Interregno Akhenaton-Tutankhamon

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Hotepibre
00martedì 6 marzo 2007 10:12
Su "il Sole 24 ore", a firma di Aristide Malnati, leggo che la "competenza e l'acribia investigativa" di tal Marc Gabolde (ammetto la mia ignoranza, ma non so chi sia!), già ricercatore presso l'Istituto Francese d'Archoelogia Orientale del Cairo, consentirebbe di far luce sul periodo di quattro anni (???), intercorso tra il regno di Akhenaton e quello di Tutankhamon.

Tratta il Malnati (riferendo ovviamente, ritengo, quel che avrebbe detto il Gabolde) anche (meno male) di Smenkhara "per molti figlio dello stesso Akhenaton e della regina Nefertiti, per altri di provenienza straniera" (???).

Il Gabolde parte dalla coreggenza di Akhenaton con "qualcuno" come attestato "nella tomba tebana n. 339 (nella Valle dei Re a Luxor)" (339?????) e, passando per "la fitta corrispondenza tra la cancelleria regia del Faraone e le corrispettive cancellerie dei POpoli del Vicino Oriente Antico", giunge a dichiarare che Akhenaton avrebbe "gestito il rapporto con i Paesi limitrofi con l'aiuto di un alto funzionario... chiamato Tutu forse di origine Hittita" (???).

Deluso da Tutu, Akhenaton avrebbe associato nella gestione della politica estera la propria figlia Merytaton e ciò verrebbe confermato da "un comunicato ufficiale stilato per volontà del re di Babilonia, che allude a Mayatt, appunto figlia del faraone egizio". Da precisarsi che, all'epoca, Meritaton doveva avere "non più di 17 anni (per alcuni 13-14)".

"Sarebbe stata allora Merytaton...a succedere a Smenkhara" e lei sarebbe, perciò, la misteriosa Ankheperure Neferneferuaton che "restò al potere per tre anni" prima che salisse al trono Tutankhamon; a lei si dovrebbe, quindi, la restaurazione degli antichi Dei (???).

"Secondo gli studiosi infine una relazione con il periodo di Merytaton e con le regine sue sorelle potrebbe avere la sepoltura (KV63) rinvenuta nel febbraio 2006... sicuramente un laboratorio per la mummificazione...originariamente la nuova tomba sarebbe potuta essere destinata alle principesse imparentate con Akhenaton... successivamente ... traslate in una cachette"

A voi la parola; io, sinceramente, sono un po' sconcertato!
Mai saputo che fossero trascorsi quattro anni tra Akhenaton e Tutankhamon, mai saputo che c'era addirittura un Funzionario verosimilmente Hittita alla corte di Akhetaton (addirittura responsabile della politica estera), mai saputo che la politica estera di una terra come l'Egitto sia stata affidata nelle mani di una giovanissima principessa (dai 13 ai 17 anni?)... e voi?

[Modificato da Hotepibre 06/03/2007 10.18]

-francis-
00martedì 6 marzo 2007 10:21
Mayatt, la figlia regina di Akhenaton
di Aristide Malnati

Chi regnò in Egitto nel breve periodo (4 anni circa) intercorso tra i regni di Akhenaton (1357-1342) e Tut Ankh Amon (1337-1328)? Uno dei misteri, su cui si sono cimentate generazioni di egittologi e che si inserisce in un periodo travagliato eppure insolitamente ricco di testimonianze, potrebbe essere risolto dalla competenza e dall'acribia investigativa di Marc Gabolde, già ricercatore al prestigioso Institut Français d'Archéologie Orientale del Cairo.
Fin dagli albori della ricerca egittologia grazie a un'iscrizione nella Tomba Texana 339 (nella Valle dei re a Luxor) fu conosciuto il nome di Ankhkeperure Neferneferuaton, un sovrano non attestato altrove e troppo presto e quasi passivamente associato a Semenkhkare: costui non ben identificato (per molti figlio dello stesso Akhenaton e della regina Nefertiti, per altri di provenienza straniera) era comunque ritenuto essere stato il solo successore di Akhenaton e predecessore di Tut Ankh Amon, l'unico sovrano a sedere sul trono tra i due più famosi.
Gabolde ha fatto dapprima notare che – cosa riconosciuta da quasi tutti i ricercatori – Akhenaton a partire dall'ultimo anno del proprio regno associò qualcuno a condividere con lui il comando in una coreggenza destinata ad aprire a costui prima o poi le porte del potere assoluto: alcune stele e un calco per scultura, conservato al Museo egizio del Cairo (n. 59294), ritraggono Akhenaton nell'atto di esercitare il comando supremo insieme a qualcuno, appunto a un suo correggente. Ma chi poteva essere costui? Gabolde è stato messo sulla buona strada da quella che a suo dire è la fonte maggiormente credibile: la fitta corrispondenza tra la cancelleria regia del Faraone e le corrispettive cancellerie dei popoli dell'Antico Vicino Oriente. Sono 380 tavolette in argilla, scritte per lo più in accadico, ma anche in assiro, in ittita e in urrita; si tratta di documenti, che riportano relazioni diplomatiche, politiche e commerciali tra l'Egitto e i vari popoli stanziati in area mediorientale. Si può evincere dall'analisi sistematica dell'intero ‘corpus' che in una prima fase Akhenaton ha gestito il rapporto con i Paesi limitrofi con l'aiuto di un alto funzionario di una certa età ed esperienza (chiamato Tutu e forse di origine ittita), ma che in un momento successivo, deluso dall'operato di Tutu, avrebbe associato nella gestione della propria politica estera la propria figlia Merytaton (ne dà notizia un comunicato ufficiale stilato per volontà del re di Babilonia, che allude a Mayatt, appunto figlia del faraone egizio): quindi Merytaton, che doveva avere non più di 17 anni (per alcuni solo 13-14), divenne la rappresentante diplomatica del padre e fu da lui associata nel regno come ‘sposa regia'.
Sarebbe stata allora Merytaton, secondo lo studioso francese, a succedere a Semenkhkare, il cui regno seguì quello di Akhenaton, ma durò un anno solo (così indicherebbe un'etichetta di una giara per vino). Merytaton con i nomi, che abbiamo visto sopra, restò al potere per tre anni: alla sua morte fu nominato faraone d'Egitto Tut Ankh Amon, favorito anche dal fatto che sposò Ankhesenamon, a sua volta sorella di Merytaton e da questa associata nell'esercizio del comando quale ‘sposa regia'.
L'intuizione di Gabolde, supportata da una disamina approfondita delle fonti archeologiche e confluita nei volumi "D'Akhenaton à Toutankhamon"e "Akhenaton: du mystère à la lumière", entrambi per Gallimard), ha il pregio di trovare una soluzione e di fornire una cronologia plausibile. Inoltre, se le cose stessero così, verosimilmente durante il regno di Merytaton si sarebbe verificato il ripristino del politeismo tebano.
Secondo gli studiosi infine una relazione con il periodo di Merytaton e con le regine sue sorelle potrebbe avere la sepoltura (Kings Valley 63) rinvenuta nel febbraio 2006 a pochi metri dalla tomba di Tut: sicuramente un laboratorio per la mummificazione in una fase successiva, originariamente la nuova tomba sarebbe potuta essere destinata alle principesse imparentate con Akhenaton e Tut Ankh Amon, successivamente per motivi di sicurezza traslate in una cachette.



Fonte: Il sole 24 ore
-francis-
00martedì 6 marzo 2007 10:30
Premetto che gli articoli di Malnati non sono, secondo il mio parere, affidabilissimi. Già in passato scrisse alcune inesattezze, e poi si scusò. [SM=x822733]
Marc Gabolde, per quello che mi risulta, è una fonte molto affidabile. Purtroppo non ci sono suoi testi tradotti in italiano.
Gabolde è del parere (sempre che non abbia cambiato idea, come invece fa supporre l'articolo citato), che Smenkhkare altro non fosse che Nefertiti: pensiero che si avvicina al mio.
Ora mi andrò a rileggere le lettere di Amarna, quelle dei Grandi Re, e posterò eventuali riferimenti a questo Tutu. [SM=x822712]
-francis-
00martedì 6 marzo 2007 18:09
Ho riletto il saggio di Mario Liverani "Le lettere di el-Amarna" e sinceramente non ho trovato nessuna menzione di Tutu.

Riporto testualmente: "Il dossier di Burna-Buriash (1359-1333) inizia alla fine del regno di Amenhotep III e copre poi quello di Amenothep IV. Il contenuto è prevalentemente commerciale; incidenti e indennizzi, concorrenza assira, distanza e difficoltà dei collegamenti. Solo alla fine (è nominata Maya-Ati, regina d'Egitto, negli ultimi anni di Amenhotep IV) riemerge la trattativa matrimoniale, la cui conclusione è testimoniata al di là di ogni dubbio dai resti di un inventario della dote babilonese (EA 13), e da un lungo inventario (EA 14) della contro-dote egiziana.

LA 284 (EA 10). Burna-Buriash ad Amenothep IV. Richieste d'oro e di avori scolpiti, nell'ambito della trattativa matrimoniale.
... omissis... Come dono per te ti mando due mine di lapislazzuli. E quanto a tua figlia Maya-Ati (*) poichè ho udito di lei le mando in dono per lei una collana di grilli (**) di lapislazzuli, in numero di 1048.


(*) Il nome della principessa egiziana è stato letto da Van der Meer e da Von Soder.
(**) "grilli" per Moran, "strumenti musicali" per Oppenheim.

Quanto riportato è l'unica volta che si nomina la regina Maya-Ati.

-francis-
00martedì 6 marzo 2007 18:19
Le lettere di Amarna riportano solo la corrispondenza ricevuta e non le copie di quella inviata. Quindi non conosciamo il pensiero dei vari faraoni, ma lo possiamo solo intuire perchè i Grandi Re stranieri, nella loro corrispondenza, riportavano spesso brani delle lettere scritte dal faraone.
A me tutta questa storia sa tanto di montatura. [SM=x822717]
pizia.
00martedì 6 marzo 2007 21:55
Sull'affidabilità di Malnati la penso come Francis, forse peggio. [SM=x822717]
Di un tal Tutu mi sembra averne letto sul libro di Aldred, andrò a vedere poi vi dico.
Hotepibre
00mercoledì 7 marzo 2007 10:26
Re:

Scritto da: -francis- 06/03/2007 18.09
...non ho trovato nessuna menzione di Tutu.

...Solo alla fine (è nominata Maya-Ati, regina d'Egitto, negli ultimi anni di Amenhotep IV) riemerge la trattativa matrimoniale, la cui conclusione è testimoniata al di là di ogni dubbio dai resti di un inventario della dote babilonese (EA 13), e da un lungo inventario (EA 14) della contro-dote egiziana.

LA 284 (EA 10)... Come dono per te ti mando due mine di lapislazzuli. E quanto a tua figlia Maya-Ati poichè ho udito di lei le mando in dono per lei una collana di grilli di lapislazzuli, in numero di 1048.

Quanto riportato è l'unica volta che si nomina la regina Maya-Ati.



Questo mi rincuora, cominciavo a ritenere di essere ancora più ignorante di quel che sono sull'argomento!
Inoltre, se Maya-Ati è la figlia di Akhenaton e contemporaneamente ne è anche la moglie, e quindi Regina, come mai nella sua corrispondenza Burna-Buriash non fa riferimento a lei con il titolo che le spetta?
Tra due Re, corrispondenza diplomatica vorrebbe che ci si riferisse all'entourage del destinatario con il titolo, là ove esiste, e non con legami di parentela: "la Regina" è di certo più consono ad una corrispondenza diplomatica (per quanto privata) che non "tua figlia".
Inoltre non mi pare che da quel che hai scritto si desuma un qualche coinvolgimento di Maya-Ati nella politica estera dell'Egitto.

Quanto al "Tutu", ribadisco che non trovo possibile che ad uno straniero, per di più di probabile origine Hittita, potesse essere affidata addirittura la politica estera.
Ho sempre sentito che tale incombenza era verosimilmente tenuta, ad Akhetaton, da Tye; non escludo possa esserci stato un alto funzionario di nome Tutu, ma che fosse straniero...
-francis-
00mercoledì 7 marzo 2007 11:35
Re:

Scritto da: -francis- 06/03/2007 18.09


E quanto a tua figlia Maya-Ati, poichè ho udito di lei le mando in dono per lei una collana di grilli di lapislazzuli, in numero di 1048.





La frase di cui sopra è abbastanza chiara: ... ho udito parlare di lei.... Se fosse la tenutaria dei rapporti con i re stranieri, altrochè "ho udito".
E poi, giustamente, parla di figlia e non di Grande sposa reale. Aver omesso il titolo sarebbe stato un grave affronto diplomatico.
Basta leggere le lettere nella loro completezza per rendersi conto che questo sarebbe stato impossibile.
Malnati ha colpito ancora! [SM=x822717]
FrAnkh
00mercoledì 7 marzo 2007 22:51
Marc Gabolde è un egittologo francese, autore tra l'altro del libro 'D'Akhenaton a Toutankhamon', come riportato dall'articolo di Malnati. E' uno scrittore originale e, a volte, anche un po' spregiudicato. Ha idee tutte particolari sul periodo che tratta nel libro; talvolta, però, è alquanto scorretto. Ad esempio, quando parla dell'ipotizzata coreggenza fra Amenofi III e Akhenaton (lui è ferocemente contrario) cita in modo non esatto alcune fonti di Amarna. E poi, a volte, lavora un po' troppo di fantasia. Ciò non toglie che sia uno scrittore brillante, che tratta con passione gli argomenti che analizza.
Parliamo ora di Tutu. Di questo funzionario non sappiamo per la verità molto. Sappiamo che ebbe qualche incarico diplomatico, infatti compare nelle lettere di Amarna come destinatario di quattro tavolette ( LA 241, 247,248,254) da parte di Aziru, all'epoca principe doppiogiochista di Amurru. Mi sembra un po' troppo poco per attribuirgli la gestione degli affari esteri con i paesi limitrofi dell'Egitto.... [SM=x822734]
Forse è il titolare della tomba n.8 di Amarna. Nella sua tomba è raffigurato mentre riceve la collana al merito come premio per la sua carriera militare.
-Kiya-
00giovedì 8 marzo 2007 01:13
Ricordo anche io il nome di Tutu, ma non riesco ad attribuirgli alcun contesto, al momento...

FrAnkh, chiedo a te: era forse il funzionario di cui nelle lettere di Aarna si evince una morte alquanto misteriosa? se non erro si ipotizzò un possibile complotto, scaturito nell'assassinio per mano dei suoi concittadini. Se è così Tutu fu vassallo di uno dei piccoli Regni assoggettato all'Egitto all'epoca di Akhenaton, che, convocato dal Re giunse in Egitto e venne ucciso al suo rientro. Quindi nemmeno risiedeva ad Amarna. Ribadisco, però: non mi sento di affermare fosse proprio lui
-Kiya-
00giovedì 8 marzo 2007 01:25
Re:
I conti non tornano nemmeno a me. Ritengo, infatti, che pur volendo star larghi, non trascorsero più di 3 anni tra la morte di Akhenaton e l'incoronazione di Tutankhamon.
A mio avviso, più probabilmente fu uno, massimo due, corrispondenti agli anni di regno del "misterioso" Smenkhkhara.


In quanto a Meritaton: per stabilirne approssimativamente l'età, bisognerebbe sapere a quale anno di Regno si riconduce la lettera che la cita. Tenuto conto che nacque a Tebe, che era la primogenita della coppia Reale e che la corte si trasferì ad Amarna nel sesto anno di regno di Akhenaton, poteva in effetti, avere 15/17 anni all'epoca.
A questo punto, sollevo un dubbio, che gforse per alcuni potrebbe equivalere ad un'eresia. Tuttavia non so se è possibile sfatarlo con risposte certe:

abbiamo la certezza che il cambio di nome di Akhenaton non diede luogo anche ad un azzeramento degli anni di Regno del Re? Non so se è chiaro, intendo dire: possiamo escludere che gli anni di Regno del sovrano non ripartirono con l'avvento del nuovo Akhenaton?
-francis-
00giovedì 8 marzo 2007 10:51
Re:

Scritto da: FrAnkh 07/03/2007 22.51

Parliamo ora di Tutu. Di questo funzionario non sappiamo per la verità molto. Sappiamo che ebbe qualche incarico diplomatico, infatti compare nelle lettere di Amarna come destinatario di quattro tavolette ( LA 241, 247,248,254) da parte di Aziru, all'epoca principe doppiogiochista di Amurru. Mi sembra un po' troppo poco per attribuirgli la gestione degli affari esteri con i paesi limitrofi dell'Egitto.... [SM=x822734]




Allora le lettere in questione fanno parte del primo volume di Liverani, quello relativo alla corrispondenza con i Piccoli Re, che non ho letto. [SM=x822736]

[Modificato da Hotepibre 08/03/2007 11.48]

Hotepibre
00giovedì 8 marzo 2007 11:53
...ops, essendo Moderatore, ho involontariamente aperto il msg di Francis. Chiedo scusa, non ho apportato alcuna modifica! Sorry! [SM=x822718]

L'intervento di FrAnkh è stato, come sempre del resto, oltremodo chiarificatore e mi consente di restituirmi un po' della stima che mi ero tolto pensando a quanto ero ignorante [SM=x822711] .

Mi pare di poter dire, perciò, che, alla luce di quanto sin qui acquisito, l'articolo di Malnati e le ipotesi del "francese" (per quanto brillante come scrittore) siano da definirsi quanto meno poco documentate e decisamente molto poco accreditabili!

MI chiedo, quindi, "cui prodest"?

A chi fa comodo mettere in giro certe cose che, ovviamente, finiscono sempre sotto la lente d'ingrandimento, non tanto di appassionati ignoranti (ma non troppo a quanto pare) come me, ma anche di studiosi come FrAnkh che hanno ben altre conoscenze ed elementi per confutarle?
Ci sarebbe da vedere, questo è certo, cosa sia avvenuto nel "passaggio" tra le ipotesi del "francese" (scusate, ma non ricordo il nome) e la loro "traduzione" nell'articolo di Malnati: avrà interpretato a sua volta, o si sarà davvero limitato a descrivere e riassumere i convincimenti del più illustre studioso?
Ho comunque constatato, qui ed in altri siti, che l'articolista è stato spesso messo "sotto accusa" per articoli che definirei, quanto meno, "semplicisti".
Quel che spiace di più non è tanto il fatto in se, che di sottigliezze come quelle trattate nel'articolo in esame possono interessarsi solo dei rompiscatole come me, ma l'insistere su un "sensazionalismo" di cui l'egittologia credo farebbe volentieri a meno [SM=x822717] !
-francis-
00giovedì 8 marzo 2007 14:26
Marc Gabolde, fino a poco tempo fa, sosteneva che Smenkhkare altri non fosse che Nefertiti.
Ora ha cambiato bandiera!
Non essendo i suoi libri stati tradotti in italiano (c'è forse un motivo serio?), tre anni fa, nel mio viaggio in Egitto con un amico che il 21 marzo si laureerà in Egittologia a Pisa e studioso prioprio di Akhenaten, mi diede la fotocopia di alcune pagine, in francese, che parlavano proprio di questo. Malauguratamente le ho perse!
Dopo la suddetta data, gli scriverò per conoscere il suo parere.
L'articolo glielo ho già inviato.
FrAnkh
00venerdì 9 marzo 2007 00:23
Kiya ha scritto:

"abbiamo la certezza che il cambio di nome di Akhenaton non diede luogo anche ad un azzeramento degli anni di Regno del Re? Non so se è chiaro, intendo dire: possiamo escludere che gli anni di Regno del sovrano non ripartirono con l'avvento del nuovo Akhenaton?"

Anche se suggestiva, questa ipotesi non credo possa essere praticata. Infatti le stele di confine col primo proclama, con cui Akhenaton dichiara di voler costruire la sua città, Akhetaton, nel luogo che l'Aton gli ha indicato sono datate all'anno cinque. Dunque, nell'anno cinque di regno Akhenaton ha già cambiato il nome, ma non avendo ancora costruito la sua città, ciò vuol dire che egli risiedeva ancora a Tebe. Il cambio di nome deve essere avvenuto nell'ultimo anno di residenza a Tebe. Quindi non c'è stato nessun azzeramento nel computo dei suoi anni di regno.

-Kiya-
00venerdì 9 marzo 2007 02:04
Re:

Scritto da: FrAnkh 09/03/2007 0.23
Kiya ha scritto:

"abbiamo la certezza che il cambio di nome di Akhenaton non diede luogo anche ad un azzeramento degli anni di Regno del Re? Non so se è chiaro, intendo dire: possiamo escludere che gli anni di Regno del sovrano non ripartirono con l'avvento del nuovo Akhenaton?"

Anche se suggestiva, questa ipotesi non credo possa essere praticata. Infatti le stele di confine col primo proclama, con cui Akhenaton dichiara di voler costruire la sua città, Akhetaton, nel luogo che l'Aton gli ha indicato sono datate all'anno cinque. Dunque, nell'anno cinque di regno Akhenaton ha già cambiato il nome, ma non avendo ancora costruito la sua città, ciò vuol dire che egli risiedeva ancora a Tebe. Il cambio di nome deve essere avvenuto nell'ultimo anno di residenza a Tebe. Quindi non c'è stato nessun azzeramento nel computo dei suoi anni di regno.





vero! avevo rimosso questo particolare più che noto.... colpa degli impegni oberanti del periodo....


Grazie FrAnkh [SM=x822713]
Hotepibre
00venerdì 9 marzo 2007 09:55
Partendo dal presupposto che, secondo me, Nefertiti e Smenkhara siano stati la stessa persona, mi piacerebbe sapere da FrAnkh se esistono concreti elementi a favore, o contrari, a questa ipotesi.

Io ritengo, e in più occasioni l'ho scritto, che (considerata la pericolosa politica di Akhenaton, sia a livello interno che nei rapporti internazionali) la figura del coreggente Smenkhara possa essere vista come una sorta di "moderatore/controllore" delle attività politico-istituzionali del Re decisamente contrarie (almeno per il sentire dell'entourage reale) alla Maat imperante, praticamente da sempre, nell'Antico Egitto.

In tal senso, le figure che potevano avere più ascendente sul Re erano decisamente due: la madre Tye e la sua sposa Nefertiti. Nel caso della seconda, inoltre, il legame affettivo e di intimità poteva garantire un ancor maggiore "controllo" delle attività di governo (praticamente h. 24); in tal senso, avrebbe una sua logica il ritenere valido l'affiancamento di Nefertiti ad Akhenaton.

Considerando, inoltre, che la XVIII Dinastia era pur sempre reduce da un'esperienza che poteva essere ritenuta non proprio positiva con un'altra Regina/re (Hatshepsut), perchè non credere che proprio quell'entourage (di certo costituito da Funzionari di esperienza e saggezza) abbia ritenuto più consono, almeno a livello pubblico, che il Re fosse affiancato da un altro Re piuttosto che da una Regina?

Unici a poter "scoprire" che il misterioso Smenkhara e Nefertiti erano la stessa persona sarebbero stati gli abitanti di Akhetaton, decisamente una sparuta minoranza rispetto all'intera popolazione dell'Egitto alla quale sarebbe giunta solo la certezza che DUE Re sedevano sul trono.

In tal senso troverebbero anche giustificazione la scomparsa improvvisa di Nefertiti e la contestuale comparsa di Smenkhara, nonchè l'identità quasi totale dei nomi della prima e del secondo.

Questo è quel che io penso e mi piacerebbe molto avere da FrAnkh (ma ovviamente anche dagli altri) elementi concreti (magari documentati) a suffragio, o contrari, a questa ipotesi.

Grazie
-francis-
00venerdì 9 marzo 2007 12:00
La penso esattamente come te, anche se nel mondo accademico ufficiale questa ipotesi è sempre stata ritenuta, come minimo, azzardata. [SM=x822717]
Hotepibre
00venerdì 9 marzo 2007 14:35
Re:

Scritto da: -francis- 09/03/2007 12.00
La penso esattamente come te, anche se nel mondo accademico ufficiale questa ipotesi è sempre stata ritenuta, come minimo, azzardata. [SM=x822717]



E' appunto per questo che mi piacerebbe che FrAnkh potesse darmi elementi a suffragio, o contrari, a questa teoria.
Se di ipotesi si tratta, allora ha la stessa valenza di altre ipotesi, se invece ci sono elementi concreti "pro" o "contro" la cosa cambia.

Più mi addentro nell'egittologia (in genere) e più mi sembra di capire che determinate tesi, talvolta basate sul nulla, ma sponsorizzate dai "guru" dell'argomento, acquistano valore di legge solo per l'alto patrocinio dello "sponsor" e non perchè ci siano prove concrete.
E questo è quel che vale, ad esempio, per le traduzioni dei testi: quanti egittologi traducono in prima persona un testo e quanti si fidano ciecamente delle traduzioni accreditate ad un "grande" del passato che magari, invece, aveva preso "fischi per fiaschi"?
FrAnkh
00venerdì 9 marzo 2007 16:15
Ringrazio, naturalmente, per essere stato interpellato sulla questione Nefertiti-Smenkara. Dirò quindi la mia opinione, e cercherò di dimostrarla. Quanto dirò non sta scritto da nessuna parte, o, se sta scritto, non l'ho letto, quindi sono solo considerazioni mie personali, e valgono come tali.

Dunque, secondo me Nefertiti e Smenkara non sono la stessa persona. Per il semplice fatto che l'una, Nefertiti, è una donna, e l'altro, Smenkara, è un uomo. Cercherò, in poche parole, di dimostrare quanto ho appena asserito.

Che Nefertiti sia una donna, non mi pare che vi siano dubbi.

Bisogna vedere ora se Smenkara è un uomo o una donna. Innanzi tutto è dimostrato, da una iscrizione della tomba di Meryra II ad Amarna, che aveva sposato la principessa Meritaton. Era quindi sicuramente un uomo. Allora le unioni omosessuali non erano state ancora riconosciute…

Poi in questa iscrizione i titoli di Smenkara sono: Re dell'Alto e Basso Egitto "Ankh-kheperu-Ra", Figlio di Ra "Smen-ka-Ra". Se fosse stata una donna sarebbe stato scritto: Figlia di Ra (S3.t Ra) e non Figlio di Ra (S3 Ra). Hatshepsut, Regina d'Egitto, ricordo che nella sua titolatura usò costantemente il termine Figlia di Ra (S3.t Ra).

Infine, Smen-ka-Ra ( nome riportato anche in altri reperti) significa 'Colui che rende benefico il ka di Ra'. Se fosse stato una donna, il nome sarebbe stato 'Semenet-ka-ra', 'Colei che rende benefico il ka di Ra'.

Per me non ci sono dubbi: Smenkara era un uomo, quindi non può essere identificato con Nefertiti.
-francis-
00venerdì 9 marzo 2007 16:58
Lessi tempo fa, ma non ricordo la fonte, che quando Nefertiti divenne faraone col nome, appunto, di Smenkhare, elevò a Grande Sposa Reale la figlia per continuare la tradizione, cioè che ogni faraone doveva avere la sua GSR.
Ovviamente era un matrimonio fittizio, diciamo di Stato.
Questa è, evidentemente, solo una supposizione.
Hotepibre
00venerdì 9 marzo 2007 17:29
[SM=x822713] Viva la chiarezza! Grazie FrAnkh, finalmente indicazioni chiare per dimostrare una teoria!
poi si può o meno essere d'accordo, ma finalmente dei punti di riferimento.

...quando Nefertiti divenne faraone col nome, appunto, di Smenkhare, elevò a Grande Sposa Reale la figlia per continuare la tradizione, cioè che ogni faraone doveva avere la sua GSR


...ed è una cosa che ho letto anch'io, ma non ricordo in quale libro.
In tal senso, ferma restando, lo ripeto, la chiarezza e la completezza della risposta di FrAnkh, valida, concreta e documentata mentre la mia teoria è solo basata su ipotesi astratte, ritengo che le perplessità da lui maniffestate possano essere comunque superabili proprio con quei "bizantinismi" che spesso vigevano alla corte faraonica. [SM=x822711]
FrAnkh
00sabato 10 marzo 2007 13:37

Ringrazio per l'apprezzamento....

Preciso inoltre che la teoria secondo la quale Smenkara fosse Nefertiti è stata formulata nel 1974 da John Harris. Questa ipotesi non ebbe fortuna, anche perchè suffargata da indizi non dimostrabili.
Hotepibre
00sabato 10 marzo 2007 23:41
Interessante conoscere anche la genesi di una teoria (mi riferisco a quella di Harris del 1974); normalmente chi la cita si limita a dire che "qualcuno ritiene".
Comprendo che l'esistenza di elementi probanti sia essenziale, a livello accademico e di studio "serio", per accreditare un'ipotesi, ma questo è, talvolta, il vantaggio di non essere uno studioso "serio" (mi riferisco a me stesso, si intende): poter spaziare con la mente e dare valenza di realtà anche... ai sogni (pur giustificandoli, si intende).
Questo non esclude che le argomentazioni portate da chi serio lo è (e stavolta mi riferisco a FrAnkh) possano ugualmente attecchire benché accantonate in un angolino del cervello.
Del resto per dire che non si crede, o si crede, in qualcosa bisogna conoscere anche le idee opposte.

Ma torniamo al nostro "articolo" poiché un'altra domanda necessita di una risposta: si parla di quattro anni dalla morte di Akhenaton per l'ascesa al trono di Tutankhamon. Anche per questa notizia, ci sono elementi che possano giustificarla?
pizia.
00lunedì 12 marzo 2007 00:58
Ma davvero si parla di quattro anni dalla morte di Akhenaton all'intronazione di Tut?
A me sembra un tempo davvero eccessivo, forse chi ha ipotizzato questo tempo lo ha fatto come limite massimo.
Comunque in quel poco che ho letto finora mi è sembrato di capire che la maggior parte degli studiosi si orienta in un intervallo da zero a due anni.
Chi sostiene che Smenkhkara sia morto prima di Akhenaton tende anche a porre il regno di Tut subito dopo la morte di Akhenaton, ovviamente, a parte i sostenitori dell'ipotesi di un altro faraone non ben identificato consciuto solo parzialmente anche nella titolatura ufficiale.
Siccome gli anni di regno di Smenkhkara sono stati due (date trovate su sigilli di giare per alimenti), in tal modo bisognerebbe accettare che questi fosse stato associato al trono durante questi due anni.
Dalle lettere di Amarna, delle quali nessuna (di quelle il cui destinatario è noto) è indirizzata a Smenkhkara o ad altri che potrebbe stare tra Akhenaton e Tut, la qual cosa è piuttosto strana, perché almeno un grafomane come Ribaddi avrebbe scritto qualcosa durante quei due anni, non se ne sarebbe stato in silenzio.
Dall'altra parte, chi assegna all'interregno in questione una durata di due anni circa, lo fa seguendo l'ipotesi di una mancanza di associazione al trono durante il regno di Akhenaton, quindi ammette la partenza da zero della numerazione degli anni durante il regno di Smenkhkara, e pone i suoi due anni proprio fra i 17 di akhenaton e i 9 di Tut, circa.
Lasciamo perdere il problema della famosa lettera della regina vedova, che in questo caso ingarbuglierebbe ancor di più invece che chiarire.
La mancanza di lettere di Amarna destinate al faraone effimero dell'interregno può essere giustificata col fatto che i sovrani stranieri non comprendevano bene l'istituzione dell'associazione al trono, così continuavano a rivolgersi sempre al re più anziano.
Ciò deporrebbe a favore della morte prematura di Smenkhkara, in precedenza ad Akhenaton.
Ho trovato anche qualcuno che affida a Smenkhkara un regno di un paio di mesi, o comunque un tempo brevissimo, tale da non costringere comunque il faraone più vecchio alla ricerca di un nuovo successore.
In ogni caso sembra non ci siano segni di sofferenza tali da richiedere tempi di decisione lunghi nella successione al trono, almeno fino alla morte di Tut, perché è comunemente accettato che i tre faraoni in questione siano stati tutti di sangue reale, cioé parenti di Amenhotep III, anche se non sappiamo in che grado.
In particolare, chiunque egli sia, l'occupante della KV55 pare imparentato strettamente con Tut, ma la sicurezza si avrà solo quando si decideranno a fare una prova sul DNA.
Teie
00lunedì 12 marzo 2007 11:18
Il periodo di quattro anni potrebbe avere un senso se si considera l'ipotesi di un altro faraone fra Akhenaton e Smenkhara.
Cimmino cita fonti armaniane, allusive e indirette, di un regno di un certo Ankheperura Neferneferuaton durato circa tre anni.

Teie
pizia.
00martedì 13 marzo 2007 10:37
Infatti, mi riferivo a quell'ipotesi quando ho scritto:

Chi sostiene che Smenkhkara sia morto prima di Akhenaton tende anche a porre il regno di Tut subito dopo la morte di Akhenaton, ovviamente, a parte i sostenitori dell'ipotesi di un altro faraone non ben identificato consciuto solo parzialmente anche nella titolatura ufficiale.



Di costui si conoscerebbero soltanto quei due nomi che hai citato.
Ma l'impressione che ne ho avuto io dalla lettura del Cimmino è stata che l'autore stesso nel riportare tale ipotesi (a cui dedica pocho spazio) la scartasse, infatti leggendo i due libri che trattano di questo argomento ho notato che sembra riferirsi sempre ad una successione Akhenaton-Smenkhkara-Tut, ma può essere che sia un'impressione solo mia.
E infine, la durata del regno non era comunque valutata al massimo in due anni?
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