Re: Re:
Scritto da: FrancyDafne 07/12/2006 12.54
Come ho già scritto in un altro thread, è senz'altro interessante tutta la vicenda storica, religiosa e culturale di Akhenaton, ma quello che non mi convince è il desiderio di sostituire ciò che c'è con il "nuovo". Mi spiego. Le persone che apportano qualcosa di nuovo dovrebbero mettersi a disposizione delle persone senza però cercare di cancellare quello che c'era prima, giusto o sbagliato che fosse.
Io, personalmente, ciò che più mi ha attratta è stata la cultura politeista che nell'antico Egitto raggiunge veramente il climax. Nella mia anima mediterranea io nel mio personale Pantheon amo varie Divinità di varie culture, di quella egizia quella che più fa leva sui miei desideri, che muove le mie pulsioni più profonde è la Dea Iside. Una Dea umanissima da cui l'iconografia cristiana ha copiato alla grande. E non poteva essere diversamente. Iside, la Dea dai mille nomi, da un certo punto di vista ha assunto il nome di Maria. Amo gli Dei e le Dee al punto che è come esistessero
Quindi capisco la vostra gioia nel vedere in Akhenaton l'alfiere del monoteismo, ma io sono politeista e ne sono felice. E' un problema mio, lo so. E mi empie di orgoglio pensare che fu proprio l'iseo di File l'ultimo baluardo pagano contro la violenza monoteista cristiana impegnata nella completa distruzione di tutto ciò che uscisse dalla sua ortodossia.
Paganitas renovata resurgit (il mio amico Vittorio Fincati)
Cercherò di dire la mia, sottolineando a priori, riferendomi a tutti coloro che si sono pronunciati in questo topic, che non è mia intenzione "bocciare" chi non si schiera a favore dei miei gusti, sarei una pessima Admin se agissi così
ma torniamo a noi e nel farlo cercherò di essere quanto possibile "storica" nelle questioni che vi sottoporrò. Cercherò quindi, io per prima, di non farmi influenzare dalla passione (cosa non facile, questo è indubbio).
La premessa era dovuta. E lo era per sottolineare che non leggerete uno schieramento personale, ma informazioni tratte e riassunte da analisi di studiosi che hanno, chi per un verso chi per l'altro, affrontato l'argomento Akhenaton, tentando di offrire risposte ai grandi quesiti che da sempre accompagnano quella che è una delle personalità più bistrattate dell'intero panorama di sovrani egizi.
Parlare di Akhenaton e farlo in modo coerente e attendibile non è semplice, nemmeno per chi, come la sottoscritta, ha trascorso anni con l'intento di macinare in proposito quanto più fosse possibile. Non lo è per via della moltitudine di informazioni, giuste o sbagliate, che a riguardo si leggono ovunque.
Ma andiamo per ordine.
Rispondo innanzitutto a FrancyDafne, quando afferma che si sente quasi obbligata a trattare l'argomento per via della tendenza del forum:
quello che mi preme dirti, cara Francy (sorry... mi permetto di troncare il tuo nick), è che innanzitutto non devi affatto sentirti obbligata ad accostarti a un argomento se questo non rientra nei tuoi interessi. Preciso, come già detto altrove e in privato, che tuttavia ho piacere a leggere il tuo punto di vista, anche dove contrasta col mio, e sono quindi contenta che tu abbia scelto di rendercene partecipi, proprio perchè mi da modo di vedere la situazione con un'ottica diversa dalla mia, spesso indirizzata in senso preciso proprio a causa delle mie preferenze. Altra cosa che mi preme sottolineare, anche per il rispetto che porto alle passioni altrui è che EgiTToPhiLìa non è improntata esclusivamente all'epoca Amarniana, ma intende porsi a disposizione di chiunque nutra interesse verso tutta l'epoca abbracciata dall'antico Egitto, affrontando qualunque argomento in ogni chiave possibile. Il fatto che poi io sia particolarmente orientata verso un periodo storico preciso, non intende in alcun modo influenzare l'andamento del forum
Tornando in tema, quando mi sono avvicinata all'epoca Amarniana seguendo l'attrazione che questa esercitava su di me, ho commesso anche io una serie di leggerezze. Ora, credo di poter dire, e vi prego di correggermi se pecco di mancata umiltà, di aver raggiunto un livello tale di conoscenza in proposito da permettermi di essere più critica verso quelli che sono gli errori che, come tutti io stessa ho commesso e tutt'ora commetto, specie quando avanzo teorie a riguardo di argomenti che conosco meno di quello in oggetto.
Credo lo si possa sostanzialmente definire un po' come una "forma mentis" dell'egittophilo (l'appassionato) e dell'egittologo (lo studioso): ci si lascia andare sulla scia delle proprie certezze, costruite sulla base di documenti o meno, e si tende a screditare tutto quanto di diverso viene proposto.
Questo, a mio modesto modo di vedere, è l'errore che più frequentemente commettiamo.
Ora vedrò di applicare quanto detto finora, entrando nel vivo dell'argomento del topic:
Akhenaton in realtà non fu un innovatore, non agli esordi almeno. Ciò che fece, in effetti, non si discosta poi molto da ciò che fecero molti suoi predecessori e successori. Salì al trono, scelse una sua divinità principale e spostò la capitale del Regno in un luogo che riteneva più vicino a sè. Questa in soldoni fu l'opera di Akhenaton. Questo ciò che accadde in Egitto ogni qual volta un nuovo re saliva sul trono, specie se si trattava di un re che non veniva associato al trono per discendenza diretta. Akhenaton obbiettivamente non inventò nulla, nulla che non fosse una città ex novo in un sito scelto per ospitarla. Akhenaton adattò quanto già esistente in base alle sue esigenze e alle sue ispirazioni: il dio Aton esisteva già ed era anche divinità molto antica. Il discorso è indubbiamente ampio per essere snocciolato in poche righe, ma non posso nemmeno illustrarvelo a 360°... rischierei di scrivere un libro. Mi limito a darvi spunti, che se vorrete potremo approfondire, affrontandoli un po' per volta e partendo da quanto già qui su forum è stato detto in proposito.
Aggiungo solo questo:
come sapete il problema principale quando ci si avvicina alla storia dell'antico Egitto è la disponibilità di materiale storico atto a chiarire le idee. L'epoca di Amarna è per contro probabilmente l'epoca maggiormente documentata: abbiamo a disposizione i resti di un'intera città, sebbene in un intervallo di tempo relativamente breve (17 anni). Comprenderete quindi che ciò anzichè facilitare le cose, in molti casi le complica. Avere informazioni che coprono un intervallo di 17 anni significa riuscire a stilare un quadro abbastanza preciso di quel momento storico. Per contro siamo carenti di confronti diretti, poichè il sovrapporsi di diversi regni ha in un certo qual modo inquinato le informazioni che riguardano, ad esempio, il periodo Tebano precedente ad Akhenaton. Quest'ultimo è costellato di buchi, di salti e allo stato attuale non ci è dato sapere se in effetti altri sovrani possano aver adottato atteggiamenti in linea con quelli adottati da Akhenaton.
Un esempio che calza a pennello per chiarire le idee è quello della tomba di Tut. Unica tomba reale giunta fino a noi praticamente intatta. Inutile negare l'effetto prodotto da quei tesori inestimabili, naturalmente. Eppure quali informazioni ci hanno dato?.... cosa sappiamo effettivamente di Tutankhamon oggi? Pagine e pagine di reperti registrati a catalogo non sono nemmeno in grado di fornirci dati a riguardo della paternità del re... siamo persino qui a chiederci se fosse usuale o meno l'introduzione di bastoni da passeggio in una tomba reale oppure se questo può invece confermare che il giovane faraone fosse davvero infermo. Tutto questo perchè, anche in questo caso manchiamo di confronti, non essendo stata trovata finora alcun'altra tomba reale nelle medesime condizioni.
Mi rendo conto di essere andata fuori misura con la lunghezza di questo post, quindi per il momento mi fermo qui, riservandomi di proseguire successivamente. Intanto credo di aver fornito sufficienti spunti di discussione