Egittofilia, Egittomania, Egittofollia... a chi il merito?

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-Kiya-
00domenica 27 luglio 2008 23:38
In passato, ci siamo già soffermati a scandagliare e analizzare i vari aspetti della Passione per la Storia Egizia, la cui eco ha avuto ampia espansione in questi ultimi secoli.
Ma a chi va il merito di tutto questo? chi ha praticamente contribuito al generale coinvolgimento delle masse, secondo voi e come?
pizia.
00lunedì 28 luglio 2008 23:07
Secondo me l'egittomania.
E' una specie di moda, che, una volta entrata a far parte del gusto europeo e occidentale ha coinvolto tutta l'area mediterranea e il mondo intero nella curiosità per questo popolo a cui siamo debitori molto più di quanto riusciamo a credere.
Penso sia stato questo il motore.

Poi l'egittofollia, l'estremizzazione dello stimolo: come tutte le cose quando passa attraverso le mani sbagliate, come tutte le idee, quando passano attraverso alle teste sbagliate, generano dei mostri!

L'egittofilia è l'ultimo prodotto, quello che ha portato a vedere le cose in una giusta prospettiva, con amore e passione. L'egittofilia ci eleva un gradino più su delle mode e ci permette di essere razionali escludendo quindi l'egittofollia.

Dall'egittofilia nasce l'egittologia, attraverso un processo di raffreddamento: lo studio, la necessità di capire, di fare ordine, di interpretare dettano nuove regole di obiettività. Una disciplina che si serve di tutte le conoscenze scientifiche disponibili per comprendere meglio le tracce le tracce fisiche e ciò che esse possono dirci, sempre sospesa sul filo del rasoio fra l'essere scienza o logo.
Hatshepsut76
00lunedì 28 luglio 2008 23:39
anche io sono convinto che la prima ad essere tirata in causa sia stata l'egittomania...
-Kiya-
00lunedì 28 luglio 2008 23:59
Personalmente credo che invece sia necessario guardare più in là.
E inevitabilmente la mente vola agli artisti, come David Robert, che seguendo spedizioni di scavo, hanno immortalato monumenti che oggi non è più possibile ammirare dal vero.
E, ancor prima di lui, penso alla Campagna d'Egitto di Napoleone Bonaparte, che, da grande Illuminista, riaccese nelle menti il desiderio di sapere.
In fondo fu l'Imperatore l'iniziatore delle spedizioni archeologiche che poi ridiedero un volto alla storia dei faraoni.

Hatshepsut76
00martedì 29 luglio 2008 00:09
certo, Napoleone ha contribuito largamente a far conoscere il suolo egiziano, ma non potrebbe far parte, anche la sua impresa, dell'egittomania?
-Kiya-
00martedì 29 luglio 2008 00:14
amo considerarlo il precursore dell'Egittologia. In fondo al suo seguito erano tutti studiosi. Se però vogliamo considerare che la vera Egittologia nacque a seguito dell'operato di Champollion, allora vorrei ritenere Bonaparte un grande... Egittophilo! [SM=g999103]
Hatshepsut76
00martedì 29 luglio 2008 00:16
ok, d'accordo... in fondo, credo sia giusto così... [SM=g999103]
-Kiya-
00martedì 29 luglio 2008 00:22
è solo la mia idea, Hat. Pertanto non le va attribuita correttezza o scorrettezza: è un personale punto di vista che, quindi, lascia spazio anche alle vostre opinioni, le quali, se anche diverse, meritano comunque attenzione e non possono essere ritenute erronee [SM=g1621243]
Hatshepsut76
00martedì 29 luglio 2008 00:28
no, è chiaro, ma anche io mi trovo sulla tua stessa lunghezza d'onda; piuttosto forse, inizialmente avrei rivisto un po' le fasi enunmerate dalla nostra pizia, però ad un'esame più attento, mi sono accorto che espresse secondo l'ordine che le dava, il discorso tornava...
roberta.maat
00martedì 29 luglio 2008 00:56
A proposito di Bonaparte, ho letto anni fà e non sò più dove, una notizia credo incredibile e fantasiosa che fu usata una grande quantità di caffè per ridare la patina di antichità a qualche antico monumento deteriorato forse per l'uso di esplosivo.
Sono sicura di aver letto questa cosa in epoca non computerzzata quindi qualcuno deve aver scritto questa sciocchezza ma purtroppo non ricordo altro.
pizia.
00martedì 29 luglio 2008 14:47
Siccome non amo affatto Bonaparte, mi da anche fastidio considerarlo il precursore dell'egittologia e pure un egittofilo.
Lui non partì per amore dell'Egitto e nemmeno per ciò che poteva essere stato, forse non era nemmeno curioso.
In esso vedeva solo una gran miniera di materie prime, non ultima la moda e la scoperta scientifica.
Quindi al massimo posso definirlo egittomane, proprio per la sua posizione di primo arrivato, come egittomane fu la sua impresa.
In quanto all'egittologia, ne abbiamo parlato anche a proposito dell'egittologo, per diventare disciplina o scienza viene imbrigliata, razionalizzata, sottoposta a ordine e regole, non posso vederla in altro modo che l'ultima arrivata, per il lavoro di "raffreddamento" che necessariamente queste operazioni comportano.
pizia.
00martedì 29 luglio 2008 14:54
Re:
roberta.maat, 29/07/2008 0.56:

fu usata una grande quantità di caffè per ridare la patina di antichità a qualche antico monumento deteriorato forse per l'uso di esplosivo.


Potrebbe anche non essere una sciocchezza, sul Fagan ho letto che per antichizzare gli scarabei in faience falsi li facevano mangiare ai tacchini... [SM=x822718]


-francis-
00mercoledì 30 luglio 2008 11:22
Credo anch'io che sia stato Napoleone il pioniere dell'egittomania, o filia, è difficile stabilire gli intenti che mossero le sue azioni.
Per avere un'idea di cosa fosse l'Egitto nella metà degli anni Ottanta, è interessante leggere cosa scrisse Amelia Edwards (Mille miglia sul Nilo) che visitò il Paese nel 1873, percorrendolo per quattro mesi a bordo di una barca.
Nel saggio sono descritti i siti come li vide allora (la maggioranza dei quali o non esiste più o è stata, nel frattempo, saccheggiata).

La Edwards dedicherà il resto della sua visita alla salvaguardia dei reperti fondando (esiste ancora oggi) l'Egypt Exploration Society, una delle istituzioni più importanti al mondo attive nel campo dell'egittologia.

-francis-
00mercoledì 30 luglio 2008 11:23
Re: Re:
pizia., 29/07/2008 14.54:


Potrebbe anche non essere una sciocchezza, sul Fagan ho letto che per antichizzare gli scarabei in faience falsi li facevano mangiare ai tacchini... [SM=x822718]



Sì, questo l'ho letto anch'io!


Hotepibre
00mercoledì 30 luglio 2008 14:43
...Napoleone? Champollion? ...e perchè vogliamo venire così avanti nel tempo per trovare il "primo" egittomane?

Potremmo citare l'onnipresente Erodoto, ma voi direte che quello era come il prezzemolo e stava dappertutto, mica solo in Egitto, e allora possiamo tornare indietro ancora ed arrivare ai tempi del grande Ramses... non c'era forse uno dei suoi innumerevoli figli (me possino cecamme, ma proprio non riesco a ricordare come si chiamava) che fece restaurare monumenti delle dinastie precedenti? E considerando, invece, la passione del suo augusto papà ad usurpare i monumenti dei suoi predecessori direi che una certa forma di "egittomania" è palese.

Ma voglio strafare... come la mettiamo con il IV dei Thutmosi che liberò Harmaki Khepri Atum, la Sfinge, dalle sabbie del deserto che la ricoprivano?
Beh, certo, direte voi, quello sperava di diventare Re (come avvenne), ma anche in questo io vedo una vera passione per l'Egitto.

Quanto all'Egittofilia, aldilà delle assonanze "mediche" del termine, direi che è più "sottile" dell'Egittomania... la seconda è... un flash, un'attacco violento, una passione non contenibile, un sentirsi coinvolti nell'Egitto antico ed in tutto quel che lo rappresenta indipendentemente dalla passione per la sua storia o per approfondimenti di carattere accademico.

Questi ultimi ci possono essere, ma non sono necessari all' "EGITTOMANE".

Quanti indossano oggetti di derivazione egittologica senza saperne assolutamente nulla?

l'"EGITTOFILO", o se preferite l'Egittophilo, è invece colui (e credo che noi ne conosciamo qualcuno) che non si ferma alle apparenze, che va aldilà dell'oro, o delle piramidi, perchè pian piano il suo fisico si è modificato ed è stato "invaso" dalla passione di esplorare e conoscere aldilà, o addirittura, prescindendo dalle apparenze.

E siamo giunti alla più difficile, l'"EGITTOFOLLIA".

Difficile perchè sotto questo nome sono classificabili, al limite, anche determinate "egittomanie" o "egittofilie"; di certo, l'EgittoFollia "pesca" nel mare magnum dell'ignoranza (nel senso di "chi ignora" e non offensivo, si intende), quell'area vastissima in cui si può dire tutto ed il contrario di tutto, rivestire fatti normali di straordinarietà e dare una parvenza di "verità", generalmente NON dimostrabile, a fatti, o cose, o persone, che ben poco reggono ad un esame solo un po' più approfondito.

Di qui le mille trasmissioni sensazionalistiche, o i mille e mille libri ed articoli che, basandosi sul nulla enunciano teorie che, proprio perchè affascinanti ed accattivanti, attirano le "moltitudini" all'affannosa ricerca di "risposte" a tutto ciò che esula, anche di poco, dalla immediata comprensione.

E' di certo più facile credere ad occhi chiusi (e più remunerativco per chi ne parla) alla "maledizione di Tutankhamon" che non analizzare fatti VERI e DIMOSTRABILI che dimostrano l'insussistenza delle dicerie.

Se poi a tutto questo aggiungiamo che "tira" più una "maledizione", a livello "business" e guadagni, che non studi seri e documentati (ma noiosi), direi che il gioco è fatto e la "EgittoFOLLIA" è servita!

-francis-
00mercoledì 30 luglio 2008 14:58
Forse intendi Khaemwese (o Khaemuaset), gran sacerdote di Ptah, indefesso restauratore dei monumenti del passato e organizzatore dei primi 5 giubilei Sed del padre, Ramesse II, appunto.
Il principe si fece costruire la tomba dentro il Serapeum.
Hotepibre
00mercoledì 30 luglio 2008 15:09
...eccolo, è LUI! a me veniva in mente Qebeshenuf che è tutta un'altra cosa... BRAVA!
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