La tavoletta Egizia di Torino

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-Kiya-
00lunedì 20 ottobre 2008 22:58
Il titolo, volutamente, trae in inganno. Non intendo infatti parlare di un reperto della collezione egizia, bensì di una sorta di rievocazione.

Il protagonista è Guido Gobino, maestro cioccolataio di Torino, famoso per le sue praline.
L'ultima nata, tra le sue sorprese, è l'Egizia, una tavoletta di cioccolato profumata alla mirra.





La mirra, è noto, è una resina che scaturisce da un arbusto che ha origine nell'Africa nord-orientale e nell'Arabia.
Nota fin dall'antichità, la mirra, grazie alle sue proprietà astringenti sulle membrane e sulle mucose, veniva usata durante l'imbalsamazione, in composto con altre resine. Forse è questa la ragione per cui essa fu da sempre associata all'immortalità, non per nulla la Bibbia racconta che proprio la mirra rappresentava, insieme a oro e incenso, uno dei doni che i Magi portarono a Gesù.

Sono però anche altri gli impieghi a noi noti, come, ad esempio,l'uso ad ottenere il kyphi, unguento odoroso e sacro usato sia come resina rituale che come rimedio medicinale.
Il nome con il quale è conosciuta oggigiorno deriva dal termine mrr, che significa "amaro" in semitico. E dolce/amaro risulta essere il suo profumo.

Componente fondamentale del nostro incenso (le bacchetine che usiamo bruciare per aromatizzare gli ambienti ne contengono una buona percentuale), oggi questa resina trova largo impiego anche in ambito medicamentoso per le sue funzioni stimolanti, antispasmodiche, espettoranti, antisettiche, antinfiammatorie e cicatrizzanti. In aromaterapia se ne consiglia l’uso per artrite, asma, bronchiti, gengiviti, diarrea e disturbi del ciclo mestruale. Uno studio ancora in essere non esclude che tali proprietà fossero già conosciute anche nell'antichità.

Ora che ho introdotto e presentato l'originale idea di Gobino, non resta che approfittare della prima visita al Museo Egizio di Torino per recarsi al nuovo laboratorio/bottega, sito in Via Lagrange, n. 1 (ang. Via Maria Vittoria, a pochi passi dal nostro amato Museo), per deliziarsi con le sue squisite prelibatezze. Un'occasione golosa che val la pena di assaporare! Occhio a non precipitarvici, però!!! La Tavoletta degli Dèi sarà in commercio soltanto a partire dal 2009 [SM=g999103]


Per saperne di più:

Guido Gobino - Cioccolato e Gianduiotti
Hatshepsut76
00martedì 21 ottobre 2008 00:39
allora mi sa che devo fare un salto su per portarmene un po' a Roma... [SM=x822710]
EGIZIA72
00martedì 21 ottobre 2008 09:41
Se potessi me ne porterei a quintali di cioccolato,sono una super golosa [SM=g999108] magari ci farò un pensierino... dai [SM=g999108]
(richard)
00martedì 21 ottobre 2008 18:34
La cioccolata,il dolce piacere della vita!

La sua storia

LA CIOCCOLATA

Il cacao proviene originariamente dal bacino del Rio delle Amazzoni, dove cresceva spontaneo quattromila anni prima di Cristo, per emigrare poi in Yucatan con i Maya.

Gli indigeni, che lo chiamavano cacahuatl, ne apprezzavano a tal punto le qualità come bevanda amara (xocoalt), diluita in acqua, con pepe e farina di mais, da usarne i piccoli semi neri come moneta di scambio.

Gli atzechi o consideravano un dono del dio Quetzalcoatl. La leggenda voleva che i semi di cacao derivassero dal sangue di una principessa: amari come le sofferenze d'amore, forti come la virtù, rossastri come il sangue.

pizia.
00martedì 21 ottobre 2008 21:45
Non vado matta per il cioccolato, lo mangio se proprio non c'è altro, preferisco le cose di panna e altri grassi animali [SM=g1619695] ma una tavoletta così me la porterei volentieri a casa... e magari berci sopra un bicchierino di liquore [SM=x822737]



Guardate bene la bottiglia al centro, vedete un ankh grigio? Il liquore si chiama "Superstition" e non ho la più pallida idea di cosa si tratti, peccato che oggi il negozio in zona Milano Lambrate in cui l'ho visto fosse chiuso, sarebbe stato ottimo con la tavoletta "Egizia" [SM=g1621245]
-Kiya-
00martedì 21 ottobre 2008 22:21
Si tratta di un single malt scotch whisky, il cui nome esatto è ISLE OF JURA, prodotto nelle isole scozzesi omonime.
Un whisky corposo dal sapore torbato e salmastro.
"Superstition" è la variante invecchiata fino a 21 anni. Per simboleggiare la forza vitale della torba, e per ricordarne le valenze magiche tradizionali, reca sulla bottiglia l'antica croce di Ankh in rilievo.




ehi! mi raccomando... va bevuto rigorosamente liscio [SM=g999103]
pizia.
00martedì 21 ottobre 2008 22:58
Meraviglioso, ma come hai fatto?
Conosco Isle of Jura, ma non sapevo di questa bottiglia particolarmente egittophila, secondo me è stupendo col cioccolato, a me piacciono i sapori in contrasto [SM=g999105]
-Kiya-
00martedì 21 ottobre 2008 23:17
whisky e cioccolato... un bel sodalizio, concordo [SM=x822713]

in quanto al resto, non trovi che la bottiglia sia splendida?
valrebbe la pena di conservarla solo per piacere estetico, anche se credo che un whisky invecchiato per 21 anni valga la pena d'esser gustato! [SM=g1621247]
pizia.
00martedì 21 ottobre 2008 23:26
Sì sì, facciamo una bella raccolta di golosità e raffinatezze egittophile! [SM=g1621247]
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