Akhenaton: un sovrano inadeguato?

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-Kiya-
00giovedì 29 giugno 2006 02:53
In tutti questi anni, a partire dalla fine del 1800, quando Amarna confermò l'esistenza di Akhenaton e del suo culto, si è fatta strada l'ipotesi dell'inadeguatezza del sovrano in ambito diplomatico.
Lo si accusò di essere stato l'artefice del collasso dell'impero egiziano, ma a ben esaminare la vicenda potrebbe non essere così.
Secondo Mario Liverani, autore dell'unico saggio italiano dedicato alle tavolette di Amarna, infatti, dall'esame degli scritti potrebbe farsi strada un'altra teoria.
Dall'esame delle tavolette ritrovate, complessivamente forse meno del 10% di quelle esistenti all'epoca di Tutankhamon, non si evince una situazione poi tanto drastica, ma probabilmente quella di un equilibrio stabile nella lunga durata, ma fatta di tanti disequilibri occasionali.
Per spiegare ciò bisogna tener conto di quanto accadde precedentemente, a partire dall'epoca di Tuthmosi III.
A quell'epoca era necessaria una massiccia presenza militare sia in Asia che in altri territori, per affermare la presenza egiziana. Anche Amenofi II dovette continuare tale politica a causa della forte ostilità incontrata in Siria da parte mitanna.
Giunti ad accordi coi Mitanni, grazie a matrimoni interdinastici, fu possibile allentare la presenza militare, poichè non era più necessaria.
E il faraone divenne un punto di riferimento anche per le loro "liti" di portata locale (così si giustificano le continue richieste di intervento da parte dei vassalli, e i conseguenti mancati interventi da parte del sovrano, che riteneva le richieste non vitali per gli interessi dell'impero).
La presenza dello stesso su quei territori divenne di conseguenza inutile e molto rara (giusto una visita annuale per mantenere la posizione raggiunta e riscuotere i tributi).
Akhenaton non dimostrò quindi disinteresse, ma potè diminuire l'impegno in base a una certa stabilità.
L'autore sottolinea inoltre che un contrasto vero e proprio si ha solo a nord, a seguito dell'intervento del re hittita Shuppiluliuma .
L'interferenza hittita si può schematizzare in tre momenti:
1)Shuppiluliuma si spinge a Qadesh per rispondere all'attacco del sovrano di quella zona;
2)La defezione dei regni di Amurru e Ugarit che allargò i confini hittiti fino a Biblo;
3)la famosa lettera della vedova del sovrano che lo implorava di inviargli un principe da sposare e da onorare con la salita al trono.

Nel testo di Liverani ho finalmente trovato un riscontro della reazione di Shuppiluliuma contro l'Egitto che uccise suo figlio inviato per contrarre matrimonio con la regina (non meglio identificata, ovviamente). Lo stesso infatti attaccò ripetutamente l'Egitto nella zona di Amqi (la Beqa libanese), ma l'impegno dell'esercito egizio ne respinse gli attacchi con successo.

Prendendo per valida questa teoria, e dando per buona l'affermazione che quella lettera partì per mano della vedova di Tut, credo si possa avanzare l'ipotesi che forse per questo Horemheb non salì al trono immediatamente, ma si fece precedere da Ay.
Il generale a quell'epoca era impegnato ad arginare l'attacco del nemico hittita.

Resta a questo punto il dubbio sulla lettera.... ma anche sulle reali intenzioni di chi la scrisse. Quello scritto non potrebbe essere interpretato come una trappola per "bloccare" l'avanzata hittita divenuta preoccupate a nord???!!!
Una nuova serie di interrogativi ai quali probabilmente continueremo a non dare risposta, ma ugualmente sarei interessata al vostro parere.
-redrider-
00giovedì 29 giugno 2006 23:17
Credo che la lettera potesse essere:

o un tentativo di mettersi sotto tutela

o in modo per provocare la guerra ed allontanare Ay.

La prima possibilità nasce dal pensiero che Akenhaton non fosse solo (ed i miei studi lo confermano), per cui la fine della sua "rivoluzione" non fosse stata indolore. Da qui il tentativo di allearsi con un potente dell'epoca.

La seconda dal fatto che venne ucciso il principe mandato (non è che ce ne fosse bisogno) da qui lo scatenarsi della guerra e l'allontanamento di Ay.

La tua versione la vedo poco probabile, un matrimonio per sancire un'alleanza, poi si uccide lo sposo??
-Kiya-
00giovedì 29 giugno 2006 23:48
Re:

Scritto da: -redrider- 29/06/2006 23.17
Credo che la lettera potesse essere:

o un tentativo di mettersi sotto tutela

o in modo per provocare la guerra ed allontanare Ay.

La prima possibilità nasce dal pensiero che Akenhaton non fosse solo (ed i miei studi lo confermano), per cui la fine della sua "rivoluzione" non fosse stata indolore. Da qui il tentativo di allearsi con un potente dell'epoca.

La seconda dal fatto che venne ucciso il principe mandato (non è che ce ne fosse bisogno) da qui lo scatenarsi della guerra e l'allontanamento di Ay.

La tua versione la vedo poco probabile, un matrimonio per sancire un'alleanza, poi si uccide lo sposo??



Partendo dal presupposto che mi sto muovendo nel campo delle ipotesi, intanto sottolineo che non fu Ay ad essere allontanato, bensì Horemheb, costretto dai suoi impegni in qualità di Generale.
Ay restò e si fece incoronare sovrano.


Non ho parlato di un'alleanza, ma anche in quel caso, perchè escluderlo?
La Regina vedova intende preservare il trono, ma sa che accettando il matrimonio con Ay questo non sarà possibile, perchè lo stesso utilizzerà il matrimonio solo come espediente per rendere ufficilae la sua incoronazione (se non era di sangue reale, il nuovo sovrano doveva legittimare la sua posizione sposando una principessa reale o la vedova del Re), dopodichè intende dichiarare Grande Sposa Reale la sua prima moglie.

Non è detto però che ad uccidere il Principe non ci abbia pensato chi dal suo arrivo si sentiva minacciato.... vuoi per il trono, vuoi perchè un sovrano straniero sul trono 'Egitto, per giunta un "nemico", non credo che all'epoca della XVIII dinastia sarebbe stato gradito (non dobbiamo infatti dimenticare che furono i grandi sovrani che diedero vita alla XVIII dinastia a scacciare i Re Hiksos dalle terre d'Egitto).

E in più: è noto che in Egitto si perpetuarono spesso matrimoni dinastici per consolidare alleanze. Quanti sovrani (Uomini) sposarono principesse straniere per garantire la pace tra il loro popolo e un altro? Il fatto che ci siano noti solo casi in cui fu un Re a sposare una principessa straniera, non significa che una Regina non potesse applicare la stessa regola (sempre di legittimazione si tratta).
-redrider-
00venerdì 30 giugno 2006 00:02
Resto della mia idea di mettersi sotto tutela, di avere un potente alleato che la difendesse.
-Kiya-
00venerdì 30 giugno 2006 00:25
Re:

Scritto da: -redrider- 30/06/2006 0.02
Resto della mia idea di mettersi sotto tutela, di avere un potente alleato che la difendesse.



da chi? o da cosa? [SM=x822741]
-redrider-
00venerdì 30 giugno 2006 00:33
Re: Re:

Scritto da: -Kiya- 30/06/2006 0.25


da chi? o da cosa? [SM=x822741]



Beh non credo sia difficile da ritenere che ci fosse una fortissima lite per la successione. In fondo non si è ritenuto, per un po' di tempo, che Tut fosse stato ucciso? Ipotesi, direi, non del tutto peregrina.
-Kiya-
00venerdì 30 giugno 2006 00:50
Re: Re: Re:

Scritto da: -redrider- 30/06/2006 0.33


Beh non credo sia difficile da ritenere che ci fosse una fortissima lite per la successione. In fondo non si è ritenuto, per un po' di tempo, che Tut fosse stato ucciso? Ipotesi, direi, non del tutto peregrina.



Allo stato di conoscenza attuale, l'ipotesi potrebbe essere avallata soltanto se l'omicidio fosse stato perpetuato per mezzo di avvelenamento. Quindi no, non può essere del tutto esclusa.

Ma a questo punto ho l'impressione che stiamo dicendo la stessa cosa...


-redrider-
00venerdì 30 giugno 2006 22:07
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: -Kiya- 30/06/2006 0.50


Allo stato di conoscenza attuale, l'ipotesi potrebbe essere avallata soltanto se l'omicidio fosse stato perpetuato per mezzo di avvelenamento. Quindi no, non può essere del tutto esclusa.





Dai Kiya! Tut morì, presumibilmente, di setticemia per una ferita alla gamba curata male. Mi risulta che già da Imhotep gli egizi sapessero curare le ferite...e non riescono a curare quella di un faraone?


Scritto da: -Kiya- 30/06/2006 0.50
Ma a questo punto ho l'impressione che stiamo dicendo la stessa cosa...





Può essere, forse ho capito male io cosa vuoi dire tu

[Modificato da -redrider- 30/06/2006 22.09]

Messalinaxxx
00venerdì 30 giugno 2006 22:59
Re: Re: Re: Re: Re:
una delle ipotesi prevede che Tut sia morto in solitudine quando ebbe l'incidente che gli provoco' la rottura della gamba e mori'.

non e' da escludere

[SM=x822711]
-Kiya-
00sabato 1 luglio 2006 00:30
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: -redrider- 30/06/2006 22.07


Può essere, forse ho capito male io cosa vuoi dire tu

[Modificato da -redrider- 30/06/2006 22.09]




questa è la versione data per ufficiale dopo gli esiti della TAC.
Fatta ESCLUSIVAMENTE per cercare i segni di un colpo alla testa....
non sono mai stati effettuati esami sulla mummia per verificare la presenza di residui di sostanze tossiche.
Certo, anche a me fa strano, ma non posso dimenticare che si moriva per infezioni scaturite dal mal di denti...
Le conoscenze mediche, per l'epoca, erano sì avanzate; ma non è detto ci fossero anche i rimedi adeguati. O comunque, personalmente lo ignoro

-Kiya-
00sabato 1 luglio 2006 00:35
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Messalinaxxx 30/06/2006 22.59
una delle ipotesi prevede che Tut sia morto in solitudine quando ebbe l'incidente che gli provoco' la rottura della gamba e mori'.

non e' da escludere

[SM=x822711]



se non erro si è parlato di morte lenta e di grande agonia per via dell'ipotetica infezione. Si parla di circa un mese di forte febbre con conseguente perdita di coscienza e coma neli ultimi giorni prima del decesso... Sono nozioni che ho in testa. Devo andare a ripescarne la fonte d'origine.... (se c'è....)

Quello da te citato, non mi risulta.....

sapresti darmi altre informazioni in proposito?
-redrider-
00sabato 1 luglio 2006 01:19
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: -Kiya- 01/07/2006 0.35


se non erro si è parlato di morte lenta e di grande agonia per via dell'ipotetica infezione. Si parla di circa un mese di forte febbre con conseguente perdita di coscienza e coma neli ultimi giorni prima del decesso... Sono nozioni che ho in testa. Devo andare a ripescarne la fonte d'origine.... (se c'è....)

Quello da te citato, non mi risulta.....

sapresti darmi altre informazioni in proposito?



Qui per farti un'idea dell'efficacia dei metodi egizi per la cura delle infezioni. Non dimenticare che le ferite all'epoche erano estremamente usuali, dunque le loro cure erano, per forza di cose, efficaci.

Curare le ferite

Qui per la parte riguardante Tut con spiegazione della TAC (su tutto il corpo),

Tutankhamon
Messalinaxxx
00sabato 1 luglio 2006 20:04
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
az devo assolutamente cercare!
una delle ipotesi che avevo letto era che fosse caduto dal carro, rotto la gamba e morto in poche ore.

sono troppe le teorie diverse.
prima si parlava del colpo alla testa, smentito dalla TAC.
poi si parlava di un possibile omicidio, poi di una possibile infezione...
la gamba e' all'80% la ragione del decesso, ma che sia stata infezione o l'incidente stesso ad ucciderlo, non so, non mi pare di aver letto niente di definitivo, anche perche' la mummia era in condizioni penose per via del massacro dovuto alle resine attaccate al corpo e soprattutto la poca cura con cui e' stata manipolata.

-Kiya-
00sabato 1 luglio 2006 21:34
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: -redrider- 01/07/2006 1.19


Qui per farti un'idea dell'efficacia dei metodi egizi per la cura delle infezioni. Non dimenticare che le ferite all'epoche erano estremamente usuali, dunque le loro cure erano, per forza di cose, efficaci.

Curare le ferite

Qui per la parte riguardante Tut con spiegazione della TAC (su tutto il corpo),

Tutankhamon



Interessante lettura quella riguardante la cura delle ferite, ma nel caso di Tut, si parla anche di frattura dell'osso femorale...
tuttavia grossi sono i dubbi in proposito, e non si esclude che la frattura sia una conseguenza delle operazioni svolte sulla mummia nel 1925.

In quanto alla TAC , so che l'esame ha riguardato tutto il corpo, ma l'analisi è stata condotta con l'intento di "cercare" la prova di una morte violenta.
Quando tempo prima, si seppe dell'intenzione di Hawass di intervenire sulla mummia del Re, si disse che sarebbero stati effettuati anche gli esami del DNA.... ma nel lato pratico su questo si è quasi tacitamente glissato.

Ciò che si lesse in proposito fu una giustificazione riguardante il fatto che su una mummia, resa tanto malconcia da interventi precedenti, gli esami per la ricerca di sostanze tossiche non si sarebbero potuti eseguire.... [SM=x822717]
-Kiya-
00sabato 1 luglio 2006 21:59
Diirei che sia opportuno un riassunto. E per questo allego qui un estratto di un articolo pubblicato dall'Hera Magazine, privo di..."fantasticherie" e abbastanza attendibile (per dovere di storicità, ho preventivamente eliminato ciò che non risulta corretto):

TUTANKHAMON
Molti hanno scritto di lui, ma pochi hanno studiato davvero seriamente le sue vicende. Era da tempo che s’indagava sulle vere cause del suo prematuro decesso, erano state prese in considerazione tutte le possibilità, nessuna pista veniva esclusa. Si era fatta strada la convinzione che fosse stato vittima di un assassinio, di una congiura di corte o almeno questa sembrava l’ipotesi più attendibile o comunque la più affascinante. È cosi che sulle copertine e i trafiletti di riviste e giornali si leggevano titoli come: Assassinio sul Nilo, Chi uccise Tut?, Il delitto del faraone, Un giallo nella Valle dei Re, Nilogate, La mano che uccise Tutankhamon. L’ombra del presunto padre Akhenaton, il sovrano monoteista che con le sue idee aveva condotto il regno d’Egitto nel caos, era sempre lì a fare quasi da avallo a questa ipotesi basata principalmente su una presunta e sospetta frattura alla nuca del faraone. Erano stati coinvolti persino due ex-agenti dell’F.B.I. (cfr. HERA 54 pag. 12) e schiere di medici specializzati per risolvere il caso, ma ora sappiamo, quasi con certezza, che le cose andarono diversamente. La TAC eseguita sulla mummia lo scorso gennaio ha accertato che si trattava semplicemente di una lesione prodottasi durante il processo di mummificazione, cioè quando Tutankhamon era già morto, ma non sepolto.


Lo scorso gennaio Zahi Hawass, cedendo alle insistenze di coloro che premevano perché fosse riesumato il corpo di Tut, si è convinto del fatto che era giunto il momento di disturbare nuovamente il sonno eterno del faraone per trovare delle risposte sulla sua morte. Un team di esperti egiziani sotto la sua supervisione ne ha analizzato il corpo con modernissime tecnologie, con l’obiettivo di appurare scientificamente la verità e fare piazza pulita di decenni di congetture. In realtà, l’iniziativa era dettata da ragioni più che altro economiche o di opportunità pubblicitaria legate alle mostre di Tutankhamon nel mondo. Sono stati concessi diritti esclusivi per filmare l’evento in cambio di assistenza finanziaria per nuovi progetti. L’immagine dell’Egitto, offuscata da recenti attentati, ne ha senz’altro beneficiato: insomma dollari e pubblicità sulla pelle di Tutankhamon. Dopo le recenti acquisizioni, questo mistero che resiste da oltre 33 secoli, muove qualche passo verso la soluzione. Ma è definitivamente risolto? No, la National Geographic premeva per distribuire un filmato che facesse notizia e si è affrettata ad annunciare che il caso poteva essere archiviato: Tutankhamon sarebbe morto per una “banale” infezione prodotta da una grave ferita alla gamba sinistra. Abbiamo validi motivi per ritenere che non è così perché le analisi a nostro avviso non sono state condotte con la dovuta rigorosità. «Il suo segreto è stato rivelato», è con queste roboanti parole che si chiude il documentario, un’asserzione trionfante ma contraddittoria rispetto agli effettivi esiti della TAC cui è stato sottoposto l’illustre paziente. Semmai sono state smentite tesi infondate come quella dell’assassinio, ma gran parte degli enigmi restano ancora sepolti assieme a lui. Facciamo un passo indietro. Quando è stato riesumato quello che possiamo definire il cadavere più famoso del pianeta, è stato senz’altro un momento speciale. L’occasione, giustamente presentata come l’evento archeologico dell’anno, poteva confermare o smentire le teorie sulla sua morte sinora basate su tecnologie obsolete e su prove incomplete e opinabili. Nel momento in cui il sarcofago del faraone è stato aperto, il mondo dopo decenni si è trovato faccia a faccia, in trepidante attesa di risposte, con il leggendario re-fanciullo.


Un gruppo di anatomopatologi lo ha “scansionato” attraverso un’apparecchiatura TAC mobile ad alta definizione, con gli sponsor bene in vista. La commissione di otto studiosi incaricati della diagnosi ha stabilito che Tutankhamon probabilmente morì in modo naturale, non di morte violenta. Di colpo il processo postumo da tempo intentato contro gli ipotetici assassini del faraone si è disintegrato come una bolla di sapone, è stato definitivamente sospeso perché il fatto non sussiste, i capi d’imputazione sono venuti a cadere tutti assieme, il banco degli indiziati popolato forse soltanto di fantasmi si è improvvisamente svuotato. Ay il leale visir deciso a conquistare una migliore posizione sociale, Horemheb il fidato generale dell’esercito, Ankhsenamon la moglie innamorata, iscritti precedentemente nel registro degli indagati, sono stati tutti prosciolti e scagionati per non aver commesso il fatto. La mummia finalmente ha confessato: non c’è stato nessun assassinio premeditato, nessun reato, niente colpevoli. Ma allora qual è stato lo spietato killer di Tut, la causa fatale della sua morte? Un verdetto alla fine è stato emesso, setticemia riconducibile forse a una ferita di guerra. Ma diamo un’occhiata alla cartella clinica del faraone: innanzitutto la mummia del re, eccetto la testa, era in pessime condizioni. In secondo luogo nel suo cranio sono stati effettivamente trovati due frammenti ossei che tuttavia si sono sicuramente staccati dopo la morte e dunque non ne sono state la causa. Inoltre delle patologie riscontrate o diagnosticate da Harrison nel 1968 sembra non esserci più traccia. Com’è possibile? Evidentemente le conoscenze scientifiche di 40 anni fa erano approssimative, le apparecchiature disponibili avevano limiti evidenti con il risultato di aver prodotto referti sballati e fuorvianti. Ma nonostante siano stati messi in campo sofisticati mezzi tecnologici e illustri menti, anche le recentissime indagini non sembrano aver risolto il caso. Va sottolineato che, e non ci sembra cosa da poco, non tutti i componenti della commissione hanno abbracciato la tesi dell’infezione. Un conto, inoltre, è dichiarare o ammettere che Tutankhamon non è stato assassinato, un altro è pretendere di dare per certo come il faraone sia morto. Gli specialisti hanno dichiarato che nessuna malattia genetica poteva essere stata la causa della morte del faraone. Com’è possibile dare per buona una simile affermazione se è lampante, ma non sappiamo a quanti, che non si può procedere a un esame autoptico completo in assenza degli organi interni che per tradizione in Egitto venivano rimossi e custoditi all’interno dei vasi canopici? E poi come si fa ad avere certezze così assolute sul cadavere di una persona morta pressappoco nel 1352 a.C., quando l’accuratezza di un’autopsia è già fortemente compromessa dopo 24 ore dal decesso? Quali elementi ci portano a escludere che la morte di Tut non fu causata da una malattia genetica che poteva aver indebolito il suo sistema immunitario? Chi può asserire, senza timore di smentite, che il sovrano non era affetto da alcuna disfunzione fisica? Magari non a carico dell’apparato scheletrico, perché le analisi sembrerebbero averlo escluso ma a livello del sistema ghiandolare, linfatico, ecc., non è forse possibile? Non è stato esaminato il DNA, cosa peraltro attualmente impraticabile per complesse ragioni scientifiche sulle quali non possiamo dilungarci. E allora da dove derivano tutte quelle sicurezze? A quanto ne sappiamo Tutankhamon poteva essere, se così si può dire, un soggetto a rischio, dalla salute fragile, non è morto del resto prematuramente? Nel filmato si proclama che il ragazzo era sano come un pesce. A nostro parere non ci sono prove assolute che Tutankhamon era morto per un’infezione. Sì, è vero, nell’Antico Egitto non esistevano ancora gli antibiotici, ma i medici di corte possedevano conoscenze superiori a quelle che normalmente siamo portati a supporre ed erano a loro noti rimedi idonei a scongiurare tali pericoli. Proprio Zahi Hawass, nel novembre del 2001, scoprì nei pressi del Cairo la tomba di Qar, primo medico di uno dei regnanti della V dinastia. All’interno del sepolcro trovò circa 30 strumenti chirurgici di bronzo tra cui aghi e bisturi. Ci sono prove certe che gli antichi Egizi praticarono interventi di chirurgia avanzata (cfr. HERA 7/8 pag. 28, 24 pag. 34) a cui i pazienti sopravvissero dal momento che l’area delle amputazioni era ricoperta da uno strato di tessuto cicatriziale. Che gli antichi Egizi siano stati “pionieri” nelle amputazioni di braccia e gambe e nelle protesi artificiali lo sostengono anche ricercatori tedeschi che nella zona di Sheik-Abd-el-Gurna hanno ritrovato i resti mummificati di una donna di mezza età morta circa 3000 anni fa, il cui alluce del piede destro era stato amputato quando era in vita e sostituito da una protesi di legno formata da tre segmenti articolati, dipinti di bruno e tenuti insieme da un pezzo di stoffa annodato intorno al piede. La scoperta può considerarsi una prova delle capacità degli egiziani in chirurgia protesica. Nel documentario si afferma fugacemente che Tutankhamon aveva una gamba un centimetro più corta dell’altra e vi pare poco? Le bugie invece hanno sempre le gambe corte: un’affermazione quanto mai ridicola è quella che al faraone sia stato inferto un colpo violento alla gamba durante una battaglia contro gli Ittiti. Se le cose fossero andate così, la moglie di Tutankhamon, la regina Ankhsenamon, avrebbe forse inviato una lettera al re del popolo nemico supplicandolo di inviarle un figlio da sposare e da rendere faraone d’Egitto? (ndr: ricordo che questa notizia non è avallata da prove. Ad oggi non abbiamo certezza della mittente della letterea in questione) E poi il generale dell’esercito Horemheb sarebbe stato al suo fianco e non si sarebbe fatto trovare spiazzato nei confronti di Ay nella lotta alla successione del trono, sapendo che il re era agonizzante. Comunque, la tomba di Tut non era proprio splendida, l’allestimento è sempre sembrato frettoloso come se la morte fosse sopraggiunta inattesa. Non bastano i referti per accertare le verità, ci vogliono anche i reperti archeologici e i medici, d’altronde è normale, non conoscono approfonditamente la storia per cui le loro ipotesi lasciano il tempo che trovano, non tengono affatto conto di testimonianze decisive. A un certo punto del documentario si accenna poi alla testa rasata. Perché non si va a fondo a questa faccenda potenzialmente determinante? Da anni ci occupiamo di mummie, di tutte quelle reali egizie che ci è capitato di ammirare di persona o in foto volete sapere quante di esse erano senza capelli? Una, quella di Tutankhamon. La rasatura del capo era considerata un modo di purificare lo spirito, ma non era prerogativa dei faraoni semmai dei sacerdoti come si nota dalle pitture stesse della tomba del giovane sovrano nella Valle dei Re. Come mai gli unici capelli trovati nel sepolcro di Tut sono quelli custoditi in una scatola che riporta il nome della regina Tiye, la presunta nonna? In assenza dei capelli tra l’altro non è possibile determinare se Tutankhamon per esempio sia stato avvelenato.


Tra i favolosi tesori della tomba del faraone-fanciullo vennero trovati circa 130 bastoni. Molti recano fra l’altro segni d’usura, non sono a nostro avviso effigi di comando, ma veri e propri bastoni da passeggio e supportano la teoria che il giovane ragazzo avesse avuto bisogno di tali strumenti per sostenersi o addirittura per camminare. Il loro ingente numero è già di per sé un elemento sospetto, poi ci sono raffigurazioni che lo ritraggono appoggiato a quella che sembrerebbe una sorta di stampella (ndr: non è ancora stato appurato se si tratta di Tutankhamon o di Akhenaton), ora c’è anche un referto medico che testimonia la presenza di un danno fisico alla gamba e in più una presunto arto inferiore più corto. C’è bisogno di altre conferme? Molte cose allora appaiono finalmente più chiare, Tutankhamon di sicuro ha avuto, per un periodo piuttosto lungo, problemi di deambulazione e non si è trattato soltanto di qualche giorno prima che la ferita s’infettasse come sostenuto dai medici. Ma come si era procurato l’infortunio? Questo invece è ancora da scoprire, si possono azzardare però delle supposizioni. Nella tomba sono stati trovati 6 carri smontati di straordinaria raffinatezza, da parata, altri più leggeri da guerra o da caccia. Oltre a ciò svariati oggetti mostrano raffigurazioni di Tutankhamon a bordo del carro intento a scagliare frecce contro i nemici dell’Egitto o nell’atto di dilettarsi nell’attività venatoria. Questo tipo d’immagini potrebbero aver avuto unicamente un carattere simbolico imposto dal suo ruolo, nel Nuovo Regno infatti il carro era sempre associato al re, ma non si può escludere che gli oggetti nella tomba siano anche lo specchio della personalità di Tutankhamon e che dunque questo veicolo privilegiato, introdotto non molto tempo prima dagli invasori Hyksos, suscitasse nel piccolo Tut un’irresistibile attrattiva. Un giorno Tut potrebbe essere rimasto coinvolto in un tragico incidente che lasciò il segno sul suo corpo. Non si può escludere che le cose siano potute andare proprio così. Qualche anno fa Bob Brier, specialista di mummie e stimato egittologo, intitolò un suo libro L’omicidio di Tutankhamon (Corbaccio, 1999). Alla fine della lettura, in molti erano convinti della tesi sostenuta dall’autore ma quantunque affascinante a noi sembrava discutibile anzi inverosimile. Ci fu mai un omicidio? Spesso la verità non viene a galla neanche nei processi attuali; figuriamoci per un presunto assassinio di 3.300 anni fa… Il fattore più rilevante era la mancanza di prove di un delitto. A distanza di qualche anno, in un’intervista rilasciataci dallo stesso Brier, s’intravvedevano nelle sue parole i segnali di un ripensamento. Analizzando meglio la faccenda non sembrava più così convinto di ciò che aveva scritto. Ma ora passiamo a qualche presunto esperto che inseriamo nel novero di studiosi che non hanno timore di rendersi ridicoli. Non ci piace fare nomi, ma ecco le parole: «È chiaro dallo stato dei suoi resti che Tut non morì per cause naturali ma dovette essere sottoposto alle più crudeli torture fisiche prima di essere ucciso». Chiarissimo, cristallino, come no. Lo studioso in questione non sapeva che Tutankhamon era stato smembrato da Carter e dai suoi collaboratori i quali non agirono esattamente con rispetto nei confronti del giovane monarca? Beh, ora lo sa perché le prove emerse in proposito dalle analisi della TAC sono inconfutabili. A causa dell’eccessivo utilizzo di resine imbalsamatorie, il corpo del faraone era così saldamente incollato alle bare che Carter e i suoi collaboratori dovettero ricorrere a sistemi drastici. Per staccare la mummia dal sarcofago nel tentativo di recuperare la splendida maschera d’oro, gli amuleti e i gioielli furono utilizzati martello, scalpello e coltelli incandescenti. Il corpo finì per essere smembrato in ben 19 parti, non era così che Tutankhamon voleva ricongiungersi con lo spirito di Osiride secondo il mito a sua volta fatto a pezzi dal fratello Seth e ricomposto dalla moglie Iside. Con il senno di poi possiamo dire che se la scoperta fosse avvenuta quasi un secolo dopo non ci sarebbe stato bisogno di mutilare i resti del faraone, né di usare tecniche invasive per studiarli. Le indagini ad alta tecnologia sono servite a liberare il campo da castelli costruiti sulla sabbia, il caso sulla morte di Tutankhamon è tutt’altro che chiuso, però è stato aperto un altro spiraglio nel mistero.


(preciso che al momento sto solo cercando di mettere a vostra disposizione tutto quanto è stato detto in proposito. Per il mio punto di vista personale.... vi rimando a quando il quadro sarà completo [SM=x822712] )
pizia.
00domenica 2 luglio 2006 18:42
Kiya, il titolo che hai messo mi fa rabbrividire!

Redrider: per quanto le cure siano efficaci, esiste ancora adesso chi muore di setticemia!
Non ostante la medicina abbia fatto passi da gigante, anche fra i più ricchi, famosi ed importanti uomini del mondo, la morte miete ancora vittime, per mezzo di mallattie dalle quali invece dei poveracci si salvano!
Credo che ci siano dei fattori insondabili per cui l'esito di una malattia può essere fatale.

Per quanto riguarda la famosa lettera di Amarna di cui si è parlato qui sopra, ho letto nel libro di Franco Cimmino "Tutankhamon, un faraone adolescente al centro di una questione dinastica", che non è sicuro che l'autrice sia Ankhesenamon e lui stesso esamina le possibilità alternative.

Da parte mia sono propensa a credere che la lettera provenga dalla moglie di Tut, ma non sono ancora convinta che sia stato assassinato, sarei più propensa a credere che Akhenaton e Smenekhkhara siano stati levati di mezzo...
-redrider-
00domenica 2 luglio 2006 23:00
Re:

Scritto da: pizia. 02/07/2006 18.42

Da parte mia sono propensa a credere che la lettera provenga dalla moglie di Tut, ma non sono ancora convinta che sia stato assassinato, sarei più propensa a credere che Akhenaton e Smenekhkhara siano stati levati di mezzo...



Pure io, ma da chi? Da Tut? O da chi voleva eliminare ogni cosa ricordasse Aton? Per cui eliminò anche Tut...giusto?
-Kiya-
00lunedì 3 luglio 2006 00:23
Re:

Scritto da: pizia. 02/07/2006 18.42

Da parte mia sono propensa a credere che la lettera provenga dalla moglie di Tut, ma non sono ancora convinta che sia stato assassinato, sarei più propensa a credere che Akhenaton e Smenekhkhara siano stati levati di mezzo...



Anche io sono propensa a pensarla così, ma non escludo a priori nemmeno che fosse stata scritta da Nefertiti...

non credo alla teoria che la vuole morta prima di Akhenaton.

Credo che si sia ritirata e che gli sia sopravvisuta almeno per 3 anni e vedo in questo il motivo per cui Tut restò per tre anni ad Akhetaton dopo la sua prima incoronazione.

Quale altra ragione si potrebbe addurre? (non è una domanda retorica)
pizia.
00lunedì 3 luglio 2006 12:42
Secondo me Tut fu un sovrano molto "diplomatico", (forse nacque nel mese di Sekhmet anche lui?), immagino diverse tendenze all'interno del consiglio di reggenza, esattamente come in un parlamento moderno, e lui perfettamente in grado di assecondare gli uni e gli altri, di cercare soluzioni senza scontentare nessuno.
Nella complicata dinamica dei giochi politici sullo scorcio della XVIII dinastia, vedo un Akhenaton e un Smenekhkhara estremisti dell'Aton, un Tut e un Ay moderati ma ancora legati alla tradizione più prossima (quella dei loro immediati predecessori), un Horemheb impulsivo e critico verso questi ultimi, una XIX dinastia alle porte, pronta a prendere il potere, veramente distruttiva nei confronti di tutto ciò che non è uniformato alla loro idea, ma sostenuta da una maggioranza che crede in un Egitto faraonico forte, armato e dittatoriale.
Mi domando sempre se la sua vita fosse stata più lunga, cosa avrebbe potuto fare.
Aggiungo su Ankhesenamon che, nell'ipotesi sia lei l'emissaria della famosa lettera, si riferisse ad Horemheb quale servo da non voler sposare, mentre la scelta eventuale di Ay fu una soluzione di comodo presa in seguito al fallimento del piano di matrimonio - alleanza con Hatti, magari sventato proprio da Horemheb.
Mi rendo conto che è impossibile stabilire il carattere di una persona esistita più di tre millenni fa e che queste sono impressioni dettate dalla mia innata ammirazione per Tut...

[SM=x822720]
Messalinaxxx
00lunedì 3 luglio 2006 14:00
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
mi stupisco per la mancanza della cipolla nella cura delle ferite.
e' un coagulante ed antibatterico che usavano spesso perche' ha effetto pressoche' immediato, al quale poi seguiva il trattamento con il miele

[SM=x822712]
Messalinaxxx
00lunedì 3 luglio 2006 14:03
Re:
pare ci sia piu' di una raffigurazione dove Tut cammina col bastone e una gamba e' piegata rispetto all'altra

i bastoni coincidono come versione, e anche io avevo letto della differenza di lunghezza della gamba.

[SM=x822712]
-Kiya-
00lunedì 3 luglio 2006 14:39
Anche io sono propensa a credere che Akhenaton possa essere stato eliminato. Non o se valutare anche l'ipotesi del suicidio a consapevolezza raggiunta che il suo sogno era ormai tramontato.

Io stessa ho un grosso conflitto a riguardo della sua personalità...

ciò che prevale è l'idea di un uomo spinto da un amore immenso, promotore della pace, e, leggendo le parole del suo Inno è questo in effetti che trapela. Credo risiedesse in lui una gran debolezza... forse non era un buon "governante", nel senso che non sapeva imporre le sue idee... forse per questo la presenza di Teye al suo fianco fu così frequente (non prettamente in termini fisici, ma credo che fosse lei a mantenere i rapporti diplomatici finchè fu in vita, a giudicare da ciò che si legge nelle Tavoletta di Amarna, dove il suo nome è spesso citato dai sovrani stranieri)
Ma non riesco nemmeno ad escludere l'ipotesi contraria che lo vede invece un uomo dal polso saldo che tentò di imporre ad ogni costo la sua ideologia... e che fu sopraffatto proprio a causa di questo atteggiamento non gradito da chi era al suo fianco.

Smenkhkhara è senz'altro un'incognita molto più grande. Un'apparizione fugace, ma con un segno tangibile: il rientro a Tebe, dove fece costruire un tempio...

Allora perchè ucciderlo?

Ed ecco giungere sul trono di Akhetaton un bimbo di otto anni... l'ultima risorsa? o il mezzo per portare avanti un progetto già prestabilito? e in un certo senso già avviato da Smenkhkhara? Forse il ritorno a Tebe non fu un'ammissione di sconfitta.
Forse l'errore più grande lo commise Akhenaton, creando la sua città e lasciando Tebe, dopo la morte del padre, nelle mani del clero di Amon, il quale potè probabilmente continuare ad imporsi.

Credo quindi che il rientro della corte a Tebe fu tutt'altro che chinare la testa. E forse il passaggio preventivo a Menfi, dove Tut e consorte passarono qualche tempo, serve a dimostrare ciò. E' probabile che cercarono l'ulteriore appoggio dei sacerdoti di Ra, per completare il disegno di indebolimento del clero di Amon attuato poi con l'editto della Restaurazione.


Questa è una delle ragioni che mi spingono a riflettere sul ritorno di Ra nei nomi della famiglia reale....

è un azzardo lo so, ma secondo voi potrebbe esistere la possibilità che Akhenaton fece tutto quel che fece per amore di Nefertiti, magari vera seguace della religione dell'Aton? e che con il ritiro della stessa abbia fatto alcuni passi indietro?

Messalinaxxx
00lunedì 3 luglio 2006 14:44
Re:

Scritto da: -Kiya- 03/07/2006 14.39

è un azzardo lo so, ma secondo voi potrebbe esistere la possibilità che Akhenaton fece tutto quel che fece per amore di Nefertiti, magari vera seguace della religione dell'Aton? e che con il ritiro della stessa abbia fatto alcuni passi indietro?




secondo me e' possibile.
Akhenaten era pazzo della moglie. la sua sensibilita' lo avrebbe portato a fare qualsiasi cosa per lei.
io non escluderei, come non crederei sia la stessa possibile ragione.

[SM=x822712]
-Kiya-
00martedì 4 luglio 2006 02:04
Aggiungerei, per dovere di chiarezza, che ciò che mi porta a valutare diversamente dall'uomo mite la figura di Akhenaton è dovuto alla riforma politica celata dientro l'elevazione di Aton, ossia il ripristino del controllo sul potere incedente del clero di Amon.
Se davvero Akhenaton seguì in prima persona questo aspetto, doveva essere tutt'altro che un uomo mite...
pizia.
00martedì 4 luglio 2006 10:34
Pensate un po', anche Gesù è considerato da molti un uomo mite, ma possiamo accettare quest'ipotesi?
Capita che dia segni di ira e comunque incarna una personalità carismatica che indica un carattere molto forte e fermo nelle convinzioni, aspetti poco conciliabili con la mitezza!
Da grande teologo e filosofo qual era Akhenaton, e considerando la rivoluzione operata da lui durante il suo regno credo fosse necessario un carattere forte e deciso, determinato nel raggiugimento degli obbiettivi (quello che chiedono ai managr moderni); se poi durante il suo regno l'esercito ha avuto bassa attività immagino fosse una sua precisa scelta, non mollezza o quant'altro...
Ricordiamoci che ha anche fondato una città dal nulla, quanti faraoni sono arrivati a tanto?
Messalinaxxx
00martedì 4 luglio 2006 11:46
Re:

Scritto da: -Kiya- 04/07/2006 2.04
Aggiungerei, per dovere di chiarezza, che ciò che mi porta a valutare diversamente dall'uomo mite la figura di Akhenaton è dovuto alla riforma politica celata dientro l'elevazione di Aton, ossia il ripristino del controllo sul potere incedente del clero di Amon.
Se davvero Akhenaton seguì in prima persona questo aspetto, doveva essere tutt'altro che un uomo mite...



ihihih ne avevamo parlato infatti tempo fa
[SM=x822713]
quando meditai su akhenaten, e' una delle prime cose che ho "sentito"... quella che egli voleva combattere la corruzione del potere centralizzato dei sacerdoti di Amon.
[SM=x822713]
Messalinaxxx
00martedì 4 luglio 2006 11:50
Re:

Scritto da: pizia. 04/07/2006 10.34
Pensate un po', anche Gesù è considerato da molti un uomo mite, ma possiamo accettare quest'ipotesi?
Capita che dia segni di ira e comunque incarna una personalità carismatica che indica un carattere molto forte e fermo nelle convinzioni, aspetti poco conciliabili con la mitezza!
Da grande teologo e filosofo qual era Akhenaton, e considerando la rivoluzione operata da lui durante il suo regno credo fosse necessario un carattere forte e deciso, determinato nel raggiugimento degli obbiettivi (quello che chiedono ai managr moderni); se poi durante il suo regno l'esercito ha avuto bassa attività immagino fosse una sua precisa scelta, non mollezza o quant'altro...
Ricordiamoci che ha anche fondato una città dal nulla, quanti faraoni sono arrivati a tanto?



beh l'essere mite non presuppone l'essere "flaccido" [SM=x822723]
per operare una rivoluzione come quella che ha attuato lui, a torto o ragione a seconda dei punti di vista, ci vuole un enorme paio di palle!
non credo sia del tutto sbagliato il fatto di volersi occupare di questioni interne al paese, piuttosto che all'allargare dei confini o della commercializzazione.
se vogliamo, la rivoluzione industriale e il capitalismo c'erano gia' e lui voleva in un certo senso ripristinare la spiritualita' al centro dell'universo.
che poi abbia accentrato un po' troppo il tutto su se stesso e' un altro paio di maniche pero'...
forse li era un po' la "pecca" del suo operato, ma nel principio non vedo alcuna piega

[SM=x822745]
-Kiya-
00mercoledì 12 luglio 2006 20:57
Re: Re:

Scritto da: Messalinaxxx 04/07/2006 11.50

che poi abbia accentrato un po' troppo il tutto su se stesso e' un altro paio di maniche pero'...
forse li era un po' la "pecca" del suo operato, ma nel principio non vedo alcuna piega

[SM=x822745]



e se invece quello fosse proprio il fulcro del suo operato? se questo atteggiamento fosse un intento ben preciso che il sovrano voleva raggiungere? [SM=x822729] [SM=x822706]
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