Sodoma e Gomorra: Su una tavoletta astronomica Sumera, la verità

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-Kiya-
00martedì 1 aprile 2008 01:36

Una tavoletta d'argilla risalente al 700 avanti Cristo, ritrovata fra i resti del palazzo reale di Ninive, sembra confermare una delle ipotesi sulla distruzione, narrata dalla Bibbia come evento mitico-religioso, di Sodoma e Gomorra. Le due città sarebbero state distrutte dalla caduta di un asteroide. L'ipotesi è riportata oggi dal quotidiano britannico Times.

La tavoletta, che ha forma circolare, venne rinvenuta dall'archeologo Henry Layard a metà del secolo scorso, e da allora ha sfidato ogni tentativo di decifrazione. Rappresenterebbe, secondo gli esperti di archeoastronomia, una descrizione della volta celeste così come veniva osservata dagli astrologi di corte dell'antica Mesopotamia. Gli esperti hanno stabilito che in effetti si tratta della copia di una osservazione compiuta dai sumeri.

In simboli cuneiformi, vi è riportata la comparsa nel cielo di "una grande scodella di pietra bianca" che aveva attraversato "con forza irresistibile" la volta celeste.

Con l'aiuto di un computer, gli scienziati hanno interpretato i segni che riportavano le posizioni relative degli astri, identificando la notte che vi era rappresentata con quella del 3123 avanti Cristo. Mark Hempsell, uno dei ricercatori dell'Università di Bristol che hanno decifrato la tavoletta, la definisce come "uno splendido documento osservativo, assolutamente scientifico".

In base alla testimonianza di quel remoto e sconosciuto astronomo, gli scienziati di oggi hanno potuto stabilire che l'asteroide in questione deve essere caduto sulle Alpi austriache, nella zona del monte Kofel. Avvicinandosi al terreno, deve aver lasciato dietro di sè una scia impressionante di distruzione, dovuta alle onde d'urto supersoniche e all'energia scatenata dall'impatto.

Nel passaggio attraverso l'atmosfera il corpo celeste si è frammentato, disseminando il suolo di detriti. Il calore generato dalla caduta doveva aver raggiunto i 400 gradi centrigradi e l'energia dell'impatto doveva essere dell'ordine di quella liberata dall'esplosione di mille di tonnellate di tritolo. La devastazione deve essersi estesa per almeno un milione di chilometri quadrati.

Secondo il dottor Hempsall, almeno una ventina di racconti mitologici narrano, in diverse culture, di quella remota catastrofe. La Bibbia l'ha accolta come la distruzione di Sodoma e Gomorra, la mitologia greca come la leggenda del figlio del Sole che precipita nel fiume Eridano.




[fonte: www.notizie.alice.it]
antonio crasto
00martedì 1 aprile 2008 10:06
Un asteroide sarebbe caduto il 29 Giugno del 3123 a.C. sulle Alpi appena al di là dell’attuale confine italiano.
Secondo i ricercatori Alan Bond and Mark Hempsell, l’informazione è contenuta in una tavoletta sumera del 700 a.C. trovata nella città di Ninive.
I ricercatori ipotizzano che l’asteroide sia arrivato da sud-est, si sia diviso in vari frammenti e abbia interessato con i frammenti o con la sua scia di calore la Palestina e in particolare le città di Sodoma e Gomorra.

www.dailymail.co.uk/pages/live/articles/news/news.html?in_article_id=551010&in_page_id=1...

Considerazioni:

Esiste la tendenza da parte di molti studiosi a considerare alcuni avvenimenti catastrofici senza inquadrarli nel contesto storico.
In merito a questa segnalazione non viene fatto alcun cenno a una possibile datazione della distruzione di Sodoma e Gomorra.
Sappiamo dalla Bibbia che essa si sarebbe verificata durante la vita di Abramo e che tutti i biblisti sono d’accordo a datare il grande patriarca ebreo intorno al 2000 a.C., più di un millennio dopo l’ipotizzata caduta dell’asteroide.
Per altro la distruzione descritta dalla Bibbia sembra dovuta agli uomini, un lancio di catrame infuocato, e non a qualcosa che sarebbe caduto dal cielo.

E’ pur vero che i ricercatori hanno trovato prove di due impatti cosmici, rispettivamente intorno al 3200 a.C. e al 2300 a.C.
Ritengo dunque possibile che, se la testimonianza dei ricercatori inglesi non è un pesce di Aprile, essa possa essere ricollegata all’impatto del 3200 a.C., che avrebbe disseminato la Mesopotamia di un numero considerevole di tectiti.
Questo impatto avrebbe causato, tra l’altro, una piccola mutazione climatica, che, secondo la cronologia lunga di Manetone – Crasto, avrebbe determinato la fine della II dinastia egizia.

Hatshepsut76
00martedì 1 aprile 2008 14:48
accidenti! [SM=x822712]
-Kiya-
00mercoledì 2 aprile 2008 11:00
Re:
antonio crasto, 01/04/2008 10.06:



Sappiamo dalla Bibbia che essa si sarebbe verificata durante la vita di Abramo e che tutti i biblisti sono d’accordo a datare il grande patriarca ebreo intorno al 2000 a.C., più di un millennio dopo l’ipotizzata caduta dell’asteroide.



appurato il parere dei biblisti, gli storici cosa ne pensano?
anche secondo loro tale catastrofe è anacronistica rispetto alla distruzione di Sodoma e Gomorra?


antonio crasto, 01/04/2008 10.06:

E’ pur vero che i ricercatori hanno trovato prove di due impatti cosmici, rispettivamente intorno al 3200 a.C. e al 2300 a.C.
Ritengo dunque possibile che, se la testimonianza dei ricercatori inglesi non è un pesce di Aprile, essa possa essere ricollegata all’impatto del 3200 a.C., che avrebbe disseminato la Mesopotamia di un numero considerevole di tectiti.
Questo impatto avrebbe causato, tra l’altro, una piccola mutazione climatica, che, secondo la cronologia lunga di Manetone – Crasto, avrebbe determinato la fine della II dinastia egizia.




quali informazioni abbiamo a riguardo di entrambi tali impatti? immagino abbiano lasciato segni di rilievo...

che relazione ha un impatto meteorico/asteroideo con una mutazione climatica?


antonio crasto
00mercoledì 2 aprile 2008 12:26
L’esistenza e la distruzione di Sodoma e Gomorra non è un dato storico, per cui riesce difficile inquadrarla nel tempo.
I ricercatori hanno cercato di identificare le due città sulle rive del Mar Morto o addirittura sotto la superficie del mare. Le immagini satellitari sembrano infatti individuare i resi di alcune città sommerse.
Per quanto ne so, non è stata fornita alcuna prova di una individuazione certa e tanto meno una datazione precisa.
Non ci rimane pertanto che considerare i periodi riportati dalla Bibbia e cercare di ricostruire una datazione assoluta sulla base di alcune ipotesi.

Esistono molti studi relativi agli impatti di circa il 3200 e 2300 a.C. Tutta l’Alta Mesopotamia è costellata di tectiti, elementi pietrosi di forma più o meno sferica formatesi per impatto di un corpo celeste sulla superficie terreste, lanciate in cielo a causa dell’impatto e ricaduti sulla terra in un’area più o meno estesa a seconda dei venti.
E’ stato individuato poi un cratere d’impatto nelle vicinanze di Bagdad, che secondo i ricercatori non dovrebbe essere più vecchio di 5000 anni.

La ricostruzione storica della cronologia biblica da me effettuata individua due possibili “diluvi” proprio intorno a queste date, a conferma che si potrebbe trattare di qualcosa di realmente accaduto e rimasto, se pur confuso, nella memoria del popolo ebraico.

Così come la catastrofe del 3200 a.C. giustificherebbe la fine della II dinastia egizia, quella del 2300 a.C. giustificherebbe la momentanea crisi dell’impero dei Sumeri e la conquista della Bassa Mesopotamia da parte di Akkad.
Una prova di una possibile catastrofe intorno al 2300 a.C. è stata fornita dagli alti strati di argilla rinvenuti in alcune città della Bassa Mesopotamia, a conferma che qualcosa di catastrofico dovette verificarsi.

In una visione egizia e sempre tenendo conto della cronologia lunga di Manetone / Crasto, questa seconda catastrofe potrebbe aver determinato un nuovo cambiamento climatico e una grave carestia, la quale potrebbe avere causato l’anarchia che pose fine all’Antico Regno.
Questa sarebbe la grave carestia di sette anni descritta dalla Stele della Carestia e riferita al regno di Djoser.
Non dovette essere un caso, a mio parere, che con la III dinastia iniziò l’età delle piramidi, intese come omaggio al Dio creatore.

In merito alla tua terza domanda, tutto dipende dalle dimensioni del corpo celeste e dal fatto che esso cada in terra o in acqua. Esistono moltissimi studi al riguardo e tutti dimostrano che un corpo di dimensioni notevoli (qualche centinaio di metri) può creare notevoli distruzioni e sicuramente arrecare una piccola rivoluzione climatologica.
La massa di polveri e vapor acqueo proiettata nell’atmosfera è così grande da costituire spesso uno schermo di lunga durata per le radiazioni solari, provocando gravi modifiche del clima, di non facile quantificazione.
(richard)
00sabato 27 settembre 2008 21:03
Seguendo un filone un po' meno scientifico estrapolato comunque da reperti archeologici quali antiche tavolette sumeriche interpretate dallo storico-sumerologo Zacharia Sitchin possiamo ricollegare il fatto disastroso di Sodoma e Gomorra ad un conflitto avvenuto negli ultimi anni del 2000 a.C.e precisamente nel 2024 quando Marduk si incorono' sovrano di Babilonia.Allora erano presenti in quei luoghi una razza di giganti chiamati Anunnaki che avevano stabilito un loro porto spaziale per la raccolta di oro necessario a stabilizzare l'atmosfera del loro pianeta Ni-BI-RU.
Per fermare il tentativo di attacco portato da Marduk alla loro stazione i Grandi Anunnaki decisero l'uso delle armi nucleari distruggendo cosi' il porto spaziale e le ribelli citta' cananee.
I venti portarono su Sumer la nube radiattiva con le sue catastrofiche conseguenze distruggendo gran parte della civilta' sumera che lascio' cosi' il suo retaggio alla progenie di Abramo il quale alla veneranda eta' di cento anni genero' Isacco suo legittimo erede.
Certo il fatto puo' apparire fantasioso ma,come suol dirsi,dietro a tanta(?) leggenda c'è pur sempre un filo di verita'.
Ed i resti neri del deserto fuso e pietrificato sottoposto alla temperatura dell'irraggiamento nucleare di 4000 gradi sono un fatto tangibile e non fantasia. [SM=x822741]
Ras-Algehu
00martedì 16 dicembre 2008 09:20
Non mi convince ne l'interpretazione della tavoletta (tra l'altro piccola e con non molti dati segnati sopra) ne la possibilita' fisica delle conseguenze.
Un affare da 1km (poi devo capire da cosa l'hanno ricavato questo diametro, l'nagolo di entrata e la velocita'!! bah!) fa danni a livello mondiale soprattutto a livello del terreno e anche con un agolo di entrata bassissimo, come quello citato, la vedo dura che esploda in aria! Mi sembra tutto troppo una forzatura tanto e vero che loro dicono solo che e' una possibilita' e hanno studiato soprattutto la parte interpretativa della piccola tavoletta.
In quel periodo c'e' stata un'altra caduta effettiva (e qui ci sono prove geologiche sicure) di un oggetto sempre di quell'ordine di grandezza e quindi mi sembra ancor piu' strano di due oggetti dello stesso diametro a poche centinaia di anni di differenza (un oggetto di quel diametro cade ogni circa 1.000.000 di anni per fortuna!!!).
Quello accertato, non ricordo piu' ma mi sembra di averne parlato, praticamente potrebbe aver creato il mito del famoso diluvio universale (anche perche' cadde in acqua e formo onde di centinaia di metri di altezza!!!).
antonio crasto
00martedì 16 dicembre 2008 10:16
In merito al cratere d’impatto in Mesopotamia si può vedere per esempio:

www.telegraph.co.uk/news/worldnews/1361474/Meteor-clue-to-end-of-Middle-East-civilisati...

Non ho trovato cenni all’ordine di grandezza dei due eventuali meteoriti che sembrano siano caduti in Mesopotamia alla fina del 4° e del 3° millennio.
Del primo non si è trovato il cratere d’impatto e la grande diffusione di tectiti nel nord della regione lascia ipotizzare l’esplosione del meteorite. Il secondo potrebbe invece essere quello caduto nella Bassa Mesopotamia, vicino all’attuale Bagdad, e potrebbe aver formato il cratere d’impatto trovato di recente.
Non conosciamo quindi le dimensioni del primo meteorite e possiamo solo stimare quelle del secondo.
In merito alle statistiche degli impatti cosmici bisogna dire che esse sono costruite con pochissimi dati e risultano pertanto molto approssimate. Presentano inoltre, a mio parere, un errore di fondo. Danno per scontato che la probabilità d’impatto cosmico sia rimasta costante nel tempo. Sappiamo che nel sistema solare ruotano vari sciami meteorici e che un avvicinamento alla Terra di uno di questi sciami può alterare sensibilmente la probabilità di attrarre un meteorite. Non conosciamo poi la data di nascita di questi sciami cosmici. E’ ipotizzabile però che dalla loro origine essi abbiano perso consistenza, sia cioè diminuito il numero di oggetti dello sciame, per cui dovrebbe essere diminuita anche la probabilità di caduta di oggetti sulla Terra.
Ammesso e non concesso che il valor medio e più probabile della separazione temporale delle cadute di due oggetti di notevoli dimensioni sia intorno al milione di anni, ciò non vuol dire che non possano esistere dei valori decisamente lontani dalla media.
Se le evidenze geologiche ci parlano di due possibili grandi meteoriti in Mesopotamia a distanza di circa mille anni e se questi due impatti sembrano aver determinato la storia della Mesopotamia e delle regioni vicine (Egitto), dobbiamo concludere che questa differenza temporale è reale e appartiene ai bordi di una curva di distribuzione di frequenza.
gizidda
00giovedì 22 luglio 2010 00:40
Re:
(richard), 9/27/2008 9:03 PM:

Seguendo un filone un po' meno scientifico estrapolato comunque da reperti archeologici quali antiche tavolette sumeriche interpretate dallo storico-sumerologo Zacharia Sitchin possiamo ricollegare il fatto disastroso di Sodoma e Gomorra ad un conflitto avvenuto negli ultimi anni del 2000 a.C.e precisamente nel 2024 quando Marduk si incorono' sovrano di Babilonia.Allora erano presenti in quei luoghi una razza di giganti chiamati Anunnaki che avevano stabilito un loro porto spaziale per la raccolta di oro necessario a stabilizzare l'atmosfera del loro pianeta Ni-BI-RU.
Per fermare il tentativo di attacco portato da Marduk alla loro stazione i Grandi Anunnaki decisero l'uso delle armi nucleari distruggendo cosi' il porto spaziale e le ribelli citta' cananee.
I venti portarono su Sumer la nube radiattiva con le sue catastrofiche conseguenze distruggendo gran parte della civilta' sumera che lascio' cosi' il suo retaggio alla progenie di Abramo il quale alla veneranda eta' di cento anni genero' Isacco suo legittimo erede.
Certo il fatto puo' apparire fantasioso ma,come suol dirsi,dietro a tanta(?) leggenda c'è pur sempre un filo di verita'.
Ed i resti neri del deserto fuso e pietrificato sottoposto alla temperatura dell'irraggiamento nucleare di 4000 gradi sono un fatto tangibile e non fantasia. [SM=x822741]



Il tutto (o quasi) sarebbe raccontato nella Epica di Erra, e gli effetti della distruzione neifamosi testi delle 'lamentazioni'.

Riguardo al reperto in questione c' é da dire che la ricostruzione del cielo nel 3000 a.C non corrisponde con le costellazioni rappresentate, così come identificate dagli studiosi che hanno fatto la simulazione.
Loro hano fornito un elenco delle costellazioni presenti:

"The constellations depicted in each sector are drawn as dots representing stars, connected by lines. Constellation figures are identifiable in the six undamaged sectors. The stars and constellations shown are identified as:



(1) Libra

(2) not identified

(3) Sirius (Arrow)

(4) Pegasus & Andromeda (Field & Plough)

(5) not identified

(6) Pleiades

(7) Gemini

(8) Hydra, Corvus & Virgo."

Nel reperto però si vede chiaramente orione.

L identificazione nel glifo di APIN in uno spicchio, rende il tutto poco credibile.
Perchè APIN in sumero é l' aratro, che nella antichità, al contrario di quanto identificato dagli studiosi (che interpretano come il sistema Andromeda - Perseo) era il Gran Carro.

Il reperto (WAK8535) rappresenta questo sistema a circa 170° rispetto a Orione.
Ma la ricostruzione del cielo mostra che non era così.

Tornando alla interpretazione citata da Richard, uno studio geologico del 2000 condotto da Heidi M. Cullen, P. B. deMenocal, S. Hemming, G. Hemming, F. H. Brown e intitolato :

“Climate change and the collapse of the Akkadian Empire: Evidence
from the deep-sea” (Cambiamenti climatici e il collasso del’ Impero Accadico: una evidenza
dal mare profondo)

Ci racconta che:

“Our results document a very abrupt increase in eolian dust and Mesopotamian aridity
which is AMS radiocarbon dated to 4025±125 years before present and which persisted for
approximately 300 years. Radiogenic (Nd and Sr) isotope analyses confirm that the observed
severalfold increase in mineral dust was derived from Mesopotamian source areas.”.

(I nostri risultati documentano un brusco aumento di polveri e di aridità in mesopotamia, datato tramite il radiocarbonio a 4025±125 anni prima di adesso e che persistette per circa 300 anni. Le analisi ai radioisotopi confermano che l' osservato aumento di polvere minerale derivò dalle aree della mesopotamia)

E’ importante la datazione fornita dagli studiosi: 4025 anni before present. Contando che
lo studio è risalente all’ anno 2000, la datazione dell’ evento coincide perfettamente con il
2024 a.C. proposto da Sitchin.

l' abstract
geology.geoscienceworld.org/cgi/content/abstract/28/4/379

tutto l' articolo con i grafici:
www.ldeo.columbia.edu/~peter/Resources/Geology2000/Cullen.et.al....

"We interpret
the radiogenic isotope and mineralogic results to
reflect an abrupt and rather short-lived (~400 yr)
aridification of Mesopotamian dust source areas
(primarily the Tigris and Euphrates flood plains)
commencing near 4025 ± 150 B.P."

C' é da dire che gli scenzati non hanno analizzato le sabbie del Sinai, infatti Sitchin parla di due bombardamenti, uno nel sinai e l' altro nel mar morto, dove egli suppone fossero sodoma e gomorra.
Sarebbe stato interessante verificare questa possibilità...
ACUSinpw
00giovedì 22 luglio 2010 13:17
Re: Re:
gizidda, 22/07/2010 0.40:





L identificazione nel glifo di APIN in uno spicchio, rende il tutto poco credibile.
Perchè APIN in sumero é l' aratro, che nella antichità, al contrario di quanto identificato dagli studiosi (che interpretano come il sistema Andromeda - Perseo) era il Gran Carro.





Questo chi lo afferma? Sempre Sitchin?


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