Akhenaton: Pensiero e influenze

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-Kiya-
00giovedì 23 marzo 2006 15:24
La letteratura odierna su Akhenaton è sterminata, forse la più vasta dell'Egittologia, tanto da contare oltre 2000 titoli.
E' quindi ovvio che nelle varie pubblicazioni si trovino i pareri più discordi.
Si leggerà così che Akhenaton fu un genio, un mistico, un pazzo, un fanatico religioso; o che la sua riforma religiosa fu un'eresia, una rivoluzione monoteistica, un folle sogno da megalomane o un meraviglioso tentativo di un idealista dal cuore puro; e ancora, che fu un grande innovatore o che non inventò nulla; che la sua arte fu il trionfo del realismo e della libertà o che fu l'arte meno realista che l'Egitto abbia conosciuto.
Per orientarsi in questo mondo caotico, sarà bene attenersi il più possibile alla concretezza delle prove archeologiche, limitando al minimo indispensabile le interpretazioni e tenendo presente una regola aurea: ogni dato va analizzato, visto, "pensato" nell'ottica della cultura egiziana, e non di quella odierna.
Akhenaton, comunque si vogliano considerare le sue scelte, fu un genio fuori dagli schemi, e le prove archeologiche di ciò sono chiare: i templi dai modelli assolutamente nuovi; l'invenzione dei talatat, che permisero di moltiplicare la velocità di costruzione; la creazione del rilievo a incavo, fatto per essere messo in risalto dalla luce solare; i nuovi criteri artistici, che rivoluzionarono l'iconografia tanto nella scelta dei soggetti che nelle modalità di rappresentazione; tutt queste innovazioni sono realmente dovute alla mente del Re.
Quanto al punto nodale del suo regno, il pensiero religioso, Akhenaton non dichiarò mai di essere il fondatore di una nuova religione; il culto di Aton era nato prima di lui ed era perfettamente integrato nella cultura egizia.
Il faraone ne fece il fulcro della sua opera e ne elaborò la teologia.
Trasformò Aton in un dio unico che si staccava dalle antiche divinità: l'Aton era il disco soalre, manifestazione visibile e concreta di quella che possiamo chiamare "Energia universale" - che egli non omina mai -, energia misteriosa e irraggiungibile dalla mente dell'uomo. Così egli non è più, come i sovrani del passato, re-dio, ma figlio e sacerdote (hem neter, "servo del dio") di Aton, anche se vi sarà nel tempo un'osmosi tra le due figure.
Comunque, i pensieri teologici che qui possono essere solo trattegiati non erano condivisi con il popolo: la teologia di Akhenaton era destinata a lui stesso, libero pensatore che seguiva le sue idee e il suo sogno; e con lui, in quel benefico mondo di amore così ben descritto dall'Inno ad Aton (che tuttavia riprende tratti del passato), erano compresi i familiari e la corte.
La cancellazione del nome di Amon e la chiusura dei templi, non furono dovute al fanatismo del faraone o alla sua volontà di imporre la fede Atonianan, ma furono la logica conseguenza del suo pensiero filosofico che, facendo di Aton l'unica forza creatrice e motrice, rendeva inutili gli altri templi divini. A ciò si aggiungano motivazioni pratiche, quali la possibilità di incamerare le proprietà e i tesori templari, e motivazioni politiche, come la limitazione del Clero di Amon, divenuto troppo ingombrante e un vero ostacolo alle realizzazioni del faraone.
Nel concetto tutto solare della filosofia Atoniana, in cui non c'era posto per la morte e l'oscurità, tutto era vita concreta e realtà.
Manifestazioni di questo pensiero sono l'arte amarniana e l'uso nei testi della lingua parlata in luogo della lingua letteraria.
Un altro principio che dominò il pensiero di Akhenaton era quello della Maat, la Verità-Giustizia, l'Ordine Cosmico, concetto già presente nel passato, ma ora enfatizzato, perchè derivante dall'essenza di Aton.
Dopo la morte del faraone e ancor di più nella dinastia successiva, si volle cancellare ogni traccia di chi aveva abbandonato i sacri canoni e gli dèi del passato.
Ma la libertà di cui godettero artisti, scribi e architetti ha lasciato un segno del Periodo Amarniano nelle opere successive.
-Kiya-
00martedì 4 luglio 2006 02:38
[SM=x822743]
pizia.
00martedì 4 luglio 2006 09:58
Ben detto, visto che l'argomento si presta a speculazioni che esulano dalla realtà dei fatti, è meglio dirlo sempre quando si naviga nel mare delle ipotesi... e se prendo il volo, riportatemi coi piedi per terra!
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