Il nemes

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pizia.
00lunedì 19 aprile 2010 16:39
Il nemes è quel copricapo di stoffa a righe, famosissimo per essere rappresentato sulla testa della Sfinge e sulla testa di Tutankhamon, sia nella sua maschera funeraria che nel sarcofago.
Insomma, compare sui reperti più fotografati d'Egitto, proprio su quelli più simbolici, e forse per questo motivo, ho sempre pensato dovessero essere tutti così, a righe azzurre e oro, e prerogativa unica del sovrano.
Davanti a certe raffigurazioni scultoree abbiamo la percezione di un telo bianco, forse perché non sono evidenziate righe, ma il nemes può essere stato anche solo bianco senza righe?
E può essere stato indossato da personaggi diversi dal sovrano in carica e dal suo co-reggente, o principe associato al trono?
roberta.maat
00lunedì 19 aprile 2010 18:07
Abiamo parlato di questo copricapo in altra discussione concludendo che fosse prerogativa dei sovrani, anzi commentando l'errore di alcuni registi (vedi De Mille) che hanno rappresentato scene di massa con personaggi maschili tutti col nemes.
A proposito delle righe io ricordo maggiormente statue con nemes decorati a scanalature di pietra che le rappresentano.
Per quanto riguarda la sua forma io penso che dovesse essere il modo più semplice per proteggersi dal sole, infatti niente è più fresco di un tessuto che contemporaneamente copra la fronte assorbendo il sudore, copra la sommità del capo e la nuca lasciando scoperte le orecchie che, se protette, aumentano la sensazion e di calore. Quando fa troppo caldo spesso ci sorprendiamo, noi donne, ad appoggiare i capelli dietro le orecchie.....non è vero ? [SM=g999103] [SM=g999100]
Merytaton62
00lunedì 19 aprile 2010 18:12
Sinceramente non me lo sono mai chiesto.
Dirò di più:fino a poco tempo fa immaginavo che fosse un semplice elemento del costume egizio (come il gonnellino per gli uomini, tanto per intenderci).Evidentemente a livello inconscio pesava il condizionamento di qualche vecchio film in cui lo si vedeva addosso a quasi tutti i protagonisti maschi...forse perchè in sè, l'indumento non ha alcunchè di particolarmente regale.
,
pizia.
00lunedì 19 aprile 2010 19:14
Sì Roberta, ricordo, se ne era parlato qualche tempo fa, ma adesso sto facendo una ricerca e vorrei essere più sicura...

Dal punto di vista simbolico il copricapo è prerogativa del "capo", in quanto, nelle società antiche, a cominciare da quelle molto povere e tipiche dei paesi caldi, tutti andavano in giro abbastanza nudi, per questo motivo la corona è simbolo della regalità, perché indica chi nel gruppo è il capo a qualunque estraneo si avvicini.
Inoltre i copricapi generalmente alzano la figura, prolungandola sopra alle altre, altro elemento simbolico.
Un copricapo però limita l'operatività, e infatti il capo non "lavora" in senso stretto come gli altri, quindi si può permettere di tenere qualcosa in equilibrio sulla testa.
Il nemes è solo un pezzo di stoffa, quindi non allunga la figura, ma probabilmente è ancora valido come indicatore di "colui che non lavora", il quale, pelato o dotato di capelli suoi, può in pubblico coprirsi il capo.
Nei dipinti e nei rilievi in cui si vedono scene dalla vita quotidiana, nessuno porta copricapi sulla testa, nemmeno sotto il sole a perpendicolo dell'estate egizia, solo il re, l'unica persona a cui è consentito coprirsi.

Qualcuno conosce altri motivi o immagini in contrasto con tutto ciò?

Una cosa forse OT: nelle chiese gli uomini sono tenuti a scoprire il capo, levandosi il cappello.
-Kiya-
00lunedì 19 aprile 2010 19:54
Il nemes è prerogativa reale, direi che posso confermartelo.
Esso era ritenuto emblema della divinità del sovrano, al pari degli altri copricapi e dell'ureo, e fa parte dell'iconografia tradizionale reale fin dai tempi di Djoser, per quel che ne sappiamo. Il più antico "esemplare" di nemes che si è potuto ammirare, infatti, è quello che copre il capo della statua di Djoser rinvenuta nel suo serdab [fonte: Toby Wilkinson].

Hotepibre
00lunedì 19 aprile 2010 22:33
Trovo giusto il ragionamento di Pizia a proposito dell'"uomo che non deve lavorare" (ma considero tale valutazione abbastanza "tarda", ovvero risalente ad un periodo in cui si era forse persa del tutto la concezione originale attestando il fatto nel campo della "realtà" più che della simbologia), così come giusto mi sembra quel che ha scritto Kiya circa la prerogativa reale di indossare il nemes.

Del perchè i Re indossassero la corona (in generale e non trattando dell'Egitto esclusivamente) direi che derivi ab origine dal bisgono di rendersi ben individuabile specie quando era assolutamente necessario riconoscere il proprio capo e cioè in battaglia.
Non dimentichiamo che la scelta del capo, oggi democraticamente attraverso libere elezioni, è una "scoperta" abbastanza recente e che anticamente il "capo" era invece colui che non solo aveva "guadagnato" quel posto (magari sconfiggendo i suoi avversari fisicamente), ma che con la sua "possanza" era colui che maggiormente garantiva agli uomini la vittoria e, con la vittoria, il bottino ed alle donne il ritorno a casa dei mariti o dei figli, scongiurando inoltre il pericolo per costoro di divenire prede di guerra.

Vero è che il nemes, inteso come una sorta di "corona", è certamente meno appariscente di tante altre, ma direi che deve intendersi come una sorta di "corona da casa", ed anche se lo si vede in tanti rilievi di battaglia, è di certo inverosimile che il re andasse, effettivaemtne, in battaglia senza indossare un copricapo che ne garantisse, in qualche modo, la protezione. Altrettanto vero, che il coraggio del Capo (e quindi dei Re) è sempre stato molto osannato poichè costituiva l'esempio per i soldati e non è da escludersi, perciò, che le rappresentazioni parietali volessero sottolineare ulteriormente (con l'uso del nemes in luogo di un elmo come la c.d. "corona azzurra") una sorta di spavalderia del Re sprezzante del pericolo.

Questo sempre volendo considerare che il Re, nel periodo storico di cui normalmente ci occupiamo, prendesse effettivamente parte alle battaglie. E' infatti più verosimile che il Re dirigesse le battaglie -e peraltro questo avverrà fino ai nostri giorni- per il tramite dei suoi Generali esponendosi il meno possibile poichè dalla sua morte, o dal suo "semplice" ferimento, poteva derivare una disfatta.

Quel che sarebbe interessante è sapere come "effettivamente" era fatto il nemes: dalle rappresentazioni che conosciamo sembra, infatti, sempre molto ben inamidato, ma trattandosi di stoffa, come "stava su"? Era dotato di una sorta di "incastellatura"? ...o era "sagomato" usando una stoffa particolarmente rigida che garantiva la stabilità qualunque movimento fosse fatto dalla testa?

Oggi sappiamo che i gonnellini "shendit" (quelli che si aprivano a ventaglio sul davanti) dovevano avere all'interno bacchettine di canna proprio per garantire "l'inamidatura", ma il nemes?
-Kiya-
00martedì 20 aprile 2010 13:12
Mi pare di aver letto (dove e quando non lo ricordo) che ricorressero a una sorta di "inamidatura" del lino utilizzato per il nemes. Un composto a base di elementi naturali che provvedeva a mantenerne la forma un po' rigida.
Bisognerebbe verificare, in proposito, se è stato condotto uno studio sui resti dei nemes rinvenuti nel corredo funerario di Tutankhamon. L'uso di sostanze inamidanti potrebbe, ad esempio, fornire anche una spiegazione pratica alla consuetudine della rasatura. La presenza dei capelli e la conseguente sudorazione avrebbero certamente provocato un certo disagio.
RAMSY
00martedì 20 aprile 2010 14:23
Re:
-Kiya-, 20/04/2010 13.12:

Mi pare di aver letto (dove e quando non lo ricordo) che ricorressero a una sorta di "inamidatura" del lino utilizzato per il nemes. Un composto a base di elementi naturali che provvedeva a mantenerne la forma un po' rigida.
Bisognerebbe verificare, in proposito, se è stato condotto uno studio sui resti dei nemes rinvenuti nel corredo funerario di Tutankhamon. L'uso di sostanze inamidanti potrebbe, ad esempio, fornire anche una spiegazione pratica alla consuetudine della rasatura. La presenza dei capelli e la conseguente sudorazione avrebbero certamente provocato un certo disagio.




Molto curioso, questo topic [SM=x822715] , sinceramente non ci avevo mai pensato all'idea che nessun copricapo reale sia giunto fino a noi e a pensarci mi sembra molto strano [SM=g1361799] . Io,vedendo la maschera di Tut mi ero fatto un altra idea, cioè che il nemes fosse un copricapo rigido, tipo kepresh, rivestito di stoffa. Mi sembrava l'unico modo per tenere la forma. Me la vedo indosso al faraone seduto sul trono nelle cerimonie ufficiali. Per quanto riguarda "il disagio" è tutto relativo a quei tempi. A parte il fatto che se (per assurdo [SM=x822717] )avessi ragione io non sarebbe poi così scomodo, ma volete mettere il disagio delle donne dell'alta società di portare una parrucca con una specie di budino profumato in cima alla testa? [SM=g1361799]
Una curiosità: ad Abu Simbel Ramses si porta sulla testa niente popodimenochè:
1)-il nemes, [SM=x822706]
2)-l'ureo, [SM=x822735]
3)-la corona hedjet dell'Alto Egitto, [SM=x822718]
4)-la corona deshret del Basso Egitto
e, come ciliegina sulla torta(anzi, sotto la torta ) la barba posticcia
un pò scomodo, no?
pizia.
00giovedì 22 aprile 2010 17:53
Noblesse oblige!

Dai ritrovamenti archeologici abbiamo trovato, in termini di tempo:
1) corona rossa (Naqada II, metà del quarto millennio a.C.)
2) corona bianca (Dinastia 0, Re Scorpione I, seconda metà del quarto millennio a.C)
3) nemes (III Dinastia, Djoser, circa 2700 a.C)

Delle prime due corone abbiamo discusso in un topic sulle Due Terre
Per il nemes ci possiamo fidare della testimonianza di Wilkinson.
La corona doppia dove la poniamo, prima o dopo il nemes?

In questo topic sui Simboli del potere faraonico si dice che il nemes è un telo di stoffa da portare sotto alla corona.

E' molto improbabile che i re dei protoregni predinastici portassero sempre le loro rispettive corone, ma da quanto apprendiamo dalla documentazione archeologica, certamente le portavano in occasione delle uscite per lo svolgimento di certi riti.
Può darsi che il copricapo nemes fosse qualcosa di cui adornarsi nel resto del tempo.
Per quanto riguarda la sua forma rigida forse è un'estremizzazione delle prime rappresentazioni egizie, poi rimasto così per tradizione.
Tutti i drappeggi risultano un po' rigidi almeno fino all'Antico Regno [SM=x822715]

-Kiya-
00venerdì 23 aprile 2010 11:04
solo per chiarezza, Pizia:

i ritrovamenti a cui ti riferisci riguardano rappresentazioni delle corone e non esemplari veri e propri, corretto?
pizia.
00venerdì 23 aprile 2010 22:56
Sì sì, solo rappresentazioni, evidentemente le corone erano costituite di materiali deperibili ed erano davvero il simbolo dello stato, perché non venivano messe nelle tombe, come gli oggetti personali, anche perché il re, dopo morto, non era più il sovrano delle Due Terre e le corone, come il governo, passavano al suo successore in originale.
Naturalmente ci sono delle eccezioni, infatti mi sembra che sia stato trovato qualche frammento di corona bianca ma non ricordo dove.
Da questo punto di vista, altri copricapi, come il nemes, potrebbero essere stati considerati oggetti personali, quindi uniti al corredo funerario.
roberta.maat
00venerdì 23 aprile 2010 23:10
Ivana, cerca di ricordare dove hai letto del frammento di corona biana ! E' importante, non mi sembrava che esistessero testimonianze, oltre le immagini, dei copricapo regali in genere. Grazie so che sei curiosa anche tu. [SM=g999100]
miriam maltese
00lunedì 26 aprile 2010 14:55
Come per la maggior parte di voi, anche io non avevo mai fatto caso al fatto che non sono state trovate - fino ad ora - nessun tipo di corona, tranne il Nemes.
Nell'argomento trattato che riguarda "Corone e Copricapi" si fa riferimento al fatto che (Nemes a parte) le diverse corone o copricapi erano realizzate in materiali deperibili, motivo per cui, nessuna è stata rinvenuta.
Mi domando quali materiali potessero essere stati usati per realizzarle?
Merytaton62
00lunedì 26 aprile 2010 19:12
Personalmente credo che le corone simboleggiassero il potere terreno del re, quindi non lo seguissero nel suo viaggio nell'aldilà.
Anch'io mi sono chiesta più volte in che materiale potessero essere fatte . Metallo? Troppo pesante. Stoffa inamidata? Già più plausibile, per quanto mi riesca difficile immaginarlo...Che avessero una sorta d' intelaiatura che reggeva dei semplici lembi di stoffa? [SM=x822741]
Hotepibre
00lunedì 26 aprile 2010 21:34
I meno giovani, come me, ricorderanno una "corona" abbastanza strana che portava il Papa (l'ultimo fu Paolo VI) e che assomigliava parecchio alla "corona bianca"; mi riferisco al c.d. "triregno".
Si trattava di una sorta di "ogiva" in metallo prezioso (normalente argento, ma ne esistono anche d'oro) che presentava tre corone sovrapposte (di qui il nome) a simboleggiare l'essere (secondo una delle intepretazioni) "il padre dei principe e dei re; il rettore del mondo ed il vicario di Cristo in terra".

Quel che è interessante, a proposito della domanda che ci siamo posti, è che, dato il peso (ce n'è una nel tesoro di San Pietro che pesa addirittura 8 Kg.), i Papi cercarono sempre di farsene fare una "leggera" e, in tal senso, quella di Giovanni XXIII viene considerata tra le più "leggere" (solo 800 g.); ma dovette essercena almeno una sicuramente ancor più leggera: quella di Pio VII che pare fosse... di cartapesta.

Per quanto riguarda la "corona rossa", questa potrebbe essere stata di cuoio, ma allora, come per i sandali, qualche traccia dovrebbe essere restata e allora... perchè non pensare potesse trattarsi, in entrambi i casi, di corone intrecciate in paglia o sagomate in papiro come per quella in cartapesta?

La paglia e/o il papiro avrebbero garantito la dovuta rigidità, unita ad una buona possibilità di "sagomatura" (pensiamo ai cappelli di paglia), ma anche ad una fragilità e ad una deperibilità che ne giustificherebbe l'assenza tra i reperti archeologici.

Un "mistero" potrebbe derivare da un'altro tipo di corona che, invece, avremmo dovuto trovare: la corona "blu" che, normalmente, viene rappresentata come un "elmo".
Ed un elmo, dovendo garantire la protezione, doveva essere fatto di materiale molto robusto (non dico metallo, ma almeno cuoio bollito -come le corazze romane-); eppure anche di questa corona non c'è traccia (almeno che io sappia)... perchè?

Qualcuno ha detto che le corone potevano essere una rappresentazione del potere "terreno" e che, perciò, potevano non accompagnare il Re per il suo viaggio nell'aldilà (dove peraltro altri indossavano le corone: gli Dei!)... perchè, allora, non pensare ad un'altra usanza che riguarda ancora i Papi?

Alla loro morte, infatti, il simbolo del loro potere, il c.d. "anello piscatorio" (l'anello del pescatore) viene spezzato ad indicare che quel regno è finito definitivamente.

E se la stessa fine l'avessero fatta tutte le corone più "classiche" e che noi conosciamo dai rilievi?
RAMSY
00martedì 27 aprile 2010 14:35
Ho cercato tra le immagini delle tombe reali e l' unico copricapo regale che ho trovato è il nemes. Non ho visto nessuna immagine di faraoni con una corona pschent o khepresh. Le corone sembrano riservate alle divinità: sono scarse le mie fonti o confermate questa cosa?
Se così fosse potrebbe essere che queste corone fossero solo una rappresentazione (simbolica o reale) del faraone vivente, come entità terrena e che dopo la sua dipartita, diventando Osiride non avesse più bisogno di questi simboli, e per questoi non facenti parte del corredo funebre? [SM=x822715]
roberta.maat
00martedì 27 aprile 2010 22:53
Più di 150 sovrani distribuiti in 30 dinastie attraverso oltre 3000 anni.
Tombe reali violate, mummie di re oltraggiate, frammenti di regalità sparsi nel mondo, reperti di ogni genere e dimensione riconducibili ai sovrani ed alla loro vita........................nessuna scheggia di corona..............................................penso che quelle materialità fossero tramandate fino alla consunzione.
Oggetti di grande valore simbolico di potere e autorità, tramandate e assolutamente non di "proprietà del re", il quale, una volta morto, non può più fregiarsene in quanto non ha più sudditi, le corone non sono arrivate fino a noi. Questa è una realtà che, fino alla prova contraria, dimostra la sacralità del simbolo e l'estreaneità dell'oggetto con la persona che lo indossa.
pizia.
00giovedì 29 aprile 2010 08:16
Di corone vere e proprie non ne abbiamo traccia dunque, almeno nelle tombe, se non sbaglio infatti, i pochi resti ritrovati forse attribuibili ad una corona, si trovavano in un deposito di fondazione o in una cachette, ma non in una sepoltura.

Anche perché il re dopo la morte diventa Osiride quindi porta l'atef.

Il nemes invece (se non sbaglio [SM=x822706] ) è stato ritrovato nella tomba di Tut.
Quindi pur essendo un copricapo portato esclusivamente dal re è considerato un oggetto personale e compare nei corredi funerari.
roberta.maat
00giovedì 16 settembre 2010 08:22
Dove posso trovare immagini (foto o disegni) dei resti di nemes facenti parte del corredo funerario di Tut ?
Cosa ha indotto Carter a stabilire che questi eventuali frammenti stoffa fossero nemes e non altri indumenti ?
Una camicia è facile da riconoscere ma su altri teli o lacci non sempre si può capire la destinazione, infatti ricordo la complessità e la stranezza dei perizomi nella tomba di Mahirpra che in origine qualche archeologo aveva ritenuto guinzagli.
Merytaton62
00giovedì 16 settembre 2010 13:43
[SM=g1361793] Quando ho letto che al Museo del Cairo è conservato il nemes di Tut sono rimasta allibita: ricordo perfettamente dei sandali, alcuni indumenti (che la nostra guida ha definito "mutande"),un ventaglio, ma del nemes (o di ciò che rimane ) non ho nessun ricordo visivo...dove avevo la testa??? [SM=g1619689]
-Kiya-
00giovedì 16 settembre 2010 14:07
@Roberta:

Forse ne abbiamo già parlato in un'altra discussione, cercherò di individuarla.
Per il momento ti segnalo la pagina sul sito del Griffith Institute, relativa all'unico (a quanto pare) copricapo in lino trovato. Si trovava sotto la testa della mummia (purtroppo non ci sono immagini):

www.griffith.ox.ac.uk/gri/carter/256,4,p,bis-c256-4pbi.html


Qui, invece, le schede relative all'ureo e all'avvoltoio abbinati al copricapo:


www.griffith.ox.ac.uk/gri/carter/256,4,q.html

www.griffith.ox.ac.uk/gri/carter/256,4,r.html


che si trattasse di un nemes appare inequivocabile
-Kiya-
00giovedì 16 settembre 2010 14:11
ne avevamo parlato qui, dove proponevi la stessa domanda:

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8851607

ti ho risposto indicandoti i medesimi link

;)
RAMSY
00giovedì 16 settembre 2010 16:24
Re:
-Kiya-, 16/09/2010 14.07:

@Roberta:

..... Per il momento ti segnalo la pagina sul sito del Griffith Institute.....




L'inventario di Carter? [SM=g1361799]

Grazie Kiya! Mi hai aperto un mondo! [SM=g999097] [SM=g999097]
roberta.maat
00venerdì 17 settembre 2010 00:35
Che sbadata ! e pensare che i link li avevo tra i segnalibri. Grazie Kiya.
Riccardo Banchi
00mercoledì 22 febbraio 2012 19:21
Con grande ritardo, ma non potevo fare altrimenti, riprendo quello che diceva "pizia." riguardo alle rappresentazioni di corone e nemes.
Parlando del nemes, forse c'è una nitida rappresentazione più antica di quella di Djoser. E' su una placchetta di Den, quindi grossomodo del 2.900 a.C. E' piuttosto famosa; l'ho presa da sito di Francesco Raffaele, dove, riguardo ai primi re dinastici, c'è un elenco penso completo di placchette ad essi relativi.

Ric [SM=x822709] (con faccina provvista di nemes!)


.Bata.
00giovedì 7 luglio 2016 17:52
Ciao ragazzi, sono Bata e, nonostante la mia prolungata mancata partecipazione, vi ho sempre seguito con l'interesse di sempre.

Domenica scorsa mi sono recato a Bologna per far visita a degli amici e ne ho approfittato per visitare il museo archeologico della città che possiede anche un'interessante collezione egizia.

In questi giorni la collezione è affiancata da una mostra dei reperti del museo di Leiden (NL) tra i quali c'è la statua a grandezza naturale di KHERY - Sovrintendente del tesoro - che porta uno stupendo NEMES.

Ricordando la discussione in merito l'ho fotografato ma purtroppo la foto è talmente brutta e mossa che mi vergogno postarla, riporto che si tratta di una statua della fine della XI dinastia inizio della XII (2046 - 1794 a.C.) è in granito rosa ed è stata rinvenuta a Karnak nel recinto sacro di Amon.

Quanto sopra per riaprire il topic riguardo il Nemes quale copricapo esclusivo del sovrano oltre che fornire, anche se in ritardo, un'ulteriore notizio ad Ivana.

Ciao, Bata.
nectanebo
00giovedì 7 luglio 2016 18:58
Carissimo Bata, sono felice di incontrarti qui. Visto la tua assenza non abbiamo mai avuto possibilità di sentirci.
Non è stato difficile trovare il nemes del museo di Leiden, o almeno spero di non cantare vittoria troppo presto.
Ecco il reperto:



A te dare conferma o smentita.

Ps. spero di non essere andato a buca.. [SM=g999108]

[SM=g999100] ...Nec.
.Bata.
00giovedì 7 luglio 2016 19:04
E' Lui.

Ciao, Bata
nectanebo
00domenica 10 luglio 2016 21:37
Non ho mai approfondito e fatto ricerche sulle corone, e sul Nemes, che secondo me può essere classificato come copricapo “regale” da indossare in momenti particolari, e non come corona.
Non avendo riscontri dai ritrovamenti, si va per supposizioni.
In effetti qualche indizio è rilevabile se si prende in esame come era scritto in geroglifico.
Due sono gli identificativi che caratterizzano il nome Nemes – nms , V6 e S28, entrambi per indicare tela, tessuto, vestito ecc.
Questo comprova almeno che era fatto di un qualcosa di morbido che poteva o doveva essere tessuto.

Ecco una “carrellata” di come può essere scritto Nemes.



Cerco comunque in rete se ci sono ritrovamenti.

[SM=g999100] ...Nec.
.Bata.
00lunedì 11 luglio 2016 08:06
Forse sono stato mal interpretato; il mio non voleva essere un riproporre la discussione sulle corone reali bensì l'evidenziare che il Nemes non era un copricapo prettamente regale ma poteva essere indossato da chiunque o, comunque, da persone di alto rango.

Ciao, Bata.
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