Iran: La nuova diga minaccia i siti archeologici più antichi

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-Kiya-
00martedì 24 aprile 2007 22:08
di ALI AKBAR DAREINI

Gli ingegneri iraniani hanno cominciato a riempire la nuova diga giovedì dopo l’avvertimento degli archeologi sul fatto che il suo bacino allagherà le antichità appena scoperte e potrebbe danneggiare il più grande sito iraniano, l’antica capitale persiana di Persepolis.
Alla cerimonia inaugurale, a cui hanno partecipato i funzionari del Ministero dell’Energia, le tubature sono state aperte e l’acqua ha cominciato a scorrere in un lago artificiale creato dalla diga che attraversa il fiume Sivand, 520 miglia a sud di Teheran.

Le acque del lago saranno utilizzate per irrigare le fattorie della zona.
La televisione di stato Iraniana ha detto che la diga è stata aperta “su ordine del presidente” Mahmoud Ahmadinejad, ma i leader iraniani della fazione più estrema non hanno partecipato all’inaugurazione.
L’apertura è stata rimandata per mesi per dare tempo alle squadre archeologiche internazionali di condurre gli scavi nell’area in cui è stato pianificata la creazione del bacino in seguito ad un appello dell’Organizzazione Educativa, Scientifica e Culturale delle Nazioni Unite
Il lavoro ha portato significative scoperte come una strada che si crede sia il Passaggio Reale degli Achmenidi, una potente dinastia dell’antica Persia del sesto secolo A.C., e un villaggio Achmenide con un cimitero e delle grotte abitate risalenti a 7.000 anni prima.


Gli intellettuali iraniani e gli attivisti condannano il governo di Teheran per essere andato avanti con la costruzione della diga, definendola una “stupidità”.
Gli archeologi hanno sostenuto che l’inondazione della diga sommergerà il Passaggio Reale che univa Persepolis a Susa, due capitali dell’antica Persia, così come alcuni dei 130 siti antichi lungo il Tang-e-Bolaghi, un sentiero di montagna che attraversa il fiume Sivand.
Ci sono anche delle preoccupazioni riguardo all’umidità, che si propaga dall’acqua sotterranea della diga, può danneggiare da vicino Persepolis
Le rovine sparse, greco per “la Città dei Persiani” sono famose per la maestosa scala doppia che sale fino a un amplissimo salone terrazzato con 72 colonne. Saccheggiata da Alessandro il Grande intorno al 330 A.C., la vecchia città è visitata da milioni di persone ogni anno, per la maggior parte iraniani ma anche da stranieri.
Gli esperti sono anche preoccupati circa Parsargadae, un’antica capitale costruita da Ciro il Grande più o meno dopo il 550 A.C. che conserva la sua tomba.
Sia Persepolis che Pasargadae, che sono rispettivamente lontane dalla diga solo19 e 5 miglia, sono sulla lista dell’UNESCO dei Siti Patrimonio Mondiale.


Il governo iraniano di orientamento islamico non ha mostrato alcun riguardo per i siti culturali dell’era persiana, al contrario dell’interesse mostrato per i più recenti monumenti d’epoca musulmana.
L’agenzia si stampa ufficiale IRNA ha riportato le parole del Vice Presidente Rahim Mashaei, che è anche il capo dell’Organizzazione del Patrimonio Culturale Iraniano, il quale ha sostenuto giovedì che “l’apertura della diga Sivand non rappresenta un pericolo per Pasargadae” ma non ha menzionato il Passaggio Reale o Persepolis.
L’archeologo Parviz Varjavand ha dichiarato che andrà perduta “un’eredità umana insostituibile”.

“L’establishment al governo non da valore all’eredità culturale iraniana. È un atto di stupidità e ostinazione,” ha sostenuto.
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