Il vero volto della regina Nefertiti

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-francis-
00mercoledì 14 febbraio 2018 19:48
“Gradevole a vedersi, bella come le Due Piume, signora di gioia, dispensatrice di grazia, che dona felicità a chi ode la sua voce”. Così è definita la regina Nefertiti nella Stele di confine di Akhenaton.
La storia della regina Nefertiti

Nefertiti è stata una grandissima regina egizia, la quale ha governato a fianco del marito Akhenaton dal 1351 a.C al 1334 a.C. Il suo nome significa “la bella è arrivata” ed esso si riferisce alla funzione divina della regina, che è vista come l’incarnazione di una dea lontana, ritornata per poter donare il suo amore al Faraone. Durante il loro regno, i due coniugi cercarono di imporre una religione di stampo enoteistico, la quale prevedeva la superiorità del dio Aton nei confronti di tutti gli altri dei.

Celebri sono la bellezza e l’eleganza del volto di questa regina, che è stata definita come una delle donne più belle della storia. Di lei ci sono rimasti due ritratti, il busto di Nefertiti conservato al museo di Berlino e il ritratto che si trova al Museo del Cairo.

Grazie alla tecnologia 3D e agli scienziati dell’Università di Bristol, è stato possibile far rivivere il volto della bellissima regina. Ci sono volute 500 ore di lavoro, ma il risultato è a dir poco stupefacente. Il dottor Aidan Dodson ha avuto il permesso di esaminare la mummia e, in secondo luogo, gli scienziati hanno mappato digitalmente il volto della regina, grazie anche all’aiuto dell’artista Elisabeth Daynes. Non è finita qui: i gioielli presenti nel busto 3D sono stati realizzati dal team di Dior.

Domani, mercoledì 14 febbraio (oggi) la trasmissione americana Expedition Unknown, in onda sul canale Travel Channel, illustrerà il progetto di mappatura digitale del busto della regina Nefertiti.


www.ultimavoce.it/regina-nefertiti-rivive-3d/

Hotepibre
00mercoledì 14 febbraio 2018 20:33
no comment...

Ai miei tempi, agli albori della ricostruzione forense, quando ancora si procedeva con spessori, distanziatori e plastilina, si disse subito che le ricostruzioni non sarebbero state mai veritiere poiché di molti fattori non esistevano tracce rilevabili da un teschio: colore degli occhi, dei capelli, lunghezza di questi ultimi, struttura delle palpebre, forma del naso etc.
Appare chiaro che proprio quelle caratteristiche, invece, sono quelle che differenziano le fisionomie.
Non è che le cose siano poi cambiate con la ricostruzione digitale che, in ogni caso, si basa sulle medesime tecniche (forse qualcosa di più si potrà fare con l'analisi del DNA) ovviamente molto accelerate grazie all'informatica.
Sfidate a ricostruire volti di cui si conoscevano esattamente i connotati, tutte le società che si proponevano si sono sempre trincerate dietro i"però" e i "ma"...

Ma ricordate qualche anno fa quella squallida messa in scena della ricostruzione del volto di Tutankhamon? Per puro caso, e ce ne accorgemmo tutti, era identico all'attore che lo impersonava in un filmato...

Se si tratta di ricostruire un generico carattere il gioco può anche andar bene tanto nessuno sa com'era in realtà l'uomo di Neanderthal ad esempio, ma ricostruire un volto e dare una percentuale di somiglianza ad un volto davvero esistente, beh, è tutta un'altra cosa.

Nel caso specifico, almeno hanno evitato di farla assomigliare troppo al busto di Berlino
-francis-
00venerdì 16 febbraio 2018 12:28
Concordo. Ricordo l'affaire Tutankhamon e la vergognosa assomiglianza con l'attore. Oltretutto, a me, questa ricostruzione non piace, è brutta, ha un naso che proprio non assomiglia a quello del busto
Hotepibre
00venerdì 16 febbraio 2018 17:40
Re:
-francis-, 16/02/2018 12.28:

Concordo. Ricordo l'affaire Tutankhamon e la vergognosa assomiglianza con l'attore. Oltretutto, a me, questa ricostruzione non piace, è brutta, ha un naso che proprio non assomiglia a quello del busto



...secondo me hanno fatto un grosso sforzo proprio per NON farla assomigliare al busto di Berlino ed evitare la figuraccia della volta precedente. [SM=g1619695]
sargon.
00venerdì 23 febbraio 2018 10:13
Al Museo Archeologico di Berlino sono esposti i calchi in gesso dei volti di Nefertiti e Akhenaton e di altri personaggi del regno, trovati nell' ateler di Thutmose. Questi calchi realizzati direttamente sul soggetto dovrebbero rappresentare i veri lineamenti dei due sovrani.
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