Nagib Mahfuz: "Rhadopis, la cortigiana del Faraone"

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-francis-
00domenica 5 novembre 2006 12:37
Nella sensuale e profumata atmosfera dell'antico Egitto, il giovanissimo faraone Merenre II, da poco insediato sul trono assieme alla sorella, la regina Nitocri, è fatalmente soggiogato dal mistero dell'amore. L'abile cortigiana Rhadopis, di enigmatica bellezza, cade anch'ella preda della passione.


"Rhadopis... Com'è bello questo nome! E' musica per le orecchie e amore per il cuore. Ma questo amore ha qualcosa di strano; può essere sconfitto un uomo le cui notti sono colme di bellezza? E' davvero strano. Che cos'è questo amore? Un'angoscia assillante che dimora nel mio cuore; un canto divino che viene salmodiato nella parte più nobile della mia anima; una nostalgia dolorosa; sei tu stessa; tu sei presente in ogni manifestazione della vita e dell'anima. Guarda questo mio corpo forte, ha bisogno di te come colui che sta per annegare ha bisogno dell'aria".

"Mi sono innamorata, Shiz, e l'amore è una cosa strana. In quale momento l'amore ha bussato al mio cuore? Come è scivolato fino alle profondità della mia anima? Non lo so; ha provocato in me un grande smarrimento, anche se il mio cuore conosce la verità. Esso si è messo a palpitare con violenza non appena lo ha visto e ne ha udito la voce. Non sapevo che potesse battere in questo modo, ma una voce misteriosa mi ha sussurrato che quell'uomo è degno di questo cuore, senza ombra di dubbio. Una sensazione di forza violenta, dolce e dolorosa al contempo, mi ha pervasa e così, all'improvviso, ho sentito che egli sarebbe stato il mio cuore e io la sua anima. Non riesco ad immaginare che la vita possa essere dolce né l'esistenza piacevole senza questa unione".




-francis-
00domenica 5 novembre 2006 15:46
La scarpa di Rhodopi
(da: Favole e miti dell'antico Egitto)


Il geografo greco che nel I secolo d.C. visitò l'Egitto, trovandosi dinnanzi alla piramide di Micerino, presso Giza, ci racconta una fiaba che, seppur pervenutaci soltanto tramite la cultura greca, è sicuramente di origine egiziana. Si pensi al tema Cenerentola, cui la fiaba accenna.

"Allontanandosi di 40 stadi dalla città (di Menfi), si raggiunge una collina sulla quale si trovano molte piramidi: sono le tombe dei re. Tre di esse sono particolarmente degne di essere menzionate e due vengono addirittura annoverate fra le sette meraviglie del mondo [...]. Le piramidi sono vicine fra di loro...
Più lontano, su un rilievo più alto del deserto, se ne trova una terza, molto più piccola delle altre due, ma molto più costosa... Si dice che sia la tomba di un'etera, fatta costruire in suo onore dal suo amante [...] Rhodopi e a tale proposito si racconta la favola che segue:
"Una volta mentre Rhodopi faceva un bagno, un'aquila rubò una delle sue scarpe che la serva stata custodendo. La portò a Menfi, proprio mentre il faraone era seduto all'aperto e pronunciava una sentenza, L'aquila si fermò in volo sopra la casa e fece cadere la scarpa in grembo al faraone. Egli (il faraone) stupito sia dalle dimensioni della scarpa che da questo fatto misterioso, fece cercare la proprietaria in tutto il paese. Ella fu scoperta a Naukrati e portata davanti al faraone. Dopo la sua morte fu costruito per lei il monumento funebre cui accennavamo (la piccola piramide di Giza)".

Ecco da dove Nagib Mahfuz ha tratto ispirazione per il suo stupendo e delicato romanzo. [SM=x822725]
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