I falsi esposti all’ Egizio di Torino. !

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nectanebo
00domenica 2 agosto 2015 18:12
Questa affermazione di falsi, esposti al museo Egizio, è rintracciabile in FB con questa piccola e unica introduzione:

Dai nostri magazzini alle sale museali: cari visitatori, durante la vostra visita tenete gli occhi bene aperti... troverete alcuni oggetti esposti in apposite vetrine lungo il percorso! Si tratta di oggetti in serie o di reperti falsi o incerti, come in questo caso: lo direste mai ?

Le foto di alcuni reperti, sono precedute da un cartello.
Questo cartello non è indirizzato agli “autoctoni italiani”, e neanche ai non anglosassoni, che si dovranno accontentare di “decifrare i pittogrammi” allegati al testo.
Come appassionato di geroglifici ho tentato una traduzione del testo che allego alla foto.



A parte il lato umoristico, io non ho capito se è un goliardata è se effettivamente il museo espone i pezzi visti in foto comunicandone la falsità.
Chi è stato al museo ne ha avuto notizia. ?

[SM=g999100] ...Nec
Hotepibre
00lunedì 3 agosto 2015 09:50
...non ho notizia di una tale indicazione, ma sinceramente non ci trovo niente di strano.
Leggendo bene il testo dell'avviso, infatti, sembra di capire che si tratti di apposite vetrine in cui sono esposti "falsi" che in qualche modo possono sembrare "autentici". Un po' come se al Louvre esponessero dieci copie della "Gioconda" indicando che si tratta di falsi e magari sfidando a trovare le differenze con l'originale.
Si tratta, in sostanza, di un modo anche simpatico per far capire che non è tutto oro quel che luccica e che, ad esempio, il turista tipo, ma magari anche quello più esperto, può essere facilmente tratto in inganno dai venditori locali.

Un mio caro amico, appassionato di etruschi, realizza vasi e suppellettili funerarie identiche agli originali partendo, addirittura, dall'argilla che va a recuperare proprio nelle zone etrusche. La realizzazione al tornio, la pittura e la cottura dei vasi avvengono esattamente come è testimoniato archeologicamente (una sorta di "archeologia sperimentale").
Ovviamente mette in vendita i suoi lavori con un "vero certificato di falsità" per evitare (e credetemi anche esperti del settore avrebbero difficoltà ad individuarli) che ad un controllo i vasi "falsi" possano essere sequestrati.

Quanto al cartello in fotografia mi pare indichi semplicemente che quella particolare vetrina non è ancora completa ed è in fase di allestimento
nectanebo
00mercoledì 5 agosto 2015 11:46
Ecco le immagini delle bacheche, contenenti "presumibilmente" pezzi non autentici.
Ho detto presumibilmente perché non ci sono riferimenti, e neanche testi allegati alle foto.





Chi visiterà L’Egizio, avrà una curiosità in più da cercare.

[SM=g999100] ...Nec.
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