Bentornata Meka-Nike ;)
A proposito del bracciale che proponi, c'è da fare una precisazione: non tutti gli Egittologi concordano che si tratti di una rondine, Carter, ad esempio, che aveva una certa preparazione in ornitologia, sosteneva trattarsi di un rondone.
Qualora fosse effettivamente una rondine, bisogna innanzitutto osservare che il gioiello si trovava tra le bende che avvolgevano la mummia. Precisamente era posto all'altezza del gomito sinistro del sovrano.
Ciò lascerebbe presupporre che si tratti di un oggetto a valenza prettamente funeraria e non a un monile che il Re possedeva in vita.
Le ragioni di tale osservazione vanno cercate nei contenuti dei testi funerari. Già nei Testi delle Piramidi il defunto definiva sé stesso una rondine, in quanto le rondini erano, per qualche ragione, assimilate alle stelle imperiture. Nello specifico, il bracciale posto sul braccio sinistro di Tut potrebbe avere un significato preciso, che rimanda al cap. 86 del Libro per la Venuta al Giorno (Libro dei Morti), nel quale una formula serviva propriamente a dare al defunto "l'aspetto di una rondine". Diventare una rondine equivaleva a diventare immortale.
Allo stesso modo, troviamo rondini raffigurate sulla Barca Solare che si appresta ad attraversare la notte. Le rondini venivano rappresentate a prua, in quanto, essendo particolarmente diffuse nella zona all'alba e al crepuscolo, si riteneva che annunciassero il sorgere e il tramontare del sole.
Sono numerosi i rilievi presenti nella Valle che riproducono rondini, in associazione ai testi funerari. Uno per tutti: quello individuato nella cosiddetta "Cappella Sistina" Egizia, la tomba di Djehuty, dove la rondine appare raffigurata accanto al simbolo di Nut.
Della tomba in questione, che presenta splendidi affreschi, se ne è parlato qui:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8410870
In ambito letterario, tuttavia esiste una fiaba che ha come protagonista una rondine, con un forte richiamo alla maternità. Si tratta di una favola presumibilmente risalente alla XIX Dinastia, che però a noi è giunta attraverso una tarda trascrizione in demotico. Il titolo è "La favola della rondine e del mare" e narra di una rondine che affida i suoi piccoli, nati in riva alla spiaggia, al mare, mentre si reca a procurargli del cibo. Il mare infuriato, però, li inghiotte e la rondine al suo ritorno, lo minaccia che se non gli restituirà i suoi piccoli, ella lo prosciugherà, bevendone l'acqua giorno dopo giorno. E così farà.
In ambito geroglifico, la rondine ha valore fonetico
wr, ovvero "grande".