Il vero aspetto di Akhenaton

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pizia.
00venerdì 11 agosto 2006 20:11
Chissà perché ho questo presentimento: che Akhenaton non sia stato, almeno nel suo aspetto esteriore, nè strano nè deforme nè malato come alcuni vogliono intendere.

ritratti

Ho letto di molti studiosi che tentano di identificare mille e una malattie rare a questo faraone, solo grazie al modo in cui veniva raffigurato, perché la mummia non è ancora stata rinvenuta.
Non credo sia corretto attribuire malattie ad Akhenaton solo per aver visto dei ritratti...

Il particolare aspetto di Akhenaton e di tutta la sua famiglia, pone un problema che per adesso è risolvibile solo dal punto di vista artistico, mentre i manufatti rinvenuti vengono talvolta considerati probanti, quando invece sappiamo che dal punto di vista scientifico possono essere al massimo prove indiziarie, Attualmente poi, dal punto di vista legislativo persino la testimonianza oculare è considerata “prova indiziaria”!

L’argomento è stato discusso molte volte e ogni volta è stato aggiunto qualcosa per sviscerare la questione guardandola davvero da tutte le angolazioni possibili, enunciando anche proposizioni “per assurdo” in modo da non trascurare proprio nulla.

Mi sembra che nell’arte di Amarna coesistono due tipi diversi di manufatti, l’uno rappresenta bei visi, molto credibili, l’altro figure un po’ particolari, che sembrano frutto di una certa elaborazione dell’artista.
Bisogna anche notare che la Nefertiti del busto famoso e il Tutankhamon della maschera funeraria sono davvero lei una bella donna (mi ricorda un’attrice hollywoodiana degli anni ’50…) e lui un bel ragazzo!
Guarda caso uno è un blocco di calcare, l’altra una colata metallica.
Aggiungiamo a ciò le teste di gesso del museo di Berlino.
Perché non diorite o basalto o legno?
Quando vedo quei materiali (ma anche in arte moderna!) penso sempre che escano da un calco.

Credete sia possibile che il re potesse stare ore in posa davanti all’artista che scolpisce? Sinceramente non mi sembra credibile un Tutmosi-Canova che ritrae dal vero un’immobile Nefertiti –Paolina, forse è un’immagine troppo moderna!

Credo che gli egizi della XVIII dinastia lo sapessero fare, ma non so da quando (forse dalle "teste di riserva?), io non ho mai visto dal vero tali ritratti, ma per saperne di più bisognerebbe esaminarli anche da molto vicino con metro e lente, ma a me sembra un’idea talmente facile!

Al liceo artistico talvolta si fa, è un rituale da pochi minuti e serve per procurarsi modelli di gesso da disegnare come esercizio: la persona scelta mette due cannucce nel naso e una in bocca, per respirare, quindi chiude gli occhi. Il viso viene unto con del grasso, quindi si proteggono gli occhi con qualcosa, anche dei pezzi di carta un po’ sagomata; si prepara una miscela di gesso ed acqua piuttosto plastica aggiungendo poca sabbia, che si spalma in uno strato piuttosto sottile; a questo punto bisogna procedere velocemente per evitare che il gesso si asciughi troppo velocemente e si possa crepare, si aggiunge sabbia alla miscela e acqua tanto da poterla impastare, quindi si deposita un altro strato più spesso. Per irrobustire l’insieme si può annegare superficialmente qualche filo di ferro, o dei pezzi di stoffa (potrebbe andare anche la paglia); basta attendere che sia asciutto e il calco si stacca da solo per contrazione.

Da questo stampo si possono ottenere modelli a tutto tondo, basta ungere lo stampo e procedere nello stesso modo per ottenere una copia fedelissima del viso, poi applicare a questa orecchie, collo, capelli e tutto il resto.

Dal modello di gesso alla maschera d’oro un po’ di differenza c’è, forse gli artisti egizi conoscevano già qualche procedimento tipo “cera persa”, ma io non lo so, forse voi…
Secondo me questa capacità tecnica potrebbe spiegare una parte del “realismo in arte” del periodo amarniano, possibile?


-francis-
00sabato 12 agosto 2006 13:32
Io sono fermamente convinta che la vera immagine di Akhenaten non sia quella definita "grottesca" da scrittori ed egittologi in cerca di scoop e soldi. Pur di vendere si inventano teorie basate sul nulla, su una statua fuori dai canoni classici, su un viso dai lineamenti volutamente stigmatizzati e portati all'estremo.
Per me, comunque, anche queste stigmatizzazioni non rendono i tratti di Akhenaten grotteschi, tutt'altro.
Trovo nel suo viso una dolcezza eterea, il suo sguardo è rivolto all'infinito, e lui solo sa cosa pensava e cosa vedeva nel momento in cui l'espressione è stata catturata dall'artista che lo ha ritratto.
Anche un bambino capirebbe che un uomo non potrebbe aver avuto i lineamenti esasperati di Akhenaten, ma che si tratta solo di una voluta esagerazione.
Secondo il mio parere il faraone, volendo eliminare le tradizioni del passato, oltre al nuovo ed unico Dio, ha voluto che anche l'arte si staccasse dalla millenaria tradizione che rappresentava il faraone bello, forte e vittorioso. Non solo ha voluto che il suo io fosse rappresentato realmente, ma addirittura storpiato volutamente.
Altrimenti non si spiega perché i suoi primi ritratti rappresentino un uomo normale, dai lineamenti virili e mascolini, dal fisico pressoché perfetto.
Io credo che siano questi ritratti (compresa la statua al museo del Louvre) ad indicarci il vero Akhenaten. Un uomo non violento che ha messo in atto una rivoluzione religiosa che ha precorso i tempi, e che non è stata capita ed accettata dal popolo.
Ha privilegiato la pace anziché la guerra, ed ha voluto contestualmente togliere gli assurdi privilegi al clero che stava annientando le prerogative del sovrano.
Perciò un faraone coraggioso, che è andato controcorrente, che ha avuto la forza di mettersi contro tutti e tutto.
Se non fosse morto così presto, probabilmente la storia egizia sarebbe cambiata. Peccato!
-francis-
00sabato 12 agosto 2006 13:48
Altra considerazione.
Se prendiamo la statua in mostra al museo di Luqsor di Amenhotep III, suo padre, ed esasperiamo gli occhi a mandorla e gonfiamo la bocca, ecco che appare Akhenaten, suo figlio.
pizia.
00sabato 12 agosto 2006 14:25
[SM=x822713] Sono d'accordo con te, non trovo sgradevole l'aspetto di Akhenaton in alcuna delle sue rappresentazioni, nemmeno quelle in cui la stigmatizzazione di cui parli viene portata al limite estremo, anzi, mi piace tantissimo.

Ma a parte questo, che in fondo ha solo a che fare col gusto personale e quindi posso anche capire che ad altri non piaccia, credo che ci siano dei motivi importantissimi alla base di questo "look".

Si è parlato di immagini androgine per identificazione con una divinità che è sia padre che madre di tutti e ciò potrebbe essere un filone di indagine da seguire.
Comunque è vero che si assiste ad una vera e propria rivoluzione artistica, e sapendo come andavano le cose allora, sicuramente ciò implica l'avvallo del re, se non le sue precise indicazioni.

Ed allora, in un tempo in cui la distinzione fra il sacro e il profano non era netta e demarcata come adesso, e il sacerdote era anche direttore dei lavori, depositario di conoscenze tradizionali ed ancestrali, ecc., per forza dobbiamo valutare la portata innovativa delle idee legate all'"eresia" atoniana.
Inoltre durante la XVIII dinastia l'arte aveva raggiunti mezzi e livelli tecnici che non avevano nulla da invidiare a quella nostra, occidentale, storica, europea.

Insomma, quando si riteneva fosse necessario venivano eseguiti ritratti somigianti al modello e di una bellezza sconcertante come la maschera di Tut, per cui quando la raffigurazione non è un ritratto somigliante, devo credere che fosse volutamente fatto così.

E pazienza se un artigiano di Bubasti (tanto per dirne una...) non sapeva fare bene le immagini del re, nè quelle somiglianti ne quelle deformate, si sa che nella provincia le innovazioni arrivano più tardi (se fanno in tempo!), ma tutto ciò che si trova ad Amarna e direi anche a Tebe, possiamo considerarlo supervisionato giormnalmente da Akhenaton in persona!


Proprio perché ritengo gli egizi perfettamente in grado di eseguire ritratti convincenti sono affascinata dalla bellezza dei componenti questo scorcio di XVIII dinastia.

In particolare la somiglianza di Amenhotep III con Tut secondo me è straordinaria, ed entrambi in effetti hanno quel taglio di occhi un po' allungato che è caratteristico anche di Akhenaton, ed è uno dei tratti che viene portato all'esasperazione nelle raffigurazioni; si vede molto bene anche in una grande statua di alabastro(? non so se è giusto) di Tut usurpata da Horemheb: come si somigliano tutti gli ultimi quattro re di sangue reale della XVIII!

Non vedo l'ora di ammirarli di persona! [SM=x822745]
-francis-
00sabato 12 agosto 2006 15:30
In effetti è stata trovata una iscrizione (credo si trovi nel cortile del museo di Luqsor) nella quale Back, l'architetto di corte, afferma proprio che il re in persona gli ha imposto i dettami per le sue raffigurazioni.
So già le emozioni che proverai quando vedrai le sue immagini dal "vivo". [SM=x822727]
Pertanto non perderti la sala amarniana al museo del Cairo, oggi frequentatissima (una volta deserta) e le tre teste colossali al museo di Luqsor. [SM=x822713]
pizia.
00domenica 13 agosto 2006 22:23
Mi interessa quell'iscrizione, la cercherò. [SM=x822713]
Il rapporto fra Akhenaton e i suoi artisti è molto interessante, in questo come in tante altre cose il re fu un vero innovatore.
Messalinaxxx
00lunedì 14 agosto 2006 11:36
Re:
il viso di akhenaten, se ci riferiamo alle statue, non e' infatti deforme ma molto "esaltato".
le labbra, gli occhi allungati indietro, non sono in effetti cosi' "finti". lo stesso viso di tutanhkamon gli assomiglia un po'.

trovo semmai le statue di ramses II poco somiglianti alla sua mummia [SM=x822720] ma akhenaten non credo sia molto dissimile dal suo aspetto originale.

[SM=x822709]
Teie
00martedì 15 agosto 2006 09:57
il vero fisico di akhenaton
Io, mi scuserete, ma non capisco tutta questa letteratura e
questo attaccamento su di un sovrano che non ha nulla di particolare, che nulla di particolare ha fatto, se non una pseudo riforma religiosa per motivi suoi (per alcuni) o per motivi politici (secondo altri). E dico pseudo perchè se escludiamo se stesso, la sua famiglia e il suo stretto entourage, nessun altro lo ha seguito, persino nella sua nuova città si continuava a pregare e fare offerte agli altri dei.
Un faraone che si è disinteressato completamente di tutto il resto, mettendo sull'orlo del baratro un paese florido.
Forse perchè non si è trovata la sua mummia? La damnatio memoriae attira così tanto da solleticare la nostra naturale predisposizione verso chi sta peggio e viene maltrattato sino al punto di innalzarlo in una posizione che non merita.
Secondo me questa figura andrebbe ridimensionata.
E proseguendo sulla sua immagine, penso che, anche se volutamente enfatizzata, ritrae un uomo che proprio bello non doveva essere.
Se è vero che i nuovi canoni dell'arte scultoria imponevano una più reale rappresentazione, credo che quello che abbiamo sia proprio quello che era. Non mi spiego, altrimenti, perchè Nefertiti sia così bella e lui no. Perchè enfatizzare i suoi difetti e non quelli della regina? Non ha senso.
Non capisco come si faccia a ritenere il suo viso di una dolcezza eterea ...scusami...e con lo sguardo rivolto all'infinito (non sarà l'inespressività statuaria?)
Secondo me è solo la fantasia che corre e ci porta dove vogliono le nostre idee, convinzioni e il nostro modo moderno di vedere la vita.
E non capisco perchè "storpiare" volutamente solo il suo fisico.
Credo piuttosto che la nouvelle vague sia stata quella di rappresentare la realtà il più possibile; ed ecco perchè una Nefertiti bellissima, un faraone un bel pò di meno e le figlie altrettanto.
I suoi primi ritratti, probabilmente, ritraevano un giovane con i lineamenti non ancora definiti o erano l'espressione della "vecchia" arte di ritrarre il bello, il vittorioso, il mascolino.
O tutt'e due.
E, infine, ha fatto anche il grosso errore di voler cambiare le cose tout court, dall'oggi al domani; al di là delle resistenze dei religiosi attaccati ai vecchi culti e al denaro come si può pretendere di sovvertire una ordine radicato per secoli? Di annullare le credenze verso divinità che soprassiedevano a tutta la vita egizia, dalla nascita all'imbalsamazione, dalle cure mediche (ricordate che le cure erano sempre accompagnate da preghiere agli dei) alla scrittura?
Non si può, o almeno la rivoluzione avrebbe dovuto essere più lenta e progressiva. I risultati del suo operato li sappiamo tutti.
Peccato.
Ma solo perchè avrebbe potuto veramente essere un precursore.

Teie
-francis-
00martedì 15 agosto 2006 11:48
E' giusto che ognuno abbia la propria idea, e la pensi a modo suo. Però questo non toglie che chi la pensi in modo diverso sia considerato "incapibile".
Le emozioni che si provano davanti ad un dipinto, ad una statua, ad un evento della natura sono troppo intimi perché qualcun'altro li possa capire. Lo stesso avvenimento ad alcuni provoca un sentimento di dolcezza, mentre altri restano indifferenti.
Io non giudico coloro che in Akhenaten vedono un distruttore ed un fanatico e non accetto che questi giudichino chi la pensa in modo diverso da loro. Se io vedo in Akhenaten una certa espressione che mi dà emozioni, è perchè le emozioni nascono dal di dentro, e non sono certo fantasie. La fantasia si inventa, le emozioni no.
Sono stata sei volte in Egitto, e non mi sono mai stancata di ammirare le sue immagini nei vari musei. C'è chi si incanta davanti ad un bel quadro, io lo faccio davanti alla sua immagine. Sono da condannare?
Per quanto riguarda Nefertiti, evidentemente non hai visto tutto quello che su di lei è rappresentato. Ci sono immagini in cui è ben più "orribile" del suo amato sposo.
Akhenaten è stato un precursore, ed il suo errore è stato proprio quello di essere stato troppo avanti nei tempi, di aver creduto che il popolo fosse pronto ad amare un unico Dio. Akhenaten non ha osteggiato gli altri dei, ma solo Amon, in quanto il suo clero era diventato così forte, potente e ricco da mettere in discussione il potere della corona.
Infatti nei templi solo il suo nome e la sua immagine sono stati scalpellati.
Se decine e decine di egittologi seri, e non solo, hanno e stanno ancora studiando questa enigmatica figura, è perché evidentemente lui e il suo periodo sono ancora oggi materia di dibattito.
pizia.
00martedì 15 agosto 2006 16:43
Il mondo di studiosi ed appassionati di Egitto Antico è evidentemente diviso in due schieramenti, uno a favore ed uno contro Akhenaton!
Anche altri personaggi, come Ramses il Grande creano spaccature e divisioni nella critica e ognuno di noi si schiera secondo il suo modo di vedere da una parte o dall'altra.

Per quanto riguarda meriti e demeriti dell'operato di Akhenaton possiamo parlarne in un apposito topic, mi sarebbe molto caro sentire tutti i vostri pareri, ma tornando al suo vero aspetto, sono propensa a credere alla maggiore aderenza alla realtà delle teste realizzate in gesso di Akhenaton piuttosto che dei bassorilievi sulle steli, sulle talataat e sulle pareti di varie tombe.

Se un giorno riuscirò a dimostrare che almeno uno di essi presenta tracce di "calco", sarò più vicina che mai al vero aspetto di Akhenaton, perché non c'è cosa più che un calco che possa assomigliare al modello!

E' vero che i primi ritratti potrebbero essere inquadrati in una corrente artistica più tradizionalista e quindi attenta a riprodurre certi canoni invece che l'aspetto vero del faraone, ma dobbiamo anche considerare il fatto che ritratti impietosi ce ne sono stati parecchi anche durante i periodi in cui l'espressione artistica sembra più tradizionale, come ad esempio certi ritratti di Amenhotep III non più giovane (troppo vicino al periodo amarniano?) oppure la famosa raffigurazione della regina di Punt, e poi tutta una schiera di funzionari anche di rango molto alto, raffigurati con grasse facce, doppiomento e rotoli di ciccia attorno ai fianchi!

Per quanto riguarda Nefertiti il discorso non cambia, ci sono raffigurazioni in cui è bella e raffigurazioni in cui è uguale al marito, solo un po' più bassa e con un copricapo differente.
Il suo famoso busto in calcare dipinto non può certo essere un calco, in quanto evidentemente scolpito nel blocco di pietra, ma potrebbe essere stato fatto guardando il modello di gesso ricavato dal calco del suo viso, ma sicuramente non guardando la regina in persona.

Quindi credo che durante la XVIII dinastia l'arte sia stata sufficientemente emancipata (dalla tradizione) da permettere lo sviluppo di due modi diversi di raffigurare i soggetti, uno più "realistico" e uno più elabolarato, permettetemi di dire "deformato".
Ora sta a noi quale dei due stili vogliamo ritenere realistico e quale deformato, e perché?
Teie
00martedì 15 agosto 2006 18:13
Non posso essere d'accordo su tutto quello che dice Francis.
Quando parlo di fantasia non voglio dire che sia quella che ti fa vedere gli asini che volano, ma quella che guardando una statua o un geroglifico ti fa immaginare lo scultore che lavora alla sua opera e il sovrano che fa da modello, è quella fantasia che ti fa vedere al di là dell'opera che stai guardando.
Quando dici: ""Akhenaten è stato un precursore, ed il suo errore è stato proprio quello di essere stato troppo avanti nei tempi, di aver creduto che il popolo fosse pronto ad amare un unico Dio"" ti rendi conto che probabilmente allo stesso Akhenaton non gli importava molto del popolo e delle sue credenze religiose?
L'influenza della cd. riforma sul popolo fu quasi nulla per due motivi: il troppo rapido trasferimento della corte ad Akhetaton che rese difficile la conoscenza del nuovo culto e la non corrispondenza con la struttura della società. Il popolo infatti continuò a vivere sulle basi religiose tradizionali; come saprai sono state ritrovate invocazioni ad Amon persino nel villaggio operaio di Amarna.
La sua rivoluzione non intaccò per niente il sistema amministrativo (stesse funzioni e stessi uomini)e sul piano politico essa rafforzò la sua figura di unico intermediario fra gli uomini e il dio. Questa esasperazione del culto divino del re emarginò tutte le altre divinità e non solo Amon; se lui è il solo fra il popolo e l'Aton, tutte le altre divinità non hanno motivo di esistere.

Teie
pizia.
00venerdì 5 gennaio 2007 01:55
Aggiungo ancora qualcosa sulla storia del calco, perchè vi giuro che ogni volta che leggo qualcosa mi sembra sempre più ovvia la soluzione, ma forse è solo perché mi convinco sempre di più di cose che penso io...

Ma parlando di rituali magici penso sempre che forse tante operazioni, anche tecniche, anche artistiche, potevano allora essere intese come pratiche magiche.

Non so dire cosa si prova a stare un quarto d’ora col gesso in faccia e respirare con le cannucce, perché quando al liceo artistico provammo questa tecnica, non fui io a prestare il volto, ma altre due mie compagne!

Per quanto riguarda gli occhi, ho accennato più sopra il metodo per mascherarli, inoltre credo che il gesso (solfato di calcio) sia irritante per gli occhi, se non pericoloso, in quanto assomiglia alla calce e quando reagisce con l’acqua si scalda anche un po’. Bisogna quindi proteggerli bene, poi sul calco finito (positivo, non negativo!) si possono operare correzioni e modifiche, in fondo anche l’artista deve pur mettere qualcosa di suo no?
Nell’arte egizia esiste poi una grande facilitazione, cioè il fatto che nelle rappresentazioni le figure portano sempre occhi truccati abbondantemente; è da notare come, anche nella maschera di Tut, gli occhi siano descritti in una maniera un po’ più convenzionale, quasi pittorica, mentre il modellato delle guance, del naso e della bocca abbia una resa veramente realistica, tanto da far pensare davvero all’uso di un calco.

Parliamo di teste: con il metodo descritto nel mio post qui sopra è realizzabile un calco strettamente del viso (su un umano vivo!), mentre non è conveniente fare forme molto grosse, infatti più è grande lo stampo che si vuole realizzare, più si rende necessario aumentarne lo spessore, quindi i tempi di asciugatura e naturalmente i tempi di posa e il rischio di rompere tutto.

Uno strato molto spesso di gesso è anche piuttosto pesante allo stato plastico (contiene anche sabbia), quindi i tessuti di un viso potrebbero deformarsi sotto il suo peso, compromettendo naturalezza e somiglianza del risultato.

Comprendere anche la testa non sarebbe comunque conveniente. Ammettendo pure che il modello abbia il capo depilato, resta il problema della contrazione del gesso durante l’asciugatura e della successiva estrazione del soggetto “a tutto tondo” dallo stampo cavo che lo contiene, si dovrebbe intervenire con tagli ecc. e alla fine si avrebbe comunque uno stampo smontato da rimontare.

Effettivamente ci sarebbe una procedura più economica (non in senso pecuniario): forse l’artista avrebbe un risultato ugualmente soddisfacente modellando da sé una struttura a forma di testa comprensiva di collo, spalle ed altro, applicando poi davanti il viso risultato dalla colatura “in positivo” nel calco, nonché parrucche vere e perché no, corone (pensavo in particolare a quelle teste di Nefertiti e/o figlie, con l’incastro cilindrico sopra o deformi all’occipite, anche se non sempre realizzate in materiale colabile).

In tal modo lo “stress” sul soggetto è ridotto allo stretto indispensabile, visto che nel nostro discorso si tratta di sovrani…

Forse sono andata fuori tema, ma questo mi permette di controllare con voi la possibilità della padronanza di tale tecnica nell’antico Egitto, e di fare un discorso sul corollario che comporta.

Può essere che per indurre il re a sottoporsi a gesso e cannucce questo procedimento venisse spiegato come una sorta di rituale magico e magari eseguito nel segreto templare?

In un momento storico in cui per la rappresentazione artistica non si disponeva ancora di materiali e tecniche in grado di fornire risultati fotografici, la sensibilità e l’ingegno del singolo che riesce, con una sua capacità innata o con un’idea come questa del calco, a produrre un manufatto di un realismo sconcertante, può essere definita (millantata?) magia dai suoi contemporanei?

So che non è una buona referenza, ma ho visto su Discovery Ch. (o forse su National Geographic? [SM=x822741] ) un filmato intitolato: "La mummia d'oro", che esemplificava il procedimento descritto più sopra, ma veniva discusso relativamente ad un ambiente tardo, per dimostrare come fossero prodotte le mummie con maschere in foglia d'oro; ne veniva anche costruita una sperimentale per mostrarla a Zahi Hawass.

Mi è sfuggito, o non è stato chiarito però, quale fonte abbia permesso la ricostruzione di questa tecnica, se ne avesse parlato qualche studioso e da quanto tempo i nostri la praticassero.

Ammessa la possibilità che le teste di Akhenaton che ben conosciamo siano state realizzate con il metodo del calco, quindi testimoni obbiettivi dell'aspetto vero del sovrano, allora come si potrebbero spiegare le altre raffigurazioni, quelle deformi?

Ho ipotizzato che l'esecuzione del calco seguisse un rituale, legato all'uso magico della figura umana e in particolare, di quella del faraone.

Tale ipotesi potrebbe essere suffragata dal fatto che di "negativi" in gesso non ne siano stati ritrovati (?), perchè non venivano conservati.

Ma anche in "positivo" i ritrovamenti di questo stile calco sono in numero esiguo, mentre nella statuaria ufficiale, quella fatta per stare all'aperto, per durare, scolpita veramente nella pietra, prevalgono quelle forme tipiche che hanno dato adito alle congetture sulle mille e una malattie di Akhenaton (e di tutta la sua famiglia!).

Se la pittura, come il bassorilievo, ha un punto di vista naturalmente privilegiato che è quello frontale-centrale, non è così invece per la scultura che permette, volendo, una visione a 360°.

Alcune statue, anche molto antiche, tengono già conto di questa possibiltà, penso ad esempio alla statua in diorite del re Khafre, con i suoi molteplici punti di vista privilegiati, frontale e laterali, forse era fatta per essere guardata da 180°; una foto del retro non l'ho mai vista, perciò non so dire se andasse vista anche da dietro, ma ricordo che al Museo di Torino, le statue potevano anche essere guardate dietro per la presenza di scritte (adesso, però allora andavano lette?).

Credo che un problema assillasse l'artista di allora come quello moderno, cioè una sorta di sintesi delle arti, il fatto che la statua di profilo fosse così diversa dalla raffigurazione pittorica, ricercata miscela fra fronti e profili.

Come si poteva rendere in scultura, nel tutto tondo, la stessa immagine (look) tipica della pittura che rispondeva così bene da secoli alle esigenze di rappresentazione?

Immagino che molti artisti si siano posti il problema e che qualcuno durante il periodo amarniano l'abbia risolto, facilitato anche dalla maggiore libertà (o tolleranza) di espressione figurativa sponsorizzata dal sovrano, magari concorde con la ricerca di qualcosa di nuovo.

Così visi e corpi si deformano: l'occhio, che visto di profilo nella statuaria, perde la sua caratteristica forma, si allunga per assomigliare il più possibile a quello dipinto; la parte alta del busto, diventa più ampia, come in pittura ove è raffigurata ruotata; la faccia intera viene piegata lungo un asse verticale come fosse un foglio, così diventa stretta e lunga e il naso affilato, ma girando attorno, la sensazione "geroglifica" dell'insieme ne risulta rafforzata.

Il bacino e le cosce rimangono un motivo in sospeso, perchè non riesco a spiegare tali deformazioni in questo senso: effettivamente le figure dipinte hanno sempre i fianchi molto stretti, come credo fosse la costituzione fisica più diffusa...

Che risultato ci potremmo aspettare inoltre, se una di queste raffigurazioni diventasse a sua volta modello per eseguire dipinti? forse l'esasperazione di quei tratti che sono distintivi dell'arte di Amarna?

iset83
00giovedì 11 gennaio 2007 13:39
Devo ammettere che sul vero aspetto di Akhenaton ho dei dubbi [SM=x822741] mi spiego: come Teie anch'io mi sono spesso chiesta perché Nefertiti veniva rappresentata con tratti 'normali' mentre suo marito no (in tutta sincerità a me Akhenaton sembra una persona deforme!)... Se quello da noi conosciuto è il suo vero aspetto allora era veramente deforme! Se invece le rappresentazioni del faraone sono solo conformi al nuovo stile artistico e quindi esagerate e volute nn capisco perché nel caso di Nefertiti nn si é usao lo stesso canone.... [SM=x822741]
Al di là di tutto comunque nn giudico chi, come voi, prova forti emozioni nei confronti di Akhenaton perché io provo lo stesso per Ramses II!
-francis-
00giovedì 11 gennaio 2007 15:34
Probabilmente non conosci TUTTE le immagini che ci sono pervenute sia di Akhenaten che di Nefertiti. [SM=x822712]
Infatti, per entrambi, ce ne sono sia di normali che, diciamo così, estrose.


Questa statua, esposta al Museo del Louvre, mostra probabilmente il vero volto di Akhenaten! [SM=x822713]

[Modificato da -Kiya- 11/01/2007 19.05]

Hotepibre
00giovedì 11 gennaio 2007 19:45
Intanto, concordo con quel che ha scritto Francis che ringrazio per la bella foto. Qui di seguito, a mia volta, ne posto una che rappresenta Akhenaton e Neferitti che si tengono per mano e che, come nel caso sopra indicato da Francis, forse ci offre il "faraone eretico" per quello che in realtà era

Quanto al fatto che Nefertiti fosse sempre rappresentata in maniera "normale", direi che è da vedere cosa si intenda per "caricaturale". Nel caso di Akhenaton la figura del Re viene così impietosamente rappresentata e sono stati accentuati i caratteri somatici, forse una certa struttura corporea, ma anche Nefertiti non sfugge al nuovo concetto artistico.
In lei, però, viene accentuata una qual sorta di carica erotica che promana da tutte le sue rappresentazioni.
Gli abiti, finemente pieghettati, aderiscono e sottolineano le forme (in alcuni casi sembrano addirittura bagnati per farli aderire ancor meglio),che vengono accentuate proprio nelle parti più rappresentative della femminilità, la vita sottile, i fianchi arrotondati, il pube posto in evidenza, ed anche il semplice, famosissimo, busto della Regina di Berlino emana una carica di sensualità mai vista prima e mai più eguagliata nell'arte egizia.
Hotepibre
00giovedì 11 gennaio 2007 19:54
Credo, tuttavia, interessante fare una considerazione.

Tutti siamo colpiti dalle rappresentazioni "amarniane" perchè siamo forse più "affascinati" dal "brutto" che non dal "bello"; consideriamo il bello così parte della nostra vita che non lo vediamo più (a meno che non superi la nostra "soglia" di "bellezza"), ma il "brutto" no, non fa parte del nostro vivere e siamo sconvolti ogni volta che vediamo qualcosa che sia, quanto meno, strano ed esuli dai nostri schemi precostituiti.
Ma proviamo ora a soffermarci sulla statuaria dei periodi precedenti e successivi?
Forse che tutti i Re erano davvero così belli, muscolosi, ieratici, con quegli occhi grandi o quelle grandi orecchie, forse avevano davvero strutture muscolari così marcate e forti?
Quasi sicuramente NO! Ma è così che DOVEVANO esssere rappresentati poichè quelle statue erano veri e propri MANIFESTI e, specie per quelle poste ai confini del Paese, dovevano essere un monito per eventuali nemici: "Occhio che se passate quesyo confine dovrete poi vedervela con me!"

I qualche modo, anche quelle erano "caricature", o comunque "false interpretazioni della realtà".
Si aggiunga, a questo, che mentre gli scultori "classici" erano ormai abituati a scolpire Re bellissimi, non lo erano affatto (o quasi) nello scolpire "la realtà" e chissà che l'accentuazione dei caratteri di Akhenaton e della sua arte non fossero proprio una contrapposizione voluta all'eccessiva "bellezza" precedente altrettanto falsa!

[Modificato da Hotepibre 11/01/2007 19.55]

iset83
00giovedì 11 gennaio 2007 20:29
Effettivamente non avevo mai visto l'immagine postata da Francis, [SM=x822754]. Di Nefertiti invece ne ho vista una che la ritraeva intorno ai 40 anni (forse anche qualcuno in meno ) e aveva fianchi larghi e 'qualche chiletto di troppo' [SM=x822720] però aveva comunque un aspetto ( per riprendere il pensiero di Hotepibre) più consono ai nostri canoni di bellezza. Ribadisco comunque che nn ho certezze sull' aspetto di Akhenaton, mi sebrano molto plausibili entrambe le possilità, anche se sono più propensa a credere che i tratti somatici del faraone siano stati volutamente esagerati, come dice Hotepibre probabilmente per sottolineare la sua contrapposizione ai canoni artistici e religiosi a lui precedenti.
pizia.
00giovedì 11 gennaio 2007 21:46
Se leggi il topic dall'inizio, troverai anche un link che ho postato io in cui ci sono molte immagini meno conosciute.
pizia.
00giovedì 11 gennaio 2007 21:54
Re:

Scritto da: Hotepibre 11/01/2007 19.54
Credo, tuttavia, interessante fare una considerazione.

Tutti siamo colpiti dalle rappresentazioni "amarniane" perchè siamo forse più "affascinati" dal "brutto" che non dal "bello"; consideriamo il bello così parte della nostra vita che non lo vediamo più (a meno che non superi la nostra "soglia" di "bellezza"), ma il "brutto" no, non fa parte del nostro vivere e siamo sconvolti ogni volta che vediamo qualcosa che sia, quanto meno, strano ed esuli dai nostri schemi precostituiti. 19.55]




Bisogna dire che il problema amarniano affascina nella sua complessità.
Tu ne parli come se l'arte amarniana fosse la maestra del brutto, invece io sostengo l'esatto opposto, fu in quel periodo che si ottenne il massimo del bello, cioé i due manufatti di cui ho trattato in particolare nel primo messaggio in cima.
Ciò che affascina e sconcerta è la contemporanea presenza di bello e di brutto entrambi portati all'esasperazione, che ci fa immaginare per questo risultato chissà quali motivazioni, che ci fa speculare su un periodo molto particolare della storia d'Egitto e dell'umanità intera.
pizia.
00giovedì 11 gennaio 2007 21:59
Re:

Scritto da: iset83 11/01/2007 13.39
Devo ammettere che sul vero aspetto di Akhenaton ho dei dubbi [SM=x822741] mi spiego: come Teie anch'io mi sono spesso chiesta perché Nefertiti veniva rappresentata con tratti 'normali' mentre suo marito no (in tutta sincerità a me Akhenaton sembra una persona deforme!)...



Il famoso busto di Nefertiti non è di fatto una rappresentazione 'normale', è gradevole, è molto bello, piace tantissimi, assurge a simbolo, ma non è normale.
Se Nefertiti fosse stata veramente così, con quel collo così lungo e sottile avrebbe dovuto rinunciare ad avere la trachea o l'esofago; inoltre avrebbe dovuto avere non 7, bensì almeno 9 vertebre cervicali...
Per non parlare del fatto che è senza un occhio (iride e pupilla) ...
Hotepibre
00giovedì 11 gennaio 2007 23:24
Re: Re:

Scritto da: pizia. 11/01/2007 21.54
...
Tu ne parli come se l'arte amarniana fosse la maestra del brutto
...



Direi che è l'esatto opposto, il mio esempio, ed il mio ricorrere ai due concetti estremi di "bello" e "brutto" volevano eslcusivamente servire a giustificare il perchè siamo affascinati dall'arte amarniana: perchè è "diversa" dal bello cui siamo normalmente abituati.
Nessuno fa caso al bello perchè ci viviamo in mezzo... nessuno fa caso alla normalità, ma è l'eccezione che ci fà guardare più attentamente qualcosa, anche nel mondo dell'arte.
Non ci troviamo qui a parlare delle stuatue di Thutmosi III o di quella di Kefren, o di quelle di Micerino, perchè? Perchè i personaggi rappresentati sono "belli", appartengono ai nostri canoni.
Ci colpiscono (ed ecco che ne parliamo) le statue amarniane perchè, nel panorama artistico del periodo storico (e non solo egizio) sono "strane"!
Il "bello" ed il "brutto", specie nell'arte, sono concetti talmente relativi che non credo siano associabili ad una produzione artistica, di qualunque periodo. Si può, al massimo dire, "piace"/"non piace"; ma anche questo è decisamente relativo.
Per chiarire, posso anche trovare l'Akhenaton di alcune stature "brutto"; ma questo non eslcude che mi "piaccia" tantissimo!
pizia.
00venerdì 12 gennaio 2007 20:09
Re:
Questo è quello che ho scritto io nel messaggio appena precedente:

"Tu ne parli come se l'arte amarniana fosse la maestra del brutto, invece io sostengo l'esatto opposto"

Ne hai citato solo un pezzo, ma stavamo dicendo la stessa cosa, o no?
Dunque anche tu sosotieni quello che sostengo io.
Credvo dopo aver letto questa affermazione:

Scritto da: Hotepibre 11/01/2007 19.54
Tutti siamo colpiti dalle rappresentazioni "amarniane" perchè siamo forse più "affascinati" dal "brutto" che non dal "bello";

[Modificato da Hotepibre 11/01/2007 19.55]




che anche tu dell'arte amarniana fossi colpito perchè affascinato dal "brutto".
Virgolettiamo pure, se ci fa sentire meglio le parole "bello" e "brutto", chiamiamo in ballo sempre la relatività di questi concetti sui quali l'uomo si è interrogato dal principio, comunque mi sembra che tutti capiscano esattamente ciò che significano, forse perché sono intuitivi.

A parte le cose su cui, a quanto pare, la pensiamo allo stesso modo, il mio discorso aveva solo l'intento di sottolineare che l'arte amarniana affascina anche per il suo "bello", e che proprio gli oggetti più belli sono quelli che diventano simbolo.
Su questo non sei d'accordo?

Hotepibre
00sabato 13 gennaio 2007 00:04
...mi pare che ci stiamo "incartando" nel relativismo di "bello/brutto". Credo che il discorso di fondo sia nello stabilire se una certa arte ci piaccia o meno! Nel caso dell'arte amarniana, direi che a me piace in generale; se poi scendo nel particolare e debbo specificare PERCHE' mi piace, allora posso sia, pure episodicaemnte, scomodare il concetto di bello o brutto, ma non è questo, ripeto, l'importante.
L'importanbte è che si tratta di un'arte di "rottura" in un panorama statico da millenni e che statico resterà per altrettanti millenni.
La mia valutazione di quest'arte, perciò, non è fine a se stessa, ma acquista un valore maggiore (o minore a seconda dei gusti, si intende, ci sarà pure qualcuno a cui non piace), perchè la raffrontiamo con quella che la circondava storicamente.
Nel caso specifico, lo rammento, il nostro discorso di fondo, in questo post, era quale fosse il VERO aspetto di Akhenaton e qui abbiamo provato a definire quale fosse questo VERO aspetto a fronte delle immagini ai limiti della caricatura che lo ritraggono.
Ci siamo poi spinti a chiederci il perchè di queste forzature ed ognuno ha individuato una motivazione.
Ma tutto questo, lo ripeto, credo debba esulare dal concetto "bello/brutto".
pizia.
00sabato 13 gennaio 2007 00:10
Sì, infatti, nel titolo l'intento è quello di fare osservazioni sugli indizi che ci parlano del vero aspetto ed effettivamente nell'arte, che il risultato sia bello o brutto, per un motivo o per l'altro, di vero c'è molto poco.
iset83
00sabato 13 gennaio 2007 12:56
Re:

Scritto da: pizia. 11/01/2007 21.46
Se leggi il topic dall'inizio, troverai anche un link che ho postato io in cui ci sono molte immagini meno conosciute.



Le ho viste le immagini e ho anche letto il topic dall'inizio... [SM=x822711] . Se nn lo avessi fatto nn avrei risposto [SM=x822712] .
iset83
00sabato 13 gennaio 2007 13:05
Re: Re:

Scritto da: pizia. 11/01/2007 21.59


Il famoso busto di Nefertiti non è di fatto una rappresentazione 'normale', è gradevole, è molto bello, piace tantissimi, assurge a simbolo, ma non è normale.
Se Nefertiti fosse stata veramente così, con quel collo così lungo e sottile avrebbe dovuto rinunciare ad avere la trachea o l'esofago; inoltre avrebbe dovuto avere non 7, bensì almeno 9 vertebre cervicali...
Per non parlare del fatto che è senza un occhio (iride e pupilla) ...



Hai ragione ma devi ammettere che in Nefertiti nn si è esagerato come nel caso di suo marito o delle figlie [SM=x822712] Per quel che riguarda l'occhio conosco due versioni: una in cui si ritiene che il busto rimase incompiuto ( ma nn la ritengo molto plausibile perché nn costava nulla aggiungerlo) e un'altra secondo cui invece l'occhio sarebbe andato perso. Nn credo che sia stato omesso di proposito per rendere orba la regina.... [SM=x822710]
Hatshepsut76
00sabato 13 gennaio 2007 13:15
Non conoscevo l'ipotesi dell'incompiutezza del busto... Al contrario, mi sembra di aver letto o sentito anch'io che possa essere andato perso...
iset83
00sabato 13 gennaio 2007 13:27
Sinceramente nn ricordo dove l'ho letto... [SM=x822741]

[Modificato da iset83 13/01/2007 13.30]

pizia.
00sabato 13 gennaio 2007 16:18
Siccome fu trovata sepolta nello studio dello scultore, assieme a molti pezzi analoghi, la teoria più accreditata, quella sostenuta dalla maggior parte degli studiosi, vuole che fosse un lavoro non finito, forse accantonato nel magazzino, forse usato come modello per il disegno, la pittura o il bassorilievo.
-francis-
00domenica 14 gennaio 2007 13:40
No, l'occhio non è andato perso in quanto non c'è nessuna traccia che sia mai stato inserito. Le ipotesi sono tante: c'è chi dice che l'opera non è stata finita, altri addirittura ipotizzano che sia uno sgarbo...
Comunque tornando alle immagini di Nefertiti, chi ha visitato lo splendido museo di Luqsor, ha potuto ammirare le centinaia di talatat che vi sono esposte ed ha potuto constatare che le immagini di Neferiti non sono propriamente edificanti...
Purtroppo non le foto ma solo un filmino fatto due anni fa, quando ancora si potevano riprendere. Oggi è assolutamente vietato! [SM=x822731]
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