Akhenaten e Nefertiti

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-Kiya-
00lunedì 29 giugno 2009 13:00
di cosa si tratta, Franca?
-francis-
00lunedì 29 giugno 2009 13:50
Non l'ho riportato perchè sono tre pezzi abbastanza lunghi, e parlano dell'ascesa e della fine del regno di Akhenaten...
-Kiya-
00lunedì 29 giugno 2009 14:24
Hai fatto bene a non riportarli.
Il materiale pubblicato da Supereva osserva regole precise in fatto di copyright.

Ti pregherei, però, di inserire un tuo commento sui contenuti degli scritti, affinchè chi legge possa farsene un'idea a priori.

Grazie ;)
-francis-
00martedì 30 giugno 2009 11:01
I tre pezzi non portano, ovviamente, nulla di nuovo alle conoscenze che già abbiamo su questa coppia.
Molto ben scritti sono esaustivi del periodo Amarniano, senza lasciarsi andare ai soliti fronzoli che spesso adornano Akhenaten.
Segnalo però due passaggi che mi hanno lasciata perplessa perchè non a conoscenza di questi fatti.

Riporto testualmente:

"Il popolo, che segue il Faraone per pura necessità, rimane però fedele alle antiche divinità e subisce di malavoglia l'imposizione del nuovo credo, fino a che Akhenaten, alla morte della regina madre, ancora legata alle tradizionali divinità tebane, emana un editto che di fatto sconsacra tutti i culti degli antichi dei, i cui nomi vengono cancellati da monumenti, templi, stele ed iscrizioni".

Il particolare che il faraone attese la morte della madre per eliminare il culto degli altri dei mi era sconosciuta.
Così come che la stessa Teye fosse coreggente del figlio alla morte di Amenhotep.

Si legge poi che "il suo successore, Tutankhaton, figlio di Kyia, moglie secondaria di Akhenaten...".
Sembra ormai un dato acquisito...
antonio crasto
00martedì 30 giugno 2009 11:36
Da quanto riportato da -francis- mi sembra di capire che alcune ipotesi siano presentate come verità acquisite.
Ritengo possibile che il culto dell'Aton fosse abbastanza limitato e non imposto in tutto l'Egitto.
Per quanto riguarda l'accanimento contro gli antichi dèi, mi sembra che la frase non sia esatta. Direi che si trattò di una vendetta contro il clero di Amon, per non aver, a mio parere, consentito la tumulazione di Amenhotep III nella Valle dei Re.
Questa vendetta si realizzò con la chiusura dei templi dedicati a Amon e la cancellazione del nome Amon da templi e cartigli.

Per quanto riguarda la madre di Tutankhamon, il martellamento mediatico di Hawass sta costruendo una verità che non è avallata da nessuna prova archeologica o scientifica.
-Kiya-
00martedì 30 giugno 2009 13:27
Il problema, a mio parere è sempre lo stesso ed è ampiamente diffuso.
Partendo dal presupposto che sia estremamente lecito farsi una personale opinione a riguardo di come potrebbero (sottolineo il condizionale) essere andate le cose, anche, e soprattutto, in quelle circostanze in cui tali opinioni sono frutto dell'esperienza di studi personali, non bisogna dimenticare che è fondamentale sottolineare che di personali opinioni si tratta.

Questo errore è commesso da dilettanti, studiosi autonomi, studiosi affermati e riconosciuti. Questo per sottolineare che non intendo schierarmi contro l'autore degli scritti indicati, di cui, onestamente, non ho ancora avuto occasione di prendere visione (lo farò e lo farò con il dovuto interesse appena possibile). Colgo solo l'occasione per riferire un pensiero che è scaturito in anni di interessamento e di passione, e conclusioni a cui sono giunta inevitabilmente affrontando scritti e teorie della natura più svariata.

Divulgare non va considerato un metro per misurare la personale soddisfazione. Divulgare è una enorme responsabilità e come tale va affrontato, nel pieno rispetto della correttezza e della storia documentata.

E' un po' come quando ci si appresta a guardare un film che ci viene indicato come storico. Man mano che la proiezione avanza ci si rende conto che, inevitabilmente, il produttore o il regista si sono presi delle licenze e hanno modificato gli eventi, o li hanno integrati. Ciò è lecito, ci mancherebbe, ma va a discapito della storicità. Ragion per cui, una nota che ne anticipi i titoli di coda, illustrante queste licenze, sarebbe più che apprezzata e dovuta.
Lo stesso vale per qualsiasi romanzo, per qualsiasi saggio, qualsiasi scritto che entra a far parte del circuito di divulgazione e, in quanto tale, diviene accessibile a un pubblico che non necessariamente è in possesso della dovuta criticità.
Merytaton62
00martedì 25 agosto 2009 18:18
Questa mi giunge nuova
Questa mi giunge nuova...certo, trattandosi di un'epoca così lontana tutto è possibile, ma mi era parso di arguire che secondo alcuni studiosi Akhenaton sarebbe stato instradato verso il monoteismo proprio dalla madre Teye, insofferente verso lo strapotere dei sacerdoti di Amon.
Ci tengo a precisare che sono una neofita dell'egittologia, per cui posso benissimo aver capito male...
roberta.maat
00mercoledì 26 agosto 2009 17:59
Gli autori dei grandi cambiamenti destabilizzano e spesso si va alla ricerca di una "eminenza grigia" che giustifichi delle azioni che appaiono troppo coraggiose e rivoluzionarie se proprie di una sola persona.
Forse in questo caso non fu così ma le premesse di quanto avvenne probabilmente c'erano nell'aria.
-Kiya-
00mercoledì 26 agosto 2009 23:11
La scelta di Akhenaton, di andar contro ad Amon a beneficio di Aton, a mio avviso ha radici ben più profonde, che non possiamo limitarci a ricercare esclusivamente nei membri della famiglia che gli furono accanto durante la sua infanzia e la sua giovinezza.

Sottolineo, nuovamente, che si tratta di un mio personale parere, espresso comunque anche da alcuni studiosi, che di conseguenza, mi sento di appoggiare.
Affermare che Teie sia stata l'ispiratrice del suo Credo (contrariamente a ciò che pensa l'autrice degli scritti qui proposti) è comunque limitativo.
Tracce di quanto il Riformatore mise in pratica ne troviamo già in precedenza. I suoi predecessori/antenati prepararono il terreno a quella che la storia ricorda come "l'Eresia Amarniana", e che io preferisco definire "Rivoluzione/Riforma", per quanto limitata nel tempo...
Prima di Amenhotep IV/Akhenaton, vi furono altri sovrani che accusarono il peso del potere del clero di Amon e che se ne sentirono sopraffatti. Certo tra questi bisogna annoverare suo padre, Amenhotep III (e di conseguenza sua madre), ma ritengo che si debba volgere lo sguardo ancora più indietro.

Forse non va sottovalutato un fatto, che potrebbe, soltanto in apparenza, essere ritenuto di poco conto. Questo, almeno, è quanto ho tratto dalle mie riflessioni in proposito.
A partire da Tuthmosi I ebbe inizio una tradizione destinata presumibilmente a dar adito ai fatti a cui Akhenaton diede corso: gli eredi del Re venivano mandati a Menfi per essere preparati all'impegno che avrebbero dovuto affrontare salendo sul trono. L'importanza rivestita da Menfi per un'ampia fetta della storia Egizia è nota a tutti. Ed è altrettanto noto che il potere della Città, e di conseguenza del suo Clero, fu limitato dall'avvento di Tebe, eletta a capitale già durante il Medio Regno, ma consolidata come tale con l'avvento della XVIII dinastia. In questa stessa epoca Amon (e i suoi sacerdoti tramite il Dio) acquisì un'importanza tale da essere riconosciuto quale Re di tutti gli Dèi.

Poter provvedere alla formazione dei sovrani d'Egitto probabilmente concesse al clero Menfita l'opportunità di operare un certo controllo e di procedere, con un cammino lento e non privo di ostacoli (ostacoli di una certa entità se pensiamo ai favori che Tuthmosi III concesse al clero di Amon...), a riappropriarsi del suo potere, attraverso un'altrettanto lenta rielevazione del suo Dio, il Sole contrapposto al Nascosto.
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