrebbe Amenhotep IV e Nefertiti presumibilmente all'atto del matrimonio, a me non piace nell'esecuzione, mi sembra un oggetto di poco conto e mal riuscito cioè eseguito da mani non particolarmente abili. E' una mia impressione da
quando la vidi la prima volta e mi colpì l'espressione stupita e imbambolata dei due. Forse questa espressione dei volti ha fatto sì che si pensasse ad una età adolescenziale ?
-Kiya-
00lunedì 3 novembre 2008 21:20
è una mia impressione oppure le due colonne di cartigli sono speculari?
I primi due cartigli di sinistra, sembrano riflettersi a destra...

nel primo mi pare, inoltre, si veda chiaramente il simbolo di "akhet"; se così fosse il nome nel cartiglio sarebbe wsr nsyt m 3ḫt itn, ovvero "Grande di regalità in Akhetaton". Ma si vede anche il segno M27, composto dal loto fiorito e dal braccio umano, che, per contro, compaiono nel primo nome Nebti del Re.

Siamo di fronte a uno di quei casi di correzione come per la stele di Torino?

antonio crasto
00lunedì 3 novembre 2008 21:38
I cartigli sono molto rovinati (almeno quelli in basso). E' possibile che siamo ripetuti come a volerli associare ai due personaggi.
Nella parte bassa sembra esista una scritta (molto rovinata). Ho la speranza che siano stati notati da Egittologi e che una loro interpretazione compaia in qualche libro o articolo.
Cercherò di presentare i singoli cartigli e la scritta in basso con la massima risoluzione possibile. Chissà che non si riesca a ottenere qualche importante informazione.

Roberta,
l'opera non è certamente un capolavoro, ma perchè tutto ciò che riguarda Akhenaton deve destare dei sospetti?
Io ci vedo l'immagine di due fanciulli alquanto grassi e in posa poco regale.
-Kiya-
00lunedì 3 novembre 2008 23:02
Ho trovato alcuni siti spagnoli che si sono occupati della statuetta, rinvenuta ad Akhetaton e conservata al Museo del Louvre.
Tutti sostengono ch'essa risalga all'epoca precedente al 9° anno di Regno di Akhenaton, epoca confermata dai cartigli che compaiono sul retro, dove il nome didattico dell'Aton non compare ancora nella sua versione definitiva.

La statuetta, come ho detto, è stata trovata ad Akhetaton, quindi o vi è stata portata, oppure è nata lì, nei primi anni della Capitale.


Ho comunque trovato un'immagine con una risoluzione tale da permettermi di evidenziare i dettagli.

Confido quindi si possa effettivamente leggere i cartigli:


Il retro della statuetta (alta circa 22 cm)



Cartigli - dettaglio sinistro



Cartigli - dettaglio destro


Quello che segue è il dettaglio dell'ultimo cartiglio, posto in basso a destra. Purtroppo non è leggibile, ma merita comunque vederlo da vicino, per via della colorazione che ancora sussiste:


-Kiya-
00lunedì 3 novembre 2008 23:05
si direbbe che la prima impressione sia confermata, i cartigli di sinistra si ripetono a destra, in modo speculare.
roberta.maat
00lunedì 3 novembre 2008 23:13
Bravissima Kiya, come sempre, grazie per risvegliare sempre l'attenzione sui particolari !
-Kiya-
00lunedì 3 novembre 2008 23:26
come sempre, un lavoro di squadra, cara Roby ;)
antonio crasto
00martedì 4 novembre 2008 10:52
Dal 1 al 9 anno di regno il nome dell’Aton fu “Ra-Horakhty, che risplende all’orizzonte nel suo nome di Shu che sta nel disco”, mentre nell’ultima parte del regno il nome dell’Aton fu cambiato, eliminando il geroglifico del falco Horus e il riferimento a Shu e lasciando solamente il richiamo a Ra

La prima coppia di cartigli sembra riportare la variante del nome dell’Aton, in quanto non compare il falco e la piuma di Shu (vedi immagine allegata), per cui sembra strano che la statuetta sia stata assegnata sicuramente ai primi 9 anni di regno.

Esiste infatti la possibilità che il retro della statuetta:

- riportasse originalmente il nome iniziale dell’Aton e che dopo il 9° anno il testo sia stato cancellato per scrivere la variante;
- fosse originalmente non scritto e che in seguito sia stata scritta la variante del nome dell’Aton.

In conclusione il testo non risolve il dubbio sull’anno di realizzazione della statuetta e non ci rimane che ipotizzare che i personaggi siano stati riprodotti realisticamente, in tenera età e agli inizi del regno.
roberta.maat
00martedì 4 novembre 2008 12:44
Antonio.....quindi pensi che i cartigli sono stati rimaneggiati in un
periodo successivo, che la statuetta si riferisce al matrimonio contratto anni prima e che la sostituzione dei geroglifici risalga a quando la promulgazione dell'ultima definizione dell'Aton obbligò la cancellazione di tutti i riferimenti politeistici,cioè qundo la parola madre non fu più l'avvoltoio per i troppi legami con Mut e con Nekhbet e fu scritta con i segni consonantici di m e t e quando il falco fu sostituito dai segni h e r.
antonio crasto
00martedì 4 novembre 2008 12:56
Ciao Roberta.
Visto il realismo delle rappresentazioni dell'età amarniana e l'evidente giovane età dei due personaggi, mi sento di scartare la possibilità che la statuetta sia stata realizzata dopo il 9° anno di regno ma riportando le immagini dei sovrani in giovane età.
Propendo per l'ipotesi che le scritte originali siano state cancellate (la pietra è evidentemente rigata) e che dopo il 9° anno siano stati riportati i nuovi nomi dell'Aton.
Peccato che gli ultimi due cartigli non siano leggibili, in quanto potrebbero essere i due cartigli di Amenhotep IV o Akhenaton.
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