Un papiro conservato al Museo Egizio di Torino ci racconta come Iside riuscì, non solo con le sue arti magiche ma anche con la sua astuzia femminile, a conoscere il nome segreto di Ra, cioè la sua essenza reale.
Iside era intelligente, curiosa e ambiziosa: voleva diventare la divinità più importante del Pantheon egiziano. Lunico modo per raggiungere questo scopo era scoprire il nome segreto del dio-sole Ra. La dea aveva osservato con attenzione il percorso quotidiano di Ra: un giorno Iside gli si avvicinò mentre il dio dormiva profondamente e raccolse un filo di saliva che gli scendeva dalla bocca. Lo impastò con un po' di argilla e gli dette la forma di un serpente, mettendolo poi sulla strada che il dio-sole faceva quotidianamente.
Come Iside aveva previsto, il serpente morse Ra e ben presto il dio cominciò ad avvertire gli effetti del veleno. In preda a grandi sofferenze, Ra convocò gli dèi dell'Enneade, Iside in testa a tutti. Solo lei - disse la dea - poteva guarire Ra, a condizione che lui dicesse solo a lei il suo nome segreto. Sfinito dal dolore, Ra infine acconsentì a rivelarlo, purchè Iside lo comunicasse esclusivamente a suo figlio Horus.
Così fù: Iside, una volta venuta a conoscenza del nome, lo pronunciò e liberò Ra dal veleno e, in contropartita per avere salvato la vita del dio-sole, ottenne la supremazia sopra tutti gli dèi per sè e per suo figlio Horus.[Modificato da -Kiya- 07/12/2005 23.50]