Il, cosiddetto, "scarabeo di Orione"

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-Kiya-
00mercoledì 18 agosto 2010 02:10
L'assimilazione delle tre piramidi di Giza, da parte di alcuni studiosi, alla Cintura di Orione non è certo un mistero e ne abbiamo parlato diffusamente, in più di un'occasione, in questi ultimi anni.
Teoria ipotizzata, per primo, da Rober Bauval che la presentò al mondo tramite il suo saggio, intitolato appunto "Il mistero di Orione".

Da allora, in proposito abbiamo potuto leggere di tutto, di più... approvazioni, confutazioni, teorie alternative che da questa hanno deliberatamente tratto spunto.

Il mondo Accademico non ha mai preso in considerazione questa affascinante ipotesi, anche questo è più che risaputo.
La teoria di Bauval fu esaminata nei più piccoli dettagli, fino a che fu possibile, secondo qualcuno, screditarla. Ma come?
L'"accusa" primaria fu quella di aver "manipolato" immagini e calcoli con l'intento di far combaciare l'allineamento delle tre stelle della cintura di Orione con quello delle tre piramidi della Piana. In effetti quelle che sono le immagini più famose della Cintura, pubblicate nel libro e riprese più volte a seguire, risultano essere ampiamente sfuocate. Ne consegue che ciò contribuisca ad ampliare la circonferenza generata dalle tre stelle e a renderla idonea per constatare la similitudine di allineamento tra queste e i tre vertici delle Piramidi. Foto eseguite con l'ausilio di programmi specifici, avrebbero mostrato che non vi è corrispondenza tra la posizione della terza stella della Cintura (Mintaka) rispetto alle prime due (Alnitak e Alnilam) e la posizione della piramide di Micerino. Ma questa è un'altra storia.... utile ad introdurre l'argomento di cui tratteremo qui. Ragion per cui, comincio col proporvi le due immagini di cui ho parlato qui sopra, dopodichè entreremo nel vivo del tema che intendo proporvi.


Foto 1: la cintura di Orione (immagine sfuocata)


Foto 2: la Cintura di Orione e, accanto, le tre piramidi di Giza, viste dall'alto (immagine sfuocata)


Foto 3: Sovrapposizione tra un'immagine della Piana e uno scatto che propone le tre stelle della Cintura:
Mintaka e il vertice della terza Piramide non risultano allineati.



Ora, quello che nella Foto 3 appare come uno scarto irrisorio, in realtà dovrebbe misurare circa 35 metri. Ciò significa che la Piramide di Micerino non corrisponde, per allineamento, alla terza stella della Cintura, per uno scarto pari a più di un terzo della lunghezza del suo lato (circa 108 metri): un po' troppo per ritenerlo un errore di calcolo!

Ma torniamo al "nostro" scarabeo, del quale vi ho accennato anche qui: Napoli: Daphne Museum

Rivediamolo:



Come potete apprezzare, mostra sulla base una decorazione che si compone di tre cerchi. Due risultano perfettamente allineati, uno si discosta leggermente verso sinistra.

Ebbene, tanto è bastato per consentire di ricavarne una teoria che vorrebbe riconoscere in questo piccolo oggetto la testimonianza che effettivamente la Piana di Giza sia la riproduzione terrestre della costellazione di Orione e che le tre Piramidi raffigurino, precisamente, la sua Cintura. L'anello mancante, per così dire: il documento comprovante una teoria finora destinata a rimanere soltanto tale.

Lo scarabeo è stato recentemente (anno 2008) acquistato all'asta dal Daphne Museum, che afferma sia databile a circa il 2000 a.C. e che provenga da una tomba egizia, dove si trovava custodito tra le bende di una mummia. Il che è già di per sè una "stranezza", tenuto conto che quel posto era abitualmente riservato ad amuleti aventi specifica funzione protettiva e in quanto tali raffiguranti una precisa divinità, piuttosto che un frammento di testo proveniente dalle scritture funerarie.

Quello che ammiriamo qui sopra, onestamente mi pare piuttosto essere un "semplice" scarabeo decorativo, senza alcuna funzione specifica, tanto meno quella di testimoniare la fondamentale importanza che la Cintura di Orione potrebbe aver avuto per la civiltà Egizia....
-Kiya-
00mercoledì 18 agosto 2010 05:48
Ecco quanto si può leggere sul sito ufficiale del Daphne Museum in proposito:


L'archeologia egiziana arriva a sostenere che gli egizi progettarono le piramidi con Orione.

E' esattamente quello che avevano sostenuto molti archeologi moderni, quando per la prima volta videro la foto delle piramidi ripresa da un satellite e confrontandola con quella della disposizione stellare della cintura di Orione, conclusero che gli egizi progettarono l'allineamento delle piramidi di Cheope nella piana di Giza secondo l'esatta posizione delle tre stelle della cintura della costellazione di Orione. Oggi questa tesi è accreditata da una nuova scoperta nell'ambito dell'archeologia egizia, il cosiddetto scarabeo di Orione. Un piccolo amuleto a forma di scarabeo che si usavano a quei tempi come usuali gingilli da inserire nelle tombe o da portare in dosso come porta fortuna. Ne esistono di molti tipi e tutti nel retro hanno inciso figure di animali o geroglifici. Lo scarabeo di Orione colpisce subito perché è inusuale, il suo retro è scarno da ogni incisione significativa o da ogni rappresentazione di animale o umana, porta solo tre piccoli punti. Forse per questo dall'archeologia non è stato considerato molto rilevante, quando per la prima volta venne scoperto in Egitto. Oggi sappiamo che quei tre punti sono esattamente la copia delle tre stelle di Orione e quindi della disposizione delle tre piramidi egiziane, tra cui quella di Cheope. La notizia ha subito fatto il giro del mondo e negli ambienti accademici ha incuriosito molti studiosi che si sono prenotati per visitare di persona la Galleria del Museo Archeologico Daphne per ammirare e studiare da vicino questa rarità archeologica del mondo egizio.
Grazie a questa scoperta sensazionale oggi possiamo affermare di avere anche una prova tangibile, un reperto archeologico importante e antico che confermi la teoria, prima solo considerata ipotesi, che le piramidi siano il frutto di una lunga elaborazione di geometria, di esatta matematica e di perfetta astronomia.




[fonte: www.daphnemuseum.it/archeologia-egiziana.html ]
-Kiya-
00mercoledì 18 agosto 2010 05:49
E ancora:


La cintura di Orione, mistero delle piramidi egizie ritrovate in un amuleto.

Si dice che tre indizi facciano una prova. Non è mai stato così vero quanto nel campo dell'archeologia egizia, sopratutto nell'ultima scoperta archeologica avvenuta, come tutte le scoperte di successo, per puro caso. La cosa più sconvolgente è che questi tre indizi giungono da tre piani dello spazio completamente diversi, possiamo dire che ogni indizio porta in sé un livello nascosto di realtà e di localizzazione distante sia spazialmente che temporalmente. Quando per la prima volta si ipotizzò che le piramidi egizie nella piana di Giza fossero l'esatta copia delle tre stelle della cintura di Orione, il mondo accademico fece spallucce a questa ipotesi. Intanto perché non esistevano collegamenti che rendessero ipotizzabile una tale scoperta archeologica, intanto perché qualcuno aveva semplicemente allineato una foto del satellite con tre stelle del cosmo. Un indizio sulla superficie della terra, in una piana desertica vista dall'occhio di una macchina volante: tre piramidi allineate perfettamente in diagonale, e un altro indizio proveniente dall'altro capo della terra, verso il cosmo, all'orizzonte della costellazione di Orione, lì giacevano tre stelle - stesso allineamento, stessa assurda casualità, stessa disposizione geometrica - stelle di cui forse oggi ammiriamo solo la loro intensità luminosa, nate milioni di anni fa e oggi, forse, morte da secoli. Tutto in Egitto come nel cosmo, anche se morto sotto coltre di secoli sabbiosi e celati nell'oscuro silenzio, sembra essere dannatamente eterno. Sia il cielo, sia le stelle, sia le piramidi il cui profilo la notte sfiorano il manto tempestato di diamanti notturni, tutto in quel mistero egizio sembra godere di una Eternità senza fine. Affondare in un silenzio cosmico che verrà restituito all'eternità e alla storia. Solo dopo anni, quando alcuni archeologi ebbero un'idea brillante, il mondo accademico rivolse il proprio interesse a quello strano allineamento tra stelle e piramidi egizie. Fin dal principio, infatti, tutti gli egittologi erano convinti che quei canali che dalla stanza del faraone, nella piramide di Cheope, viaggiavano fino al cielo erano solo e soltanto delle banali prese d'aria. Poi un archeologo collegò la disposizione delle costellazioni al momento storico in cui vennero costruite le piramidi egizie. La scoperta fu sensazionale: quei corridoi d'aria puntavano perfettamente alla costellazione di Orione. Ma dopo anni da quella scoperta, dopo innumerevoli conferenze e libri, dopo pubblicazioni scientifiche e degne lezioni magistrali con applausi e accademici simposi sul tema, non era stato ancora trovato qualche reperto che collegasse intenzionalmente l'intenzione del faraone a disporre le piramidi esattamente come le stelle della cintura di Orione. Nel 2008 il Daphne Museum acquista all'asta un piccolo insignificante oggettino, un amuleto egizio risalente a circa il 2000 a.C. Uno scarabeo con incisi, sul retro, tre piccoli punti senza nessun senso. Molto dopo, quei punti che non hanno nulla a che vedere con i geroglifici né con il copto, né con altri segni egizi, furono palesemente collegati con quella che sembrava essere una mera coincidenza: le tre piramidi e le tre stelle di Orione. Questo terzo indizio fu restituito all'archeologia da un piano sotterraneo dello spazio, dalle oscure profondità di una tomba, incastrato tra le maglie di strette fasciature di una mummia. Tre indizi, uno proveniente dal cielo, uno sulla superficie del deserto, uno nelle profondità di una tomba. entrambi riportano la stessa immagine, entrambi raccontano di tre puntini, tre stelle, tre piramidi allineate secondo un ordine cosmico, un ordine umano, un ordine sacro. Tre livelli che si fondono assieme per confermare un sospetto che gli archeologi egizi nutrivano da sempre: che il nostro mondo lo abbiamo creato guardando le stelle e che la nostra vita è condizionata dalle costellazioni, misteriose e lontane, irraggiungibili ed eterne, più che da quello che ci cade ogni giorno sotto i nostri occhi. Perché, in fondo, il fascino del cosmo come meta irraggiungibile e orizzonte eterno ha sempre rapito l'animo umano dagli albori del tempo.


Dr. Luigi Di Vaia



[fonte: www.daphnemuseum.it/archeologia-egizia.html ]
Merytaton62
00mercoledì 18 agosto 2010 06:14
Più che la collocazione spaziale delle tre piramidi m'irretisce il mistero dei cosiddetti "condotti d'areazione" in quella di Cheope...esiste qualcosa di analogo in altre piramidi? [SM=x822741]
Che scopo avevano delle prese d'aria in una struttura destinata a rimanere sigillata per l'eternità?Anni fa ho letto che si è ipotizzato che fossero una specie di "trampolino di lancio" (mi si perdoni il paragone, ma non me ne viene in mente uno migliore) per l'anima del faraone, in quanto puntavano direttamente verso la Cintura di Orione, destinazione finale della medesima. Bisogna tener conto che, nel corso dei millenni, la configugrazione delle varie costellazioni si è modificata...secondo alcuni studiosi,all'epoca tutto combaciava perfettamente. [SM=g1361793]
Lo scarabeo di Napoli , in effetti, è un reperto suggestivo.
ugothep
00mercoledì 18 agosto 2010 09:13
magari nè le pirmidi nè lo scarabeo c'entrano niente con orione, però queste teorie sono sempre, immancabilmente, affascinanti... e giocano sempre sullo stesso binomio: il fascino del mistero e quel pizzico di peculiarità tale da non poter essere a priori classificare come coincidenze. nè facilmente confermabili, ma abbastanza particolari (in effetti perchè cavolo non li hanno fatti allineati, quei tre cerchi?) da non poter neanche essere stroncate a priori
leggendole mi ritrovo a fantasticare sull'incredibile conoscenza celeste egizia e dell'altrettanto stupefacente abilità riproduttiva, in grande o in piccolo. però poi mi torna in mente umberto eco nel suo pendolo quando dimostra che la distanza tra casa sua e l'edicola moltiplicata per non ricordo che numero aureo coincide esattamente con la distanza terra-luna...
Teie
00mercoledì 18 agosto 2010 09:37
Oh si caro Ugothep a proposito di teorie affascinanti hai solo l'imbarazzo della scelta. A proposito di numero aureo, comparirebbe anche sulla piana di Giza...E' fin troppo facile giocare con i numeri, chi sa farlo può trovare questo rapporto un pò dovunque mettendo in relazione le misurazioni e i teoremi che vuole.


Teie
-Kiya-
00mercoledì 18 agosto 2010 09:50
Se davvero avessero voluto rappresentare delle stelle, perchè non utilizzare il determinativo convenzionale, ovvero N14
N14


Ad essere precisi, se proprio vogliamo dare un significato a quel decoro, il cerchietto, N5
N5
corrisponde a Ra. Perchè mai avrebbero dovuto indicare le stelle utilizzando il tipico segno solare???

Tuttavia decorazioni con cerchi, come quelli riprodotti su questo scarabeo, erano tipiche, non solo nel Medio Regno e nel Secondo e Terzo Periodo Intermedio, ma anche negli scarabei/scaraboidi Canaaniti e Hyksos, prodotti sulla falsariga di quelli Egizi.

Un esempio: quello che vi mostro in codanell'immagine, a destra, è la riproduzione di un esemplare databile al terzo Periodo Intermedio, rinvenuto nel cimitero di Illahun e catalogato da Petrie, nel suo volume Button and Design Scarabs, con il n. 1495. Dobbiamo forse ritenere che raffiguri un'altra costellazione?
Crystina.
00mercoledì 18 agosto 2010 12:35
Si sa che il popolo egizio è stato assieme al popolo dei Maya un grandissimo osservatore del cielo, lo stesso lo testimonia l'amante del faraone Hatshepsut: Senmut; (se nn ricordo male) i loro monumenti furono violati poichè lui testimoniò e rivelò segreti ai quali era vincolato (segreti riguardanti l'osservazione degli astri) oltre la scandalosa relazione dal quale nacque anche una figlia, da tenere in considerazione anche il fatto della regina...

Resta il fatto che molte di queste testimonianze sono visibili nella "Tomba di Senmut" e in una puntata puntata di Voyager si è affermato che si tratterebbe della rappresentazione delle tre stelle della Cintura di Orione, e la centrale Epsilon Orionis sarebbe stata circondata da quelle ellissi per segnalare la presenza di acqua in quel sistema planetario.

Le tre stelle della cintura vengono infatti identificate in quelle più grandi che sovrastano la figura di Osiride, diverse teorie affermano che la stella circondata dagli anelli/aloni sarebbe la nebulosa di Orione, visibile anche ad occhio nudo come una stella un po' più sfocata delle altre. L'ipotesi non mi sembra campata in aria.
La nebulosa M42 infatti è al centro di un secondo gruppo di tre astri sotto cintura chiamati la "spada di Orione" (o forse sarebbe meglio dire il fallo).

Bè tutte teorie, ma resta il fatto che la stessa sfinge dirige lo sguardo verso la costellazione del leone e, da sempre gli egizi hanno rappresentato tutto ciò che vedevano in cielo riportandolo sia nei geroglifici, sia nelle rappresentazioni a partire da Ramses e (penso e credo possibile) anche nei monumenti a noi pervenuti nella piana di Giza...


Ma resta il fatto che tutto questo mistero e spesso anche fantasia, creano un grande interesse nel pubblico, quindi potrebbero anche incrementare le vendite e il mercato a loro legato, per non dire della personale pubblicità che avrebbero scrittori e archeologi con svariata fantasia...










Merytaton62
00mercoledì 18 agosto 2010 13:12
Mi pareva di ricordare che Hatshepsut avesse avuto due figlie, entrambe dal marito...non si sa se dalla sua (presunta) relazione con l'architetto siano nati dei figli.
Quanto alle conoscenze astronomiche degli egizi, c'è chi le mette in relazione con i Dogon , popolazione africana in questo campo sorprendentemente evoluta.
Hotepibre
00mercoledì 18 agosto 2010 14:47

...Era una bella notte di stelle là, sulla piana di Imhentet ed Harmaki Khepri Atum forse già vegliava sull'altopiano.

"Che si fa stasera?", chiese Imiutef al suo amico Ramose, "Beh, rispose quello, potremmo guardare qualcosa in TV..."

"...ma non l'hano ancora inventata!" rispose quel saputello di Imiutef, "...potremmo invece guardare le stelle", proseguì.

"...anche stasera?" disse l'amico, "...ma se non facciamo altro da mille anni..."

[SM=x822723]

...scherzi a parte, che le tre piramidi siano allineate con la cintura di Orione, o che ne siano la trasposizione decisamente monumetale sulla terra, credo possa anche esser vero, ma non vedo perchè questo debba essere necessariamente considerato un "mistero".

Davvero a quell'epoca non è che esistessero poi così tanti passatempi di sera perciò cosa ci sarebbe stato di strano se, guardando il cielo per l'ennesima volta (come i nostri due amici), gli Antichi avessero deciso di posizionare queste tre piramidi quasi in corrispondenza delle stelle o ricreandone la posizione al suolo?

Non dimentichiamo, peraltro, che l'orientamento dei lati delle piramidi pare avvenisse proprio puntando alle stelle e non al sole cosa, peraltro, decisamente più semplice poichè le stelle erano solo un puntino lontano, mentre il sole era decisamente troppo grande per poterne individuare sempre un punto preciso, senza contare, ancora, che sarebbe stato difficile "guardare" a lungo il sole per eseguire rilevamenti di carattere topografico che, come ormai sappiamo, sono praticamente perfetti.
-Kiya-
00mercoledì 18 agosto 2010 17:01
Re:
Crystina., 18/08/2010 12.35:

Si sa che il popolo egizio è stato assieme al popolo dei Maya un grandissimo osservatore del cielo, lo stesso lo testimonia l'amante del faraone Hatshepsut: Senmut; (se nn ricordo male) i loro monumenti furono violati poichè lui testimoniò e rivelò segreti ai quali era vincolato (segreti riguardanti l'osservazione degli astri) oltre la scandalosa relazione dal quale nacque anche una figlia, da tenere in considerazione anche il fatto della regina...

Resta il fatto che molte di queste testimonianze sono visibili nella "Tomba di Senmut" e in una puntata puntata di Voyager si è affermato che si tratterebbe della rappresentazione delle tre stelle della Cintura di Orione, e la centrale Epsilon Orionis sarebbe stata circondata da quelle ellissi per segnalare la presenza di acqua in quel sistema planetario.

Le tre stelle della cintura vengono infatti identificate in quelle più grandi che sovrastano la figura di Osiride, diverse teorie affermano che la stella circondata dagli anelli/aloni sarebbe la nebulosa di Orione, visibile anche ad occhio nudo come una stella un po' più sfocata delle altre. L'ipotesi non mi sembra campata in aria.
La nebulosa M42 infatti è al centro di un secondo gruppo di tre astri sotto cintura chiamati la "spada di Orione" (o forse sarebbe meglio dire il fallo).

Bè tutte teorie, ma resta il fatto che la stessa sfinge dirige lo sguardo verso la costellazione del leone e, da sempre gli egizi hanno rappresentato tutto ciò che vedevano in cielo riportandolo sia nei geroglifici, sia nelle rappresentazioni a partire da Ramses e (penso e credo possibile) anche nei monumenti a noi pervenuti nella piana di Giza...


Ma resta il fatto che tutto questo mistero e spesso anche fantasia, creano un grande interesse nel pubblico, quindi potrebbero anche incrementare le vendite e il mercato a loro legato, per non dire della personale pubblicità che avrebbero scrittori e archeologi con svariata fantasia...




Sacrosanto quanto scrivi in chiusura: fertili fantasie...

Senenmut non violò alcun segreto facendo decorare il soffitto della sua tomba con soggetti astronomici.Altri fecero altrettanto. Compreso Seti I. Un soffitto astronomico si trova anche nel Ramesseum, il tempio funerario di Ramesse II.

Secondo gli Egizi, i defunti salivano al cielo per diventare stelle imperiture, pertanto è altamente probabile che, oltre alla comune venerazione, le stelle fossero oggetti che influenzavano la costruzione, ovvero il posizionamento, dei loro monumenti.

In quanto ad Hatshepsut, non ci è dato sapere chi fosse il padre di Neferure. L'ipotesi della relazione con Senenmut non può essere storicamente comprovata. Pochi graffiti presenti nel tempio di Deir el-Bahari, per quanto espliciti, non danno alcuna garanzia a riguardo. Senenmut fu precettore della Principessa, questo è l'unico dato certo. Che poi si tenda a considerarlo è vero: un'ipotesi affascinante e romantica.

Ancora, non vi è alcuna certezza che le tre stelle presenti nel piccolo quadrante della tomba dell'architetto astronomo si riferiscano alla Cintura di Orione, né che le tre ellissi stiano a sottolineare la presenza dell'acqua (che veniva rappresentata con tutt'altro segno, ovvero N35 singolo o replicato 3 volte:
N35
N35
N35


Sul tema del soffitto astronomico della TT353 abbiamo ampiamente trattato nella discussione linkata a seguire:

TT353: la seconda tomba di Senenmut

[SM=g999103]
-Kiya-
00mercoledì 18 agosto 2010 17:11
Re:
Merytaton62, 18/08/2010 13.12:

Mi pareva di ricordare che Hatshepsut avesse avuto due figlie, entrambe dal marito...non si sa se dalla sua (presunta) relazione con l'architetto siano nati dei figli.
Quanto alle conoscenze astronomiche degli egizi, c'è chi le mette in relazione con i Dogon , popolazione africana in questo campo sorprendentemente evoluta.



Hatshepsut ebbe solo una figlia, Neferure, che forse morì prematuramente e la cui paternità è attribuita a Thutmosi II.
Sulla sua morte prematura ancora si dibatte, in quanto ci è noto che divenne sposa del Re (il suo nome è stato trovato iscritto in un cartiglio, il che la qualificherebbe come "Grande Sposa Reale").

Sui Dogon: le ipotesi avanzate da Robert Temple, a riguardo del fatto che questa tribù avesse conoscenze talmente avanzate da essere al corrente dell'esistenza della nana bianca di Sirio sono pervenute smentite:

L'orientamento dei Templi e dei monumenti tombali
Ramses II 85
00mercoledì 18 agosto 2010 18:41
Ho letto il libro di Bauval e ho trovato la sua spiegazione interessante e concreta...anche perchè è probabile che la posizione esatta delle stelle sia cambiata..di poco...ma è cambiata....le altre due corrispondono perfettamente....e poi lo scarabeo che rappresenta la posizione delle stelle della costellazione....mi piace credere alla teoria di Bauval...forse non è molto professionale e serio dire "ci credo perchè mi piace", ma l'antico Egitto è così surreale..
-Kiya-
00mercoledì 18 agosto 2010 18:51
In tal caso, però, bisogna anche accettare che le Piramidi di Giza furono costruite nel 10.450 a.C., poichè le misurazioni effettuate da Bauval rimandano a quell'epoca.

C'è poi da sottolineare che, invece, per confermare che i condotti della camera del Re e di quella della Regina, possano effettivamente puntare rispettivamente a Orione e Sirio (altra affermazione di Bauval), la datazione deve nuovamente essere spostata al 2500 a.C. circa...

Insomma, per confermare l'ipotesi che le tre piramidi di Giza siano state costruite quale specchio della Cintura di Orione, occorre retrodatare la loro costruzione di 8.000 anni. Tuttavia, in quel caso, i condotti delle Camere non hanno più corrispondenza con le stelle/costellazioni indicate.

Come ti poni nei riguardi di queste affermazioni, Carlo?
Ramses II 85
00mercoledì 18 agosto 2010 23:58
Re:
-Kiya-, 18/08/2010 18.51:

In tal caso, però, bisogna anche accettare che le Piramidi di Giza furono costruite nel 10.450 a.C., poichè le misurazioni effettuate da Bauval rimandano a quell'epoca.

C'è poi da sottolineare che, invece, per confermare che i condotti della camera del Re e di quella della Regina, possano effettivamente puntare rispettivamente a Orione e Sirio (altra affermazione di Bauval), la datazione deve nuovamente essere spostata al 2500 a.C. circa...

Insomma, per confermare l'ipotesi che le tre piramidi di Giza siano state costruite quale specchio della Cintura di Orione, occorre retrodatare la loro costruzione di 8.000 anni. Tuttavia, in quel caso, i condotti delle Camere non hanno più corrispondenza con le stelle/costellazioni indicate.

Come ti poni nei riguardi di queste affermazioni, Carlo?




Bè in questo caso sicuramente la teoria si deve rivedere...sono davvero contento comunque di far parte di questo forum, scopro notizie nuove e devo fare i complimenti a tutti per il livello di preparazione..purtroppo non mi collego spesso e nel campo dell'Antico Egitto, la mia preparazione è limitata, ecco perchè mi appassiono quando leggo i vostri commenti...soprattutto i tuoi Kiya..grazie [SM=x822709]
-Kiya-
00giovedì 19 agosto 2010 06:04
Grazie, Carlo, per le belle parole [SM=g999103]

Rivedere la teoria, però, implica rivedere i calcoli.
Modificando la data di riferimento indicata da Bauval, le tre stelle della Cintura non risulterebbero più allineate perpendicolarmente con le tre Piramidi. Un dettaglio che, a mio avviso, onestamente risulta anche alquanto insignificante.

La mia posizione a riguardo, infatti, non esclude a priori che gli Egizi abbiano voluto riproporre sulla Piana la Cintura, o l'intera costellazione, di Orione. Anzi, proprio il fatto che tale costellazione fosse assimilata ad Osiride, rende tale ipotesi probabile. Onestamente, però, non capisco perchè Bauval si sia affannato così tanto nel tentativo di far "quadrare i conti". Ovvero, perchè le tre stelle della Cintura avrebbero dovuto necessariamente trovarsi a perpendicolo dei monumenti? Non sarebbe più logico pensare che riprodussero semplicemente quanto osservavano?

Forse dimentico dei dettagli importanti a cui Bauval si affida.... ho letto il suo libro circa 10 anni fa.
roberta.maat
00giovedì 19 agosto 2010 09:05
Se dobbiamo guardare la piana di Giza come una mappa stellare, oggi, mancano a noi molti elementi.
Primo fra tutti il contesto di tutti i templi che è difficile da definire se non nei suoi elementi principali, ma poi a quale periodo dobbiamo fare riferimento per vederci la costellazione di Orione ?
Mi pare che si possa affermare che almeno le tre piramidi non siano sorte nello stesso momento e che non ci siano sufficienti prove per stabilire che il complesso della piana sia nato da un unico progetto cui almeno tre faraoni (per la cintura) si siano nel tempo dedicati.
Se ne è parlato già molto, anche tra noi, ma sebbene l'ipotesi Giza/Orione sia suggestiva e affascinante, io continuo ad avere perplessità.
I dati certi in nostro possesso sono tanti e discordanti fra loro e poi quando si arriva a calcoli superiori e datazioni che ne derivano io comincio a dubitare fortemente perchè, mea culpa, a priori rifiuto l'idea di intelligenze extra e di antenati "visitatori".
D'altro canto le piramidi esistono, sono là e sfacciatamente riproducono con grande somiglianza le tre stelle,allora restiamo nel mistero e confidiamo che gli ultimi robot scoprano un qualcosa di inequivocabile all'interno di quei blocchi colossali. Per ora fantastichiamo.......oppure leggiamo Bauval e tutti gli altri che vogliono dimostrare teorie che sono interessanti, intriganti o affascinanti ma sempre e solo teorie.
Intendiamoci non disdegno e non sconsiglio a nessuno di addentrarsi in quelle letture ma esprimo un pensiero personale che sicuramente non pretendo sia condiviso. Ben vengano tutti gli studiosi che tentano di fare luce su questo argomento .
Antonio Faricelli
00venerdì 20 agosto 2010 17:56
L'immagine che segue dimostra come lo scarabeo di Illahun sia stato scolpito con scarso allineamento dei cerchi:


Lo "scarabeo di Orione" potrebbe essere stato vittima della stessa disattenzione, e la corrispondenza con le tre stelle di Orione potrebbe essere solo una coincidenza.

Sulla teoria di Bauval vorrei dire una cosina:
Un giorno lui ebbe l'intuizione che le tre piramidi di Giza fossero in realtà disposte sul terreno con lo stesso rapporto delle tre stelle della "cintura di Orione". La scoperta però si fermava lì. Allora il signor Adrian Gilbert, che è un folle alla Graham Hancock maniera, gli ha detto: "Bauval, inventiamoci una storia assurda che parla di misteri, ere scomparse, civiltà pre-egizie ed alieni." Allora Bauval gli ha risposto: "Va bene, però lasciamo stare gli alieni... mi chiamo Robert ma mica faccio di cognome Giacobb?!" E così hanno montato tutto quello che si può leggere su "Il mistero di Orione".
Bauval e Gilbert sanno bene che sono tutte "baggianate" quelle che seguono la teoria della corrispondenza delle piramidi con le stelle di Orione. Ma il loro mestiere è quello di scrittori e hanno capito che i misteri vendono di più.

PS: ovviamente il dialogo sopra citato non è mai avvenuto oppure è avvenuto in inglese. [SM=g1361792]
-Kiya-
00venerdì 20 agosto 2010 18:15
Re:
Antonio Faricelli, 20/08/2010 17.56:


PS: ovviamente il dialogo sopra citato non è mai avvenuto oppure è avvenuto in inglese. [SM=g1361792]




[SM=x822752] [SM=x822752] [SM=x822752] [SM=g999105]
Teie
00sabato 21 agosto 2010 09:17
Scusami Antonio, ma lo scarso allineamento può essere dovuto alo spazio e agli occhi dello scultore. Non è che sia così facile scolpire uno scarabeo così piccolo ed essere molto precisi.
Se vedi altri scarabei con scolpiti nomi di faraoni ti accorgerai che i geroglifici non è che siano così belli e precisi come quelli che puoi vedere sul muro di un monumento.
Credo che in questi casi scultorei l'importante sia dare l'idea. Non credi?

Teie
Antonio Faricelli
00lunedì 23 agosto 2010 09:40
Re:
Assolutamente si.
Infatti il mio intervento vuole sottolineare proprio questo: è molto più probabile che lo scultore dello "scarabeo di Orione" sia stato impreciso nell'allineare i cerchi, piuttosto che abbia voluto rappresentare le tre stelle della cintura di Orione.
E l' "errore" nello scarabeo di Illahun dovrebbe essere di supporto a questa tesi.

Antonio Faricelli, 20/08/2010 17.56:

Lo "scarabeo di Orione" potrebbe essere stato vittima della stessa disattenzione, e la corrispondenza con le tre stelle di Orione potrebbe essere solo una coincidenza.


[SM=g1361793]
Teie
00lunedì 23 agosto 2010 10:47
Scusami ma credo di non aver capito.
Io voglio dire che è possibile che lo scultore volesse rappresentare le tre stelle e che l'imprecisione sia dovuta solo allo spazio o alla sua licenza poetica o alla sua bravura.


Teie
Antonio Faricelli
00lunedì 23 agosto 2010 11:29
Se lo scultore avesse voluto rappresentare le 3 stelle di Orione, allora non c'è imprecisione. In tal caso l'allineamento è perfetto.
-Kiya-
00lunedì 23 agosto 2010 15:33
ribadisco: perchè rappresentare delle stelle utilizzando un segnò che piuttosto rimanda all'idea del sole?
Antonio Faricelli
00lunedì 23 agosto 2010 16:21
Motivo in più, Kiya, per credere che sia solo una coincidenza.
-Kiya-
00lunedì 23 agosto 2010 16:33
Resto ferma, come te, sull'idea che si tratti di un semplice decoro e non escludo che possa trattarsi di uno scarabeo hyksos. Idea che si fa strada nel constatare che la decorazione presente sui bordi (quella sorta di treccia a due capi) non ha nulla di egizio.
miriam maltese
00domenica 29 agosto 2010 14:46
Leggendo i vostri commenti mi è venuto in mente una cosa: Potrebbe trattarsi di una sorta di sigillo identificativo o di un timbro, dato che - come dice kiya - sembra essere un oggetto di fattura Hyksos?
Per cui la similitudine con le tre stelle della Cintura di Orione è una semplice e pura coincidenza.
theamazer
00mercoledì 24 agosto 2011 13:26
Io credo che la teoria della correlazione con Orione sia assolutamente fondata. Ci sono troppi indizi e troppe coincidenze per non ritenerla, almeno in parte, fondata.
Diego Baratono.
00mercoledì 24 agosto 2011 13:30
La "Cintura di Orione" non regge nulla ...
-Kiya-
00mercoledì 24 agosto 2011 16:09
Re:
theamazer, 24/08/2011 13.26:

Io credo che la teoria della correlazione con Orione sia assolutamente fondata. Ci sono troppi indizi e troppe coincidenze per non ritenerla, almeno in parte, fondata.




In tale contesto, theamazer, un approfondimento sarebbe più che opportuno. Vorresti, quindi, renderci partecipi di quali siano gli indizi e le coincidenze a cui ti riferisci?
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