Da Tutankhaton a Tutankhamon

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-Kiya-
00mercoledì 25 novembre 2009 23:49
Il Re bambino e l'Aton
Come promesso ad ACUSinpw, propongo qui a seguire la mia personale opinione in proposito alla posizione di Tutankhamon, nei riguardi del culto di Aton.


Il mio parere in proposito abbraccia un'ipotesi che è in netto contrasto con quanto Wallis Budge affermava nel 1921, prima, cioè, che Howard Carter riportasse alla luce la tomba del giovane sovrano Egizio, scomparso prematuramente.
Budge, come altri, propone la teoria di un repentino distacco di Tutankhamon dal culto dell'Aton, quest'ultimo soppiantato immediatamente da un ritorno alla religione tradizionale, che favoriva Amon.
Ma Budge all'epoca probabilmente ignorava che Tutankhaton impiegò tre anni, dopo essere stato incoronato, a modificare il suo nome in Tutankhamon.
In base alle attuali conoscenze, sappiamo che egli aveva 8 anni al momento dell'incoronazione. Ciò significa che ne aveva 11 quando il suo nome venne modificato e Akhetaton fu definitivamente abbandonata, alla volta di Menfi o, forse, di Tebe.

Ora torniamo nel nostro tempo e prendiamo ad esempio un qualsiasi bambino di età compresa tra gli 8 e gli 11. Non possiamo affermare di trovarci al cospetto di un adulto, maturo e consapevole, ma non possiamo nemmeno negare che a quell'età sussiste un'impronta caratteriale di un certo rilievo. Predisposizioni e preferenze si sono già, almeno in parte, sviluppate e il bambino è già in grado di stabilire cosa gli aggrada e cosa no, come di scegliere quali "esempi" seguire.
Rifacciamo un passo indietro, e immaginiamo lo stesso bambino nell'antico Egitto, all'epoca di Tut. Secondo lo standard dell'epoca, questo giovane di 8 anni surclasserebbe il nostro contemporaneo.
Tutto questo per affermare che Tutankhaton ebbe l'opportunità di assorbire fino all'età di 8 anni almeno (ma potremmo affermare per 11 anni circa, senza particolare timore di cadere in errore) una realtà ben precisa, che era quella voluta da Akhenaton. Una realtà in cui indubbiamente spiccava un Credo forte e radicato, quanto meno nell'ambito della famiglia Reale e del suo entourage, di cui presumibilmente (con un'alta percentuale di credibilità) Tutankhaton faceva parte. Una realtà che continuò a circondarlo, anche dopo la morte del Re, poichè continuò a vivere nella Città dell'Orizzonte.

Alla luce di quanto detto, credo sia possibile ritenere che Tutankhaton sviluppò, a sua volta, una "predilezione" verso il culto dell'Aton. Il fatto che egli ignorasse completamente la precedente realtà, potrebbe farci ritenere che il credo di Aton fosse per lui qualcosa di innato, di scontato, per il quale era difficile immaginare alternative. E' quindi comprensibile il ritenere che avvertì un profondo legame con la religione che lo circondava.

L'undicesimo anno di vita del Re, corrispondente al suo cambio nome e quindi al suo terzo anno di Regno, corrisponde, presumibilmente anche all'anno in cui, a suo nome, fu emanato il cosiddetto Editto della Restaurazione. Il testo di tale Editto è giunto fino a noi, grazie a due stele distinte. La prima ritrovata nella cinta templare di Karnak, davanti al Terzo Pilone, rimaneggiata, o per meglio dire, usurpata da Horemheb. La seconda nel tempio di Montu, speculare e copiata fedelmente dalla prima, ma recante i cartigli originali di Horemheb. L'ultimo sovrano della XVIII dinastia non fece altro che rimarcare la paternità di un documento che probabilmente, già in principio, gli apparteneva.

Il testo della Stele rimarca la volontà precisa del Re (Tutankhamon) di ripristinare il vecchio culto. E' chiaro, e penso siamo tutti d'accordo su questo, che non è possibile ricondurre il suo contenuto alla diretta mano del giovane Sovrano, ma che piuttosto occorra ritenere che fu prodotto dal cosiddetto Consiglio di Reggenza, che agiva per suo conto. Affermare che l'Editto della Restaurazione rispecchi l'effettiva volontà di Tutankhamon potrebbe, pertanto, non risultare attendibile.

Se a questo andiamo ad aggiungere alcuni dettagli riferiti al ritrovamento della tomba del Re, l'ipotesi che Tutankhamon desiderasse continuare (e forse continuò, nel suo intimo) a restar fedele al culto della sua infanzia, potrebbe trovare un ulteriore riscontro.
Mi riferisco, nello specifico, al rinvenimento di più reperti recanti il Disco Solare, accostato ai cartigli dell'Aton, corrispondenti alla seconda versione (quella in adozione a partire dal 9° anno di regno di Akhenaton).
Tali insegne sono state rinvenute sui due troni trovati nella tomba. Ritrovamenti che già di per sè, per dinamica, danno adito a riflessione.
Il primo trono in questione è indubbiamente l'oggetto più famoso, identificativo Re, dopo la maschera d'oro. Si tratta del trono d'oro che sullo schienale lo mostra seduto di fronte alla sua Sposa, Ankhesenpaaton/Ankhesenamon, sotto i raggi dell'Aton, a sua volta corredato dai nomi della divinità. Lo stesso schienale, sulla parte frontale reca i cartigli del sovrano, con il suo nome definitivo (Tutankhamon). Ma sul retro dello stesso, compare il nome di nascita, Tutankhaton, come anche sui braccioli.
Il secondo trono è quello definito "Cerimoniale", caratterizzato dalla rifinitura a pelle di leopardo, incastonata in oro. Anche in questo caso, sulla fascia posta nella parte alta dello schienale, accanto all'avvoltoio con le ali spiegate, su ambo le parti, possiamo riscontrare il nome di nascita del Re, ancora Tutankhaton. Sopra la fascia qui indicata, in cima allo schienale compare nuovamente il Disco Solare, questa volta privo di raggi e manine, ma recante i cartigli di Aton nella seconda versione.

Ciò che rende ulteriormente interessate tutto ciò sta nell'ubicazione di entrambe i reperti qui descritti. Nonostante la loro bellezza, nonchè l'importanza rivestita (si tratta di troni!), questi furono posizionati l'uno nell'Anticamera, opportunamente "nascosto" sotto il letto raffigurante la Dea Thoeris e coperto malamente con un drappo di lino; l'altro nell'Annesso, accatastato ad altri oggetti.

La conclusione che se ne può trarre è che tali oggetti non dovessero, evidentemente, rientrare nel corredo ufficiale del Re, ma che vi furono posti per rispondere a un preciso desiderio dello stesso di averli con sé, o a quanto venne, presumibilmente, interpretato come tale.
roberta.maat
00giovedì 26 novembre 2009 00:30

..........Ciò che rende ulteriormente interessate tutto ciò sta nell'ubicazione di entrambe i reperti qui descritti. Nonostante la loro bellezza, nonchè l'importanza rivestita (si tratta di troni!), questi furono posizionati l'uno nell'Anticamera, opportunamente "nascosto" sotto il letto raffigurante la Dea Thoeris e coperto malamente con un drappo di lino; l'altro nell'Annesso, accatastato ad altri oggetti.

La conclusione che se ne può trarre è che tali oggetti non dovessero, evidentemente, rientrare nel corredo ufficiale del Re, ma che vi furono posti per rispondere a un preciso desiderio dello stesso di averli con sé, o a quanto venne, presumibilmente, interpretato come tale.



Secondo me quei troni erano oggetti personali, sebbene di grande importanza erano comunque oggetti che gli appartennero ma non erano i troni in uso nell'esercizio della sua regalità.
Non avendo mai trovato un'altra tomba di re intatta non ci è dato sapere se i troni accompagnassero il sovrano defunto o restassero appannaggio del successore.
Forse il trono, come le corone, non seguiva il re e nel caso di Tut noi abbiamo trovato le sue "poltrone", testimonianza dell'evoluzione religiosa.
Non credo che il cerimoniale potesse prevedere un re il cui nome contiene Amon assiso su di un trono recante il nome di Aton pertanto sono portata a pensare che dal suo undicesimo compleanno, al cambio di nome si aggiunse il cambio dei troni e non non li vedremo mai.

-Kiya-
00giovedì 26 novembre 2009 00:38
Sottolineando che si tratta di troni (al plurale), non intendevo dire che si trattasse di quello "ufficialmente" riconosciuto al Sovrano d'Egitto, ma piuttosto di troni che il Re utilizzava abitualmente, all'interno del suo Palazzo, nella vita privata.
Il che rende, se vogliamo, ancora più profondo l'eventuale attaccamento al Culto che circondò la sua infanzia.
Quelle "sedie" sono certamente di fattura Amarniana, che il Re volle portare con sè al momento del trasferimento della Corte, coincidente con l'abbandono di Amarna. E li conservò fino alla sua morte, portandoli con sé come si faceva con gli oggetti più importanti e preziosi (non necessariamente inteso da un punto di vista materiale).

Aggiungo inoltre, che il pettorale riproducente la Dea Nut (anche questo parte del corredo di Tutankhamon) presenta un Cartiglio rimaneggiato.
Gli studiosi ipotizzano che quest'oggetto appartenesse ad Amenhotep IV/Akhenaton, precisamente agli anni di regno tebani, precedenti al trasferimento.
roberta.maat
00giovedì 26 novembre 2009 00:55
Credo che la pensiamo allo stesso modo.......Tut restò sempre, nella sua breve vita, legato al culto dell'Aton, i cambiamenti avvennero suo malgrado e la restaurazione fu la naturale conseguenza della fine di un epoca e di abili manovre.
-francis-
00giovedì 26 novembre 2009 16:25
Quando salì al trono Tut era troppo giovane per prendere decisioni così importanti. Il famoso Consiglio di Reggenza governò a nome suo per parecchi anni.
Il fatto che volle portarsi a Tebe i troni tipicamente amarniani può essere indice di amore filiale. Forse non lo ha fatto subito, ma quando iniziò a ragionare con la propria testa.
E' perciò plausibile che i troni non fossero all'inizio costruiti per lui, ma per chi lo ha preceduto nel regno.
Chissà che questa non sia una prova che Akhenaten fosse il padre?
ACUSinpw
00giovedì 26 novembre 2009 23:18
Grazie Kiya per l'approfondimento. Mi trovi molto d'accordo.
Hotepibre
00venerdì 27 novembre 2009 00:24
Francis, più sopra, ha espresso il dubbio che i due troni potessero non appartenere a Tut; in realtà un piccolo particolare dimostra che erano davvero del bambino. Uno dei troni infatti (se non entrambi) presenta sotto le zampe leonine dei rialzi che sono stati aggiunti in un secondo momento quasi che si trattase di una "sedia" nata per un bambino e poi adattata alla nuova altezza del "piccolo".
Concordo pienamente con quel che ha scritto Kiya nel suo post iniziale (e Kiya sa benissimo che su certi argomenti ho abbondantemente scritto). Il "bambino" Tutankhaton nasce avendo Aton quale divinità tutelare, sa ben poco, o forse niente, di un altro Dio di nome Amon preesistente e viene affidato immediatamente ad un Consiglio di reggenza (mi pare composto da Maya, sovrintendete della Valle, Ay ed Horemhab).

Diventa, inutile negarlo, una sorta di marionetta nelle mani del Consiglio stesso che sta curando la restaurazione degli antichi culti, ma è pur sempre il Re e chissà che la sua figura non avesse uno scopo ben preciso, ovvero essere proprio l'elemento di transizione tra l'eresia atoniana e la restaurazione amoniana.

Si ritiene che, ad una certa età possa consapevolmente aver scelto la "nuova" religione cambiando, peraltro, il suo nome. Io sono convinto che anche questo cambiamento, invece, sia stato ragionato dall'entourage che aveva avuto bisgono, come era ovvio, di tempo per ripristinare le antiche usanze.
FrAnkh
00venerdì 27 novembre 2009 00:50

Circa il trono di Tutankhamon, mi sono sempre chiesto come mai è stato possibile che chi ha cambiato il nome del re bambino sullo schienale ( e i segni dell’intervento si vedono abbastanza bene) non lo abbia fatto anche sui braccioli.

Passi se il cambiamento non è stato fatto nella parte posteriore dello schienale, dove difficilmente poteva essere visto, ma lasciare il nome originale (Tutankhaton) sui braccioli proprio non me lo so spiegare [SM=x822741] !
Hotepibre
00venerdì 27 novembre 2009 01:20
Escludendo l'ipotesi della "dimenticanza", nel campo delle ipotesi non dimostrabili, potrebbe essersi trattato di un "capriccio" infantile?
Il "piccolo" era abituato a vedere il suo nome scritto in un certo modo e non volle che fosse cambiato (diverso era per la parte posteriore dello schienale che non era costantemente sotto i suoi occhi).

Sotto un profilo più propriamente socio-politico potrebbe invece essersi trattato di un passo intermedio tra la vecchia e la nuova religione. Del resto, e prego Frankh di correggermi se sbaglio, il passaggio da Aton ad Amon non fu così repentino ed immediato e non sarebbe da escludere che la convivenza dei due nomi servisse a dare una sorta di "contentino" ai seguaci del vecchio Dio amarniano in previsione, magari, della definitiva sostituzione resasi poi inutile per la morte del ragazzo.

Come ulteriore ipotesi si potrebbe portare, inoltre, il fatto che la morte sia sopraggiunta improvvisa prima che le operazioni di sostituzioni potessero aver luogo.
Merytaton62
00venerdì 27 novembre 2009 06:03
Quante cose che non sapevo!
Credo che il fatto che il trono mostri segni di "adattamento" alla nuova statura del re-bambino deponga a favore dell'ipotesi che sia stato costruito apposta per lui. Più difficile da spiegare la permanenza del nome di Akhenaton sui braccioli...l'ipotesi del "contentino" ai seguaci dell'Aton è plausibile, sebbene un po' cervellotica.
All'eventualità che lo splendico trono fosse un oggetto di uso personale e non ufficiale ,effettivamente, non avevo mai pensato...
-francis-
00venerdì 27 novembre 2009 10:06
E' vero che il trono sembra avere un rialzo, e così lo definiì Carter, ma ho notato che lo stesso rialzo è in tutti gli altri arredi. A me sembra invece un motivo ornamentale...
Hotepibre
00venerdì 27 novembre 2009 10:52
Re:
Merytaton62, 27/11/2009 6.03:


...l'ipotesi del "contentino" ai seguaci dell'Aton è plausibile, sebbene un po' cervellotica.
All'eventualità che lo splendico trono fosse un oggetto di uso personale e non ufficiale ,effettivamente, non avevo mai pensato...



Nan parlerei di ipotesi cervellotica... prova ad immaginare i seguaci di una divinità che vedono il nome del proprio Dio improvvisamente cancellato e sostituito. Nel corso della storia per molto meno si sono scatenate guerre civili ed era probabilmente proprio quello che il Consiglio di Reggenza cercava di evitare.

Forse la stessa scelta del giovane Tutankhaton rientra in una analisi socio-politica di questo tipo. Un Re "adulto", già formato politicamente e religiosamente nel culto di Amon e degli Dei molteplici, sarebbe stato un "trauma" troppo violento da subire per una società che, con l'eresia amarniana, aveva già visto vacillare il concetto stesso di Maat.
Bisognava riportare in equilibrio i piatti della bilancia e non lo si poteva fare in maniera traumatica, ne' con la scelta di un Re, ne', forse, con la "semplcie" sostituzione di un nome su un trono.

Resta, tuttavia, la spiegazione più semplice: quella "sedia" era destinata ad un bambino e forse, con l'andar del tempo, era insufficiente per un adulto sia dal punto di vista delle dimensoini che del simbolismo ad essa legato.
Forse era anche stata messa in disparte, nella "soffitta" di casa, e tirata fuori solo come suppellettile funeraria, magari perchè particolarmente cara al defunto.

Del resto la mia teoria sulle suppellettili funerarie, in genere, è che nelle tombe finissero gli oggetti cari al defunto (a patto che non piacessero a qualcun altro della famiglia reale, si intende), ma anche, e scusate se può sembrare irriverente, tutto il ciarpame che giaceva in soffitta e di cui ci si voleva liberare. [SM=x822709]
FrAnkh
00venerdì 27 novembre 2009 21:32
Oddìo….chiamare ‘ciarpame’ il trono di Tutankhamon mi pare forse un po’ eccessivo…. [SM=x822734] E anche tutto quel po’ po’ di roba che è stata trovata nella sua tomba….

Comunque io penso che Tutankhamon durante il suo regno avesse ben poca voce in capitolo. Insomma, probabilmente era uno strumento nelle mani del cosiddetto Consiglio di Reggenza. Che a Tebe, verosimilmente, era formato da sacerdoti di Amon. Anche se in vita Tutankhamon era il re d’Egitto, sicuramente non aveva alcun potere, e non parve vero al Consiglio di Reggenza di avere per le mani un bambino cui potevano comodamente far fare tutto quello che volevano. E la Stele della Restaurazione ne è la prova lampante.
-Kiya-
00venerdì 27 novembre 2009 22:19
Nell'Editto della Restaurazione si legge:

"....Egli [Tutankhamon] ha immesso (in servizio) preti e profeti figli di uomini conosciuti delle loro città, figli di persone famose delle quali è stimato il nome.
Egli ha aumentato le loro dotazioni con oro, argento, bronzo e rame senza limiti [...] egli ha riempito le loro case con schiave e schiavi frutto dei bottini di Sua Maestà....
"

il che lascia presupporre che il Clero, precedentemente destituito, tornò in auge con sacerdoti nuovi, presumibilmente giovani leve. E, altrettanto presumibilmente, controllabili e gestibili dai membri del Consiglio di Reggenza.
Secondo me, quindi, quest'ultimo non era formato dai sacerdoti di Amon, piuttosto subordinati ad esso quanto, o più, dello stesso Re.
Hotepibre
00venerdì 27 novembre 2009 23:03
Re:
FrAnkh, 27/11/2009 21.32:


1. Oddìo….chiamare ‘ciarpame’ il trono di Tutankhamon mi pare forse un po’ eccessivo…. [SM=x822734] E anche tutto quel po’ po’ di roba che è stata trovata nella sua tomba….

2. Comunque io penso che Tutankhamon durante il suo regno avesse ben poca voce in capitolo. Insomma, probabilmente era uno strumento nelle mani del cosiddetto Consiglio di Reggenza. Che a Tebe, verosimilmente, era formato da sacerdoti di Amon.

3. Anche se in vita Tutankhamon era il re d’Egitto, sicuramente non aveva alcun potere, e non parve vero al Consiglio di Reggenza di avere per le mani un bambino cui potevano comodamente far fare tutto quello che volevano. E la Stele della Restaurazione ne è la prova lampante.



1. [SM=x822723] ...vorrei avere un decimo di quel ciarpame a casa mia... ovvio che tu abbia ragione, il concetto che volevo esprimere (non riferito esclusivamente al corredo ed alla tomba di Tut) era che non credo venissero portate nelle tombe davvero tutti gli oggetti più belli e preziosi (voi chiudereste per sempre in una tomba un dipinto di Caravaggio che è sempre stato a casa vostra solo perchè era caro ... ad un vostro caro?).
Forse nelle tombe venivano rinchiusi gli oggetti cui il defunto era più affezionato, ma non necessariamente i più belli ed i più preziosi e, tanto per fare un paragone con il nostro tempo, ecco che forse quello poteva essere il momento anche per liberarsi del suddetto "ciarpame".

Da qui a ritenere il trono di Tut ciarpame il passo direi che è mooooooolto lungo [SM=x822714] ;

2. e 3. non posso che concordare; il "ragazzo era certamente una marionetta nelle mani del Consiglio di Reggenza che, tuttavia, è da ammirare per la politica "attendista" che ha saputo perseguire: non "tutto e subito", come sarebbe stato più facile e come, forse, avrebbe voluto lo stesso popolo, ma "tutto gradatamente" perchè venisse stemperata una situazione politco-sociale di certo esplosiva;

Quanto alla stele della Restaurazione, non dimentichiamo che se pure la divinità "prevalente" citata è Amon, di fatto fa riferimento, in maniera più estesa, ai "templi degli Dei" e quindi il riferimento ai "nuovi" sacerdoti non doveva necessariamente essere indirizzato ai preti del Nascosto.

Purtuttavia, se è vero che Akhenaton aveva chiuso i templi di Amon e disperso il suo clero, o se quel clero si era disperso da solo per timore di rappresaglie, o forse solo per allontanarsi dall'eresia, è chiaro che un eventuale ritorno, a restaurazione iniziata, poteva ben essere inptepretato come una sorta di "rinascita" del clero stesso e, in tal senso, i "Profeti" ed i "preti" amoniani potevano "aulicamente" essere considerati "uomini nuovi" senza necessariamente esserlo anagraficamente.
NEFERNEFERURE
00venerdì 27 novembre 2009 23:12
Ipotesi per ipotesi
Sappiamo che è venuta a cadere da tempo la teoria dell'assassinio di Tut, però.....IPOTESI PER IPOTESI
se questo bambino cresciuto nell'aton poteva essere manovrato dal Consiglio di Reggenza, chi ci dice
che una volta fatto uomo non abbia avuto una presa di coscienza e non intendesse liberarsi da questo
controllo? e magari restaurare il culto in cui era nato? e per questo eliminato?? [SM=x822741]



[SM=g1621242]
-Kiya-
00venerdì 27 novembre 2009 23:26
Mi permetto di insistere. Il testo è decisamente chiaro nell'affermare che l'incarico fu assegnato ai "figli di uomini conosciuti delle loro città, figli di persone famose delle quali è stimato il nome. "

Aggiungo un altro dettaglio, che riveste una certa importanza in termini generali: nel testo viene riferito che al momento della stesura, Tutankhamon si trovava nel Palazzo di Aakheperkara (Thutmose I). Questo dettaglio lascia supporre, quindi, che il testo fu redatto da Menfi (Murnane, almeno, è di questo parere). Ciò potrebbe avvalorare l'ipotesi che il testo della "Restaurazione" fu il "lasciapassare" utilizzato dal Consiglio di Reggenza per rientrare a Tebe.
roberta.maat
00venerdì 27 novembre 2009 23:48
Un faraone bambino, un adolescente che secondo me nelle stanze del potere aveva poco accesso e forse neanche tanta voglia di accedervi, un consiglio di reggenza forte e un Clero risorto ......probabilmente una gran fretta di dimenticare ed ecco che tutto quello che per noi oggi è la meraviglia delle meraviglie viene sepolto sotto la sabbia.
Sarò un caso che proprio quella tomba rimase intatta ? Neanche i saccheggiatori di professione ne fecero l'oggetto della loro attenzione, forse vi entrarono solo ladruncoli subito smascherati e cancellati anche loro.
Quei troni "indecisi" nelle decorazioni e tutti quegli oggetti appartenuti ad altre persone della corte la dicono lunga sulla confusione di quei nove anni di regno. Inoltre non abbiamo un termine di paragone certo sulle sepolture reali fino a quando non ne troveranno un'altra inviolata.
Io penso,come molti di voi, che la religione dell'Aton non fu mai abbandonata da Tut e che eliminarlo fisicamente quando smise di essere bambino fu la soluzione.
NEFERNEFERURE
00domenica 29 novembre 2009 22:47
Siamo sulla stessa linea cara Roby, ovviamente con me sfondi una porta aperta ;D [SM=g999105] [SM=x822750]




[SM=g1621242]



-Kiya-
00giovedì 31 dicembre 2009 22:14
Torno a riaprire l'argomento relativo al trono d'oro, per sottoporvi un dettaglio che fino ad ora era sfuggito anche a me e che potrebbe confermare che il prezioso reperto sia stato adattato, e non costruito, appositamente per Tut.

Vorrei attirare la vostra attenzione sul capo della Regina.

Giudicate voi stessi, dall'immagine che posto a seguire (notate i contorni della testae alla base del collo):

-francis-
00venerdì 1 gennaio 2010 11:01
Pensi che la testa sia stata sostituita e che prima ce ne fosse un'altra? Magari di Nefertiti?
roberta.maat
00venerdì 1 gennaio 2010 12:28
Se diamo avvio alle congetture, tutto è possibile e perchè non pensare a Meritaton ? Questo trono è sotto gli occhi di tutti dal 1922..........potrebbe riservare qualche sorpresa ? Sinceramente non ci credo.
Che fosse una "poltrona" di Nefertiti in origine, non si può escudere ma allora perchè non di Kiya (nome corto e facile da cancellare) ?
Sulla stele della restaurazione c'è da riflettere e certamente anche su questo trono o su qualsiasi altro oggetto proveniente da quella assurda sepoltura.
-Kiya-
00venerdì 1 gennaio 2010 14:56
La testa della Regina, quella che vediamo oggi, è stata sovrapposta ad una precedente, coperta con la lamina d'oro. Non so dire chi potesse essere: Nefertiti? Meritaton? Kiya non credo.

Credo che nel caso del trono, parlare di semplici congetture sia limitativo, nel senso che i rimaneggiamenti sono più che evidenti, come anche è palese il fatto che il reperto sia stato costruito ad Akhetaton (lo provano le insegne dell'Aton).

Merytaton62
00venerdì 1 gennaio 2010 15:16
A me pare di ravvisare, invece, una notevole somiglianza con un'effigie comunemente ritenuta di Kiya. La "nostra" Kiya saprà sicuramente a quale immagine mi riferisco...secondo alcuni sarebbe stata, in un secondo momento, adattata a Meritaton. Per la cronaca tale reperto era presente pure nella mostra torinese "Akhenaton, il faraone del sole.
Se però, si tiene conto del fatto che l'arte egizia tende alla stilizzazione, tale somiglinza potrebbe voler dire ben poco.

Sarebbe abbastanza plausibile che Kiya fosse stata ritratta accanto al suo sposo...resta da chiarire se il vistoso copricapo della figura femminile sia compatibile con quella di una moglie "secondaria"...da qualche parte, infatti, ho letto che non abbiamo raffiguarzioni di Kiya con qualcosa che somigli ad una corona.
roberta.maat
00venerdì 1 gennaio 2010 15:28
Ho usato la parola congetture riferendomi precisamente alla serie di ragionamenti che possiamo fare intorno a quel trono proprio per via degli evidentissimi rimaneggiamenti e sono altresì convinta che ogni parere espresso in proposito deriva dall'aver attentamente considerato più di un particolare prendendo spunto da tutte le testimonianze di cui si dispone.
Mi spiego.......se dico Kiya seguo un pensiero, se dico Nefertiti elaboro un altro pensiero e se dico Meritaton ragiono su un altro ancora.
Ripetendo una battuta felicissima di Kiya Maria........ Benvenuti in Akhetaton !
-Kiya-
00venerdì 1 gennaio 2010 15:32
Nessuna corona per Kiya, solo e sempre la parrucca di foggia nubiana.

Se avessimo certezza che il sovrano raffigurato potesse essere Akhenaton, allora si potrebbe ipotizzare trattarsi di Kiya, tenuto conto che il trono potrebbe risalire a un'epoca posteriore al 12° anno. I nomi dell'Aton sono infatti quelli relativi alla titolatura definitiva, ovvero la seconda, comparsa a partire dal 9° anno.
La testa del re, però, al contrario di quella della regina, non presenta segni di rimaneggiamento. O è stato fatto un lavoro di precisione millimetrica, oppure la stessa non è stata toccata.
Nella seconda ipotesi, piuttosto che di Akhenaton, potrebbe trattarsi di Smenkhkara, la cui consorte fu Meritaton.
roberta.maat
00mercoledì 6 gennaio 2010 00:08
E' vero, mai corone, ma forse l'Ureo sì !
Nell'ipoteri che il sovrano sia Akhenaton, non è anche plausibile che si possa trattare di Meritaton ?
lei fu "signora della casa" quando suo padre era ancora in vita.
Wotan.Guido
00giovedì 7 gennaio 2010 21:33
Cara Kiya,
ho letto con grande interesse e piacere la discussione. Ho provato a guardare con attenzione la foto che hai pubblicato, ma non riesco a capire cosa ci sia di particolare da osservare. Aspetto da te la soluzione.
Grazie.
PS: lunedì 18 parto co Raed alla volta dell'Egitto e anche questo è merito tuo
Un abbraccio
Guido
Hotepibre
00giovedì 7 gennaio 2010 23:47
...nella foto proposta da Kiya, in effetti, all'altezza della nuca, si nota una ribattitura della lamina d'oro, come se fosse stata aggiunta successivamente per modificare una immagine preesistente.
Potrebbe trattarsi di una "semplice" riparazione dello schienale, ma anche (come sembra suggerire la nostra Kiya) un adattamento della testa ad una differente acconciatura.
Una cosa del genere si osserva, effettivamente, anche in un rilievo parietale in cui ad una "parrucca" più prominente (proprio sulla nuca) è stata sovrapposta, scalpellando il rilievo sottostante, una diversa "pettinatura".
roberta.maat
00giovedì 7 gennaio 2010 23:56
I rimaneggiamenti di questo trono, dunque, riguarderebbero la testa della regina ed il nome di Tut semplicemente per la forma del nome.
E' impensabile che il trono/poltrona fosse appartenuto a predecessori perchè nessuno può immaginare di sostituire un nome precedente in due modi diversi, dunque deduco che il trono è di Tut; decorato in nome di Amon o di Aton non può essere "di seconda mano".
Con questa premessa la regina non puù che essere Anches, però la correzione della nuca e forse della parrucca alimenta il dubbio.
Meritaton era dolicocefala ......ma un suo ritratto sarebbe giustificato solo se in origine fosse stata sorella/tutrice/coreggente, In questo caso Tut è effigiato troppo adulto.
Kiya, esclusa perchè era già scomparsa da tempo quando Tut era adolescente e una parrucca nubiana non può fare testimonianza.
Neferirtiti, già sparita anche lei e comunque la linea della testa corretta non rammenta la sue iconografie.
In conclusione, o si dimostra che il trono non è di Tut oppure nessuna tesi è accettabile se non quella della sua unica moglie conosciuta.
Per quanto riguarda i rialzi delle zampe ritengo che siano decorativi perchè anche in questo caso l'immagine del re, non ritoccata, suggerisce una età adeguata ad una statura normale.
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