Dato il manifesto interesse sull'argomento da parte della nostra Roberata (ma credo che anche altri tra noi siano attratti da questo argomento), apro qui una discussione a tema, dove riportare tutto quanto sappiamo a proposito di questo splendido fiore e del suo simbolismo all'interno della religione egizia.
Inizio io, riportando le poche nozioni che ho a riguardo:
Il nome egizio del loto era
seshen.
Due sono le speci native del luogo: quello bianco (
Nymphaea lotus) e quello blu (
Nelumbo nucifera), mentre la varietà rosa fu importata dalla Persia in Epoca Tarda e per questo compare soltanto nei rilievi a partire dal periodo Tolemaico.
Il più comunememnte rappresentato era senz'altro il sacro loto blu, proposto anche come segno geroglifico che lo rappresenta, ovvero M9 e M10 della Lista Gardiner.
La prerogativa del loto è quella di nascere sul filo dell'acqua e dischiudersi di giorno, per richiudersi a bocciolo, quando la luce del giorno lascia il posto alla notte.
Tenuto conto della capacità di osservazione, preorogativa dei popoli antichi, compreso quello egizio, è facile intuire che il loto sia stato adottato quale simbolo della rinascita sulla base delle sue prerogative.
La cosmogonia Ermopolitana cita espressamente il lorto come sorto, per primo, dal Nun primordiale e continua affermando che il Demiurgo prese forma da esso.
In proposito basta ricordare le innumerevoli rappresentazioni e i suoi impieghi nell'arte, una per tutte: la scultura in legno che propone la testa di Tutankhamon, come nata dal loto.
Nascita e rinascita sono quindi i messaggi intrinseci che gli egizi vollero attruibuire a questo fiore, che ebbe parte preminente anche nel culto Osiriaco. In esso entrano in scena i 4 figli di Horus, mostrati come nascenti dal loto davanti al dio.
Il loto è presente inoltre anche nel Libro dei Morti, dove un verso recita, con riferimento al defunto:
"trasformando se stesso in un loto",
a rispecchiare il mantenimento di una promessa di resurrezione.
Il donare il loto, come è possibile ammirare in svariate rappresentazioni di Tutankhamon e Ankhesenamon, dove la Regine ne fa dono al Re, potrebbe essere quindi considerato come augurio/auspicio di vita eterna volto al ricevente.
Non ultimo, questo fiore fu adottato anche come simbolo dell'Alto Egitto. Spesso lo vediamo quindi rappresentato con questo significato accanto al papiro che, per contro, rappresentava invece il Basso Egitto. Insieme si riferiscono alle Due Terre, ovvero all'Egitto antico nella sua interezza.