Intanto un benvenuto a Laura; se puoi pubblica un ingrandimento della base e dei geroglifici presenti e, se intellegibili, sicuramente il nostro Nec potrà darti una risposta.
Sotto il profilo stilistico, non credo che la statuetta sia la riproduzione di una statua esistente, ma piuttosto una idealizzazione che unisce in se elementi caratteristici dell'iconografia egizia: il nemes, l'uro frontale, la barba posticcia (arricciata e perciò steso assimilabile a quella di Osiride, tipica delle rappresentazioni di un re morto -in caso contrario sarebbe dritta-), la mano destra ripiegata sul petto (ma non si capisce cosa impugni) e la sinistra distesa a reggere, come dici, l'Ankh che è però scarsamente visibile (ma anche in questo caso, l'Ankh sembra impugnato a mo' di croce mentre, normalmente, nelle rappresentazioni parietali è tenuto per l'ansa: esempio
QUI! salvo quando è qualche divinità che lo offre al re, ma in tal caso è come se si trattasse del concetto, più che l'oggetto).
Le fattezze del viso, sempre sotto il profilo stilistico, sembrano ancora di moderna fattura. Se si tratta si una riproduzione credo possa appartenere ad un periodo abbastanza tardo anche perché il distacco delle braccia dal corpo (il fatto che si veda la "luce") fa escludere possa trattarsi di un'originale risalente a periodi antichi in cui tale particolare era difficilmente realizzabile sulle statue di pietra.