Avete letto "I misteri di Osiride" di Christian Jacq?

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Coccinella03
00martedì 19 settembre 2006 13:47
Tempo fa avevo fatto una raccolta di libri di Christian Jacq I misteri di Osiride, sono in tutto 4 libri, ed ancora non li ho letti [SM=x822743] (che stupida) comunque mia madre li ha letti tutti ed è rimasta soddisfatta. I titoli dei 4 libri sono questi:
I) l'albero della vita
II) La cospirazione del male
III)Il cammino di fuoco
IV)Il grande segreto

Li avete mai letti? Che ne pensate? [SM=x822741]

-francis-
00martedì 19 settembre 2006 14:56
Li ho anch'io, ma non sono riuscita a leggerne che il primo e parte del secondo. [SM=x822736]
Non sono certo una ammiratrice di Jacq nè del suo modo di scrivere. E non sono nemmeno abituata a piantare un libro a metà. Ma quando è troppo è troppo. [SM=x822739]
Li ho trovati infantili e fuori dalla realtà.
I personaggi, poi, inqualificabili.
pizia.
00martedì 19 settembre 2006 22:27
Anche io ce li ho e li ho letti, si tratta di un lungo romanzo diviso in quattro libri.
Muove da un classico della letteratura egizia che viene detto "Il racconto del Naufrago", naturalmente rivisto, rielaborato e romanzato alla maniera di Jacq.
Quando lo lessi lo trovai gradevole...
@ramses2@
00venerdì 22 settembre 2006 11:20
i misteri di osiride di chistian jaq
io ho trovato che sia una quadrilogia molto bella in cui i primi 3 volumi traggono ispirazione dal racconto del naufrago il quarto invece è un'autentica celebrazione dei misteri di osiride [SM=x822726] [SM=x822728]
-francis-
00venerdì 22 settembre 2006 11:54
Non discuto i gusti, ma avendo letto romanzi migliori, questi non mi hanno entusiasmato.
Hotepibre
00sabato 23 settembre 2006 00:41
Mi chiedo, ma Jacq avraà tempo per mangiare, bere, vivere etc. etc. tra un libro e l'altro? Sono purtroppo d'accordo con chi non ama molto questo scrittore... per carità, libri leggibili, ma effetivamente un po' troppo semplicistici. NOn che scrivere libri semplici sia un male, per carità, magari tutti lo fossero, ma Jacq esagera. Dopo aver letto il polpettone di Ramse (ebbene si, li ho letti tutti!) ho provato a leggere "l'albero della vita" e mi sono RIFIUTATO di andare oltre!
Sarò snob [SM=x822743] , o forse particolarmente esigente [SM=x822744] , ma proprio non mi vanno giù!
Hanno certamente un merito enorme, possono esser letti da tutti, senza avere necessariamente una conoscenza di base dell'argomento! E questo è sempre un bene se spinge qualcuno a leggere!
-francis-
00sabato 23 settembre 2006 10:08
Non è questione di essere snob. Il motivo è che chi mastica anche solo un po' di Egitto non può accettare che un egittologo scriva romanzi così qualunquistici. Sono fuordevianti.
I suoi personaggi o sono cattivi cattivi, o buoni buoni.
Non c'è approfondimento dei singoli caratteri, non ci sono dialoghi.
Anch'io lessi a suo tempo la saga di Ramesse, furono i primi del genere, e tutto sommato mi piacque. Ma poi Jacq esagerò con la serie di Deir el Medina, ripetitiva e tirando in ballo il sopranaturale.
Un suo merito è far avvicinare molti all'antico Egitto, ma un grosso demerito è quello di inculcare in chi legge nozioni sbagliate.
So comunque che in Francia è stato messo al bando dall'egittologia canonica.
Maat Ka Ra
00sabato 23 settembre 2006 18:39
Anche io la penso cosi´si Jacq, sicuramente e´ tecnicamente preparato e approvo il suo tentativo di rendere fruibile ai piu´questo argomento, ma la mia pigrizia ha troppe volte avuto la meglio sull´interesse che avrebbe potuto invece generare e cosi´...sono riuscita a terminare solo "Il SEgreto dei Geroglifici", che ho trovato "carino" e che forse consiglierei ad un adoloscente..... [SM=x822717]
-francis-
00domenica 24 settembre 2006 15:05
Ho rischiato di perdere l'amicizia di un amico egittologo quando gli ho confessato di aver acquistato questo libro di Jacq.
Non è certo questo libretto che ti insegna a leggere i geroglifici. [SM=x822736]
Però un piccolo pregio devo riconoscergli: per ogni segno Jacq spiega da dove deriva, perché quel determinato segno viene illustrato in quel modo, e questa descrizione ci fa conoscere l'estrema sagacia e percezione che avevano gli antichi egizi di quanto li circondava. [SM=x822715]
Perciò un libro che si può leggere senza troppo impegno, al quale però devono seguire altri più impegnativi se si vuole veramente imparare a leggere e scrivere il geroglifico. [SM=x822713]
pizia.
00domenica 24 settembre 2006 22:36
Per favore non radiatemi dal forum anche se mi è piaciuto!
Oddio, da qualche parte devo anche aver confessato che mi è piaciuta la "pentalogia" [SM=x822720] di Ramses!
Boccaccia mia! [SM=x822720]
Etnahotep
00lunedì 25 settembre 2006 18:34
Un romanzo è un romanzo, anche quando prende spunto da cose, fatti o uomini realmente esistiti.
Nei racconti di Jacq non si ravvede alcuna pretesa a far passare per vero quanto in essi contenuto, ma soltanto grande amore per la storia e infinita voglia di scorazzarvici dentro con la fantasia.
Vogliamo discutere anche Julius Verne per Ventimila Leghe sotto i mari?
In quanto al linguaggio dello scrittore francese, la semplicità con cui scivolano le locuzioni può anche piacere o meno, ma è incontestabile che si tratti di un idioma digeribile e diretto.
E poi, il profumo delle acacie dove vogliamo metterlo???
-francis-
00lunedì 25 settembre 2006 18:49
Questione di gusti. Verne parlava di fantascienza, Jacq, che è egittologo, tratta un argomento che si rifà a storia, non fantasia.
Teie
00lunedì 25 settembre 2006 18:54
Re:

Scritto da: Etnahotep 25/09/2006 18.34
Un romanzo è un romanzo, anche quando prende spunto da cose, fatti o uomini realmente esistiti.
Nei racconti di Jacq non si ravvede alcuna pretesa a far passare per vero quanto in essi contenuto, ma soltanto grande amore per la storia e infinita voglia di scorazzarvici dentro con la fantasia.
Vogliamo discutere anche Julius Verne per Ventimila Leghe sotto i mari?
In quanto al linguaggio dello scrittore francese, la semplicità con cui scivolano le locuzioni può anche piacere o meno, ma è incontestabile che si tratti di un idioma digeribile e diretto.
E poi, il profumo delle acacie dove vogliamo metterlo???




Sono molto d'accordo con quanto dici Etnahotep. E sono d'accordo che non ha mai avuto nessuna pretesa a far passare per storico quanto ha scritto. Un romanzo è un romanzo.
E secondo me è anche ora di finirla con tutto questo antijacquismo dilagante, a qualcuno da solo fastidio che abbia molto successo e il coro segue la musica. Scusate ma è così.

Teie
-francis-
00lunedì 25 settembre 2006 19:12
Figuriamoci se sono gelosa di uno scrittore. Che banalità.
Si possono scrivere ottimi romanzi, ed io ne ho letti tanti, in modo più serio, specialmente se lo scrittore è un egittologo.
Io credo che solo chi ha letto molti romanzi, e di vari autori, possa fare un paragone.
Non solo. Ma chi ama veramente l'Egitto non può accontentarsi di leggere solo Jacq.
E questa mia convinzione è suffragata dal parere di tanti egittofili, ed egittologi
-Kiya-
00martedì 26 settembre 2006 23:23
Re: Re:

Scritto da: Teie 25/09/2006 18.54

Sono molto d'accordo con quanto dici Etnahotep. E sono d'accordo che non ha mai avuto nessuna pretesa a far passare per storico quanto ha scritto. Un romanzo è un romanzo.
E secondo me è anche ora di finirla con tutto questo antijacquismo dilagante, a qualcuno da solo fastidio che abbia molto successo e il coro segue la musica. Scusate ma è così.

Teie



il vero pregio di Jacq, a mio avviso è uno e uno soltanto: l'aver avvicinato milioni di persone alla storia dell'antico Egitto, appassionandoli col suo "Ramses". Questo è il potere dei romanzi, ma non deve restare fine a sè stesso per essere anche un "valido" movente.
Ciò che intendo dire è che se chi a suo tempo lesse il romanzo suddetto si è poi preso la briga di andare oltre, di approfondire e di farsi una cultura reale su ciò che è stato questo antico popolo, allora benvenga. Ma, laddove ci si limita a leggere un romanzo storico (detto tale, perchè tratta di argomenti del passato realmente accaduti, ma elaborati dalla fantasia dell'autore) e poi si avanza la pretesa di conoscere la realtà, allora decade anche il lato positivo di un'opera di tal genere.

In base a ciò, da lettrice e da libraia, concordo nel dire che un romanzo è un romanzo. Ma va preso per ciò che è: un prodotto di fantasia, il più delle volte. E per farlo bisogna maturare conoscenza dell'argomento. Diversamente non si raggiungerà mai la capacità critica per dividere ciò che è reale da ciò che è frutto della fantasia dell'autore che ha voluto metterci del suo o semplicemente "colorire" la trama. Ragion per cui, sovente, mi ritrovo a rileggere le stesse opere a distanza di anni. Maturando esperienza e incrementando le mie conoscenze in termini storici ogni volta che riprendo in mano un romanzo già letto è quasi come leggerne uno nuovo. Colgo aspetti, sfumature, avvenimenti che in prima battuta, per mie mancanze, mi erano sfuggiti e sono in grado di stabilire se ciò che leggo è realmente accaduto oppure è meramente inventato.

Non si tratta di "antijacquismo dilagante", come lo definisci tu.
Se proprio dovessi invidiare il successo di un autore, invidierei quello di Smith, i cui romanzi storici dedicati all'Egitto sono qualitativamente decisamente superiori in termini di contenuti rispetto a quelli di Jacq.... sebbene siano romanzi in buona parte nati dalla fantasia dell'autore.

E' solo questione di gusti di lettura: c'è chi apprezza Jacq (ed io rispetto il suo favore) e chi invece da un "sedicente" egittologo si attende qualcosa in più....


pizia.
00martedì 26 settembre 2006 23:35
Mi fa molta più rabbia Dan Brown che Jacq [SM=x822739] [SM=x822739]



Ma chi ama veramente l'Egitto non può accontentarsi di leggere solo Jacq.



Su questo credo possiamo essere tutti d'accordo!!!
Hotepibre
00mercoledì 27 settembre 2006 11:05
"Jacquisti" ed "Antijaquisti"? beh, non la metterei giù così pesante.
Invidia? e per cosa? allora dovremmo invidiare e parlar male anche di Valerio Massimo Manfredi per partito preso!
No, qui si dice semplicemente che se si scrive un romanzo storico usando personaggi inventati di sana pianta, si può scrivere tutto ed il contrario di tutto, ma se si scrive qualcosa che si basa su realtà storiche a quelle realtà in qualche modo si deve dar corpo. Si possono anche "inventare" caretteri e situazioni, ma il filo conduttore deve essere reale, o quanto meno realista.

Tornando a Jacq, non dimentichiamo che ci troviamno in un forum di appassionati di EGITTOLOGIA che, per proprio per questa passione, ne sanno un po' di più della media e, quindi, credo sia più che naturale "pretendere" da un libro di ambientazione storica egiziana qualcosa in più del semplice romanzetto.
L'ho già scritto, Jacq ha innegabilmente il merito di aver avvicinato all'Antico Egitto tante persone, ma ha l'altrettanto innegabile colpa di aver dato notizie che, se non suffragate da approfondimenti seri in materia, possono essere fuorvianti.
Ho conosciuto tanti lettori ed estimatori di Jacq aprlare di egittologia affermando che era certamente la verità: "diamine, l'ha detto Christian Jacq!"
Hotepibre
00mercoledì 27 settembre 2006 11:12
...per inciso, io non prendo per oro colato neanche quello che dice Zahi Awass figuriamoci quel che dice Jacq [SM=x822710]

Ha azzopapto più cavalli Awass che un reggimento di cavalleria: avete fatto caso che per lui ogni scoperta è stata casuale perchè "il cavallo di una turista inglese è inciampato in una buca e, guarda caso, sotto, c'era una tomba..."
Beh, che a me risulti, l'unico inciampato in qualcosa di buono, fu il cavallo di Carter nella spianata di Deir el-Bahari, dinanzi al tempio di Montuhotep II, tanto che, quella "porta" si chiama ancora oggi "bab el-hosan", la porta del cavallo! [SM=x822713]
Giuseppe II D'Addio
00giovedì 25 luglio 2019 22:45
Non so voi, ma io, tanto per riaprire la discussione, potrei scrivere uno sviluppo diverso nell'ultimo libro della tetralogia...
Giuseppe II D'Addio
00giovedì 25 luglio 2019 22:45
Non so voi, ma io, tanto per riaprire la discussione, potrei scrivere uno sviluppo diverso nell'ultimo libro della tetralogia...
nectanebo
00giovedì 25 luglio 2019 23:11
Di C. J. ho diversi volumi ma lo preferisco come Egittologo.

Troppa fantasia nei sui libri per i miei gusti.


...potrei scrivere uno sviluppo diverso nell'ultimo libro della tetralogia..



Questa frase non la capisco. Ti spiace spiegarti meglio. ?

...Nec.
Giuseppe II D'Addio
00giovedì 25 luglio 2019 23:38
nectanebo, 25/07/2019 23.11:

Di C. J. ho diversi volumi ma lo preferisco come Egittologo.

Troppa fantasia nei sui libri per i miei gusti.


...potrei scrivere uno sviluppo diverso nell'ultimo libro della tetralogia..



Questa frase non la capisco. Ti spiace spiegarti meglio. ?

...Nec.

SPOILERS

Prima di tutto volevo cambiare in parte il finale del quarto libro, dove Sesostri affronta sì l'Annunciatore, ma la vera star della battaglia finale è Iside, che aiuta Sesostri a contrastare le magie del cattivone di turno. Alla fine è Iside a infliggere il colpo di grazia.

In alternativa, per quanto riguarda Bina, mi è sembrato stupido che fosse morta così a cavolo. Ti ricordi nel finale del primo libro quando tenta di irretire Iker dicendogli che i soldati del Faraone le distrussero il villaggio e uccisero la sua gente? Io mi ero immaginato che aveva davvero perso la sua casa, ma per mano dell'Annunciatore, che voleva vendicarsi di lei perché l'ha rifiutato in quanto viscido e ipocrita. Speravo quindi che una persona come Bina sarebbe divenuta il nuovo boss finale, per dire, e quindi sarebbe stata lei l'ultimo nemico di Sesostri e Iside, non prima che Bina abbia fregato l'Annunciatore, si sia vendicato di lui, po abbia umiliato, gli abbia rubato i suoi poteri magici (e recuperato il suo potere da leonessa perso nel terzo libro) e quindi corrotto la Montagna Rossa.

Questi i miei pensieri.

FINE SPOILERS
nectanebo
00sabato 27 luglio 2019 11:56
Come ho detto prima non ho letto il libro che tu citi.

Vedo che questo autore ti appassiona ma io non posso commentare il tutto non conoscendo
la trama.

Spero che qualcuno appassionato come te ai libri di C.Jacq, legga i "tuoi pensieri", (per parafrasare le tue parole) e voglia dare il suo contributo in queste pagine.

Ciao...Nec.
Giuseppe II D'Addio
00sabato 27 luglio 2019 19:18
nectanebo, 27/07/2019 11.56:

Come ho detto prima non ho letto il libro che tu citi.

Vedo che questo autore ti appassiona ma io non posso commentare il tutto non conoscendo
la trama.

Spero che qualcuno appassionato come te ai libri di C.Jacq, legga i "tuoi pensieri", (per parafrasare le tue parole) e voglia dare il suo contributo in queste pagine.

Ciao...Nec.

Grazie.
annaisis
00domenica 28 luglio 2019 14:53
Ciao,
i libri di Christian Jacq "I misteri di Osiride" non li ho letti. Avevo letto ai suoi tempi, la saga di "Ramses" che all'epoca mi aveva entusiasmata.
Ho , in ebook, i suoi ultimi romanzi "il figlio di Ramses" , "Nefertiti", "Cleopatra" e "Imhotep"; avevo cominciato a leggere "Cleopatra" , ma ho letto solo pochi capitoli, perché l'ho trovato terribilmente noioso e insulso (parere personale); credo che lo riprenderò più avanti perché non mi piace lasciare i libri a metà.
Anche a me, come a Nec, piace di più il Christian Jacq saggista piuttosto che romanziere.

Ciao [SM=g999100]
Anna

Hotepibre
00domenica 4 agosto 2019 01:11
Re:
Hotepibre, 23/09/2006 00.41:

Mi chiedo, ma Jacq avraà tempo per mangiare, bere, vivere etc. etc. tra un libro e l'altro? Sono purtroppo d'accordo con chi non ama molto questo scrittore... per carità, libri leggibili, ma effetivamente un po' troppo semplicistici. NOn che scrivere libri semplici sia un male, per carità, magari tutti lo fossero, ma Jacq esagera. Dopo aver letto il polpettone di Ramse (ebbene si, li ho letti tutti!) ho provato a leggere "l'albero della vita" e mi sono RIFIUTATO di andare oltre!
Sarò snob [SM=x822743] , o forse particolarmente esigente [SM=x822744] , ma proprio non mi vanno giù!
Hanno certamente un merito enorme, possono esser letti da tutti, senza avere necessariamente una conoscenza di base dell'argomento! E questo è sempre un bene se spinge qualcuno a leggere!



Riporto un vecchio post relativo ai romanzi di Jacq che preferisco un po' di più come saggista
Rick O'Connell
00giovedì 22 aprile 2021 19:31
Re:
Coccinella03, 19/09/2006 13:47:

Tempo fa avevo fatto una raccolta di libri di Christian Jacq I misteri di Osiride, sono in tutto 4 libri, ed ancora non li ho letti [SM=x822743] (che stupida) comunque mia madre li ha letti tutti ed è rimasta soddisfatta. I titoli dei 4 libri sono questi:
I) l'albero della vita
II) La cospirazione del male
III)Il cammino di fuoco
IV)Il grande segreto

Li avete mai letti? Che ne pensate? [SM=x822741]





Non ho letto la discussione, ma onestamente parlando ho letto solo il primo e qualche pagina del secondo.
Personalmente non mi piacciono. Mi sembra un "Piccoli brividi" scritto "meglio".

Se vuoi passare il tempo nell'attesa di trovare e di leggere qualcosa che viene definito LIBRO, fallo!

Horemhat
00giovedì 22 aprile 2021 22:31

Ho letto gli sviluppi di questa (vecchia) discussione, per coincidenza ho letto i libri questa estate. Che dire… sicuramente una buona lettura da fare sotto l’ombrellone, rilassante (e poco impegnativa, leggibile anche con i bambini del vicino di ombrellone che urlano ). Secondo me, però, il livello della trama scende di libro in libro ed il quarto francamente ho fatto un po’ fatica a finirlo (causa latte ai ginocchi).


 A parte gli scherzi dovendo recensire i quattro libri direi:


PRO:



  • Ambientazione: Jaques (da egittologo) ti descrive i dettagli nei particolari (case, vestiti, arredi, alimenti), ti fa proprio “entrare” nell’antico Egitto (almeno a me da questa sensazione).

  • lettura rilassante.

  • i riferimenti alla cultura e letteratura egiziana (vedi l’inizio in stile “racconto del naufrago”).

  • l’asinello “Vento del Nord” che comunica muovendo le orecchie.


CONTRO:



  • I personaggi sono un po’ stereotipati: buoni, cattivi, buoni-che-poi-si-scopre-che-sono-cattivi; personalmente mi piacciono di più gli autori che propongono personaggi più complessi, tormentati o cattivi che si redimono (un po’ alla “trono di spade”).

  • Il ricorso al sovrannaturale ed al Fantasy. Preferisco i racconti che non propongono elementi sovrannaturali.

  • La trama a volte sembra “allungata” artificiosamente. Sfronderei alcune parti.

  • Finale molto forzato.

  • Secondo me quando si lancia nelle disquisizioni sulla scrittura commette degli errori. Ma lui è egittologo ed io no dunque… taccio.


Concludendo: leggere Jaques per conoscere l’Egitto antico è come studiare la storia guardando “i Medici” o “Leonardo” in televisione. Sono libri “ispirati a fatti reali”. Nel complesso, specialmente adesso che si trovano a prezzi scontati, gli darei una chance.

Voto 6

Se qualcuno conosce un buon romanzo sull’antico Egitto comunicatemelo.

A presto

Hor


nectanebo
00venerdì 23 aprile 2021 12:04
A me è piaciuto " il settimo papiro" di Wilbur Smith.
Trama piacevole e secondo me ricca di inventiva senza passare in modo esagerato al fantasy.
Al contrario non consiglio gli altri libri della saga.

Ciao.
...Nec.
Hotepibre
00mercoledì 28 aprile 2021 00:36
beh, diciamo che i romanzi di Jacq sono capolavori rispetto ad altri autori che meriterebbero di essere murati vivi all'interno della grande piramide 😄... un esempio? qualcuno ricorderà il "mostruoso" "Nefertiti" di Nick Drake di cui s-parlammo ampiamente QUI!!.
Quello si che era l'antitesi di tutti i romanzi storici ambientati nell'Antico Egitto: volete sapere come NON scrivere un romanzo storico? Bene, leggete "Nefertiti". Con la speranza che un paio di recensioni, che chiamare negative è un eufemismo, abbiano evitato ad altri i malesseri che hanno colpito alcuni di noi😈
😉
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