Divinità

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roberta.maat
00sabato 18 luglio 2009 13:10
Vogliamo tentare di elencare le Divinità che nel tempo e nei luoghi si sono susseguite nell'universo egizio ?
Può sembrare arida e riduttiva una "lista" ma a volte può essere utile per inquadrare le epoche, le città, i contesti storici e i riti speciali.
Una curiosità particolare, per me, rivestono i guardiani delle porte della Duat.
-Kiya-
00sabato 18 luglio 2009 16:43
Intento interessante, ma non poco ostico, a causa delle enormi carenze a carico, soprattutto, degli albori della storia Egizia, dove, a mio parere, sono celate gran parte delle risposte.

Bisogna poi, a mio avviso, operare una distinzione tra le divinità del Pantheon (quelle soggette a culti in località precise e quelle che entrarono a far parte dei miti Cosmogonici) da tutte quelle altre "entità" che invece trovano posto specificatamente nell'Oltretomba (geni, "demoni" e guardiani).

Da dove vogliamo cominciare?
roberta.maat
00domenica 19 luglio 2009 11:15
Poichè mi sembra un argomento poco trattato, sebbene la maggior parte delle testimonianze sia legata al culto della morte, personalmente vorrei addentrarmi nelle "porte" e conoscere, almeno per nome e compito, demoni e guardiani.
roberta.maat
00domenica 19 luglio 2009 12:50
Ho bisogno di alcune conferme.........il vero titoto del "libro dei morti" è REU NU PERT EM HRU ? il suo giusto significato è "capitoli del giorno futuro "? Ne esistono tre recensioni "eliopolitana","tebana", " saita" ?
-Kiya-
00domenica 19 luglio 2009 14:14
Per quanto ne so il prt m hrw, peret em heru, era chiamato "Formule per uscire al Giorno" e aveva lo scopo di assicurare l'Aldilà al defunto.

Compare a partire dalla XVIII dinastia e trae origine dai Testi delle Piramidi e dai Testi dei Sarcofagi.
Definirlo "Libro", come si fa abitualmente, in realtà non è corretto e trae in inganno, lasciando supporre che esistesse un testo contenete sempre il medesimo contenuto, ma in realtà le formule che lo compongono diventeranno costanti soltanto nella XXVI dinastia. Prima di allora ogni esemplare si differenziava per scelta del contenuto e per lunghezza.
Abitualmente si afferma che fosse composto da 190 capitoli. In realtà questo numero rappresenta la somma di tutti i contenuti individuati ed è un valore attribuito da Lepsius che va ritenuto fittizio. Possediamo soltanto un esemplare, appartenente all'epoca Tolemaica, che si presenta nella sua quasi totalità.

La scelta del contenuto del Papiro deposto col defunto potrebbe forse essere condizionata da epoche e luoghi diversi, in base ai Credi prevalenti, ma non ne ho la certezza. Probabilmente è possibile datarli piuttosto per stile, per scelta dei Capitoli, ma non credo che sia possibile parlare di differenti versioni.
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