Riporto a seguire la traduzione del rapporto stilato al termine dell'analisi:
Finalità:
Applicazione della tomografia computerizzata al fine di valutare lo stato di conservazione, acquisire informazioni sulla fattura, definire la matrice interna e la superficie del busto della Regina-Faraone Nefertiti, considerato essere uno dei più grandi tesori dell'arte antico-egizia.
Materiali e metodi:
La CT multisessione è stata eseguita impostando uno spessore minimo pari a 0.6 mm. Le scansioni bi e tridimensionali hanno interessato dapprima il nucleo centrale, quindi la superficie, separatamente.
Risultati:
Lo strato di stucco presente sulla fronte e sulle orecchie è molto sottile, circa 1 o 2 mm. La parte posteriore modificata (nell'antichità) della corona ha mostrato due strati di stucco di diversa densità, a riprova del fatto che la scultura è stata ultimata in più fasi.
Gli strati di rivestimento risultano non omogenei per gli interventi di ritocco eseguiti in numerose aree.
Il viso che è stato riscontrato al di sotto del rivestimento è tutt'altro che anonimo, anzi delicatamente delineato dallo scultore Tuthmosi.
Il confronto con il volto esterno rivela differenze a carico dell'angolazione delle palpebre, rughe ai lati della bocca presenti nel nucleo calcareo e una leggera gobba sulla parte alta del naso.
Secondo i canoni di bellezza tipici del periodo Amarniano, le differenze assumevano effetti negativi e positivi e possono essere lette come segno di caratterizzazione della scultura.
La potenziale fragilità del materiale di riempimento del busto, che si è rivelato attraverso le immagini, richiede la massima cautela evitando qualsiasi pressione o leva sulla corona e sulle spalle.
Conclusioni:
Le scansioni hanno rivelato le tecniche di lavorazione applicate al busto di Nefertiti, la cui conoscenza risulterà fondamentale per la sua conservazione, così come per la comprensione dei metodi artistici utilizzati per la creazione di questo capolavoro di arte della XVIII dinastia.