In base alle informazioni storiche pervenute fino a noi, Tuthmosi III fece erigere ben sette obelischi, di cui cinque nel Tempio di Karnak e due ad Eliopoli. I primi quale omaggio ad Amon, i due Eliopolitani dedicati ad Atum/Ra-Harakty.
Nessuno di essi è rimasto nella sede in cui fu collocato originariamente. Nessuno, oggi, si trova sul suolo Egiziano.
Dei cinque obelischi Tebani, tre sono andati perduti, i superstiti si possono ammirare in Piazza del Laterano a Roma e a Istambul.
I due monoliti Eliopolitani, pressocchè identici, oggi adornano Londra e New York. Entrambi sono in granito rosso, entrambi registrano un peso di circa 190 tonnellate e le reciproche decorazioni seguono uno schema comune.
Su ogni faccia del
benben il sovrano è rappresentato come sfinge che fa offerte agli Dei della città. Ogni lato del fusto presenta una colonna di geroglifici centrale che reca il nome di Tuthmosi III e due laterali dove invece compaiono i cartigli di Ramesse II.
Le ragioni che indussero il Re a far erigere la coppia di obelischi è narrata su quello Londinese, sul quale si legge:
"
[Tuthmosi] fece come suo monumento per suo padre Ra-Harakhty, l'erezione per lui di due grandi obelischi [con] la cuspide di elettro, nella terza ricorrenza del Giubileo, a testimonianza della grandezza del suo amore per suo padre Atum".
Su quello posto a Central Park Tuthmosi dichiarò, invece, quale fosse la loro funzione: le cuspidi dovevano "illuminare" Eliopoli.
Tramite queste iscrizioni, oltre ad apprendere quale fosse la collocazione originaria dei due obelischi, possiamo risalire all'anno di Regno in cui il Sovrano li fece erigere: il 37°, corrispondente al suo III Giubileo.
I monoliti svolsero il loro compito per circa XV secoli prima di essere "estirpati" e trasferiti ad Alessandria per ordine dell'Imperatore Augusto, nel suo 18° anno di Regno, quando li volle inalzare di fronte al Tempio dedicato a Giulio Cesare divinizzato.
Sussistono, tuttavia, alcuni dubbi a riguardo dell'arrivo degli obelischi ad Alessandria. Incuriosisce, in effetti, il fatto che essi siano divenuti entrambi noti con il nome di "Aghi di Cleopatra". Eppure, stando alla versione più accreditata, al momento del loro arrivo in città, Cleopatra era morta da circa 20 anni.
Da qui l'ipotesi di una minoranza di studiosi, i quali sostengono che il trasferimento degli obelischi possa essere stato attuato su ordine della Regina e che, per ragioni non note, la stessa non provvide a dar loro una nuova collocazione.
E', tuttavia, probabile che dietro quel nome, in realtà, si nasconda soltanto una dichiarazione di ammirazione e simpatia, un gesto per così dire "romantico", nei riguardi dell'ultima Regina d'Egitto.
Nel 1878, uno degli obelischi fu caricato su una chiatta appositamente costruita e trasferito in Inghilterra, per essere innalzato sul Victoria Embankment di Londra.
Circa due anni dopo, il suo gemello si ergeva maestoso in Central Park, a New York.
E' proprio quest'ultimo, oggi, ad attirare la nostra attenzione, come recentemente ha attratto quella di Zahi Hawass.
Sono le sue condizioni a destare preoccupazione. Questo monumento di inestimabile valore, da circa 130 anni è esposto alle intemperie e non è mai stato sottoposto ad alcuna operazione conservativa.
Tra i compiti principali del Segretario dello SCA c'è proprio quello di occuparsi della conservazione e della protezione delle antichità Egizie e, sebbene il monumento non si trovi più entro i confini Egiziani, Hawass ha ritenuto opportuno sollecitare il Presidente del Central Park Conservancy, nonchè il Sindaco di New York, affinchè quanto prima attuino un piano di assistenza volto alla cura dell'obelisco.
Il contenuto della lettera è stato integralmente pubblicato sul sito ufficiale del dr. Hawass. Eccone la traduzione:
Le scrivo in nome del comune interesse a voler preservare preziosi tesori storici per le generazioni future.
Plaudo agli sforzi della città di New York e del Central Park Conservancy finalizzati al ripristino di questo bellissimo spazio, ma vorrei richiamare la Sua attenzione su un monumento situato nel parco che io e molti altri riteniamo sia stato trascurato.
Sono certo Lei abbia ben presente l'obelisco di Tuthmosi III, noto come "l'Ago di Cleopatra", che si erige in Central Park già dal 1880. Sono lieto che questo monumento sia divenuto parte integrante della città di New York, ma sono costernato dall'assenza di cura e attenzione che gli è stata riservata.
Alcune foto che recentemente mi hanno fatto pervenire mostrano i seri danni che sono stati inflitti all'obelisco, specie nei testi geroglifici che, in parte, sono completamente scomparsi.
Io ho il dovere di proteggere qualsiasi monumento Egizio, indipendentemente dalla sua ubicazione. Pertanto, qualora il Central Park Conservancy e la città di New York non siano in grado di conservare questo monumento per come merita, prenderò le misure necessarie per riportarlo a casa e salvarlo dalla rovina.
Vi esorto vivamente a concentrare i vostri sforzi per salvare questo obelisco e preservarlo per le generazioni future. Sono fiducioso che si possano trovare le risorse a New York per conservare questo monumento correttamente e ripagare questo tesoro con il rispetto che merita.
Attendo con ansia una Sua celere risposta
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