Gesti Ritualistici nelle Rappresentazioni Egizie.

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nectanebo
00martedì 3 febbraio 2015 18:04
In moltissime rappresentazioni pittoriche o in bassorilievo, sono rappresentate immagini dove si svolgono azioni non sempre comprensibili , e che seguono un rituale consolidato e variabile nei secoli.
Ne ho preparato qualcuna che posterò volta per volta, dando alle meno comprensibili una mini descrizione, non prima di aver lasciato il tempo ai lettori di proporre la propria ipotesi. [SM=x822741]
Chi vuole inserire nuove immagini ben venga, la casistica è grande, e questo tipo di “raccolta” credo sia una novità per un forum.
Le prime due rappresentazioni sono relativamente strane e credo poco note.
A voi intuire cosa esprime l’azione. Sono apprezzati anche i tentativi e gli “azzardi” per indovinare cosa sta facendo il personaggio.



…Nec
SENENMUT64
00martedì 3 febbraio 2015 21:59
Gesti ritualistici
la figura 2 mi ricorda alcuni segni massonici.indice e pollice in quella posizione voglion dire "io conosco me stesso".mi sembra che il pollice sia il cosmo e il mignolo la conoscenza ....o viceversa..
è anche un segno di riconoscimento fra componenti di alcuni gruppi elitari. d'altronde sappiamo coma la massoneria abbia pescato a piene mani nella simbologia dell'antico egitto!


[SM=x822723]
senenmut64
nectanebo
00martedì 3 febbraio 2015 22:07
Ottimo tentativo, ma dai miei dati la soluzione non è questa.
Sono ben lontano dalle pratiche mistiche, ma credo che la massoneria
sia ancora da venire durante la civiltà egizia... [SM=g999108]

Altro tentativo, riprova... [SM=g1619695]

...Nec
manucaos
00mercoledì 4 febbraio 2015 11:03
era da un bel pò di tempo che non venivo qua quindi ne approfitto per salutare [SM=g999100]
Della prima scena non ne conosco il significato ma vedo che il faraone sta aprendo una porta e mi viene da pensare che possa aver a che fare col Libro delle porte, ma non ci scommetterei un centesimo di euro.
La seconda scena invece penso che ha a che fare con il rituale dell" Apertura della bocca, uno dei passaggi finali , da quanto ho letto qua : www.anse-egypt.com/articles/Nuzzolo_Teurgia_Antica_Apertura_Bocca-...
Hotepibre
00mercoledì 4 febbraio 2015 12:01
Beh, nel primo caso mi sembra chiaro che sta aprendo/o chiudendo la porta del sacrario del Dio (Osiride visto anche che è colorato di verde?). Il scrario stesso è rappresentato come se avesse la parete laterale trasparente e nella parte anteriore, sopra la porta che il Re sta aprendo, si intravede addirittura la sagoma di una modanatura (come se si trattasse di una cornice vista di profilo). Del resto mi sembra di vedere che ogni mano impugna una vera e propria maniglia.

Nel secondo caso, poichè in una mano tiene un vaso globulare di vino (o di essenze profumate, ma propenderei per il vino), direi che sta offrendo libagioni non al Dio che ha dinanzi (che credo sia Horus), bensì al cobra, ovvero ancora ad un Dio (Uto), che si trova sulla fronte della sua corona.
...mi correggo in parte, mi pare che Horus abbia sul capo un disco solare e che la libagione sia offerta comunque al cobra che circonda il disco stesso.
annaisis
00mercoledì 4 febbraio 2015 12:26
L'immagine n.2 è tratta dal tempio di Sethi I ad Abydos.
Il faraone allunga il suo dito mignolo per applicare un unguento alla divinità; (Horus) nell'altra mano tiene il vaso che contiene l'unguento.
nectanebo
00mercoledì 4 febbraio 2015 13:22
Per iniziare, bentornato manucaos, e spero ci farai visita più spesso !.
Stiamo andando bene, la figura N°1 indica l’apertura di una porta, e dice bene Hotep, che porta al sacrario di Osiride. Se ingrandite le mani , vedrete chiaramente le maniglie o impugnature. [SM=g999105]

Per l’immagine n° 2 ha fatto cento Anna, il personaggio sta applicando unguento (pomata) alla divinità. [SM=g1621247] C’è però ancora un particolare:
Perché il dito mignolo è ben posizionato sull’ureo ? [SM=x822741]

Ciao …Nec
manucaos
00mercoledì 4 febbraio 2015 18:18
grazie per il bentornato Nec.
Da quello che mi ricordo di aver letto , ma non ricordo dove, con il mignolo toccavano la testa delle statue o delle mummie in tre punti durante il rituale dell'Apertura della bocca ....
Intanto ho trovato un altra immagine di un Faraone (Ramses II?)che punta il mignolo e ha un vasetto di unguenti

qui il mignolo non ha un contatto fisico con la divinità

ho trovato anche una scena della porta che appartiene ad una serie di raffigurazioni (36)dove il faraone entra nel santuario della divinità per prendersi cura della statua di Amon nel Tempio di Abydos


a questo link la descrizione paulsmit.smugmug.com/Features/Africa/Egypt-Abydos-temples/31457255_HJhDNP#!i=2724550037&k=BLkFSrQ&...
nectanebo
00mercoledì 4 febbraio 2015 20:39
Ci stiamo avvicinando a completare le informazioni trovate in rete sulle prime due immagini postate.
Sull’apertura della porta, con la nuova immagine di Manucaos credo non manchi nulla.

Sulla posizione del dito mignolo che spalma unguento, effettivamente di questo si tratta, lo si deduce dal contenitore nella mano destra, pieno ben oltre il bordo, impossibile per un componente liquido.

Tornando al dito mignolo, dice Manucaos: …il mignolo non ha contato fisico con la divinità…, questo è l’ultimo aspetto da risolvere e ha una definizione particolare.
Resto ancora un po’ in attesa.

…Nec
SENENMUT64
00mercoledì 4 febbraio 2015 22:07
forse il contatto del mignolo ha a che fare con la caratteristica dell'ureo di accecare i nemici?
nectanebo
00mercoledì 4 febbraio 2015 22:34
Per questa possibilità non ho trovato riscontri, ma considerando che il personaggio compie effettivamente l'azione di spalmare o applicare un probabile unguento, dovrebbe escludere l'uso del dito per altri scopi.
Come ho segnalato evidenziando la frase di Manucaos è importante il "non contatto fisico".... [SM=x822743]

...Nec
nectanebo
00giovedì 5 febbraio 2015 11:43
Per aiutare i lettori a trovare ciò che ho recuperato in rete, cito questa frase:
...Questa azione può avere un aspetto apotropaico...
che dovrebbe dare indicazioni utili per formulare l'ultima ipotesi.

...Nec.
annaisis
00giovedì 5 febbraio 2015 15:09
Dopo aver controllato il significato della parola "apotropaico", cioè un oggetto o una persona che servono a scongiurare o allontanare influssi maligni, mi viene da pensare che il faraone, nell'atto di spalmare un unguento alla divinità con il dito mignolo, non possa toccare fisicamente il Dio, proprio per una forma di rispetto verso di lui, nessuno può permettersi di toccare la figura della divinità.

Ciao
Anna
nectanebo
00giovedì 5 febbraio 2015 17:03
Molto bene è come dici tu [SM=g999097] .
Riassumendo:
L'aggettivo apotropaico (dal greco αποτρέπειν, apotrépein = "allontanare") viene solitamente attribuito ad un oggetto o persona atti a scongiurare, allontanare o annullare influssi maligni. Si parla ad esempio di monile apotropaico, rito o gesto apotropaico….
it.wikipedia.org/wiki/Apotropaico

Perchè l'uso del mignolo ?

Butto qui una ipotesi personale, che prende spunto da quello detto prima.
Il non toccare il dio, anche se implicitamente questo doveva avvenire, come parte del rituale, si evidenziava il dito più piccolo, e di conseguenza il minor contatto possibile....Mah... [SM=x822732]

ciao ...Nec
nectanebo
00venerdì 6 febbraio 2015 18:40
Seconda serie di immagini.
In queste due scene rituali, il personaggio fa offerta di qualcosa che resta da individuare.
Nella scena 4, l’offerta è fatta con una strano oggetto, che evidentemente è predisposto per svolgere questa particolare azione. Anche questo è da identificare, ma non dovrebbe esserci particolare difficoltà.



Ciao …Nec
manucaos
00venerdì 6 febbraio 2015 21:54
siamo nel campo delle offerte di incenso [SM=x822706]

en.wikipedia.org/wiki/Incense_burner:_arm_(hieroglyph)
nectanebo
00sabato 7 febbraio 2015 11:20
Nel chiudere questa seconda serie di scene rituali ripropongo l’immagine
dell’oggetto usato nella scena N°4.
Conservato al British Museum. Bruciava incenso in forma di piccole schegge, poste sulla "mano" con l'aiuto delle pinze che si vedono.



Alla prossima, ciao …Nec.
nectanebo
00sabato 7 febbraio 2015 13:28
Questa scena è l’unica che sono riuscito a trovare. e purtroppo è un po’ danneggiata.
Da quanto ho letto, è testimoniata in templi quali: Luxor, Edfu, Dendera, File, ma solo in una ventina scarsa, di rappresentazioni .
Il rituale rientra nel novero delle azioni magiche, con le quali si intendeva annientare qualcosa o qualche entità malvagia. Ha una definizione ben precisa (traslitterabile) che è da individuare, come lo è ciò che è nelle mani del personaggio e la sua utilità.



PS. per chi trova la soluzione, non sarebbe male allegare la descrizione essenziale del rituale.

Buona ricerca …Nec.
Hotepibre
00sabato 7 febbraio 2015 20:18
Re:
nectanebo, 05/02/2015 17:03:


...

Perchè l'uso del mignolo ?

Butto qui una ipotesi personale, che prende spunto da quello detto prima.
Il non toccare il dio, anche se implicitamente questo doveva avvenire, come parte del rituale, si evidenziava il dito più piccolo, e di conseguenza il minor contatto possibile....Mah... [SM=x822732]




Che le mani siano la parte più importante del corpo umano è palese; del resto ci sono servite per vivere portando il cibo alla bocca!
E non sono forse impronte di mani quelle che i nostri antenati lasciarono nelle caverne spruzzandovi sopra, con la bocca, il colore che ha lasciato una sorta di "negativo" ante litteram?

Ancora le mani sono protagoniste nel gesto apotropaico delle corna (rivolte verso il basso poichè verso l'alto stannoa d indicare a qualcuno che quelle protuberanze sporgono dalla sua testa e non esattamente perchè è un bovino... per inciso, pare che l'usanza di indicare così un comportamento fedifrago risalga addirittura all'antica Creta dove Minosse venne "tradito" dalla moglie Pasifae proprio con un cornuto, ovvero un toro. Da quell'amore nacque, peraltro, il Minotauro)

Ma torniamo alle mani, ancora protagoniste in campo religioso poichè è con loro che si impartivano, e si impartiscono, le benedizioni: quella latina con il pollice, l'indice e il medio distesi e anulare e mignolo ripiegati, quella greca con l'indice, il medio ed il mignolo distesi, mentre il pollice e l'anulare sono ripiegati.

Anche presso gli etruschi il mignolo disteso (e solo il mignolo) era un gesto apotropaico e si ritrova anche in molte statue funerarie o sui coprechi di urne cinerarie.

Nel caso del mignolo usato dai personaggi egizi, però, non credo sia ravvisabile un intento apotropaico, giacchè questo serve, normalmente, per allontanare un pericolo, come peraltro specifica la definizione enciclopedica, e non per legare a se una divinità; cosa che, in fondo, si fa offrendole un unguento.

Più probabile, io credo, che si tratti di una forma di cortesia giustificata, peraltro, dalle ridotte dimensioni del soggetto cui si oppone la mano (nei casi proposti l'ureo).
Se si fosse usato un altro dito, o addirittura l'intera mano, si sarebbe forse messo in pratica un gesto intanto d'impatto più "aggressivo" e poi il gesto stesso avrebbe nascosto agli occhi della divinità colui che stava offrendo l'unguento.

Provate a pensare come vi comportereste, o come vi comportate, se dinanzi a voi c'è qualcuno che allunga una mano verso il vostro volto... per istinto sareste portati a ritrarvi, a proteggervi pensando che possa farvi del male, darvi uno schiaffo ad esempio, ma se chi vi sta di fronte allunga un mignolo, ci viene più naturale pensare che voglia toglierci qualcosa dal viso ed anzi normalmente ci sporgiamo anche verso quel mignolo per agevolare l'azione.

Io credo, perciò, che quel mignolo voglia essere solo un gesto elegante e privo di qualsiasi connotazione offensiva, non interpretabile altrimenti se non come un gesto affettuoso.

nectanebo
00sabato 7 febbraio 2015 21:00
Ciao Giuseppe,
Le tue osservazioni non possono che essere condivise, e allargano ulteriormente il campo su quello che rappresenta quell’atteggiamento nella rappresentazione [SM=x822753] ….e la mia idea diventa quasi banale.

…Nec.
annaisis
00domenica 8 febbraio 2015 16:31
Foto n. 5:

Ho fatto alcune ricerche e ho trovato che si tratta del rituale magico chiamato "colpire la palla", chiamato "skr hm" , si trova raffigurato in alcuni templi egizi a Deir el Bahari, Luxor, Edfu, Dendera e File.
Durante questo rituale, il re, insieme ad una divinità, tiene nella mano sinistra una sfera e nella mano destra una mazza; con quest'ultima colpisce la sfera fino a frantumarla. La sfera era probabilmente costituita da una sostanza fragile, come terracotta o ceramica.
Il significato di questo rituale, era quello di distruggere il serpente Apopi, di modo che non potesse far del male al dio Ra; la sfera è il simbolo dell'occhio di Apopi; questa scena è pertanto il simbolo del rituale contro il malocchio.

Hotepibre
00domenica 8 febbraio 2015 19:03
Re:
nectanebo, 07/02/2015 21:00:

Ciao Giuseppe,
Le tue osservazioni non possono che essere condivise, e allargano ulteriormente il campo su quello che rappresenta quell’atteggiamento nella rappresentazione [SM=x822753] ….e la mia idea diventa quasi banale.

…Nec.



...ti ringrazio, ma nessuna idea è banale. Forse l'errore che facciamo più spesso osservando un dipinto una statua, o comunque un'opera dell'uomo, è credere che ci debba essere sempre, o quasi, un intento recondito e nascosto, un simbolismo che talvolta fondamentalmente siamo poi noi a creare.
Prima di arrivare a quelle ipotesi (che magari difficilmente possono essere provate perchè manca appunto la prova concreta e su cui, talvolta, si innestano fantasticherie di ogni genere), io prefersico sempre valutare il tutto calandolo, quando possibile, nella vita di ogni giorno e spesso la spiegazione più semplice è quella che più facilmente si attaglia all'argomento che si tratta.

Quanto al gesto della fig. 5, direi che la nostra Anna ha dato una spiegazione di certo accettabile (anche se all'inizio credevo fosse un antesignano del baseball [SM=x822723] )proprio nel quadro di quella simbologia che per gli antichi Egizi era, comunque, importante:

Annaisis ha scritto:
Ho fatto alcune ricerche e ho trovato che si tratta del rituale magico chiamato "colpire la palla", chiamato "skr hm" , si trova raffigurato in alcuni templi egizi a Deir el Bahari, Luxor, Edfu, Dendera e File.
Durante questo rituale, il re, insieme ad una divinità, tiene nella mano sinistra una sfera e nella mano destra una mazza; con quest'ultima colpisce la sfera fino a frantumarla. La sfera era probabilmente costituita da una sostanza fragile, come terracotta o ceramica.
Il significato di questo rituale, era quello di distruggere il serpente Apopi, di modo che non potesse far del male al dio Ra; la sfera è il simbolo dell'occhio di Apopi; questa scena è pertanto il simbolo del rituale contro il malocchio.


nectanebo
00domenica 8 febbraio 2015 20:59
Integro la citazione esatta di Anna.
…Il rituale di "colpire la palla" ( sqr HmA ) apparve inizialmente nel Nuovo Regno, a Deir el-Bahari e Luxor, ed è documentato espressamente anche nel Tardo Periodo a Edfu, Dendera e Philae e il motivo di base di queste rappresentazioni è essenzialmente lo stesso nei due periodi.
Il re è dipinto di fronte ad una divinità o un gruppo di due o tre dei, portante il kilt cerimoniale, la corona reale e tenendo un oggetto rotondo che sembra una “palla” in una mano, ed un “bastone” nell’altra (destra, sinistra o viceversa).
La scena da Deir el-Bahari ( Vedi imm. sotto) è integrata dalla presenza di due sacerdoti che porgono La “palla”, un elemento che è assente nel periodo tardo.
Viene ipotizzato che questo rituale si possa interpretare anche, come un "gioco religioso" compiuto dal re e dai sacerdoti, allo scopo di ottenere i favori della dea Hathor (Deir el-Bahari), o Mut (Luxor) che erano le divinità che beneficiavano dell'atto rituale.
Si riconosce anche degli elementi apotropaici (solita parola…) contro Apophis e gli altri nemici divini nelle attestazioni tolemaiche, giustamente citato da Anna.

Per chi intendesse cercare nei templi citati ecco i riferimenti (in Inglese):

-Shrine of Hathor, Hall, eastern wall (right of the entrance) = Deir el-Bahari IV, 4 and pl. c; PM II, 351, (38).

- Birth Room (room no XIII), north wall, second register (fourth scene); Chapel of Mut (room no. II), west wall, second register; Chapel of Mut (room no. II), east wall, second register. See GAYET, Temple de Louxor, pl. 68 (no. 74), fig. 213; PM II, 327 (153); PM II, 319 (111); Wb III, 93/12 and Wb, Be-legst. III, 26; see J.F. BORGHOUTS, in: JEA 59, 1973, 123; quoted in Wb III, 93/12 and partly in Wb, Belegst. as a variant of the former; see BORGHOUTS, op.cit., 125.

- Five examples are known: a. exterior of the sanctuary, west wall, b. interior of the Library, north wall, first register, c. exterior of the Naos, west wall, fourth register, d. exterior of the Naos, east wall, fourth register and e. interior of the eastern enclosure wall, third register.

- Eight examples are known: 1. eastern wall of the Court room XII, second register, 2. eastern wall of the chamber B, eastern crypt no. 2, 3. eastern wall of the chamber C, eastern crypt no. 2, 4. Room F, westwall, third register, 5. hypostyle room G, east wall, second register, 6. exterior of the western façade, fourth register, 7. exterior of the eastern façade, fourth register, 8. Mammisi, Ennead room, east wall, fourth register.

- Two examples are known: 1. Temple of Isis, exterior of the naos, east wall, second register and 2. Temple of Hathor, outer hall, façade, left
.


Scena da Deir el Bahari. (originale e disegno)

Caro Hotep, Gary Parks ti ha preso in parola, ed ha rappresentato il “battitore”. [SM=g999108]


Imm. di Gary parks che spero mi permetterà l’uso del disegno.

Per le prossime immagini che proporrò, brancolo nel buio. Le presenterò ma non avrò la soluzione “in tasca” …!

...Nec
nectanebo
00lunedì 9 febbraio 2015 20:54
Per queste due immagini, non sono riuscito per ora, a identificare gli oggetti
che vengono offerti dal re alla divinità.
Per la figura 7, non è una divinità a ricevere l’offerta, ma è una simbologia di un oggetto (credo), che si sostituisce come rappresentazione, al dio.



PS. - Per l’oggetto cuneiforme scarterei una piramide, prima idea per somiglianza che viene, ma che mi sembra improbabile.
SENENMUT64
00lunedì 9 febbraio 2015 21:00
offerte
...e se x la figura 7 la mano con il "cuneo" rappresentasse esclusivamente "l'offerta" sottostante?
nectanebo
00lunedì 9 febbraio 2015 21:27
Ciao Senenmut,
credo di aver trovato soluzione alla figura 7. Il "cuneo" che tiene in mano il sovrano è un'offerta a se, e non fa riferimento al tavolo d'offerta imbandito, che è posto sotto le mani. [SM=x822706]
Anche chi riceve l'offerta ha un'associazione ben precisa. [SM=g999103]

...Nec.
Hotepibre
00martedì 10 febbraio 2015 00:47
L'oggetto a sinistra della fig. 7, quello verso cui l'offerente porge il "cono", potrebbe avere una doppia interpretazione:

1. uno scettro "sekhem" (ma secondo altre indicazioni "aba") simbolo dell'autorità. Non è un caso, peraltro, che la radice sia la stessa della Dea Sekhmet. Oltre che tra le mani dei Re, lo scettro è sovente riportato tra quelle dei sacerdoti di varie divinità come se fosse il simbolo dell'investitura quale rappresentante del Re. E' inoltre spesso considerato un atributo particolare di Anubi;

2. un lisciatoio da scrittura (ce n'è uno chiarissimo tra gli oggetti della tomba di Tut nella foto Burton che riporto di seguito).

Come considerazione aggiuntiva, direi che, vista l'importanza della "parola" scritta per gli antichi egizi, così importante che attraverso di essa le "cose" prendevano vita (al punto che i geroglifici di animali pericolosi, come il leone, venivano "tagliati" in due), il concetto di potere potrebbe derivare allo scettro proprio dal lisciatoio.

"dietro" lo scettro (all'estrema sinistra della fig. 7) è visibile, inoltre, una specie di "trespolo" su cui poggia, o almeno così sembra, un avvoltoio, o forse un falco (dall'immagine non si riesce a distinguere bene, ma direi che è più probabile sia un falco).
Si tratta quasi certamente dello stendardo di un "nomo" e, se è un avvoltoio, direi che è un nomo del sud... se fosse, come credo, un falco, si tratta dello stendardo del "nomo" di "wtst hr" (Nec mi scuserà per la traslitterazione), con Capitale in Djebat, l'attuale Edfu
manucaos
00martedì 10 febbraio 2015 01:12
anche per me il primo oggetto è uno scettro, invece il cono che il faraone sta offrendo è un cono di pane .

Nella seconda immagine il faraone sta offrendo un Menit , un pendaglio che aveva a che fare con la dea Hator

nectanebo
00martedì 10 febbraio 2015 16:58
Carissimi Hotep e Manucaos, non sono proprio capace a “prendervi in castagna”.

Vi siete divisi equamente la soluzione, giusto lo scettro abA come inizialmente veniva definito. Dalla XVIII dinastia assunse il nome di Sekhem, o Sejem, potere, forza.

Sotto questo nome e rappresentazione simbolica, troviamo due concetti: uno, lo “scettro”, ed l’altro, la "forza". In questo senso viene personificata l'energia dello spirito divino, al morto, convertito in un dio, da qui l’offerta.
Sullo stendardo posto dietro lo scettro anche per me è sormontato da un falco, e i dati di Hotep, sono senz’altro esatti.

L’offerta che il re porge, è in effetti: “pane per offerta”, come viene definito dal Faulkner. la conferma la si trova nella "didascalia" scritta sotto le braccia,



che riporta questo testo:
offerta di pane che appartiene a lui, (ovvero il re offre il proprio pane alla divinità)

Giusta la identificazione del Menat collare (sacro a Hathor); Faulk.p.108
Esso è indossato come talismano protettivo sia in vita che da defunti.
E’ strettamente legato al culto della dea Hator, anche quando rappresentata in sembianze di vacca sacra.
E’ utilizzato anche durante le cerimonie rituali dedicate sempre alla dea Hator, e in queste occasioni, il Menat è tenuto in mano come offerta, invece di essere indossato.

E’ tutto, si continua, ciao …Nec.
manucaos
00martedì 10 febbraio 2015 18:10
molto interessante quanto sta venendo fuori ....

Riguardo al Menit (o Menat?) ho un ipotesi sulla sua origine: nella mastaba di Mereruka ci sono diversi animali da allevamento che indossano quello che mi sembra un campanello.

Riporto un esempio



e su questo Menit in basso si può vedere lo stesso oggetto



la forma del Menit potrebbe essere un evoluzione di questo oggetto e forse e per questo che è associato ad Hator , lo usavano per le vacche ...
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