L'Egitto vuole i copyright...

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Themistoklis
00mercoledì 26 dicembre 2007 04:21
Questa è un ANSA di questa notte:

IL CAIRO, 25 DIC - L'Egitto vuole imporre il copyright sulle Piramidi, la Sfinge e gli altri suoi antichi monumenti del patrimonio archeologico. Una legge siffatta consentira' all'Egitto di chiedere indennizzi a chi riprodurra' le opere. Il segretario generale del Consiglio supremo delle antichita', Zahi Hawass, ha motivato il futuro provvedimento con la necessita' di aumentare i fondi per la manutenzione dei siti. ''La nuova legge vietera' la duplicazione dei monumenti egiziani'' nel mondo intero.
-francis-
00mercoledì 26 dicembre 2007 10:25
EGITTO; SERVONO SOLDI, IL CAIRO PENSA A COPYRIGHT SU PIRAMIDI

L'Egitto intende proteggere il suo patrimonio archeologico con una legge sui diritti d'autore che gli consenta di chiedere indennizzi agli autori di riproduzioni delle piramidi, delle sfingi e di tutti i suoi monumenti antichi. Zahi Hawass, il segretario generale del Consiglio supremo delle antichità (Csa), ha giustificato questo provvedimento con la necessità di individuare fondi per il mantenimento dei siti archeologici. "La nuova legge proibirà completamente la duplicazione dei monumenti storici egiziani", ha dichiarato alla France Presse, precisando che avrebbe portata internazionale. Il titolare delle antichità egiziane ha sottolineato che il Parlamento esaminerà prossimamente un progetto di legge redatto dal governo in tal senso. Ha inoltre affermato che questa misura non nuocerebbe agli artigiani egiziani. L'Egitto è legittimamente l'unico detentore dei diritti di riproduzione di questi monumenti e può beneficiarne finanziariamente allo scopo di restaurare, mantenere e proteggere i monumenti egiziani", ha affermato. La legge "non proibirà" tuttavia "agli artisti egiziani o stranieri di trarre vantaggi dai disegni o dalle riproduzioni dei monumenti egiziani e faraonici, purché non ne facciano riproduzioni esatte", ha sottolineato. A suo giudizio, "gli artisti devono potersi ispirare a tutto ciò che li circonda e in particolare ai monumenti". Interpellato sul caso del Luxor Hotel di Las Vegas, che si descrive nel suo sito internet come "il solo edificio sotto forma di piramide al mondo", Hawass ha ritenuto che non si trattasse di una "copia esatta dei monumenti faraonici, malgrado la sua forma" e ha sottolineato che la sua sistemazione interna è diversa da quella delle piramidi. Le dichiarazioni di Hawass arrivano dopo che il quotidiano egiziano d'opposizione Al-Wafd ha chiesto nella sua edizione di domenica al complesso alberghiero di Las Vegas di destinare una parte dei suoi ricavi alla città egiziana di Luxor, dove si trova la leggendaria valle dei re. "Trentacinque milioni di turisti visitano Las Vegas per vedere la riproduzione della città di Luxor mentre appena sei milioni visitano la vera città egiziana di Luxor", si è rammaricato il quotidiano.

Fonte: Apcom
Akhenaton67
00mercoledì 26 dicembre 2007 10:49
Che bella idea! Propongo il copyright tricolore per il Colosseo, la Torre di Pisa, il Campanile di Giotto, il Canal Grande e l'Etna. E perché no, anche per gli ottimi spaghetti alla norma di mia nonna.
Hatshepsut76
00mercoledì 26 dicembre 2007 11:03
sono d'accordo anche io!

totis
00mercoledì 26 dicembre 2007 11:38
Ho una piccola radio portatile a forma di piramide, devo pagare al Governo Egiziano? AKHENATON sono pienamente d'accordo con TE. CIAO [SM=g999105]
Nefertari15
00mercoledì 26 dicembre 2007 12:12
Sono d'accordisimo anche io... [SM=g999103]
cennis
00mercoledì 26 dicembre 2007 12:43
IO sono più che d'accordo con Akenaton...
io ho una statuetta a forma di piramide in casa...
devo pagare anche io??
perchè non pensano a cose più importanti...
ciao da cennis.:)
-francis-
00mercoledì 26 dicembre 2007 16:31
Se dovessi pagare una tassa su tutti gli oggetti egizi che ho in casa, il risultato sarebbe: bancarotta assicurata!
Master20013
00giovedì 27 dicembre 2007 01:00
Ma non erano "Patrimonio dell'UNESCO" ?
ely.91
00giovedì 27 dicembre 2007 11:01
cosa? è una pazzia se dovessi pagare tutti gli oggeti riprodotti sull'egitto mi rovinerei
-francis-
00venerdì 28 dicembre 2007 10:12
L’Egitto cerca di porre il copyright sulle piramidi, e di far passare l’equazione: ogni riproduzione della sfinge venduta in giro per il globo uguale un po’ di soldi al Cairo. Tralasciando commenti sulla fattibilità del progetto legislativo egiziano, risulta facile farsi coinvolgere dalla domanda: «Come dovrebbe comportarsi allora l’Italia, Paese che consta di centinaia di siti e beni architettonici degni in egual modo di protezione?». In effetti a livello di numeri l’Italia potrebbe a maggior ragione affidarsi a uno strumento legislativo simile per fare cassa. Basti pensare alla differenza tra il numero di siti «patrimonio dell’umanità» che l’Unesco attribuisce al nostro Paese rispetto a quelli dati all’Egitto: lo stivale esce vittorioso per 39 a 7. Se a questo aggiungiamo che da anni i capolavori italiani sono scopiazzati all’estero (basti pensare alla roma antica riprodotta nel Caesar’s Palace di Las Vegas o al Colosseo riprodotto in scala a Oban, cittadina scozzese, senza dimenticare le migliaia di torri pendenti che decorano i posacenere dei ristoranti italiani disseminati in tutto il mondo) l’idea di farsi pagare per l’utilizzo di un’immagine appare estremamente allettante.
Risulta ben difficile però credere che si riesca a proteggere per legge l’unicità architettonica e artistica di capolavori come la fontana di Trevi, quando l’Italia non riesce a proteggere efficacemente prodotti come il Parmigiano (sfigurato in Parmesan cheese all’estero).
Qualche tentativo è stato però fatto: verso la fine degli anni novanta un insieme di sindaci dell’entroterra toscano avanzò al governo la proposta di sottoporre a «vincolo paesaggistico del testo unico dei beni culturali le dolce colline del Chianti - spiega Andrea Sirotti Gaudenzi, avvocato esperto di proprietà intellettuale -. Proposta ovviamente bocciata. Un vincolo del genere presuppone uno stretto controllo da parte dello Stato sull’area protetta. Bisognerebbe quasi controllare turista per turista chi fotografa cosa, e obbligarli a cancellare le fotografie del paesaggio. Assurdo».

Fonte: Il Giornale

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