Il busto di Nefertiti visto da vicino

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-Kiya-
00mercoledì 4 luglio 2007 02:55
Probabilmente tra voi ci sarà chi ha avuto la fortuna di poter ammirare il magnifico busto di Nefertiti, custodito nel Museo di Berlino.
I più però, ancora questa esperienza non l'hanno fatta.
Per loro, e per me stessa, ho pensato di aprire questa discussione, nella quale inserirò una carrellata di immagini, attraverso cui poter ammirare in ogni sfumatura questo gioiello del Nilo.

Sono le sue stesse dimensioni a renderlo tale, prezioso come pochi altri e di una bellezza che solo gli antichi egizi hanno saputo immortalare e far pervenire fino a noi. O forse la sua grazia e la sua delicatezza le dobbiamo a un amore inconfessabile, che ha segnato l'uomo che lo provò così profondamente da poter desiderare soltanto di offrire alla sua Regina l'immortalità.



Nefertiti infatti continua a regnare, dalla sala del Museo che la ospita.



E' impossibile non restarne ammaliati...



..dall'intenso blu del copricapo, dove un tempo l'ureo Regale proteggeva la Sovrana.



Impossibile non apprezzarne ogni più piccolo particolare, studiato amorevolmente da Tuthmosi



e desiderare sfiorare quella che a tutti gli effetti pare essere...






... pelle vellutata...



Pochissimi i segni lasciati dai millenni che si direbbe quasi ...



... lo abbiano voluto soltanto accarezzare, o forse...



... soltanto baciare...



... e vederla sussultare di vita,



ancora una volta e per sempre.
Hatshepsut76
00mercoledì 4 luglio 2007 09:57
Condivido il tuo pensiero... Sono stato al Museo Egizio di Berlino, ed essere cacolti dal busto di Nefertiti è stata una sensazione bellissima... Sono inoltre d'accordo con te quando elenchi i fattori di grazia e delicatezza... Molto azzeccate le frasi che hai inserito come didascalia sotto le foto... Non posso che essere d'accordo...

[SM=x822748]

[Modificato da Hatshepsut76 04/07/2007 9.59]

Themistoklis
00mercoledì 4 luglio 2007 20:30
Che volto meraviglioso... Amo profondamente ogni suo millimetro... Non si può far altro che guardare la sua perfezione e in silenzio fantasticare.

Kalispèra..
pizia.
00domenica 8 luglio 2007 21:58
Lodi all'artista dunque, senza mani fatate non si può ottenere simili risultati.
Certamente il modello ha il suo merito, Nefertiti dev'essere stata davvero così.
In quale percentuale secondo voi il soggetto assomiglia al ritratto?

Noto con dispiacere che la teca che contiene l'opera è sproporzionatamente grande, ciò non permette ad un osservatore di avvicinarsi a sufficienza per apprezzare particolari significativi per lo studio, ad esempio della tecnica esecutiva.

Meno male che le foto inserite da Kiya ci permettono di vedere bene come fossimo proprio "viscini-viscini" [SM=x822714] , sia lode alle macchine fotografiche digitali! [SM=x822719]
antonio crasto
00lunedì 9 luglio 2007 08:32
Cara Pizia,
la mia macchina tradizionale, non digitale, è dotata di un potente zoom che consente di vedere quasi dentro gli oggetti!!!

A parte la battuta, vedo che giustamente si è sottolineata la bellezza della scultura e del soggetto.
Ciò che però mi affascina di più è il particolare intrigante dell'occhio sinistro mancante dell'iride. Vi sembra possibile che lo scultore si sia dimenticato di scolpirlo o che si sia staccato nel corso dei vari spostamenti?
Io ritengo che ci troviamo di fronte a un'altra espressione del realismo artistico del periodo di Akhetaton.
Ritengo che Nefertiti avesse contratto una grave malattia all'occhio sinistro (glaucoma) e che lo scultore Thutmose abbia eseguito l'ordine del re e della regina di rappresentare la bellissima regina così come doveva appirarire. Il fatto che il busto sia stato trovato ancora nello studio dello scultore mi fa pensare che esso potesse costituire un'"istantanea non digitale" di un modello che stava subendo un duro colpo dal destino, istantanea non destinata all'esposizione.
Ritengo ancora che la grave tara fisica potrebbe giustificare il ritiro di Nefertiti nella reggia settentrionale, lasciando alla figlia Merytaton il titolo di prima donna di corte.
roberta.maat
00lunedì 9 luglio 2007 16:21
[SM=x822733] Nel campo delle congetture tutto è ammissibile, è vero ma che Nefertiti si sia allontatanata dalla reggia per quella menomazione mi sembra assai improbabile e poi penso che che se fosse realmente in indice di cecità,proprio per il realismo esasperato che evochi,caro Antonio, il volto della bella non avrebbe certamente quella espressione di serenità e il volto non potrebbe essere così esteticamente sublime. Certo non c'è una risposta sicura ma se quel busto fosse "tornato" nel laboratorio dello scultore per un restauro dopo un incidente "domestico" ? Non ci sono i segni del distacco dell'iride ma forsel'artista aveva già dato inizio al restauro preparando l'area per riposizionare correttamente un pezzo nuovo.......insomma volevo dire che possiamo immaginare tutto ma vorrei escludere le patologie. [SM=x822712]
antonio crasto
00lunedì 9 luglio 2007 18:05
Cara roberta.maat,
spero che tu non voglia considerate come prova dell'"incidente domestico" il fatto che le orecchie siano leggermente rovinate.
A parte la battuta, non credo assolutamente che la testa di Nefertiti abbia mai lasciato lo studio dello scultore e che l'occhio sinistro abbia mai posseduto l'iride.
Tu puoi anche non vederci alcun riferimento a una specifica patologia, ma io rimango ostinatamente dell'idea che le rappresentazioni di Akhetaton siano altrettante diagnosi mediche, scritte per l'eternità.
Comunque, per favore non arriviamo a presentare immagini della bellissima testa con entrambi gli occhi sani (casa vista sia su internet sia su libri).
roberta.maat
00lunedì 9 luglio 2007 22:27
Ti rispondo che non ho mai visto il busto di Neferiti con tutti e due gli occhi nè su libri nè tantomeno in internet.la mia era una riflessione sulla purezza della espressione del volto che a tutto mi fa pensare meno che ad una sofferenza......nessuna contrazione,simmetria perfetta dei muscoli perioculari,nessuna possibilità, a mio avviso, che l'artista così attento alla realtà che ritrasse abbia voluto rappresentare un occhio glaucomatoso. Penso che se ne hai visti......non puoi che darmi ragione. Un cordiale saluto. [SM=x822733]
-Kiya-
00lunedì 9 luglio 2007 22:47
non credo nemmeno io che si possa tradurre la mancanza dell'iride con una patologia.
Credo piuttosto assai più reale la possibilità che tale mancanza potesse essere simbolica, se proprio deve avere un significato specifico.
Ricordo di aver letto, non ricordo più da che fonte, anni orsono, una versione (non accreditata) che dava i due occhi del busto di Nefertiti rappresentativi nel senso astrologico: Sole per l'occhio con l'iride e luna per l'occhio che ne è primo, a simboleggiare giorno e notte, ossia luce e oscurità.

Volendo restare in tema di simboli, e lasciando sfogo al "romanticismo" potremmo quasi pensare che Tuthmosi abbia voluto, ad esempio, materializzare un possibile dualismo della Regina, contrapposta tra due culti in conflitto. Non è nuova infatti la teoria in base alla quale la scomparsa dalla scena pubblica di Nefertiti possa essere stata dettata dall'aver rinnegato il culto di Aton.

Anche questo, almeno per ora, è mistero. Ed è destinato a rimanere tale, almeno finchè non subentreranno ulteriori ritrovamenti a dare un senso, se un senso c'è. Anche questo, come già detto in altro topic, potrebbe essere argomento totalmente "casuale" e privo di significato recondito e complesso, come quello che noi qui vorremmo dare.
Nefertari15
00lunedì 9 luglio 2007 23:23
Sono d'accordo con Kiya e Roberta...penso che la mancanza del'iride sinistra sul volto di Nefertiti abbia un significato simbolico o religioso...in fondo sappiamo quanto gli egizi davano molta importanza agli elementi astrologici,che ricollegavano direttamente con gli dei.Magari questa "mutilazione" serviva a riconfermare la divinità della regina... [SM=x822712]
Maat Ka Ra
00martedì 10 luglio 2007 10:28
mah....secondo me, è totalmente casuale....ma sapete come sono fatta... [SM=x822717]
roberta.maat
00martedì 10 luglio 2007 15:34
[SM=x822753] Maat,siamo in sintonia, fino a prova contraria Nefertiti era bellissima,sanissima e probabilmente intelligentissima come dimostra la sua fronte spaziosa e il suo sguardo magnetico e aristocratico nonostante l'iride mancante ! [SM=x822712]
antonio crasto
00martedì 10 luglio 2007 21:22
Riporto quanto scrive F.Cimmino nel libro Akhenaton e Nefertiti Storia dell’eresia amarniana, Ed. Tascabili Bompiani, pag. 272:

«[…] Il famoso busto di Nefertiti del Museo di Berlino era, molto probabilmente, il modello finito di una scultura destinata ad essere poi tradotta in pietra; il busto, infatti, era rivestito di gesso in alcune parti; l’occhio sinistro mancante, che ha fatto fantasticare alcuni studiosi e tutto il mondo variegato e composito della pseudo-egittologia, non venne mai inserito nell’orbita proprio perché si trattava di un modello e non dell’opera definitiva.»

Ritengo sconvolgente una dichiarazione di questo tipo.
Invece di entrare in merito alle interpretazioni dei vari studiosi, egittologi veri e falsi, Cimmino ritiene possibile che una scultura destinata a essere il modello per una scultura in pietra sia fatto con la perfezione che tutti riconoscono al busto della regina, sia colorato in ogni dettaglio e, chissà perché, debba essere realizzato senza l’iride sinistro. Cimmino non considera che l’occhio è perfettamente disegnato e realizzato e che manca solamente il cristallo di rocca che avrebbe simulato l’iride. Si trattava di incollare un elemento che lo scultore doveva avere già realizzato in molteplici esemplari. Non viene spiegato, invece, perché fu attaccato l’iride destro.
Da pseudo-egittologo non c’è altro da fare che constatare che finché il mondo accademico si esprime in questi termini e fornisce queste giustificazioni inconsistenti ci sarà sempre più spazio per gli studiosi dilettanti e purtroppo sempre meno successi per la ricerca scientifica.

Ho cercato un’interpretazione che ricordo di aver letto in un libro o su qualche rivista. Purtroppo non ho trovato il riferimento bibliografico. Se ben mi ricordo si ipotizzava che il busto di Nefertiti, senza l’iride sinistro, potesse far coppia con una statua di Akhenaton, con l’occhio destro lesionato, e che le due rappresentazioni potessero esprimere la suddivisione dei compiti dei due sovrani.
Akhenaton si sarebbe interessato maggiormente della religione e delle arti in genere, mentre Nefertiti avrebbe seguito con impegno maggiore la politica e il governo del paese.
Questa ipotesi troverebbe giustificazione nel fatto che i due occhi sono comandati da differenti parti del cervello (l’occhio destro dal cervello sinistro e quello sinistro dal cervello destro) ognuna specializzata in differenti azioni umane.

Io non sono d’accordo con questa interpretazione estremamente sofisticata. Non credo che i medici egizi fossero a conoscenza della specializzazione delle due parti del cervello.
Io insisto a ritenere i due sovrani affetti dalla sindrome di Marfan, che come effetto collaterale può portare a lesioni agli occhi.

Ringrazio in anticipo chi vorrà segnalarmi il riferimento bibliografico in cui l’ipotesi occhi-cervello è portata avanti.
roberta.maat
00martedì 10 luglio 2007 22:41
Confermo quanto dici a proposito di Cimmino,anche io ho letto più volte le sue parole a proposito della teoria che fosse un modello per una statua in pietra ma non condivido questa ipotesi proprio per la raffinatezza dell'oggetto che non può essere paragonato ai numrosi calchi che l'autore riferisce presenti nella "bottega" laboratorio scuola di Thutmosi e,a suo dire, in altre botteghe di scultori mai ritrovate.
Per quanto riguarda invece l'altra ipotesi del legame occhio-cervello non ho mai letto nulla in proposito ma poi anche su questo ho una mia opinione.Di solito diffido delle interpretazioni troppo acrobatiche.......sicuro mi sbaglio ma la convinzione che tutto abbia una spiegazione mistica ,legata sempre alla spiritualità ed alla ritualità, mi sembra una forzatura che spesso ci fa dimenticare l'aspetto puramente umano. Che il volto di Nefertiti fosse parzialmente coperto di gesso,a giustificazione del calco,l'ho letto solo nelle pagine di questo autore......se altri lo confermano mi piacerebbe saperlo.
In sostanza io personalmente credo che l'occhio manchi per qualsiasi motivo che non implichi una volontarietà.........ma dove non ci possono essere certezze ognuno mette la sua fantasia. [SM=x822719]
isishathor2
00martedì 17 luglio 2007 23:01
wow queste foto sn bellissime...io sono rimasta incantata dalla perfezione di questa statua...purtroppo non ho avuto ancora la possibiità di vederla da vicino...però mi accontento delle foto che hai pubblicato [SM=x822708] grazie kiya... [SM=x822754]
pizia.
00martedì 17 luglio 2007 23:49
Re:

Scritto da: antonio crasto 09/07/2007 8.32
Cara Pizia,
la mia macchina tradizionale, non digitale, è dotata di un potente zoom che consente di vedere quasi dentro gli oggetti!!!


Un potente zoom su un obiettivo tradizionale pesa anche, a me tremerebbero le mani con la mia Zenit (dotata di teleobiettivo 50 mm)! [SM=x822719]
Con la macchinetta digitale non ho ritegno e scarico una serie di scatti a raffica, in modo da avere più facilmente qualche foto non mossa!
Hotepibre
00mercoledì 18 luglio 2007 09:42

"...Era presuntuoso Thutmosi, sapeva che la sua arte era quanto di più prossimo potesse esistere alla capacità degli Dei di creare l’uomo e se Khnum, da parte sua, era un po’ invidioso dello scultore, Thutmosi lo era ben di più del Dio perché non era ancora riuscito ad infondere la vita nella sua opera più importante che, ora, troneggiava su una delle mensole di un piccolo studiolo il cui accesso era precluso a tutti. ..."


......

"... MeriHathor si avvicinò alla statua ... la sua mano sottile accarezzò la fronte di quella splendida donna, poi scese lungo il naso perfetto e si soffermò su labbra che non potevano non parlare e che, MeriHathor ne era certa, improvvisamente si sarebbero aperte per far sentire una voce calda e sensuale..."



Scusatemi, ma non ho resistito, dinanzi alle foto pubblicate da Kiya (a proposito, ma l'autore è uno di noi?), a rendere omaggio alla splendida Regina ed all'autore di quello che è forse il simbolo più bello dell'Antico Egitto.

Quanto alle ipotesi (chi lo ha letto sa che io ho dato la mia versione che, fino a prova contraria, ha la stessa valenza di tutte le altre più o meno realistiche), scarterei (come Antonio) l'ipotesi "modello": se fossi uno scultore e volessi creare davvero un modello didatticamente valido credo che finirei perfettamente una metà lasciando grezza l'altra metà!
Ipotesi malattia: la escluderei poichè per il "verismo" che caratterizza l'arte amarniana (Pizia non mordere, ho già spiegato altrove cosa intendo per "verismo" in questo caso...), se una tal lesione fosse stata presente, sarebbe stata riportata in TUTTE le rappresentazioni della Regina, cosa che non è!
Ipotesi (romantica) di una love-story tra Thutmosi e la Regina conclusasi con un abbandono da parte della seconda cui l'artista avrebbe reagito "accecandola" in effigie... lascio a voi i commenti!
Ipotesi "esoteriche" e "misteriche" (come quelle sopra proposte... gli egizi erano molto pragmatici e secondo me avrebbero in qualche modo (non so quale) chiarito COSA intendevano dire con quel particolare mancante...

Insomma, ripeto, ognuno può dire la sua e sicuramente qualcuno ci "azzeccherà"... la cosa più bella, però, è che non sapremo MAI CHI esattamente come non sappiamo, con certezza, che l'autore del meraviglioso busto sia proprio Thutmosi!

antonio crasto
00mercoledì 18 luglio 2007 22:31

Ipotesi malattia: la escluderei poichè per il "verismo" che caratterizza l'arte amarniana (Pizia non mordere, ho già spiegato altrove cosa intendo per "verismo" in questo caso...), se una tal lesione fosse stata presente, sarebbe stata riportata in TUTTE le rappresentazioni della Regina, cosa che non è!



Non sono d’accordo. Tu sai benissimo che alcune “mutilazioni” o “deformazioni” nascono a seguito di particolari malattie.
Esistono per esempio rappresentazioni di personaggi zoppi ed è possibile che tale menomazione sia stata contratta dopo essersi ammalati di poliomielite.
Io ritengo possibile che l’allontanamento di Nefertiti da Akhetaton e il suo isolamento d’orato nella reggia nord sia stato causato da una malattia che potrebbe aver avuto come effetto collaterale l’accecamento del suo occhio sinistro. In tal caso lo sculture avrebbe evitato di realizzare l’iride ormai deturpata, ma la regina potrebbe non aver avuto il coraggio di ritirare la scultura.
.Bata.
00giovedì 19 luglio 2007 09:26
Un paio di piccoli quesiti per Antonio:

1 - Si ritiene che Nefertiti sia sopravvissuta ad Akhenaton, (forse era lei stessa Smenkakhara) in base alla tua idea nessuna immagine sarebbe stata fatta di lei dopo la malattia per tutti gli anni che visse ancora?

2 - Non erano forse lei e Akhenaton i fautori dell'arte realistica che riproduceva anche le deformità?

Senza polemica ma solo per approfondire un periodo che lascio, solitamente, ai margini.

Ciao, BATA [SM=x822715]
Hotepibre
00giovedì 19 luglio 2007 10:57
Re:

Scritto da: antonio crasto 18/07/2007 22.31

Ipotesi malattia: la escluderei poichè per il "verismo" che caratterizza l'arte amarniana (Pizia non mordere, ho già spiegato altrove cosa intendo per "verismo" in questo caso...), se una tal lesione fosse stata presente, sarebbe stata riportata in TUTTE le rappresentazioni della Regina, cosa che non è!



Non sono d’accordo. Tu sai benissimo che...
1. alcune "mutilazioni" o "deformazioni" nascono a seguito di particolari malattie.
Esistono per esempio rappresentazioni di personaggi zoppi ed è possibile che tale menomazione sia stata contratta dopo essersi ammalati di poliomielite.

2. Io ritengo possibile che l’allontanamento di Nefertiti da Akhetaton e il suo isolamento d’orato nella reggia nord sia stato causato da una malattia che potrebbe aver avuto come effetto collaterale l’accecamento del suo occhio sinistro.

3. In tal caso lo sculture avrebbe evitato di realizzare l’iride ormai deturpata,...

4. ma la regina potrebbe non aver avuto il coraggio di ritirare la scultura.


Come ho sopra scritto, ogni ipotesi è plausibile fino a prova contraria o, se preferite, a certezza di una di esse; in tal senso, non escludo certo la malattia anche se (con riferimento a quel che è stato scritto):

1. Appunto! Qualunque sia l'origine della menomazione, gli artisti amarniani l'avrebbero rappresentata sempre.

2. Non credo che una "semplice" menomazione potesse essere motivo di allontanamento (indotto o autoimposto) di una Regina Principale che, in ogni caso, aveva anche degli obblighi di carattere politico/religioso fondamentali per la vita stessa del Paese, direi addirittura per la Maat che DOVEVA reggere l'Egitto. Si trattava di cose ben più importanti che un semplice occhio in meno.

3. Anche volendo ammettere la malattia e la cecità ad un occhio, lo scultore avrebbe di certo trovato un modo abbastanza elegante per rappresentare il fatto che non fosse semplicemente un'orbita vuota.
Faccio un esempio, esiste la statua di un nano (Raneb, mi pare) in cui questi è rappresentato con tutta la sua famiglia, una moglie di altezza "normale" e due figli.
I genitori sono rappresentati seduti su una panca e Raneb ha le gambe incrociate; i due busti dell'uomo e della donna sono di pari altezza e là, dove ci sarebbero dovute essere le cortissime gambe del nano, l'artista ha invece rappresentato i due bambini così ottenendo -con esemplare signorilità- il duplice scopo di NON porre l'accento sulla "diversità" dell'uomo e sottolineare come i figli siano le "vere gambe" su cui potrà sempre contare un padre.

4. prima di presentare un lavoro a Corte, di certo l'artista avrà ricevuto dettagliate disposizioni di ciò che da lui si desiderava (forse che Bek, scultore capo di Akhenaton non dice, nella sua tomba di essere stato iniziato a quella nuova arte direttamente dal Re?) e tra queste istruzioni vuoi che (nel caso della menomazione) non sarebbe satto spiegato cosa si voleva da lui, o meglio cosa LA REGINA voleva da lui?

Mi associo, inoltre, ai quesiti proposti da Bata.
-Kiya-
00giovedì 19 luglio 2007 13:34
e se invece l'allontamento di Nefertiti dalla vita di corte fosse da imputare alla nascita di un erede maschio, non generato da Lei?


prer Rispondere a Hotep: le foto qui inserite provengono dagli archivi del Museo di Berlino [SM=x822712]
Hotepibre
00giovedì 19 luglio 2007 14:21

...lode alle macchine fotografiche digitali!



...magari è OT, ma visto che l'argomento riguarda in qualche modo la fotografia...

Non posso che approvare il giudizio di Pizia sulle macchine digitali, e non parlo da "sprovveduto"! Sono stato fino a qualche anno fa, come Antonio, un convinto sostenitore delle "vecchie" macchine "normali", ma poi mi sono dovuto ricredere.

Posseggo decine (e non è un numero a caso) di macchine tradizionali (specialmente Canon, ma non mancano un paio di Zenith) ed altrettanti obiettivi, dai grandangoli ai tele (a proposito Pizia, un 50 mm. NON è un tele, ma, come il 35 mm., direi è quello il cui campo visivo più somiglia all'occhio umano), agli zoom che, come scrive Antonio possono quasi "entrare" nel soggetto, ma la fotografia "da museo" comporta inoltre tanti problemi (oltre, si intende, il fatto se si possa o meno fotografare).
Intanto un problema di illuminazione, poi i riflessi, l'impossibilità di uso di flash (per quanto buono o sofisticato), e chi più ne ha più ne metta.

La differenza sostanziale tra una "normale" macchina ed una "digitale" sta nella definizione dell'immagine, nella possibilità in questo caso di "ENTRARE" davvero nel soggetto.

Se dalla terrazza di casa fotografo le finestre aperte di una città con una macchina normale avrò tanti riquadri neri e potrò ingrandire quanto voglio la foto, otterrò che l'immagine si "sgrani" ma non vedrò alcunchè in quelle finestre, se non sempre e solo il nero.
Se scatto la stessa foto con una "digitale" ad alta, o altissima risoluzione, potrei davvero entrare nelle singole case ingrandendo il fotogramma, e senza "sgranatura".
Maggiore la risoluzione, maggiore tale possibilità che, con le "normali", è impensabile.

Oggi ci sono macchine che arrivano a 12milioni di pixel (il pixel è un puntino tanto più piccolo quanto maggiore è la risoluzione dell'immagine), ed io sono passato da una macchina a 4 milioni, ad una a 5, ed ora una ad 8 milioni di pixel.
Se è vero che (checchè ne dica la pubblicità) NON esistono ancora stampanti in grado di rendere questa definizione, è vero che i monitor consentono di farlo e vi garantisco che è davvero un altro modo di fotografare.
antonio crasto
00giovedì 19 luglio 2007 15:34
Io ritengo che dopo la morte di Amenhotep III, Akhenaton abbia regnato alcuni anni da solo, ma, vista la situazione sanitaria del periodo, abbia deciso per una nuova coreggenza. Ritengo molto probabile che, pur in presenza di possibili eredi maschi (Smenkhkara e Tutankhaton), Akhenaton abbia nominato coreggente Nefertiti. Le testimonianze archeologiche sembrano però suggerire che i due coreggenti siano morti quasi contemporaneamente, così da far ipotizzare che Nefertiti non abbia mai regnato autonomamente.
Io ritengo ancora possibile che la morte dei due sovrani sia stata traumatica e sia avvenuta durante un colpo di stato.

Alla luce di queste possibilità, l’allontanamento di Nefertiti da Akhetaton e il suo “esilio” d’orato nella reggia nord potrebbe significare il desiderio di separare fisicamente i due sovrani coreggenti, così da aumentare la possibilità di sopravvivenza di uno di loro.

La malattia all’occhio sinistro (congiuntivite virale, glaucoma o tracoma) potrebbe aver colto Nefertiti quando si trovava già nella reggia nord e non essere il vero motivo dell’alontanamento della regina.

Sono d’accordo sul realismo dell’arte amarniana, ma sono propenso a credere che, di fronte al bellissimo busto, Nefertiti possa aver avuto un momento di comprensibile debolezza e abbia deciso di non ritirare la scultura. E’ possibile per altro che semplicemente la morte di Nefertiti sia avvenuta prima del ritiro della scultura.

In merito ai possibili eredi maschi ritengo che non fossero figli di Akhenaton e che pertanto la linea ereditaria fosse non proprio lineare. Ritengo infatti Smenkhkara fratellastro di Akhenaton e Tutankhaton figlio di Smenkhkara e Maketaton.
roberta.maat
00giovedì 19 luglio 2007 19:10
Non per alimentare una polemica improduttiva, ma per ribadire il mio pensiero sul busto di Nefertiti, ripeto che quell'occhio privo di iride non può assolutamente essere il segno di una patologia. Se hai notato sotto la rima palpebrale di ambedue gli occhi c'è un leggerissimo rigonfiamento che corre con una definizione degna della migliore riproduzione digitale lungo un altro impercettibile segno di "occhiaie".......come si può pensare che manchi concettualmente la rapprentazione di una malattia così vistosa come una qualsiasi di quelle da te nominate ? La sede dell'iride mancante è bianchissima e levigata pronta per accogliere il manufatto di cristallo che magari s'era smarrito o rotto o semplicemente non perfettamente ultimato. Aggiungo che un occhio malato si rappresenta chiuso e non vedo perchè, nell'ipotesi remota che l'artista avesse voluto simbolicamente raffigurare la menomazione,l'abbia fatto in questo modo così strano,lasciando inalterata e perfetta l'area circostante.
Non me ne voglia chi la pensa diversamente ma tutte le altre spiegazioni mi sembrano rocambolesche ! [SM=x822712]
-Kiya-
00giovedì 19 luglio 2007 21:07
occhiaie e rughe, aggiungerei, intorno alla bocca e sul collo, rese mirabilmente dall'artista con l'applicazione di gesso (se non ricordo male).
Questa affermazione è scaturita da un esame approfondito fatto al busto (ne abbiamo parlato anche qui: Le rughe di Nefertiti), in base alla quale si è inoltre ipotizzato che Nefertiti non morì trentenne, ma in età più avanzata
roberta.maat
00venerdì 20 luglio 2007 14:50
Un'altra minima riflessione per suffragare la casualità della mancanza. L'occhio sinistro della bella è totalmente privo della congiuntiva infatti è una sclera gessosa e opaca affatto realista.Manca quindi tutto il cristallo superficiale necessario a dare lucentezza alla rappresentazione dell'occhio al di là della presenza o meno dell'iride.Ni convinco sempre più che se Tuthmosi o chi al suo posto avesse dovuto ritrarre la regina menomata mantenenendo tutta la "cavillosità propria dell'espressione atistica del resto del busto,avrebbe attaccato sul globo vuoto una lastrina di cristallo magari priva di colore ma comunque traslucida. In questo caso avrebbe consegnato alla storia un opera finita dando a noi il totale diritto di cercare il perchè della diversità. Così come stanno le cose invece ritengo il fatto identico a mille altre situazioni di reperti offesi dal tempo o da altre vicende, come per es.quella romantica narrata da Hotep che a me è piaciuta da matti. [SM=x822746]




iset83
00venerdì 20 luglio 2007 15:29
Io continuo a credere che l'iride sia andata persa.... Anche perché il mezzobusto è stato realizzato con una perfezione starordinaria anche nei minimi particolari da non ammettere la mancanza voluta di un occhio, tra l'altro organo ricco di significato religioso nell'AE (l'occhio integro di Horus veniva usato come talismano!) e " molto curato ". E nn sostengo nemmeno l'ipotesi di un'improvvisa interruzione del lavoro: io avrei completato entrambi gli occhi prima di passare alle altre rifiniture....
roberta.maat
00venerdì 20 luglio 2007 23:16
Insisto ancora un pò col tono del mio post precedente e chiedo a coloro che l'anno vista da un metro e con ogni angolo di illuminazione.....è vero o no che manca tutta la congiuntiva e non solo l'iride ? [SM=x822741]
pizia.
00domenica 22 luglio 2007 22:50
Secondo me è un non finito.
E' vero che è non finito per poco, anzi per pochissimo, ma si sa come vanno le cose in politica, oggi alle stelle, domani...

Questa mia idea, naturalmente frutto di convinzione personale, nasce dal fatto che il busto sembri un lavoro finito in tutte le sue parti, escluso l'occhio.
La tradizione di inserire iridi di cristallo è molto antica, e parlo solo di iridi e non di altre patri dell'occhio perché non ho la competenza in materia di Roberta, qundi da artista mi devo accontentare di calarmi nei panni di Thutmosi e cercare di ragionare come lui; il lavoro può andare bene anche finito così, semplicemente dipingendo con colore a tempera sopra ad uno strato di finitura liscia stesa sopra al calcare scolpito, anche il particolare dell'occhio, come tutti gli altri.
Accertato che l'antica tecnica di inserire occhi polimaterici non contrariasse i dettami artistici del re, può darsi che l'autore stesse proseguendo il lavoro inserendo gli occhi, ma una volta eseguito il lavoro da un lato, successe evidentemente qualcosa che determinò l'accantonamento dell'opera.

Aggiungo che io non credo all'identità Nefertiti=Smenkhkara, e immagino che quando non si parlò più di lei fu a causa della sua morte, ma non è necessario che ciò sia vero per archiviare un'opera non ancora finita, anche se per poco.

pizia.
00domenica 22 luglio 2007 22:53
Ma poi, gli egizi, cosa se ne facevano dei busti?
E' una tipologia di rappresentazione un po' contraria ai loro principi, mi spiego?
Le rappresentazioni ufficiali, più o meno auliche, sono tutte a figura intera, siano esse tutto tondo o bassorilievo... [SM=x822741]
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