La genesi della raccolta
Prima di farvi leggere qualche estratto dal libro, vorrei raccontarvi cosa è
Bolle di sapone, e come è nata.
Bolle di sapone è una raccolta che è nata recentemente: circa tre anni fa, infatti, ho sentito l'esigenza di radunare in un unico insieme tutti i racconti che fino ad allora avevo scritto. Nei due anni successivi, i racconti che scrivevo, li inserivo lì, per continuare l'opera di completezza, e di ordine. Il titolo della raccolta, invece, è nato un po' più recentemente, almeno l'anno successivo dalla raccolta. Il fatto sorprendente è che è nato così, d'amblé, senza un perché, e senza che all'interno della raccolta ci siano riferimenti a quanto espresso nel titolo. Piuttosto, penso che ciascuno scritto presente all'interno del libro possa essere potenzialmente visto come una bolla di sapone, ciascuna con i suoi riflessi, le sue ombreggiature, le sue sfaccettature.
La raccolta è divisa in due parti: i
Racconti e le
Storie. Leggendo il libro non è comprensibile il perché di questa suddivisione, cosa però evidente su foglio elettronico: mentre i racconti vanno da un minimo di 4/5 pagine in su, il massimo delle pagine nelle storie è proprio il minimo da cui partono i racconti.
Racconti e storie sono anche diversi per tipologia; o meglio, per argomenti trattati. Nella prima parte è presente un filo conduttore, l'amore, esplorato sotto i diversi punti di vista: l'amore tra uomo e donna, l'amore per Dio, l'amore omosessuale... Ciascuno di questi racconti, talvolta racchiude un amore duplice, ovvero: l'amore tra due persone che, nello stesso tempo, condividono la passione per uno strumento; i racconti invece sono scritti in uno stile volutamente più infantile, e al loro interno si trovano personaggi preda di soprusi o altro che, dopo un percorso interiore talvolta complesso, come ricompensa ritrovano il sorriso sui loro volti e la gioia dentro di sé.
Dimenticavo: naturalmente, nella prima parte del libro, non potevo non inserire riferimenti all'Egitto...