L'Egitto Dei Tolomei

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Alexander Brandy
00mercoledì 18 gennaio 2006 14:39
Alla morte di Alessandro, l’immenso impero che questi aveva creato fu suddiviso in province e ciascuna di esse fu affidata a uno dei suoi generali. L’Egitto, dopo molte vicissitudini, cadde così nelle mani di Tolomeo, figlio di Lagos, che con il titolo di Tolomeo I Soter si proclamò re del paese il 7 novembre 305 a.C. La dinastia regnò in Egitto fino al 30 a.C. e tutti i re portarono il nome di Tolomeo. Se Alessandro la costruì, i Tolomei fecero di Alessandria la città più splendida del mondo ellenistico. Sotto la loro dinastia, il paese divenne immensamente ricco e potente. L’impero commerciale tolemaico comprendeva infatti tutta l’area orientale fino a Tripoli in Libano, Cipro, l’intera costa della Libia e quasi tutte le isole del Mar Egeo, ad eccezione di Creta e Rodi. Come i faraoni e come Alessandro stesso, i Tolomei si facevano incoronare a Menfi rispettando fedelmente il costume egizio e si facevano chiamare "dei benefattori". L’ultimo e il più celebre monarca tolemaico fu Cleopatra VII (identificata nell’iconografia e sulle monete con Iside-Afrodite), una donna di bellezza e intelligenza eccezionali. Di queste doti si servì per accrescere il suo potere personale e la prima vittima del fascino della sovrana fu proprio Giulio Cesare, che ne favorì l’ascesa al trono. Dopo la morte di Cesare fu la volta di Marco Antonio, ma si trattò di un amore tragico. Antonio e Cleopatra sognarono insieme un grande impero orientale, ma Ottaviano trionfò su di loro nel 31 a.C., nel corso della grande battaglia navale di Azio, a ovest della Grecia. Dieci mesi più tardi Alessandria cadde e Cleopatra mise fine ai suoi giorni offrendo il seno, racconta la leggenda, a un aspide.

Alexander Brandy
00mercoledì 18 gennaio 2006 14:40
Cleopatra
All'ombra del grande faro bianco, là dove il Nilo sposa il mare, la giovane principessa dallo sguardo fiero sogna...Le imbarcazioni si allontanano dal porto di Alessandria verso la potente Roma e verso il misterioso Oriente: olio, grano, papiro, pietre preziose, perle, profumi...Cleopatra ascolta le note lontane che nascono dal flauto di Tolomeo XIII, suo padre, il re. La principessa sospira. Ma oltre le colonne di marmo pregiato del palazzo reale, il vento solleva la sabbia del deserto e sembra portare con sé una nenia lenta e ritmata. "Roma, Roma grande e potente...un giorno io ti possiederò, un giorno..." Cleopatra socchiude gli occhi e guarda lontano
Alexander Brandy
00mercoledì 18 gennaio 2006 14:40
figlia di Tolomeo XIII, dal quale appena diciottenne (51 a.C.) fu nominata per testamento reggente e associata nel regno al fratello Tolomeo XIV, suo sposo, è forse la più celebre in assoluto della dinastia dei Tolomei. All’imperitura fama di questa donna affascinante e ambiziosa, colta e capace di parlare correntemente molte lingue, ha senz’altro contribuito il lungo e travagliato rapporto con Giulio Cesare, giunto in Egitto da dominatore, dopo la vittoria di Farsalo (48 a.C.), sulle tracce del fuggitivo Pompeo. Costretta, infatti, dall’ostilità dei favoriti del fratello a lasciare Alessandria, poté rientrarvi solo grazie all’appoggio dello stesso Giulio Cesare, affascinato, secondo la tradizione, dalle sue grandi arti seduttive, e che non esitò a muovere guerra al recalcitrante Tolomeo XIV, provocandone la morte. Cleopatra tornò allora sul trono come sposa di un altro fratello poco più che bambino, Tolomeo XV, ma il suo posto era ormai al fianco di Cesare. Fra i due nacque una grande passione allietata, nel 47 a.C., dalla nascita di un figlio, che ebbe nome Cesarione. La sovrana d’Egitto accompagnò il condottiero romano in un trionfale viaggio lungo il Nilo per presentargli il suo regno e non esitò in seguito a raggiungerlo a Roma con il figlio. Qui, pur in condizioni non sempre favorevoli, data la palese diffidenza se non ostilità che la circondava e lo scandalo suscitato dalla sua sola presenza, visse in una magnifica dimora, circondata da onori e da un lusso leggendario che contribuì a rafforzare la sua leggenda. A Roma, Cleopatra rimase fino all’assassinio di Cesare, nelle Idi di marzo del 44 a.C., quindi fece ritorno ad Alessandria. Intanto, a Roma si succedevano eventi di grande portata. Nel 40 a.C., nell’ambito di una complessa ripartizione del potere, al triumviro Marco Antonio venne affidato il governo delle province orientali. Antonio rimase affascinato e sedotto dalla regina d’Egitto e accettò di dividere con lei le proprie ambizioni e il proprio destino. La loro unione, allietata anche dalla nascita di 3 figli, Alessandro Elio, Cleopatra Selene e Tolomeo, e quella dei loro domini, pareva destinata a dar vita a un grande e potente impero, capace di contrapporsi con successo a quello romano. Antonio concesse a Cleopatra il governo della Fenicia, della Celesiria, di Cipro e di parte della Siria e dell’Arabia, e ai figli avuti da lei il titolo di re. Ma Ottaviano, non potendo più tollerare una tale situazione, mosse guerra alla regina d’Egitto. Il 2 settembre del 31 a.C. ad Azio egli sconfisse duramente i due rivali, che, fuggiti ad Alessandria, senza più speranze, scelsero di darsi la morte, Antonio con un colpo di spada, Cleopatra con il morso di un aspide. Ottaviano sancì la definitiva annessione dell’Egitto a Roma (30 a.C.), dove tornò immediatamente, portando con sé i tre figli di Antonio e Cleopatra, della cui educazione si fece personalmente carico.
Alexander Brandy
00mercoledì 18 gennaio 2006 14:41
Nessuna tra le donne celebri dell'antichità fu tanto discussa quanto Cleopatra. Adorata, temuta, disprezzata, esaltata..L'ultima regina d'Egitto rappresenta ancora oggi uno dei ritratti femminili dotato di maggior carisma. Solo nell'antichità hanno scritto di lei circa 45 storici, 12 poeti, 57 tra retori,geografi e cronisti, distinguendone a tinte vivaci la sua superba bellezza, le straordinarie qualità intellettuali, l'audacia, l'ambizione.

Alexander Brandy
00mercoledì 18 gennaio 2006 14:42
ultima curiosità... si vantava di aver fatto cento fellatio in una notte.... a cento soldati diversi....

ma... nn ha rischiato un' indigestione?!!!!!!!
Alexander Brandy
00mercoledì 18 gennaio 2006 14:42
Edfu la città del dio falco
Insieme al tempio di Hator a Dendera, a quello di Kom Ombo dedicato a Hotus il Vecchio e a Sobek, il dio coccodrillo, il tempio di Edfu appartiene al periodo tolemaico ed è oggi in condizioni perfette. Secondo la leggenda, venne edificato in base ad un modello caduto dal cielo a Saqqara all'epoca di Imhotep. La costruzione cominciò nel 237 a. C. sulle fondamenta di un tempio più antico, e fu portata a compimento nel 57 a. C. Qui Horus era conosciuto come "il disco alato", ed è così che è stato rappresentato sulle architravi del tempio. Il tempio presenta un ingresso principale a pilone con iscrizioni e decorazioni interne ed esterne. La struttura comprende un grande cortile circondato su tre lati da una galleria di 32 colonne interamente decorate; una sala ipostila con il tetto sorretto da dodici colonne dotate di capitelli floreali diversi; una seconda sala ipostila che presenta quattro file di dodici colonne; una prima anticamera o sala delle offerte; un vestibolo; il santuario con tabernacolo di granito scuro e, intorno al santuario, un corridoio che dà accesso a tredici camere. Intorno alla parete retrostante del tempio corre un piccolo corridoio accessibile sia dal cortile esterno che dalle due sale ipostile. L’intera struttura è finemente decorata con rilievi, fra i più belli e meglio conservati dell’Egitto

Alexander Brandy
00mercoledì 18 gennaio 2006 14:42
Il tempio tolemaico è, in quanto a dimensioni, il maggiore santuario egiziano dopo quello di Karnak. Poichè il tempio rimase coperto dalla sabbia per un lungo periodo, durante il quale solo le parti alte dell'edificio erano visibili, è anche il santuario che si è meglio conservato in tutto l'Egitto: piloni, colonnati e sale sono praticamente intatti

I Muri e le colonne del tempio di Edfu erano interamente ricoperti di testi e di scene, nelle quali si ammira il faraone nell'atto di compiere dei rituali o mentre porge delle offerte a diverse divinità. In particolare, alcuni rilievi contengono un testo drammatico chiamato il "Mito di Horo", in cui si narra di come il dio sconfisse il suo nemico Seth.

Durante alcune festività, nei pressi del lago sacro del tempio, oggi sotto le case del villaggio moderno, questo mito era oggetto di una vera e propria rappresentazione, durante la quale i sacerdoti assumevano il ruolo di divinità.

Alexander Brandy
00mercoledì 18 gennaio 2006 14:43
La statua del dio falco, figlio di Iside e Osiride, è posta accanto all'ingresso della sala ipostila, il dio reca la doppia corona dell'Alto e del Basso Egitto.
lorf14plus
00sabato 28 gennaio 2006 12:04
Cleopatra
Cleopatra non era solo bella e molto ambiziosa, ma aveva anche una intelligenza superiore essendo stata in grado di portare dalla sua parte i maggiori condottieri dell'epoca, avvicinandoli alla sua cultura, una donna che è riuscita ad unire la sua intelligenza con la sua saggezza nello scegliere gli alleati giusti.
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