Gli Amuleti: Gli animali

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-Kiya-
00domenica 19 marzo 2006 02:59
Uno degli aspetti più caratteristici della religione dell'antico Egitto fu il culto degli animali. Le divinità potevano manifestarsi assumendo forma animale: ogni dio aveva uno o più animali considerati a lui sacri e ogni città, o nomo, aveva come emblema un animale. In un primo momento solo alcuni esemplari delle diverse specie furono ritenuti sacri e intoccabili, e cioè quelli che possedevano particolari caratteristiche nel pelo o nel piumaggio. Questi vivevano nel tempio dedicato alla divinità, ricevevano offerte e alla morte erano sepolti con grandi cerimonie.

Successivamente, a partire dall'epoca tarda, la venerazione per gli animali si estese fino a raggiungere una zoolatria vera e propria e tutti gli animali collegati alla divinità furono ritenuti degni di culto. L'abbondanza e la varietà di amuuleti raffiguranti animali testimonia che questo culto popolare fu diffuso fino all'Epoca Romana.

Non tutti gli amuleti rappresentanti gli animali sono però da ricollegare con certezza solo a tale significato: alcuni dovevano essere ritenuti anche capaci di dotare colui che li portava delle qualità dell'animale raffigurato, oppure dovevano proteggere dal pericolo che tale animale poteva causare all'uomo. Altri animali, inoltre, erano collegati al rituale funerario e dovevano simboleggiare l'approvigionamento di cibo.

Da ultimo è da notare che gli amuleti raffiguranti animali sacri possono offrire difficoltà interpretative perchè nello stesso animale possono manifestarsi più divinità.
roberta.maat
00domenica 22 novembre 2009 23:00
Mi sorge una curiosità a proposito di Keper (il simbolo a me più caro).
Non ricordo se ne abbiamo già parlato eppure mi sembra di sì.
Quale di questi insetti rappresentava la rinascita, la vita che risorge ? Forse quello nero che rotola nella sabbia una palla, lo stercorario ? Sarebbe meglio immaginare fosse invece quello iridescente che spesso vediamo sulle rose !
-Kiya-
00domenica 22 novembre 2009 23:23
Nello specifico si tratta dello Scarabaeus Sacer che è proprio quella particolare varietà di insetto che usa creare una palla di sterco per proteggere, incubare e nutrire le larve. Insomma, al pari di Khepri, dona la vita per mezzo del calore.
Da qui il nome di "stercorario" che è poi stato esteso anche ad altre specie con le medesime prerogative.

La Cetonia Aurata, che è quella con i tipici colori iridescenti, è una specie non presente in Africa.
roberta.maat
00domenica 22 novembre 2009 23:42
N5
L1
Keper più ra, lo stercorario col suo contenitore di vita.

-Kiya-
00lunedì 23 novembre 2009 00:03
Vedo, con grande piacere, che l'Approccio comincia a produrre i suoi effetti! ;)
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