Coni funerari

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roberta.maat
00venerdì 4 febbraio 2011 22:31
Cosa sono i coni funnerari ?
Leggenduo oggi il diario di scavo del pcrof. Tiradritti, ho incontlrato la frase "diversi coni funerarai".
Qualcuno mi spiega la funzione, l'uso ed il significato rituale-se c'è- di questi oggetti ? [SM=x822754]
pizia.
00sabato 5 febbraio 2011 23:18
Ne sono stati trovati in molte tombe, ho letto in proposito qualche ipotesi che li metteva in relazione con le forme coniche del pane, molto usate in Egitto.
Ora non ricordo se ne parlava il Kemp oppure il catalogo della mostra Egitto mai visto, appena possibile vado a cercare le fonti, così ti potrò dire qualcosa di più preciso.
-Kiya-
00mercoledì 9 febbraio 2011 00:50
I cosiddetti “coni funerari”
Con questa definizione ci si riferisce abitualmente a piccoli oggetti d’argilla (che si presentano con lunghezze comprese tra gli 8 e i 30 cm) a base piatta, rinvenuti nelle necropoli Egiziane.
Occorre però fin da subito riferire che il nome attribuitogli già dai primi Egittologi potrebbe trarre parzialmente in inganno. Budge, ad esempio, sosteneva che questi elementi non si presentano necessariamente sotto forma di cono, ma possono avere svariate forme: rettangolare, piatta, in foggia di cuneo o anche di campana. Alcuni hanno rivelato essere a corpo cavo. Inoltre, c'è chi ritiene che non siano nati con funzione funeraria, come invece altri sarebbero propensi a credere.

Esemplari rinvenuti nei siti di Buto, Balat ed Elefantina vanno fatti risalire all’intervallo di tempo compreso tra il Protodinastico e l’Antico Regno. A quell’epoca erano apparentemente utilizzati come decorazioni architettoniche. Alla stessa epoca appartengono oggetti del tutto simili rinvenuti in Mesopotamia, il che suggerirebbe una qualche influenza Mesopotamica sulla primeva architettura Egizia.
Queste antiche decorazioni potrebbero, dunque, essere gli antenati dei “coni funerari”, sebbene non sia possibile affermarlo con assoluta certezza. Si suppone che, per naturale evoluzione, trovarono successivamente applicazione nelle tombe, a partire dall’XI Dinastia del Medio Regno, prevalentemente nell’area Tebana. Restarono diffusamente in uso fino all’Epoca Tarda.

I "coni" erano compresi nella muratura, sul bordo superiore della facciata della tomba, o nella piramide che faceva parte del complesso funerario, in modo che la loro base restasse a vista. Dapprincipio, tuttavia, sulla stessa non compariva alcuna iscrizione. Soltanto in seguito, durante il Nuovo Regno, vennero inscritti con formule funerarie contenenti il nome del defunto e/o dei suoi congiunti, i suoi titoli, a volte con una sua breve biografia o un epitaffio o anche semplicemente i soli riferimenti.




"Coni" rinvenuti nella Tomba Tebana TT333




L’ampia diffusione dei "coni" ci ha consentito di entrare in possesso di numerosi esemplari. Molti di questi risalgono al Nuovo Regno, specie alla XVIII Dinastia. Sono circa 400 e per buona parte di essi non conosciamo ancora l’originale collocazione. Un dettaglio che suggerisce quanto ancora resti da scoprire nei siti di Tebe Ovest. Altri provengono da più a sud, dalla Nubia, ma stranamente possediamo un solo esemplare rinvenuto a Deir el Medina.

Fin dagli albori dell’Egittologia, molti sono stati gli studiosi che si sono interessati ai “coni funerari”, nel tentativo di interpretare le svariate funzioni che suggeriscono le dimensioni, le forme e i colori che li caratterizzano. I più grandi sono quelli risalenti ai periodi più remoti, mentre quelli adottati a partire dal Nuovo Regno, di dimensioni più contenute, erano, in origine, resi vivaci da pigmenti blu, bianchi e rossi di cui oggi si conserva soltanto qualche traccia.
Studi specifici condotti su circa 600 esemplari lascerebbero supporre che possano avere una qualche connotazione con gli ufficiali di alto rango, ma allo stato attuale non ci è consentito confermare o confutare questa associazione.

Per un lungo periodo di tempo si è data particolare rilevanza soltanto alla base inscritta. Una preferenza che ha indotto gli studiosi del XIX secolo persino a tagliarli, letteralmente, eliminando pressocchè l’intero corpo e conservando soltanto la parte finale.



"Coni" di Montuemhat - 650 a.C.
Due degli esemplari esposti sono stati visibilmente privati della loro parte superiore



Borchardt, Ricke e altri Egittologi, che ebbero occasione di osservarne alcuni esemplari in situ, avanzarono l’ipotesi che fosse la loro forma a suggerirne l’ubicazione, in qualità di fregi architettonici. Ritrovamenti avvenuti successivamente potrebbero effettivamente confermare la loro intuizione.
"Coni funerari" appaiono sotto forma di rappresentazione nei rilievi tombali, laddove l’artista ha inteso riprodurre la vista esterna di una tomba intatta. Questo ne farebbe elementi costitutivi di una complessa architettura, che quindi occorrerebbe assemblare con altri elementi di differente natura, attualmente sparsi per tutto il mondo, sì da poter ottenere la struttura architettonica nella sua interezza e da completarne l’originale significato con una certezza meno approssimativa.

Come già anticipato, questa funzione non è la sola che gli è stata attribuita. Alcuni Egittologi, ad esempio Maspero, identificano i "coni funerari" con i pani d’offerta necessari per il sostentamento del ka. Altri vi riconoscono un simbolo del culto solare e quindi di rinascita, ovvero degli oggetti puramente devozionali. Altri ancora li identificano con dei sigilli simbolici, con funzione protettiva. La teoria più accreditata, ancora ai giorni nostri, è tuttavia quella che attribuisce ai "coni" il compito di identificare con precisione e proteggere colui che è proprietario della tomba.




Testi consultati:
- Gods of the Egyptians, E. A. Wallis Budge
- Oxford History of Ancient Egypt, Ian Shaw
- The archeological analysis of inscribed Egyptian funeral cones, Donal P. Ryan (articolo)
miriam maltese
00mercoledì 9 febbraio 2011 19:03
Grazie kiya per queste preziose informazioni. Confesso che non conoscevo l'esistenza dei coni funerari.
-Kiya-
00mercoledì 9 febbraio 2011 21:44
Grazie a te, Miriam e a tutti coloro che leggono. E' il vostro interesse ad alimentare il mio desiderio di condividere ;)
roberta.maat
00giovedì 10 febbraio 2011 01:19
Kiya ti ringrazio molto per la cura che hai dedicato in questa ricerca e voglio esprimerti la mia ammirazione per l'instancabile dedizione che mostri verso chi, come me, tenta di avvicinarsi di più a questa materia di studio sconfinata.

Per tornare ai "coni funerari", praticamente chi se ne è occupato ha attribuito i significati più disparati e un pò scherzando mi viene da dire una frase nota (già usata in altro ambito egizio) e cioè......." di certo si sa solo che esistono".
[SM=x822746]
-Kiya-
00giovedì 10 febbraio 2011 09:05
Grazie a te, Roby, poichè con la tua richiesta ho avuto modo di soddisfare anche una mia curiosità ;)

-francis-
00giovedì 10 febbraio 2011 11:36
Anche se non aggiungo nulla di nuovo alla discussione, riporto quanto scrive Edda Bresciani nel suo L’Antico Egitto.

“Oggetti di terracotta di forma usualmente conica ritrovati presso tombe. La funzione di questi particolari reperti non è stata ancora del tutto chiarita. La maggior parte degli studiosi li considera elementi architettonici, sulla base delle testimonianze di archeologi dell’800 (A. Rhind, H.E. Winlock) che ne registrarono la presenza sulla facciata di alcune tombe.
L. Borchardt, il primo studioso che ha analizzato a fondo la questione (1934) estende la stessa funzione anche ai coni decorati con base quadrangolare, che secondo la sua testimonianza ornavano gli spigoli delle facciate in mattoni crudi delle tombe tebane. Una più antica interpretazione considerava invece i coni offerte funerarie che avrebbero simboleggiato i pani conici raffigurati dal geroglifico.
Questa ipotesi (B. Beuyère) sarebbe confermata dal ritrovamento di coni (alcuni conficcati con la punta nel terreno) nelle corti delle tombe, luoghi deputati alla presentazione delle offerte.
I coni con base quadrangolare rappresenterebbero, secondo questa ipotesi, pezzi di carne. Ognuna delle due teorie ha basi di fondamento: è probabile che inizialmente i coni funerari simboleggiassero le offerte funerarie e che in seguito, senza perdere questo significato, fossero utilizzati anche come elementi decorativi nell’architettura funeraria.
Una teoria più recente (Eggebrecht, 1977) vede nei coni immagini dei raggi solari, che portano luce e vita all’interno della tomba.
Quasi tutti i coni funerari oggi noti provengono daTebe e sono limitati a tre periodi cronologici: coni privi di iscrizione (anepigrafici) delle dinastie XI-XII (ca 2137-1797 a.C.); coni delle dinastie XIX-XX (1292-1069 a.C.) che recano impressi sulla base circolare geroglifici e/o motivi religiosi; coni simili ai precedenti, provenienti da sepolture delle dinastie XXV-XXVI (727-525 a.C.). XI, XII (2137-1797 a.C.)”.
-francis-
00giovedì 10 febbraio 2011 11:37
Re:
-Kiya-, 10/02/2011 9.05:

Grazie a te, Roby, poichè con la tua richiesta ho avuto modo di soddisfare anche una mia curiosità ;)




Mi associo al ringraziamento di Maria.


-Kiya-
00giovedì 10 febbraio 2011 13:37
Grazie per il tuo contributo, Franca ;)
emilioraffaele
00giovedì 10 febbraio 2011 18:42

Bello l’argomento, mi affascina, ma vorrei fare una domanda difficile, sperando di non dare l’impressione di voler complicare la discussione.

 

Alan Gardiner (pagg. 213/214 del libro La Civiltà Egizia), parla di quattro mattoni magici ritrovati nella tomba di Biban el Muluk, dove era collocato il sarcofago “di seconda mano” contenente le presunte spoglie di Akhenaton.

 

Rimaniamo ai mattoni magici; il Gardiner precisa che essi furono ritrovati “collocati rispettivamente nella giusta posizione…” Si riferisce quindi ai coni con base quadrangolare o parla di altri oggetti votivi? Oltretutto parla di giusta posizione…..

-francis-
00giovedì 10 febbraio 2011 19:11
I mattoni magici erano un gruppo di quattro mattoni che, tra la XVIII e XIX dinstia, e poi ancora in epoca saitica, potevano essere posti nelle tombe dei faraoni e dei privati, per lo più in nicchie apposite orientate secondo i punti cardinali.
Il carattere di protezione magica dei mattoni risulta evidente sia dal testo che vi era normalmente inciso (il capitolo 151 del Libro dei morti, per la protezione del defunto Osiride), sia dalla presenza di amuleti scelti secondo l'orientazione dei mattoni stessi: quello posto a sud conteneva una torcia in miniatura; quello a nord, una figurina mummiforme; quello a ovest un piccolo pilastro-ged di faiance; quello a est, una figurina del dio Anubi.

(Da: L'Antico Egitto di Edda Bresciani)
-Kiya-
00giovedì 10 febbraio 2011 19:48
Vi invito a proporre l'argomento nella seguente discussione. E' un tema interessante da approfondire.

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9647334
emilioraffaele
00venerdì 11 febbraio 2011 18:35
-Kiya-
00venerdì 11 febbraio 2011 20:36
Re:
emilioraffaele, 11/02/2011 18.35:





In quell'occasione abbiamo già in parte trattato l'argomento, è vero. Tuttavia ho volutamente proposto l'altro link, quale suggerimento a riproporre il tema [SM=x822713]
roberta.maat
00sabato 12 febbraio 2011 14:58
Non c'è attinenza forse con i coni funerari ma le immagini di questi mi acceso la curiosità su quei cilindretti che spesso sono nelle mani di alcune statue. Ne parliamo ?
-Kiya-
00sabato 12 febbraio 2011 15:06
Roby, apri una discussione dedicata, oppure accoda la richiesta nella discussione linkata qui sopra. Altrimenti si genera una gran confusione.

Grazie ;)
sargon
00mercoledì 16 febbraio 2011 01:32
coni funerari
Mi sono imbattuto nelle mie ricerche di un cono funebre nella TT320, recante l' iscrizione "Bengay steward della dama di Naharin"
-Kiya-
00mercoledì 16 febbraio 2011 01:52
Sì, ne ero al corrente.
In realtà sono due, uno con indicazione del 6° anno di Regno del Re, o meglio, di un Re, poichè mi pare di ricordare che il nome del Sovrano non compaia. Il secondo, però, è quello che mette in dubbio che la t3 spst nhrn di Bengay sia la nostra Kiya. Sullo stesso si trova infatti un riferimento ad Amon, che rende probabile la pertinenza con una principessa Mitanna vissuta durante il regno di Tuthmosi IV, forse proprio la sposa del Re.
sargon
00martedì 22 febbraio 2011 15:50
Coni funerari
Sesto anno di regno? GiluHepa arrivò in Egitto nel X anno di AIII, TaduHepa nel 38° anno, solo Tutmosi IV regnò circa 10 anni, Potrebbe essere lui il faraone a quel tempo?
Nella tomba di Aper el a Saqqara, vi era un mattone magico con il sigillo di AIV pre Amarna e un box di legno decorato con i nomi di AIII e Tye. E' un evento normale? La sua tomba era sigillata con Anubi e i nove archi. A poca distanza la tomba di Maya, che molto probabilmente sigillò quella di Tutankhamen.
Curioso!
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