Feticci e animali nelle tombe del Neolitico. Perplessità

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Hatshepsut76
00mercoledì 9 luglio 2008 10:09
Questa mattina ho iniziato a leggere il libro di Buongarzone Gli dei egizi. Durante la lettura, un po' di cose mi hanno incuriosito:

1 - nell'introduzione, l'autore, descrivendo un'etichetta in legno del re Djer trovata a Saqqara, e divisa in due registri, l'autore enumera le figure che vi si possono trovare, e tra queste figura un pellicano.
Personalmente non sapevo che esistessero già allora; voi ne sapete qualcosa?

2 - sempre nell'introduzione, introducendo l'immagine del dio, l'autore afferma che la venerazione di dei in forma di animali sembra essere avvenuta nel Calcolitico, mentre fino ad allora, sebbene fossero venerati feticci, nelle sepolture delle culture del Fayum e di Merimda non sono attestate presenze di animali nelle sepolture

3 - nella trattazione degli dei, l'autore inizia col definire Desheret come la corona rossa, Hedjet la corona bianca, e Hedjwer il Grande Bianco... come mai?
-Kiya-
00mercoledì 9 luglio 2008 23:01
Re:
Hatshepsut76, 09/07/2008 10.09:


1 - nell'introduzione, l'autore, descrivendo un'etichetta in legno del re Djer trovata a Saqqara, e divisa in due registri, l'autore enumera le figure che vi si possono trovare, e tra queste figura un pellicano.
Personalmente non sapevo che esistessero già allora; voi ne sapete qualcosa?



Sai, Hat? la tua richiesta ha incuriosito anche me e quindi ho effettuato qualche ricerca, poichè non avevo mai considerato la presenza del pellicano nell'antico Egitto.

Eppure è così, anzi, c'è di più, poichè sembra esistere persino una divinità femminile assimilata e che si chiama Henet, nome che identifica anche l'anmale,i cui effettivi attributi restano, ancora oggi, sconosciuti.
Ma procediamo per gradi:
Immagini di pellicani sono state riscontrate sulle scene parietali delle tombe di alcuni cortigiani e il soggetto compare anche nei Testi delle Piramidi, come simbolo di protezione verso i serpenti.
L'immagine del Pellicano che si getta nel Nilo a caccia di cibo, l'idea della cattura, per mezzo del suo grande becco, di tutto quanto risulta essere ostile, è connessa probabilmente a immagini descritte nei testi che narrano dell'Oltretomba.
Nei TdP ci si riferisce ad esso con l'epiteto "madre del Re", un ruolo che nei documenti a contenuto religioso, può essere ascritto esclusivamente alla divinità.
In alcuni papiri funerari non reali, il pellicano assume il ruolo profetico di poter indirizzare verso un passaggio sicuro i defunti nel passaggio obbligato della Duat. Il becco aperto di questo volatile è inoltre associato con la capacità dei defunti di abbandonare la camera sepolcrale e uscire alla luce del sole; probabilmente un'analogia tra il profondo becco dell'animale e il pozzo che divideva la tomba dall'esterno.




2 - sempre nell'introduzione, introducendo l'immagine del dio, l'autore afferma che la venerazione di dei in forma di animali sembra essere avvenuta nel Calcolitico, mentre fino ad allora, sebbene fossero venerati feticci, nelle sepolture delle culture del Fayum e di Merimda non sono attestate presenze di animali nelle sepolture



chiariscimi questo aspetto: cosa intende l'autore che non vi fossero animali tumulati?

Con il Calcolitico siamo nell'epoca definita della "Cultura di Maadi-Buto", parallela a Naqada I, caratterizzata anche dal fatto che le tombe (rinvenute in 3 necropoli distinte) si arricchiscono assai più, rispetto a quelle di Merimda, che già prevedevano la presenza di corredi funebri arricchiti da amuleti e pietre preziose. Ciò dovuto anche a cambiamenti radicali nella vita di tutti i giorni che diventa più sedentaria e di tipo agricolo-pastorale. Risalgono a questo periodo i primi oggetti in rame. Ma Merimda, se non sbaglio, rientra a sua volta nella fase del Calcolitico, mentre è la Cultura Fayyum A e quella definita Tasian a precedere quest'epoca e a collocarsi nel Periodo Neolitico, epoca in cui ebbe origine la pratica dell'allevamento. Da quanto ne so, nelle tombe dell'epoca Neolitica sono però state regolermente rinvenute statuette sia in forma umana che animale.




3 - nella trattazione degli dei, l'autore inizia col definire Desheret come la corona rossa, Hedjet la corona bianca, e Hedjwer il Grande Bianco... come mai?



Al momento so solo dirti che sono tre divinità protodinastiche, rientranti nel gruppo dei cosiddetti "antenati reali". La corona rossa era chiamata in effetti Desheret ed era rappresentativa del Basso Egitto (Nord), quella bianca, Hedjet, rappresentava invece l'Alto Egitto (Sud), come dimostrato anche dalle due dèe rappresentative dei Regni, Uadhjet e Nekhbet, che indossano i rispettivi copricapi.

Hedjwer era un dio babbuino predinastico, che fu successivamente associato a Thot e che in effetti recava l'epiteto "Il Grande Bianco". Era chiamato anche Baba, forse precedentemente, divinità dal temperamento aggressivo simboleggiante la virilità maschile
Hatshepsut76
00mercoledì 9 luglio 2008 23:52
Re: Re:
Prima di tutto, ti ringrazio per la solerte risposta! La presenza del pellicano aveva incuriosito molto anche me; grazie per avermi dissipato quel dubbio...

-Kiya-, 09/07/2008 23.01:

chiariscimi questo aspetto: cosa intende l'autore che non vi fossero animali tumulati?



ti cito il brano per esteso: L'immagine del dio fa la sua comparsa in Egitto piuttosto tardi. Anche se è possibile che in età neolitica venissero venerati feticci in materiali deperibili, e quindi oggi non conservati, l'assenza di animali nelle sepolture delle culture di Merimda e del Fayum sembra dimostrare che il culto degli animali sacri, e quindi la venerazione di dei in forma di animali, risalga al Calcolitio.

Ma forse non avevo concluso il discorso, quando ho tirato in ballo quella osservazione. In effetti, a seguito del discorso su riportato, l'autore aggiunge che, proprio nel periodo considerato, crescono le sepolture di animali, tra cui gazzelle e sciacalli, la cui inumazione avviene con molta cura, e le spoglie vengono accompagnate da suppellettili funerarie...

Ma allora mi chiedo: non sta cadendo in contraddizione?




-Kiya-
00giovedì 10 luglio 2008 00:02
da quanto posso intuire io, con il beneficio del dubbio, tenuto conto che leggo solo il brano estrapolato, l'autore intende dire che non siano stati trovati oggetti raffiguranti dinvinità in forma animale, o animali consacrati a una specifica divinità, nelle tombe risalenti a quell'epoca (affermazione che comunque va verificata).
In effetti mi pare ci sia una certa contraddizione, o quanto meno una certa dose di confusione che non chiarisce se intende riferirsi a corpi di animali defunti o se effettivamente, sottolineando che eventuali feticci possano essersi distrutti per deperibilità, voglia riferirsi a quanto ho esposto qui sopra.
-Kiya-
00giovedì 10 luglio 2008 00:06
ho modificato il titolo, per permettere a chi è ferrato in materia (pizia, ad esempio) di vedere la discussione e valutare l'argomento, al fine di trovare una risposta ;)
Hatshepsut76
00giovedì 10 luglio 2008 00:13
grazie... il brano che ti ho riportato, ed il suo seguito si trovano proprio all'inizio del capitolo in cui si parla del dio...
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