Cosmogonia eliopolitana

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roberta.maat
00lunedì 21 dicembre 2009 19:54
Il suo nome è Pesedjet 'at, la grande enneade. Fu la più antica e diffusa cosmogonia che fu elaborata ad Eliopoli nei pressi della capitale Menfi.
Sulla base di questa fu elaborata anche una Pesedjet sheryt, piccola enneade, per sopperire alla necessità di organizzare il Pantheon intorno alla figura centrale di Atum includendo le divinità più importanti del paese. Horo con i suoi quattro figli che rappresentava il collegamento con l'enneade maggiore attraverso Osiride. A queste si aggiungevano Thot, Maat, Ptha e Anubi.
M22N35
W24

nwn- nun

roberta.maat
00lunedì 21 dicembre 2009 21:47
L'albero genealogico della enneade eliopolitana è poco visibile, ma non posso ingrandire, scusatemi !
-Kiya-
00lunedì 21 dicembre 2009 22:46
Anche tentando di ingrandire l'immagine, purtroppo risulta sgranata poichè è l'originale ad essere di dimensioni e di risoluzione ridotta.

Aggiungo, per restare in tema, che della Grande e della Piccola Enneade riporta anche il cosiddetto "Papiro di Torino", ovvero il Canone Reale, che rimanda ad esse con riferimento ai primi Sovrani d'Egitto., a voler significare che dalla Grande Enneade ebbe origine la Piccola, per tramite della forza generatrice della prima.
Spesso accadde, lungo il corso della storia Egizia, che i Nove di Eliopoli fossero considerati come un'unità e non come entità distinte. A conferma di ciò, riporto uno splendido verso che adorna il sarcofago di petamon, conservato presso il Museo del Cairo, sul quale si legge:

"Sono l’ Uno che si trasforma in Due, sono il Due che si trasforma in Quattro, sono il Quattro che si trasforma in Otto e dopo ciò sono l’ Uno"

Sostanzialmente tutto ha origine da Atum e ad Atum riconduce.
FrAnkh
00martedì 22 dicembre 2009 00:08

Proviamo così.
roberta.maat
00martedì 22 dicembre 2009 00:59
Così è perfetto ! In cima alla piramide c'è il Nun.
Themistoklis
00martedì 22 dicembre 2009 01:38
Il concetto dell'uno che diventa due per diventare quattro e poi otto e alla fine tornare uno mi ricorda quel passo biblico che dice: , anche Dio è trino ma unico e ogni sua forma è una parte che completa l'intero vivendo comunque una realtà personale e una funzione distinta. Come per il cristinesimo questo pensiero profondo dice, in maniera chiara, dire che tutto quello che c'è è partito da un punto e a quello prima o poi deve tornare e questo dovrebbe far riflettere l'uomo... Non voglio fare paragoni sia chiaro, ma questo è un aspetto fantastico del credo egizio, avevano una capacità e una spiritualità superiore a tutte le altre religioni del loro tempo... Vedevano oltre quello che appare. Le divinità egizie sono uniche perchè vivono ed interagiscono con l'uomo amandolo come una creatura fatta di anima, spirito e corpo...
Spero di non aver detto assurdità e in quel caso mi scuso in anticipo...
Grazie per l'ingrandimento, l'albero così definito rende bene l'idea...
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