Miti: Iside e la dea scorpione

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+Iside+
00lunedì 24 aprile 2006 17:03


Dopo aver ucciso Osiride Seth rinchiuse Iside in carcere, dove riuscì ad evadere; con lei si unirono sette scorpioni.
Nella stele Mettermich, datata circa 370 a.C., Iside parla delle sue compagne.
" Le due scorpione Tefen e Befen erano dietro di me; Mestet e Mestetef erano ciascuna ai mie lati; Petet, Thetet e Matet mi precedevano per prepararmi la strada".
Queste dee guardiane punirono una donna che rifiutò alloggio a Iside, dando fuoco alla sua casa, tuttavia Iside, turbata dalla disperazione della donna, fece piovere spegnendo così l'incendio.
A questo punto, la donna la riconobbe come dea e decise di darle aiuto.
Iside a volte era chiamata lo "scorpione di Behdet" soprattutto insieme ad Horus di Edfu.
Selkit (o Selqet o Serket) era un'altra dea scorpione vicina a Iside.
In una sua rappresentazione, la si vede come una donna sfinge con corpo di scorpione, coda arcuata al di sopra del corpo e testa coronata con le corna e con il disco lunare di Iside.
La dea Iside-Selkit è un aspetto estremamente protettivo della dea, tuttavia sotto queste sembianze ha una natura piuttosto irascibile
Hatshepsut76
00lunedì 24 aprile 2006 20:25
molto interessante, non lo sapevo...
Spero di poter aprofondire, e magari ampliare il discorso, quando mi arriverà il Dizionario di Tosi...
pizia.
00martedì 25 aprile 2006 20:31
Le divinità - scorpione sono originarie di qualche nomo in particolare?
+Iside+
00martedì 25 aprile 2006 20:43
Nomoi
Guarda non te lo so dire, sono ancora molto indietro con i nomoi, sono riuscita a prepare la tabella e scrivere alcuni nomi e alcune città, ma completare tutto il sito e mettere la storia di secoli e secoli, non è facile, devo ancora finire le biografie dei faraoni e la storia di ogni dio. Il tempo che ho è poco, perchè ho altri siti e guide su superEva, ma cercherò di trovare notizie e di risponderti :)
+Iside+
00martedì 25 aprile 2006 20:45
Iside: il terzo inno
intanto vi lascio con una delle tante invocazioni a Iside

O sovrana degli dei superbi,
Hermouthis, signora,
Iside, pura, sacratissima, potente, dal possente nome, dea.
Veneratissima conferitrice di buone cose.
A tutti gli uomini che sono giusti
Tu concedi grandi benedizioni: per possedere richezze,
Una vita che sia piacevole e serenissima felicità;
Guadagno materiale, buona fortuna e felice capacità di comprensione.
Tutti coloro che vivono esistenze di somma beatitudine, i migliori tra gli uomini:
Re portatori di scettro e colore che sono sovrani,
Se essi dipendono da te, governino fino a tarda età,
Lasciando lucenti e splendide ricchezze in abbondanza
Ai loro figli e ai figli dei figli, e agli uomini che vendono dopo.
Ma colui di cui la celeste regina ha fatto il più alto dei principi;
Regnante sull'Asia e sull'Europa,
Mantenendo la pare: per lui i raccolti crescono pesanti
Con tutti i generi di buone cose, arrecando frutto...
E quando vi siano guerre e massacro
Di innumerevoli moltitudini,
La tua forza e il divino potere
Annienta le moltitudini a lui contrarie;
Ma ai pochi che sono con lui ne viene coraggio.
Ascoltami, Agathetyche,
Quando rivolgo preghiera a te, signora,
Che tu abbia viaggiato fino alla Libia o al vento del sud,
O che tu abbia dimora nelle estreme regioni del vento del nord che sempre
dolcemente soffia
O che tu dimori nelle raffiche del vento dell'est da dove sorge il sole,
O che tu sia andata all'Olimpo dove dimorano gli dei olimpici,
O che tu sia nel cielo sovrastante, giudice tra gli dei immortali,
O che tu sia salita sul carro del sole che rapido corre,
Tu governi il mondo degli uomini,
Guardando dall'alto le molteplici azioni del perfido
E guardando dall'alto quelle del giusto.
Se tu sei presente anche qui, tu, testimone della virtù individuale,
Dilettandoti dei sacrifici, delle libagioni e delle offerte
Degli uomini che dimorano nel nome di Suchos, gli arsinoti,
Uomini di varie razze che tutti, anno per anno, sono presenti
Il ventesimo giorno del mese di Pachon e Thot, portando una decima per te
E per Anchoes e per Sokonopis, sacratissimi dei, al tuo banchetto.
O portatrice di preghiere, Iside nerovestita, la misericordiosa,
E voi grandi dei che condividete il tempio con lei,
mandami Paean, o guaritrice di ogni male.

[Modificato da +Iside+ 25/04/2006 20.47]

Hatshepsut76
00martedì 25 aprile 2006 20:56
bello! grazie per averlo condiviso con noi... :sm12:
-Kiya-
00giovedì 4 maggio 2006 00:18
Re:

Scritto da: pizia. 25/04/2006 20.31
Le divinità - scorpione sono originarie di qualche nomo in particolare?



In merito posso risponderti con riferimento a Serket o Serqet(o anche Selket), la dea-scorpione rappresentata nell'immagine inserita dalla nostra +Iside+, la quale si pensa provenisse da Kedem, un villaggio situato tra Sais e Buto, nel 6° nomo del basso egitto, e quindi originaria del Delta.
La sua figura è molto antica, conosciuta già all'epoca della I Dinastia, appare infatti nei Testi delle Piramidi come "colei che apre la gola", cioè da respiro a coloro che avevano difficoltà a respirare in seguito al morso di uno scorpone.
Solo a partire dalla XIX dinastia però si utilizza come determinativo lo scorpione di terra posto sul suo capo per identificare la Dea.
Essa prima di tutto esercitava la sua protezione a difesa di Ra, e quindi del Sovrano. Solo in seguito con la sua comparsa nel "Libro dei Morti" fu rivolta a tutti.
Possiamo ammirare Serqet sulle pareti della tomba di Thutmosi III che illustrano il "Libro di chi è nell'aldilà". Qui la Dea nella settima ora della notte tiene in mano la fune che imprigiona il serpente Apofi, impedendogli di muoversi e rovesciare la barca solare sulla quale si trova Ra. Per questo è nominata come "Signora dei lacci".
Un altro epiteto era "Signora della puntura", poichè guariva dalle punture degli animali velenosi.
Notevole la sua importanza in ambito funerario, poichè è una delle 4 dèe protettrici delle viscere del defunto, conservate nei Canopi, insieme a Iside, Nefti e Neith. Il suo compito era quello di preservare il vaso contenente il fegato (quello coperto da Qebehsenuf). Custodiva inoltre, come dea tutelare, anche uno degli angoli del sarcofago; di norma quello occidentale ( a Iside spettava il Sud, a Nefti il Nord e a Neith l'Ovest).


C'è da aggiungere che anche in Egitto, come in molti altri popoli dell'antichità e non solo, si credeva che i disturbi causati dalle punture degli insetti potessero essere scacciati grazie a formule magiche. Gli incantesimi per gli Egizi consistevano nella rappresentazione di un mito in cui una divinità espelle il veleno dal corpo di un'altra. Tali miti venivano recitati secondo determinate procedure e con precisi accorgimenti. Così facendo anche la persona colpita dal veleno veniva prontamente liberata.

Per il morso di uno scorpione abbiamo ereditato parecchi scritti che riportano le formule con gli incantesimi idonei.

Ne cito uno che si presta in quanto abbastanza breve, mentre altri, sebbene più chiari e con contenuti più interessanti, sono decisamente troppo lunghi:

"Ho chiuso nella mano destra; ho chuso nella mano sinistra. Ho abbracciato Seth e Horo. Vi ho inserito sette nodi. Horo si è guardato alle spalle e ha visto che Seth lo seguiva, e così ha fatto anche l'altro a propria volta. Dalla fronte dell'uccello Bennu (1) che era appollaiato, sono stati tratti due capi di un nerbo in cui sono stati praticati sette nodi. E' stato riferito a Ra, lo scrigno venuto da Eliopoli, e si è saputo che cosa conteneva. C'era un sigillo di pietra nera. Esci, o veleno, esci!
Così dica Sep-ta (2), il primo corpo di Ra! Ella dice il proprio nome a Horo ogni tre anni, con il sangue interno sulle cosce, poichè Horo l'ha aperta. Vieni a me trai fuori questi fluidi (3) dolorosi che sono nelle membra di .... (nome di colui da sanare), proprio come Horo andò da sua madre Iside la sera in cui fu morso!"



Note:
(1) potrebbe essere l'airone, spesso tradotto con "fenice", associato sia a Ra che a Osiride.
(2) Una dea, dato che ha il determinativo del cobra solitamente usato dopo i nomi di divinità. Il primo nome, scritto in modo lievemente differente, è attribuito in un altro papiro a una delle mogli di Horo. Questi nomi soo probabilmente epiteti di Iside.
(3) si noti l'associazione dei fluidi vitali, quello mestruale di Iside e il veleno del seme, e la loro interazione magica.


Traduzione dal geroglifico e note a cura di Joseph Kaster

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