Esna: Il Tempio di Khnum

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-Kiya-
00sabato 29 marzo 2008 15:49
Visto lo spunto dato da Antonio, ho ritenuto opportuno approfondire un po' sul Tempio dedicato a Khnum, sorto ad Esna, 48 Km a Sud di Luxor.
C'è chi afferma che perdersi Esna non sia una gran tragedia, ma chi lo visita si rende subito conto che, tutto sommato, non è così, se non altro, in nome di fascino e mistero.





Il Tempio fu iniziato dai Tolomei, nel 150 a.C., ma gran parte di esso risale alla successiva epoca Romana. Siamo, pertanto di fronte ad un esempio architettonico che non rientra più nella piena epoca faraonica, ma della quale ancora conserva molte caratteristiche, almeno a prima vista...

La sala ipostila, ovvero le colonne che la compongono, furono realizzate sotto Domiziano (81 - 96 d.C.) e, successivamente da Antonino Pio (138 - 161 d.C.), ragion per cui a Esna, possiamo affermare si respiri un'atmosfera romana assai più forte di quanto si possa immaginare.
Le iscrizioni più tarde, presenti nel tempio, risalgono al 250 d.C.

Il Tempio è stato eretto sulla golena, in riva al Fiume. Secoli di piene hanno contribuito a coprirlo di limo. Quando Napoleone giunse ad Esna, infatti, solo le parti superiori delle colonne e il soffitto emergevano dal terreno.
A tutt'oggi solo una piccola parte del Tempio è stata riportata alla luce. Buona parte di esso infatti si trova ancora sotto il limo e sotto le costruzioni moderne della città.
Da questa immagine ci si rende conto del dislivello che sussiste tra esso e la città moderna:





Sembra quasi ironia, data la presenza del limo e dei suoi effetti, che questo tempio sia effettivamente dedicato a Khnum, il vasaio che, secondo il mito, modella gli uomini con l'argilla. Antico dio dalla testa di ariete, simbolo di fertilità maschile. Il suo nome significa "creatore", "modellatore", definito "colui che plasmò al tornio gli dèi, che modellò uomini e animali".
Khnum è legato anche al Nun, le acque primordiali, che si manifestavano attraverso la pioggia e il Nilo. Per questo egli era anche riconosciuto come dio dell'inondazione. Sovente raffigurato nell'atto di modellare il Faraone e il suo ka






Una teologia, la sua, assai complessa, multiforme. Un'iscrizione nel Tempio si riferisce al dio definendolo "il sostegno del cielo che ha dispiegato lo stesso con le sue mani".

Tra le tante consorti di Khnum si evidenziano: Neith, quella più comunemente associata; Satet, uno degli aspetti di Iside, legato a Sirio; relative sottoforme a queste legate (Menhyet, Nebtu).
Già da questi elementi, potrebbe risultare evidente il forte simbolismo cosmico che probabilmente il Tempio ancora cela.

La struttura del tempio è simile a quella di Dendera, con un vestibolo diviso in 7 navate composte da sei file di colonne, di varo assortimento artistico, eccone due esempi:





Per i rilievi più interessanti, bisogna volgere lo sguardo al soffitto, specie quello delle navate laterali, che ospitano scene simboliche favolose, quasi quanto quelle delle tombe di tebe, sebbene ad oggi ancora nessuno sia stato in grado di spiegarle. La loro posizione, oltre a quello che si può evidenziare in base a una sommaia "lettura" dei contenuti, porta a credere che ci si sia voluti riferire alla Creazione dell'Universo. Tuttavia nonostante questo, non è facile spiegare scene che raffigurano un lumacone con due teste umane e un albero che gli cresce sul dorso, oppure, ancora, un serpente coronato, con 40 zampe.

Certo nel tempio di Esna, di epoca tardo egizia, ciò che prevale è la predilezione per i complessi giochi di parole, la crittografia. Immagini di coccodrillo, abbinate a segni di punteggiatura geroglifica, parrebbero voler dire nulla, ma, probabilmente invece, si tratta di vere e proprie sciarade assai complesse che si avvalgono di simboli per trasmettere messaggi.

Eppure ancora nessuno si è spinto ad approfondire questi enigmi.

Il Tempio di Khnum si contraddistingue anche per i suoi rilievi, esuberanti senza dubbio, dove però i suoi soggetti, divini o umani che siano, raggiungono un livello di "carnosità" che è difficile da eguagliare. La carne ha sopravvento sullo spirito ad Esna.





Sulla parete nord si ammira l'imperatore Commodo, impegnato in una scenda di caccia, dove Thot e la sua paredra Seshat ne registrano il bottino.

Molti rilievi e iscrizioni sono stati cancellati con metodo selettivo, probabile azione dei primi cristiani. Con la medesima cura, sono però state risparmiate numerosissime immagini.

Sulle parreti esterne è Domiziano a primeggiare, nelle famose scene militari, dove l'imperatore è immortalato (con profondo richiamo allo stile egizio) mentre regge il tradizionale gruppo di prigionieri, prima di spaccare loro la testa con una mazza.
antonio crasto
00domenica 30 marzo 2008 10:20
Ormai sapete che non mi fermo di fronte ai “misteri egizi”.
Si parla di Esna, ma io desidero indagare sul significato dei nomi egizi.
La città era chiamata Iwnyt e Ta senet.

Il primo nome ricorda il nome della città del Basso Egitto Iwn, mentre il secondo potrebbe essere associato a un passaggio sul Nilo, forse un guado,un ponte di barche o un traghettamento (senet = passaggio).

Sapete darmi qualche informazione ulteriore?
-Kiya-
00domenica 30 marzo 2008 14:56
Confermo i nomi egizi, e aggiungo che per i greci fu Latopolis, nome originato dal culto rivolto al pesce "lates" che si praticava nella città fin dai tempi antichi.

Aggiungo inoltre: non so che pesce fosse, ma ho verificato su un testo quali pesci compaiono nei simboli geroglifici e ho trovato un riscontro con la traslitterazione della Tilapia, la quale si chiamava "int", che mi pare molto simile alla versione del nome Iwnyt; resta da verificare se la tilapia nilotica corrisponde al lates dei greci.

Il nome egizio di Esna non potrebbe scaturire da questo?
antonio crasto
00lunedì 31 marzo 2008 08:38
Aggiungo un altro elemento. Ho letto che Ta senet era considerata la terra di collegamento con le regioni meridionali (Nubia e Sudan). Quindi senet potrebbe essere associato, più che a un passaggio sul Nilo a un passaggio verso il sud.
Per quanto riguarda il nome principale faccio notare la somiglianza dei nomi: Iwn (Eliopoli), Iwnt (Dendera) e Iwnyt (Esna), per cui mi sembra di poter ritenere che tutti e tre abbiano la comune matrice Iwn.
-Kiya-
00lunedì 31 marzo 2008 18:42
intanto segnalo che Tilapia Nilotica e Lates (ovvero Perca del Nilo) sono due speci di pesci differenti, pertanto la mia ipotesi decade
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