L'Egitto prima dei Faraoni (2): Il Neolitico

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-Kiya-
00lunedì 1 giugno 2009 15:30
Il passaggio dal Paleolitico al Neolitico è caratterizzato da una fase culturale estremamente delicata e altrettanto fondamentale.
E' ora possibile introdurre il concetto di "sistema sociale", certamente avviato migliaia di anni prima.
A quest'epoca risalgono incisioni e pitture rupestri che contengono tutti gli elementi religiosi che in futuro contraddistingueranno le epoche Faraoniche.

Nell'intervallo compreso fra il V e il III millennio a.C., gruppi dapprima formati da raccoglitori/cacciatori, divenuti successivamente pastori/agricoltori durante il Neolitico, a seguito di un nuovo cambiamento climatico che causò il lento disseccarsi del Sahara, furono spinti verso la Valle del Nilo, divenuto l'unica fonte di acqua perenne disponibile.

Diedero vita a popolazioni nomadi, seminomadi e stanziali, che si installarono nella Savana circostante il fiume.
Testimonianza tangibile della loro presenza sono gli utensili litici, simili a quelli già descritti, che però nell'epoca precedente erano presenti su un'area decisamente più vasta.

Bisogna tener presente che durante l'esperienza paleolitica la popolazione si mantenne più o meno stabile per centinaia di migliaia di anni, con ritmi e regimi vitali in perfetto equilibrio con l'ambiente circostante.
Il passaggio al Neolitico innescò meccanismi differenti, che ben presto divenne impossibile prevedere.
Si passò, innanzitutto, dal bisogno di pianificare un sostentamento giornaliero, alla necessità di immagazzinare. Il cambiamento portò inoltre un'inevitabile incremento demografico, che sfociò in un conseguente aumento del fabbisogno.
Si instaurò, praticamente, quel meccanismo distintivo della "civiltà", che sfociò nella nascita di gruppi sempre più ampi. Dalla semplice "famiglia" si passò alla "tribù", quindi al "villaggio". Da lì a parlare di piccole "città", il passo è breve. Quello successivo contempla l'introduzione del concetto di "Stato".

Di fronte a questa veloce evoluzione, le conseguenze ambientali furono chiaramente disastrose e fu necessario creare nuovi equilibri.
Fu così che in Egitto si posero le basi di uno Stato burocratico accentratore, con la conseguente creazione di agglomerati urbani e sfruttamento delle risorse ambientali fino all'esaurimento e alla conseguente distruzione.

E' questa la fase di storia "egizia" comunemente nota come "Predinastico", ovvero l'epoca che precedette la Storia Dinastica, divisa in tanti regni quanti furono i Sovrani che si avvicendarono. Fase che abbraccia le culture che compongono il cosiddetto "Neolitico Egiziano", suddiviso in "Predinastico Antico" e "Predinastico Recente".
Rientrano nel primo (5500 - 4000 a.C.): il Badariano, l'Amratiano (detti comunemente di Naqada I), Merimdiano, Omariano, Shamarkiano.
Il secondo (4000 - 3500 a.C.) invece contempla: Gerzeano (detto di Naqada II), Meadi, Post-Shamarkiano.
Al termine del periodo Predinastico, ci si addentra nel Protodinastico, detto anche di Naqada III.
-Kiya-
00lunedì 1 giugno 2009 15:36
Il Neolitico nel Nord
Le tracce più antiche delle civiltà Neolitiche sono state individuate nel Basso Egitto, ovvero a Nord.
Si è stabilito che tra il 5200 e il 4500 a.C. popolazioni si insediarono a Merimda (oggi Beni Salama), nei pressi del Cairo e del Fayyoum.
Studi condotti hanno dimostrato che il sito di Merimda è, probabilmente, il più antico.
Importanti ritrovamenti riguardano resti di abitazioni (piccole capanne in fango rivestite di canne, di forma ovale), numerosi vasi e oggetti in vimini (che suggeriscono avesse luogo la conservazione di prodotti alimentari - idea avvalorata da tracce di addomesticamento animale e coltivazione agricola, attestata dal ritrovamento di utensili, quali: falci, macine, frantoi e primitivi silos)
-Kiya-
00lunedì 1 giugno 2009 15:48
Il Neolitico nel Sud
Nella medesima epoca, nell'Alto Egitto si assistette allo sviluppo di una differente civiltà.
Si tratta della civiltà di Badari (nella regione di Asyut), situata probabilmente sulla sponda orientale del Nilo e risalente alla seconda metà del V millennio a.C.

Gli oggetti che le appartengono sono di pregevole fattura e sono prevalentemente riconducibili alla scoperta di sepolture, nonostante in questa fase le stesse non fossero ancora provviste di locali adibiti all'alloggiamento di corredo funerario.
I defunti venivano inumati in fosse circolari scavate nel terreno, distesi sul fianco sinistro in posizione fetale con la testa rivolta a Sud e lo sguardo ad occidente (al contrario del Basso Egitto, dove il defunto veniva posto con lo sguardo rivolto ad Est, avvolto in una stuoia o in un tessuto).
I corpi, grazie all'azione combinata di agenti naturali ed atmosferici, si essiccavano naturalmente.
Constatato tale fenomeno, gli egizi tentarono di ricrearlo artificialmente, sviluppando così, nel corso del tempo, la ben nota tecnica della mummificazione.

Si fa risalire a quest'epoca la lavorazione dell'osso e quella del cuoio.
Compaiono gioielli in avorio e bracciali in perle. Sempre dall'avorio, o dalla selce, si ricavavano splendidi pugnali con manici decorati con scene di battaglia. Diffusi i pettini, le statuette e le conchiglie provenienti dal Mar Rosso.

La popolazione dell'Alto Egitto risulta essere stata ben più evoluta rispetto a quella, contemporanea, del Basso Egitto. Indiscussa la superiorità tecnica e la conseguente apprezzabile qualità dei manufatti. Ragion per cui numerose fonti ritengono verosimile che la civiltà Badariana rappresenti l'effettiva origine della civiltà Faraonica.
antonio crasto
00martedì 2 giugno 2009 10:31
Il 5500 a.C. fu definito "anno mundi" e fu quasi sicuramente la più tremenda catastrofe vissuta dall'umanità.
Questa catastrofe determinò il sollevamento dei mari di alcune decine di metri sopra il livello medio attuale e comportò dunque il completo allagamento delle terre del Delta. Il forte incremento delle precipitazioni e il cambio di pendenza del Nilo a causa del sollevamento del mare, causò il continuo straripamento del grande fiume e il completo allagamento della Valle del Nilo.
Una prova di questo allagamento è data dagli insediamenti del Fayum. Intorno al grande lago furono trovati insediamenti a due livelli. Gli Egitologi ritennero l'insediamento più alto (Fayum A) quello più antico e quello più basso (Fayum B) quello più recente, formatosi forse dopo il parziale prosciugamento del Lago a causa della mutazione del clima e delle ridotte precipitazioni.
In realtà gli Egittologi hanno dovuto ammettere il loro macroscopico errore.
I primi insediamenti erano quelli più bassi (Fayum B) e risalgono almeno al Mesolitico. Dopo il "diluvio" del 6000 e quello del 5500 a.C. il Lago si arricchì di acqua e tutti gli insediamenti del Fayum B furono sommersi. La vita riprese dopo il 5500 a.C. un livello decisamente superiore, creando gli insediamenti conosciuti come Fayum A.

E' impossibile conoscere esattamente il livello di civiltà del Mesolitico in Egitto, in quanto i due diluvi hanno cancellato praticamente tutto. Le rovine degli insediamenti nel Delta si trovano molto probabilmente sotto decine di metri di limo e i pochi resti del Fayum B potrebbero non essere indicativi dell'intero Egitto.
pizia.
00sabato 6 giugno 2009 08:57
Re:
antonio crasto, 02/06/2009 10.31:


Una prova di questo allagamento è data dagli insediamenti del Fayum. Intorno al grande lago furono trovati insediamenti a due livelli. Gli Egitologi ritennero l'insediamento più alto (Fayum A) quello più antico e quello più basso (Fayum B) quello più recente, formatosi forse dopo il parziale prosciugamento del Lago a causa della mutazione del clima e delle ridotte precipitazioni.



Non mi risulta, ho letto come Caton e Thompson misero nella giusta relazione i due insediamenti, osservando il tipo di reperti trovati, cioé non traendo conclusioni dalla posizione dei due siti rispetto al lago, che poteva essere ingannevole, ma solo dal tipo di tecnologia posseduta dagli abitatori. Hai notizie diverse?

antonio crasto
00sabato 6 giugno 2009 11:20
Vedi il mio libro: HASSALEH – L’OCCHIO DI HORUS. Manetone aveva ragione! alle pagine 15, 34 e 36.
In merito riporto dal riferimento citato nel mio libro a pag. 34:

Storia Universale Feltrinelli Vol. 1

Pag. 193
«[…] Il Neolitico di el-Fayyum è probabilmente la cultura neolitica più antica fino ad oggi rinvenuta in Egitto: è noto dagli scavi, condotti dalla Caton-Thompson. In più siti sulle rive del lago Meride, un tempo molto più esteso di quanto non sia oggi. […]. La Caton-Thompson distinse come fase tarda del Neolitico di el-Fayyum – principalmente in quanto associato a un più basso livello del lago – un gruppo che indicò come el-Fayyum B. In corrispondenza di questa fase tarda non si è trovata ceramica, mentre si è rinvenuta una quantità considerevole di utensili microlitici virtualmente assenti nella fase principale (gruppo A), […].»

Pag. 196
«[…] Sembra dunque possibile che il Neolitico di el-Fayyum B sia associato a una fase di innalzamento, e non di abbassamento, delle acque del lago, e che dunque possa essere più antico di el-Fayyum A, […]. Le due date ottenute per il Neolitico di el-Fayyum A col metodo del radiocarbonio sono 4440 ± 180 a.C. e 4145 ± 250 a.C., ma recentemente la Caton-Thompson ha difeso l’opinione, da lei già espressa nel 1934, che sia probabile una data anteriore al 5000 a.C. […].»

Riporto ancora da L’Antico Egitto a cura di Edda Bresciani

Pag. 273
«[…] In parte sovrapponendosi a questa fase, nella zona del Fayum fiorì una cultura, chiamata Fayum A, che tra il 5200 e il 4700 a.C. diede luogo a insediamenti di piccole dimensioni […].»


Considerazioni:

- l’errore compiuto nella stima cronologica dei due insediamenti Fayum A (più alto e più recente) e Fayum B (più basso e più antico) fu determinato dalla credenza che il clima sempre più secco avesse prosciugato in parte il lago costringendo le popolazioni a spostare più in basso i loro insediamenti, al fine di essere in prossimità delle rive del lago.
- questo errore fu portato avanti, malgrado i reperti microlitici del Fayum B dovevano far propendere per una cultura del Microlitico, precedente al “Diluvio” del 5500 a.C.
- i nuovi insediamenti furono realizzati dalle popolazioni superstisti alla grande catastrofe, le quali trovarono un lago decisamente più alto; queste popolazioni avevano dimenticato la cultura microlitica e iniziarono nuovamente a lavorare le selci in modo meno raffinato;
- le vecchie datazioni al C-14 toglievano varie centinaia di anni, così che le ipotesi della Caton-Thompson furono avallate dalle nuove datazioni calibrate;
- il microlitico del Fayum B fu datato al 8000 a.C.
pizia.
00sabato 6 giugno 2009 23:03
Re:
antonio crasto, 06/06/2009 11.20:



- l’errore compiuto nella stima cronologica dei due insediamenti Fayum A (più alto e più recente) e Fayum B (più basso e più antico) fu determinato dalla credenza che il clima sempre più secco avesse prosciugato in parte il lago costringendo le popolazioni a spostare più in basso i loro insediamenti, al fine di essere in prossimità delle rive del lago.



Fayyum A più alto e più recente infatti si rivelò giusto, perché il lago si era ingrandito, non prosciugato come sta succedendo ora, no?

antonio crasto, 06/06/2009 11.20:


- le vecchie datazioni al C-14 toglievano varie centinaia di anni, così che le ipotesi della Caton-Thompson furono avallate dalle nuove datazioni calibrate;



Le ipotesi furono avallate dalle analisi del radiocarbonio calibrate, giusto, non dalla posizione degli insediamenti sulle rive del lago, quelle erano ipotesi formulate da altri studiosi, non egittologi, prima di analizzare i ritrovamenti importantissimi degli anni '30.
Mi sembra che già dal secolo scorso comunque non ci fosse alcun problema da parte degli egittologi di acettare il Fayyum B come più antico.
Ma scusa il mio intervento, forse ho fatto una puntualizzazione non necessaria...
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