Durata del Regno di Horemheb (spunto di discussione tratto da "Amenofi II, l'epopea di un faraone guerriero", di F. Brussino)

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-Kiya-
00venerdì 6 novembre 2009 00:32
Mi permetto di prendere spunto da quanto riporta FrAnkh nel suo libro, "Amenofi II, l'epopea di un faraone guerriero" a proposito di nuovi ritrovamenti che indurrebbero a ritenere la durata del Regno di Horemheb molto più breve di quanto ritenuto finora.
Allo stato attuale, si quantifica che Horemheb potrebbe aver regnato all'incirca per 27 anni (riscontro a tale ipotesi è, forse, anche trovato in due distinte iscrizioni, di cui al momento non ricordo l'ubicazione). Tuttavia, FrAnk ci informa che recenti scoperte potrebbero ridurre tale durata addirittura alla metà, in base al ritrovamento di alcune giare nella sua tomba Tebana, corredate da etichette che riportano esclusivamente notazioni non superiori al 14° anno.

Qualora così fosse, e qualora non esistessero attestazioni di anni successivi, potremmo affermare che Horemheb morì soltanto pochi anni dopo la sua Grande Sposa Reale, Mutnodjemet (il cui trapasso è stimato intorno al 12/13° anno di Regno del marito), che fu sepolta nella prima tomba voluta da Horemheb, i cui lavori iniziarono prima della sua incoronazione. Ciò potrebbe testimoniare, quindi, che Horemheb ebbe soltanto circa due anni di tempo per portare a termine il suo sepolcro Regale, rimasto effettivamente incompiuto.

FrAnkh, spero non me ne vorrai per aver riportato elementi contenuti nel tuo testo di recente pubblicazione. Mi sono permessa di farlo considerando che, in fondo, non è questo l'argomento principale dell tuo lavoro e quindi sarebbe interessante poterlo approfondire.

Vorresti riferirci ulteriori dettagli in proposito?
FrAnkh
00venerdì 6 novembre 2009 13:37
Devo premettere che eventuali citazioni riportate del mio libro non solo non mi disturbano, ma sono fonte di soddisfazione, non fosse altro per banali motivi di pubblicità [SM=x822712] ….. Scherzi a parte, io ritengo che la discussione su varie ipotesi presentate nel libro non possa che portare ad ampliare il bagaglio delle nostre conoscenze. Anche le critiche sono bene accette, se sono foriere di proficue discussioni.

Veniamo ora al nostro Horemheb.

La durata del suo regno, anche se da molti accettata in 27 anni, non è mai stata sicura. La datazione varia infatti da 35 anni (Hayes) a 12 anni (Baines e Malek). A complicare le cose si veda il ‘Dizionario Enciclopedico dell’Antico Egitto e delle civiltà Nubiane’ di Damiano-Appia (il quale segue Vandersleyen), che alla voce Horemheb così indica le date di questo re: ‘?-1292’ [SM=x822741] .

Comunque, i documenti originali dai quali si può dedurre la durata del regno di Horemheb sono due: 1) un testo della XIX dinastia che attribuisce a Horemheb 59 anni ; 2) le liste regali di epoca ramesside.

59 anni di regno appaiono in effetti un po’ troppi, per cui si ritiene che debbano essere attribuiti a questo re anche gli anni del periodo amarniano, cancellato dalle liste reali di epoca ramesside; infatti questi elenchi, dopo Amenofi III menzionano direttamente Horemheb.

Ora, con la scoperta nella KV 57 di alcune giare di vino datate all’anno 14, la durata del regno di Horemheb dovrebbe essere abbastanza sicura.

Quanto al tempo di costruzione delle tombe reali, queste venivano iniziate non appena l’aspirante al trono diventava re, quindi per Horemheb ebbero tempo 15 anni per completare il suo sepolcro. Lo stesso si può dire per la tomba della Grande Sposa Reale.

Quanto a Mutnedjemet, che visse fino al 13° anno, si può ipotizzare che il suo sepolcro fosse stato iniziato nei primi anni di Horemheb, quindi possiamo valutare in una decina di anni il tempo per terminarlo.
-Kiya-
00venerdì 6 novembre 2009 14:28
Ti ringrazio per la grande disponibilità nel voler trattare gli argomenti proposti nel tuo libro e mi scuso per l'imperdonabile errore commesso nel riportare il titolo, al quale ho debitamente rimediato.

Mi permetto alcune puntualizzazioni per chiarire la mia precedente esposizione, nella quale in effetti ho dato per scontati troppi dettagli, rendendola ambigua.

Ci è noto che Horemheb fece costruire due tombe. La prima a Saqqara, iniziata presumibilmente quando lo stesso era ancora un "semplice" Generale.
Divenuto Re, tuttavia, continua a far eseguire i lavori in questo sepolcro, avendo cura di apportare le dovute correzioni. Ed ecco che le sue rappresentazioni vengono completate dall'ureo, tanto per citare un'esempio.
Quando muore Mutnodjemet, Horemheb pare ancora convinto di questa scelta, tant'è che la Grande Sposa Reale viene inumata in questa tomba. Sembra accertato, almeno lo è secondo Martin, che Mutnodjemet morì nel 13° anno di regno del suo sposo (la prova di ciò si riscontra in un'etichetta di giara da vino, rinvenuta proprio da Martin, che reca tale data con i riferimenti della Regina).

In un momento imprecisato, tuttavia, accade qualcosa. Horemheb si ravvede e decide di meritare, come qualsiasi altro sovrano della XVIII Dinastia, prima di lui, una tomba nella Valle dei Re. Ed ecco che cominciano i lavori per la KV57.
Non possiamo escludere che i lavori fossero già in corso al momento della morte della Regina, ma appare quanto meno chiaro che in quel momento la tomba non fosse ancora pronta ad accogliere le spoglie della defunta. Diversamente Mutnodjemet sarebbe stata sistemata al suo interno.
Non fu completata nemmeno entro l'anno a venire, se effettivamente sopraggiunse anche la morte del Re. Ma la tomba, che risulta tutt'oggi incompleta, fu comunque ritenuta idonea (i lavori erano decisamente in fase avanzata) ad accogliere il corpo del Re.

Una morte così ravvicinata, ed evidentemente inaspettata (quella del Re), effettivamente fornirebbe una spiegazione sia per la mancata conclusione dei lavori, sia per il fatto che la Regina fu destinata a rimanere nel sepolcro Menfita.


Veniamo ora ai riferimenti sugli anni di Regno.
Come riferisci tu stesso, un testo risalente alla XIX dinastia, che mi pare fosse un'iscrizione funeraria relativa a un atto giudiziario databile al Regno di Ramesse II, riporta 59 anni di Regno a favore di Horemheb. Volendo accettare che tale cifra sia il risultato della somma degli anni di Regno dei sovrani "Amarniani" (computo plausibile, tenuto conto che Horemheb è riconosciuto quale diretto successore di Amenhotep III), procediamo alla somma in base ai dati maggiormente accreditati, in nostro possesso. Ma vedremo che i conti non tornano.

Calcoliamo:

- 17 anni di Akhenaton
- 2 di Smenkhkara
-10 di Tutankhamon
- 4 di Ay

Il totale è 33 anni "usurpati" ai suoi predecessori.
Sottraendo dalla cifra riferita a Horemheb (59 anni) il risultato della somma (33 anni), otteniamo 26 anni. Eppure non possediamo riscontri a favore di Horemheb successivi al 14° anno, il che produce ben 12 anni in eccesso....
Come vanno ridistribuiti questi 12 anni?
Chi regnò di più di quanto è stato considerato?
Dobbiamo forse ritenere che qualcuno, un sovrano appartenente all'epoca Amarniana, ancora manchi all'appello?

Oltretutto bisogna tener conto di un altro particolare di importanza fondamentale: nel computo degli anni di cui sopra non si tiene affatto conto di possibili coreggenze, ma si dà per scontato che Amenhotep III regnò da solo lungo tutto l'arco dei suoi 38 anni e che altrettanto fece suo figlio, per i 17 che gli competono. Qualora si volesse tenere in considerazione un'eventuale ipotesi di coreggenza, anche breve, tra questi due sovrani, gli anni in avanzo aumenterebbero ulteriormente (i nostri 12 anni avanzati dovrebbero essere sommati agli ipotetici anni di coreggenza che si accavallano tra i regni dei due sovrani).
FrAnkh
00venerdì 6 novembre 2009 21:31
Io penso che Horemheb come generale si sia fatto fare la tomba a Saqqara e che l’abbia probabilmente terminata prima di diventare re d’Egitto. Poi, una volta diventato faraone, si è fatto scavare la propria tomba nella valle dei Re. A questo punto, vi sono due possibilità.
1) Horemheb ha fatto le modifiche nelle sua tomba a Saqqara apponendo l'ureo alle sue immagini subito dopo la sua intronizzazione, praticamente in contemporanea con l’inizio dei lavori nella sua tomba nella Valle dei Re.
2) Horemheb ha apposto l’ureo in occasione della morte di Mutnedjemet, a sottolineare che la regina defunta era la Grande Sposa Reale di un faraone, cioè lui stesso.

Quanto alle date, il problema è quasi irrisolvibile, stante le difficoltà di avere dei punti di riferimento oggettivi. Neppure le rare registrazioni del sorgere eliaco di Sirio sono del tutto affidabili. Infatti era sufficiente un ritardo di due giorni nell’osservazione del fenomeno astronomico, magari dovuto a cattive condizioni atmosferiche, per spostare la datazione assoluta di 8-12 anni (Cfr. C.Gallo, ‘L’Astronomia egizia’, Padova, 1998, pag. 44-45, nota 3). Con queste premesse, calcolare in modo aritmetico le incongruenze di qualche anno nella datazione del regno dei faraoni non pare praticabile. Non dimentichiamo infine che la durata del regno di Horemheb varia da 35 a 12 anni a seconda dello studioso che ha affrontato questo problema.

L’unico argomento da prendere in considerazione per conscere gli anni di regno di Horemheb è, a mio avviso, la prova archeologica della data delle giare trovate nella sua tomba.


-Kiya-
00sabato 7 novembre 2009 12:24
Non credi possa risultare strana, allora, la presenza dei detriti accumulati durante la costruzione all'interno della KV57 e l'incompiutezza dei bassorilievi, dopo 15 anni di lavoro?
Se prendiamo in esame ipogei di Sovrani che regnarono per un periodo più o meno uguale, abbiamo riscontro del fatto che 15 anni potrebbero risultare sufficienti per completare una tomba. Un esempio calzante potrebbe essere quello della KV17, la tomba di Seti I che, peraltro, ha estensione maggiore rispetto a quella di Horemheb (presenta un'area di circa 650 mq, contro i 470 della KV57). Non è perfettamente ultimata, ma almeno i rilievi lo sono.
Forse dobbiamo ritenere che Horemheb desiderasse una tomba ancora più ampia e che, nonostante la sua non più giovane età, ritenesse di avere il tempo di poterla avere?

Concordo con te, a proposito delle difficoltà che si incontrano nel voler datare i regni dei Sovrani Egizi, ragion per cui mi sono limitata a parlare di anni di regno, proprio in virtù del fatto che riscontri attendibili, in assenza di documenti ufficiali, sono dati dai riferimenti trovati nelle tombe. Riferimenti a cui mi sono affidata nel quantificare gli anni di Regno dei Sovrani citati nella mia risposta precedente. A proposito di Amenhotep III, Akhenaton e Smenkhara sono certa dell'esistenza di etichette che riportano esattamente il riferimento degli anni indicati. Lo stesso non posso dire per Tutankhamon ed Ay, per i quali dovrei rivedere i miei appunti.
La domanda da porsi a questo punto è: quanto possiamo ritenere attendibile l'attribuzione di 59 anni di regno per Horemheb rinvenuta nella tomba appartenente all'epoca di Ramesse II? Ovvero, possiamo effettivamente affermare che quella cifra sia il risultato della somma degli anni di Regno effettivi del Re con quelli dei suoi predecessori rinnegati?
Se mi affido al fatto che tale dato risulta, tutto sommato, di poco posteriore agli eventi a cui ci riferiamo, credo lo si possa ritenere attendibile. In fondo tra Horemheb e Ramesse II si contano poco meno di 20 anni ( Un anno, forse 2, di Regno di Ramesse I e 15 di Seti I ).
FrAnkh
00domenica 8 novembre 2009 14:21
In effetti, però sembrerebbe ancor più strana l’incompiutezza della tomba di Horemheb dopo 27 anni di regno…..Quanto ai detriti che si sono accumulati sul pavimento della tomba sono dovuti al crollo di parti del soffitto e dal risultato dei danni fatti dai ladri. Ayrton, lo scopritore della tomba nel 1908, la ripulì in modo piuttosto sommario (non dimentichiamo che il finanziatore degli scavi era Theodor Davis, il quale era più interessato alla scoperta della tomba in sé piuttosto che all’aspetto dello studio scientifico della medesima). Presento qui sotto l’interno delle tomba di Horemheb in una foto scattata al momento della scoperta.

Nel 2005 l’egittologo inglese Geoffrey T.Martin ottenne il permesso di ripulire la tomba tebana di Horemheb (KV 57). Comunicò i risultati di questo lavoro nel X Congresso Internazionale degli Egittologi tenuto a Rodi nel mese di maggio 2008. Ripetè la comunicazione in una magnifica conferenza tenuta presso l’Associazione degli Amici del Museo Egizio di Torino il 18 aprile di quest’anno, alla quale ho avuto il privilegio di assistere. A questo punto lascio la parola allo stesso Martin, in un riepilogo della sua lezione.

Re-excavating KV 57 (Horemheb) in the Valley of the Kings
Geoffrey T. Martin

The tomb was discovered in 1908 by THEODORE M. DAVIS and was cleared under the supervision of Edward Ayrton, the results being published in The Tombs of Harmhabi and Touatânkhamanou (1912). This volume is clearly partial. There is, for instance, no mention of pottery, and many objects are not fully published or illustrated. Some problems were unsolved until recently, including the status of the Wall Shaft inside the tomb: there was no certainty that Davis had cleared it completely. In the large undecorated chamber behind the sarcophagus hall a huge mound of debris awaited investigation. It seemed partly, at least, to consist of material deposited there by the excavators and those involved in repairing and conserving the monument at the time of the discovery and in more recent years. A tomb of such magnitude and importance clearly needed further work to ensure that all the evidence was available for a complete publication of the artefacts and an accurate section of the shaft. The sarcophagus, too, still demanded attention: skeletal material and other debris remained inside, and the lid, repaired and replaced in position after the discovery in 1908, was wrongly oriented.
The Cambridge Expedition to the Valley of the Kings was granted permission in 2005 to carry out the projects, and after three short seasons of work the monument is now entirely free of debris. The Well Shaft proved to have been excavated fully in 1908, but had then been used as a dump for material excavated further inside the tomb. Quantities of wine amphorae sherds, many with hieratic dockets, came to light, as well as a few pieces of funerary equipment such as copper shabti, baskets and hoes. Crucially, a number of the jar dockets bear year dates 13 and 14 of Horemheb, hich will prove vital in establishing the actual length of his reign, hitherto a controversial matter. (Dr. Jacobus van Djik, who has recorded and analysed this material, will report on this interesting discovery). The debris in the room behind the sarcophagus hall revealed many fragments of the original tomb equipment overlooked or rejected by the earlier excavators, including fine glass inlays from a Mehet-weret couch, a complete example of which was found in Tutankhamun’s tomb. All this new evidence, in conjunction with the objects in the Cairo Museum and elsewhere, will enable a complete study of the equipment and skeletal material to be carried out, to compare and contrast with the near-contemporary deposit from the tomb of Tutankhamun.

FrAnkh
00lunedì 9 novembre 2009 08:57

Penso che sia doveroso citare la fonte da cui ho tratto il resoconto di G.Martin sulla ripulitura (re-excavating) della KV 57.

egyptology.blogspot.com/2008/04/x-international-congress...
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