Il Neolitico nel Sud
Nella medesima epoca, nell'Alto Egitto si assistette allo sviluppo di una differente civiltà.
Si tratta della civiltà di Badari (nella regione di Asyut), situata probabilmente sulla sponda orientale del Nilo e risalente alla seconda metà del V millennio a.C.
Gli oggetti che le appartengono sono di pregevole fattura e sono prevalentemente riconducibili alla scoperta di sepolture, nonostante in questa fase le stesse non fossero ancora provviste di locali adibiti all'alloggiamento di corredo funerario.
I defunti venivano inumati in fosse circolari scavate nel terreno, distesi sul fianco sinistro in posizione fetale con la testa rivolta a Sud e lo sguardo ad occidente (al contrario del Basso Egitto, dove il defunto veniva posto con lo sguardo rivolto ad Est, avvolto in una stuoia o in un tessuto).
I corpi, grazie all'azione combinata di agenti naturali ed atmosferici, si essiccavano naturalmente.
Constatato tale fenomeno, gli egizi tentarono di ricrearlo artificialmente, sviluppando così, nel corso del tempo, la ben nota tecnica della mummificazione.
Si fa risalire a quest'epoca la lavorazione dell'osso e quella del cuoio.
Compaiono gioielli in avorio e bracciali in perle. Sempre dall'avorio, o dalla selce, si ricavavano splendidi pugnali con manici decorati con scene di battaglia. Diffusi i pettini, le statuette e le conchiglie provenienti dal Mar Rosso.
La popolazione dell'Alto Egitto risulta essere stata ben più evoluta rispetto a quella, contemporanea, del Basso Egitto. Indiscussa la superiorità tecnica e la conseguente apprezzabile qualità dei manufatti. Ragion per cui numerose fonti ritengono verosimile che la civiltà Badariana rappresenti l'effettiva origine della civiltà Faraonica.