Howard Carter "tombarolo"?

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annaisis
00lunedì 8 marzo 2010 11:40
Su "Archeo" di Febbraio è riportato il seguente articolo:

"Howard Carter, lo scopritore della tomba di Tutankhamon, è stato sempre considerato uomo integro e spinto da grande idealismo. Fino a ieri. Un reportage pubblicato dal settimanale tedesco "Der Spiegel" rivela come alcuni manufatti rinvenuti in diversi musei archeologici di tutto il mondo (tra cui il Louvre di Parigi) provengano, in verità, proprio dalla tomba del leggendario faraone fanciullo. Evidentemente trafugati da Carter, prima che le trattative per il trasferimento di ampia parte del tesoro di "Tut" in Inghilterra (l'Egitto era, dal 1914, protettorato britannico) venissero interrotte e il prezioso corredo trattenuto in Egitto, dove si trova ancora oggi.
Ma i sospetti su Carter si addensano ancora di più, grazie all'esistenza di documenti, tenuti nascosti per decenni (e ancora inediti), tra cui un'annotazione dello stesso Lord Carnavon, promotore delle ricerche e finanziatore di Carter, stilata poco prima della sua morte. In essa viene rinarrata la vera sequenza di come i due, in compagnia della figlia ventunenne di Carnavon, Evelyn, entrarono nella stanza funeraria del faraone: appena dopo la scoperta, e senza aspettare, come vuole la versione ufficiale, che venisse avvisato l'Ispettore generale alle Antichità dell'Egitto."

Sapete se questa notizia è vera? se così fosse, per me crollerebbe un mito; ho sempre considerato Carter un uomo irreprensibile, spinto da un grande idealismo e che credeva veramente in ciò che faceva.
Forse Lord Carnavon essendo il finanziatore, poteva avere qualche interesse a occultare qualche reperto, ma Carter ho sempre pensato fosse uomo di grande fede.
Qualcuno ne sa qualcosa? Ciao a tutti. [SM=x822709]
Hatshepsut76
00lunedì 8 marzo 2010 11:58
su Archeo di Febbraio c'è un articolo, appena posso lo scannerizzo così lo inserisco... Ah, oops, come non detto! Lascia perplesso anche me, comunque la notizia...
Hotepibre
00lunedì 8 marzo 2010 13:41
Re:
annaisis, 08/03/2010 11.40:


...
Sapete se questa notizia è vera? se così fosse, per me crollerebbe un mito; ho sempre considerato Carter un uomo irreprensibile, spinto da un grande idealismo e che credeva veramente in ciò che faceva.
Forse Lord Carnavon essendo il finanziatore, poteva avere qualche interesse a occultare qualche reperto, ma Carter ho sempre pensato fosse uomo di grande fede.
Qualcuno ne sa qualcosa? Ciao a tutti. [SM=x822709]



...io credo che tutto sia relativo ed il nostro "eroe", Carter, credo vada valutato in un'ottica più legata al suo tempo che non con il nostro metro moderno.

Viveva, di fatto, in un mondo che di scientifico aveva ancora ben poco; non dimentichiamo che l'800 era finito da soli 22 anni e che prima di Carter scavare in Egitto era quasi solo ed esclusivamente una questione di "remuneratività dell'obiettivo": spendo soldi per scavare, per ottenerne un tornaconto economico.

In sostanza, chi andava a scavare in Egitto lo faceva principalmente per motivi economici, alla ricerca di tesori sepolti intendendo con il termine "tesoro" non tanto il valore archeologico o storico (a meno che non consentisse di acquisire meriti e gloria), ma proprio e quasi esclusivamente il valore venale di quel che veniva renvenuto.

Tutti conosciamo, di fama, Auguste Mariette a cui va l'immenso merito di aver fondato il Museo Egizio del Cairo, eppure non dimentichiamo che quando rinvenne il Serapeo, la necropoli dei tori Api, non esitò (e siamo giò nella seconda metà dell'800) a far uso della dinamite per aprire i sarcofagi.

Nel medesimo periodo in cui Carter scavava in Egitto, o rivestiva incarichi prestigiosi come quello di Ispettore Capo per l'Alto Egitto a soli 25 anni, altri "archoeologi" ancora consideravano lo scavo un modo di ripianare le ingenti spese a cui andavano incontro; non a caso, infatti, chi commissionava, ma anche chi eseguiva gli scavi, era generalemnte un ricco signore che "investiva" i suoi averi in qeusta ricerca allora di frontiera.

Un nome per tutti: Theodore Davis, ricco avvocato statunitense, con il pallino della ricerca archeologica; ma anche in questo caso, Davis prendeva la ricerca come un ritorno (economico e/o di immagine) per i suoi consistenti investimenti e, pur essendo colui che di fatto ha scoperto più tombe nella Valle dei Re, i suoi metodi non erano certo ortodossi, ne' mirati al mantenimento archeologico e storico di quanto rinveniva.
Basti considerare la scoperta della KV55 che viene indicata come esempio sul come NON si esegue uno scavo archeologico.

Questo era il quadro storico-archeologico in cui Carter operava quando, nel 1922, fece la scoperta delle scoperte riuscendo, peraltro, proprio là dove Davis aveva fallito. Dalla parte di Carter c'è, sicuramente, la sua conoscenza di metodi di ricerca scientifica che solo allora stavano affermandosi e che avevano avuto il loro iniziatore proprio nel mentore di Carter: Sir Flinders Petrie che aveva, tra l'altro, messo a punto anche una tecnica di "seriazione" dei reperti prima inesistente.

E dopo questa lunga, ma necessaria, introduzione passiamo alla valutazione del lavoro di Carter alle dipendenze di Carnarvon. Non dimentichiamo, intanto, che il Lord inglese aveva iniziato a scavare nella Valle, con ben scarsi risultati sotto il profilo del ritorno economico, addirittura nel 1903 (ovvero quasi 20 anni prima della scoperta di KV62) e che la scoperta della tomba di Tut avvenne, comunque, dopo quasi 14 anni di scavi del sodalizio Carter-Carnarvon quando, non dimentichiamolo, il secondo era sul punto di lasciar decadere la concessione di scavo nella Valle proprio per gli scarsi risultati economici ottenuti.

Ma arriviamo alla "scoperta" ed al motivo stesso di questa discussione: è ormai confermato, da più fonti (non ultimo lo stesso fratello di Lord Carnarvon) che effettivamente la tomba venne visitata da Carter, Carnarvon e da Lady Evelyn (figlia del Lord) prima dell'apertura ufficiale.
Nelle foto di Burton che inquadrano l'Anticamera, infatti, fa bella mostra di se, appoggiato al muro, un largo cesto di vimini del corredo e che, di fatto, sarebbe servito proprio a coprire il "buco" che era stato scavato per entrare.
Le dimensioni del foro, comunque, lasciano intendere che solo Lady Evelyn avrebbe potuto usarlo per entrare ed è quinsdi verosimile che se furono asportati oggetti in quella fase, si trattò di oggetti di piccole dimensioni (...e vorrei vedere chi sarebbe riuscito a resistere alla tentazione...).

Carter, tuttavia, mise in opera una metodologia scientifica mai prima usata: catalogazione degli oggetti, fotografia dei luoghi (ogni oggetto doveva risultare presente in almeno due fotografie), disegno dell'oggetto e solo al termine asportazione del medesimo per le operazioni di consolidamento e conservazione.

Come di certo saprai, la vicenda della scoperta diede adito a parecchi problemi tra Carter, Carnarvon e la Soprintendenza egiziana che addirittura bloccò i lavori di "svuotamento" (durati, non dimentichiamolo, per ben 8 anni).
Non è improbabile, perciò, che in questo lunghissimo periodo, con gli screzi che si erano creati, con la paura di veder vanificati sforzi e spese sostenute, Carnarvon abbia in qualche modo deciso di "ripagarsi" (sia pure in minima parte) ponendo in vendita oggetti della tomba.

Per quanto riguarda Carter, ferme restando le considerazioni che ho fatto nell'introduzione a proposito delle usanze del tempo, non escluderei che anche lui abbia potuto fare altrettanto anche se sono convinto che gli oggetti sottratti dovessero essere di "minor valore".

Un fatto è emblematico ed è noto: quando, improvvisamente, la Soprintendenza decise di chiudere il cantiere di scavo per ritorsione contro Carnarvon e Carter, la polizia locale perquisendo gli "uffici" della spedizione in uso a Carter rinvenne, sotto ad un tavolo ed in una scatola di champagne, una delle statue lignee più belle della tomba, quella in cui la testa del Re fanciullo sorge da un fiore di loto come Atum.

In definitiva, e chiedo scusa se sono stato particolarmente lungo, ma Tutankhamon, KV62 e tutto quel che ruota attorno alla figura del Re fanciullo, ivi compresi i personaggi “moderni” coinvolti nella scoperta della sua tomba, sono per me particolare motivo di passione, in definitiva, dicevo, anche se ci fu un comportamento men che “limpido” da parte di Carter, non me la senso di dargli addosso ed “il mito”, cui fai riferimento nel tuo post da cui è scaturita questa noiosa risposta, non può che uscirne invariato.

A lui va il merito non solo della scoperta più importante dell'Egittologia, ma dell'aver per primo usato metodi scientifici di repertamento, consolidamento, conservazione, catalogazione, che ancora oggi ci consentono di ammirare il corredo di Re Tut in tutto il suo splendore... il resto, secondo me sono peccati veniali che non bastano a sminuirne la figura!

[SM=g999099]


-francis-
00lunedì 8 marzo 2010 13:43
Ormai è quasi certo che Carter, Carnarvon e la figlia Evelyn siano entrati nella tomba prima della sua apertura ufficiale davanti alle autorità. Del resto molti manufatti, piccoli ma bellissimi, furono trovati nascosti da un maggiordono nel castello di Lord Carnarvon dopo la sua morte.
Umanamente non riesco a catalogarlo come tombarolo: dopo anni e anni di ricerche sul campo, spesso infruttuose e deludenti, la sua azione è anche comprensibile...
-francis-
00lunedì 8 marzo 2010 13:48
Giuseppe, abbiamo inserito nello stesso momento i nostri post. Ovviamente se avessi letto il tuo ti avrei dato completamente ragione senza scrivere le mie due righe.
Complimenti per il sunto esaustivo del periodo nel quale ha lavorato Carter.
Hotepibre
00lunedì 8 marzo 2010 13:58
...ti ringrazio, specialmente per aver avuto il coraggio di chiamarlo "sunto" [SM=g999108]
annaisis
00lunedì 8 marzo 2010 14:05
Grazie Hotepibre per la tua interessante ed esauriente risposta al mio post; anche se veramente Carter avesse prelevato dalla tomba di Tut qualche piccolo oggetto, resta pur sempre un grande egittologo che ha posto le basi della moderna egittologia.
Però, come dice Francis, definirlo "tombarolo" mi sembra un po' esagerato, forse i giornali prima di lanciare delle accuse, dovrebbero invece spiegare veramente come stanno le cose.
La mia opinione su Carter comunque non cambia, per me resta sempre un uomo di grande fede e passione per l'Egitto.
Hotepibre
00lunedì 8 marzo 2010 14:42
...diceva un mio vecchio porfessore di sociologia che non fa notizia il cane che morde il postino, ma il postino che morde il cane, e questo semplcimente per dire che i giornalisti spesso non sanno quel che scrivono (non per cattiveria, ma per ignoranza dell'argomento di cui trattano) e che alla base c'è sempre la solita ricerca di ottenere il massimo risultato che, nel 99% dei casi, è vendere una notizia, sia essa una piccola notizia o una notizia epocale o ritenuta tale.
Hotepibre
00lunedì 8 marzo 2010 14:56
...per Annaisis, questo sarebbe il famoso cesto che avrebbe coperto il "buco" da cui i tre sarebbero penetrati nella tomba dall'anticamera
Hotepibre
00lunedì 8 marzo 2010 15:03
...e questa, sempre nelle foto originali, la testa di Tut che era stata "dimenticata" nella scatola di champagne...
NEFERNEFERURE
00lunedì 8 marzo 2010 15:43
Nel libro di cui ho già avuto modo di parlare : La cospirazione
di Tutankhamen (Collins/Ogilvie Herald Ed.NCE) c'è una sezione
dedicata a questo argomento, gli autori deducono (da una serie
di dettagli) che effettivamente entrarono nella tomba e presero
alcuni reperti; poi chiusero il buco e lo nascosero in parte con una
pedana. L'apertura "ufficiale" davanti alla stampa fu una farsa.
Ma anch'io non mi sento di criticarli, dopo anni e anni di delusioni...
chi avrebbe potuto resistere? [SM=g1361792]



[SM=g1621242]
-francis-
00lunedì 8 marzo 2010 16:50
Re:
Hotepibre, 08/03/2010 13.58:

...ti ringrazio, specialmente per aver avuto il coraggio di chiamarlo "sunto" [SM=g999108]



Quando ho scritto sunto è perchè pensavo al libro di centinaia di pagine che riporta, fedelmente e citando fonti certe, atti e doumenti, tutta la vicenda della scoperta della tomba e delle relative conseguenze. Putroppo non so se il testo sia ancora in circolazione, perchè, ovviamente, dal saggio di Carter tutto questo (e tanto altro ancora) non appare.


Hatshepsut76
00lunedì 8 marzo 2010 16:58
scusami, Franca, ti riferisci al testo di Carter di cui ho pubblicato io la scheda?
-francis-
00lunedì 8 marzo 2010 17:05
No, il saggio si intitola "Tutankhamon: una storia sconosciuta" di Thomas Hoving.
L'edizione è molto vecchia (1978) e non credo sia più in commercio.
Io l'ho già letto due volte perchè è come leggere un romanzo giallo, perchè ci sono descritti tutti gli accadimenti (belli e brutti) successi a Carter, perchè sono riportati fedelmente scritti, verbali, corrispondenza, etc.
Insomma, tutta la scoperta della tomba, e fatti inerenti, minuto per minuto!
Se lo trovare vi consiglio di acquistarlo!
annaisis
00lunedì 8 marzo 2010 17:38
Grazie Hotepibre per le belle foto!!
Hatshepsut76
00lunedì 8 marzo 2010 19:17
Re:
-francis-, 08/03/2010 17.05:

No, il saggio si intitola "Tutankhamon: una storia sconosciuta" di Thomas Hoving.
L'edizione è molto vecchia (1978) e non credo sia più in commercio.
...
Se lo trovare vi consiglio di acquistarlo!



Lo tengo in considerazione! [SM=g999103]

RAMSY
00martedì 9 marzo 2010 00:16
i ragazzi di oggi sognano di essere Indiana Jones, io sognavo di essere Howard Carter!
-francis-
00martedì 9 marzo 2010 10:42
Credo che l'emozione che ha provato lui nell'osservare per la prima volta l'interno della tomba sia di una grandiosità inimmaginabile!
Per non parlare di quando ha aperto il sarcofago!
roberta.maat
00martedì 9 marzo 2010 15:39
Possiedo questo testo e LO RITENGO RESPONSABILE della mia "malattia d'amore" per la XVIII dinastia.
In assoluto è il libro che mi ha aperto il varco per introdurmi nella storia dell'AE cui ero già interessata ma che ancora mi disorientava.
Prima edizione 1° giugno 1979 - Mondadori - traduzione di Inessa Lucci -
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