Biografie: Kiya

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-Kiya-
00martedì 18 luglio 2006 18:24
Le prime tracce dell'esistenza di Kiya furono scoperte nel 1959, ad opera dello studioso americano William Hayes.
Di lei sappiamo poco e quel poco risulta essere annebbiato.
Compare quale "sposa grandemente amata" di Akhenaton, come attestato su un reperto attualmente conservato al British Museum sul quale si legge: "la sposa molto amata dal Re dell'Alto e Basso Egitto, che vive di Maat, il signore delle Due Terre Neferkheperura, Uaenra i bel figlio dell'Aton vivente, che vive eternamente e per sempre, Kiya".

Ella compare prima della seconda versione del nome didattico di Aton, che fu istituita tra l'8° e il 12° anno di regno del sovrano. Conosciuta come Kiya solo nella documentazione di Akhetaton, dapprima indicata come "ta shepset", ossia "la nobile dama". Così almeno si evince da due etichette di due giara di vino risalenti al 6° e all'11° anno di Regno di Akhenaton, sulle quali il nome e il titolo suddetti risultano abbinati.
Basandosi sul primo riscontro, risulta plausibile l'ipotesi che Kiya fosse già presente attivamente a Tebe e tale presenza è sottolineata anche dall'iscrizione su un cono funerario di Bengay, sacerdote "uab" di Amon, capo della tenuta della nobile dama di Naharina.

Per alcuni studiosi appare scontata l'assimilazione tra Kiya e Tadukhepa, principessa mitanna che alcuni anni prima giunse in Egitto per sposare Amenhotep III. Successivamente la principessa infatti sposò Akhenaton, ma di questo matrimonio si legge solo in alcune delle lettere di TushrattaII, re mitanno, ritrovate ad Amarna.

I documenti principali sui quali si riscontra il nome di Kiya sono l'etichetta della giara già citata, risalente all'11° anno, che si trova al British e un piccolo vaso di calcite, recante un'iscrizione, e conservato a New York.
Alcuni attribuiscono a Kiya i quattro vasi canopi ritrovati all'interno della tomba KV55, nella Valle tebana dei Re. Si ritiene che anche il sarcofago fosse stato originariamente approntato per lei. Successivamente al termine del regno di Akhenaton le iscrizioni originali poste sul sarcofago e sui vasi vennero rimosse.
Gli oggetti che confermano il matrimonio tra Kiya e Akhenaton sono quelli fabbricati per il suo corredo funerario; oltre a ciò, la sua presenza è attestata da alcuni blocchi di calcare ritrovati ad Ermopoli.
Contiamo il possesso di altri 6 oggetti, relativi a Kiya, presentati da Nicholas Reeve ed ora conservati a Londra.

Akhenaton fece costruire per Kiya alcuni edifici nella nuova capitale. Ma la loro struttura non è ancora oggi facile da definire. Si tratta di una cappella posta all'interno della "Casa della Gioia", situata nel Tempio e anche di un'ulteriore costruzione, chiamata l'"Ombra di Ra". Anche il "Maru-Aton" fu originariamente costruito per lei. Si trattava di un vasto recinto contenente un bacino, un giardino, diverse edicole, consacrate probabilmente all'esaltazione delle forze della natura e anche all'inindazione del Nilo. Si conosce anche l'esistenza di una residenza appartenuta a Kiya nella città dell'Orizzonte.

Ancora prima del termine del Regno di Akhenaton nome e titoli e spesso le immagini di Kiya furono sostituite con quelle di Meritaton, primogenita del Re; nel "Maru-Aton" e nella "Casa della Gioia" invece fu Ankhesenamon a prevalere.

Kiya fu rappresentata, nelle scarse immagini giunte fino a noi, con una parrucca "rotonda a riccioli" o con quella "nubiana a punte". Non compare mai con la corona e i suoi nomi non vennero mai iscritti all'interno di cartigli.
Alcuni ipotizzano che ebbe una figlia, il cui nome fu opportunamente martellato. In alcuni rilievi potrebbe essere con essa rappresentata nella posizione prima occupata da Nefertiti, ragion per cui si ritiene che ebbe una posizione gerarchica simile alla sua, per un breve lasso di tempo.
Altri vedono in lei la madre di Tutankhamon e giustificano l'importanza che raggiunse al fatto che diede al Re l'unico erede ufficiale al trono.

Si ipotizza una disgrazia che ne decretò la morte e la si giudica vittima di "damnatio memoriae" tesa a cancellarne per sempre l'esistenza, in base alla quale solo pochi oggetti scamparono alla distruzione completa.




-Kiya-
00martedì 18 luglio 2006 19:11
Alcune raffigurazioni:

Kiya rappresentata in posizione di adorazione





Talatat che raffigurano la Nobile Dama


L'immagine che lascia supporre che Kiya ebbe una figlia femmina e che non morì di parto


Iscrizione ritrovata su una giara appartenente a Kiya
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