[Islam] Il giorno del sacrificio

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pizia.
00giovedì 25 novembre 2010 17:57
Quest'anno è stato festeggiato il 17 Novembre.
Riporto qui un pezzo tratto dal mio diario di viaggio del 2008, in cui riferivo cosa mi era stato raccontato in proposito.


Per pochi giorni evitiamo una grande festa dell’Islam, forse la più grande, in cui viene ricordato l’episodio, raccontato anche nella Bibbia, in cui Abramo è chiamato dal Signore a sacrificare il suo unico figlio Isacco.

E’ un episodio fondante nella storia del popolo ebraico, non solo riguarda uno dei patriarchi più importanti e il “plantageneta”, ma in particolare spiega quale sia la forza della fede.

Si tratta di una festa mobile, essa viene fissata di anno in anno in Arabia Saudita, in base a calcoli definiti sul calendario lunare, deve cadere circa a 60 giorni dalla fine del Ramadam.

In questa occasione chi può effettua il pellegrinaggio santo alla Mecca, tutti gli altri festeggiano a casa, con un pensiero sempre rivolto al viaggio da fare almeno una volta nella vita, prima possibile.

Tutti si alzano prima dell’alba per compiere la prima preghiera nel tempo giusto.

Poi le famiglie intere vanno alla Moschea ed assistono alla lettura della Parola, seguita dai commenti degli Anziani Sapienti.

Al ritorno a casa con la famiglia riunita si effettua il sacrificio rituale dell’agnello, simboleggiante l’agnello con cui Abramo sostituì all’ultimo momento il figlio Isacco sull’altare, grazie al tempestivo intervento divino.

Non è obbligatorio sacrificare un agnello, ma a seconda delle possibilità della famiglia e del numero di invitati si possono sacrificare vari animali da carne, dalla pecora al manzo, persino il cammello.

Esso viene macellato in casa o comunque privatamente, la sua carne pulita e divisa in tre porzioni.

La prima è destinata alla famiglia e verrà consumata subito, il giorno della festa.

La seconda è per gli amici e verrà consumata durante i 4 giorni seguenti, per la durata dei festeggiamenti.

La terza parte viene donata alle famiglie povere, che non possono permettersi la carne e ce ne sono ancora molte, inoltre si coglie l’occasione per portare qualcosa in più, per fare le elemosine, sempre in rapporto alle proprie possibilità.

In quei giorni le preghiere giornaliere saranno sei, una in più rispetto alle 5 dei giorni ordinari.

E’ davvero una festa molto sentita, in cui viene anche ribadita l’importanza della famiglia come nucleo fondante della società, e la carità, la necessità di provvedere e aiutare i meno fortunati.

Le scuole chiudono per una settimana, da domenica 7 a domenica 14 quest’anno e chi può sta anche a casa dal lavoro.

Analogamente, chi può fra noi, eviti di andare in Egitto o altri paesi arabi in questo periodo, lasciamo che passino la loro festa senza averci tra i piedi, anche se chi lavora con i turisti sarà presente lo stesso, una flessione nella richiesta lavorativa penso sia abbastanza gradita.



Anche quest'anno il nostro soggiorno è terminato qualche giorno prima dell'inizio dei festeggiamenti.
pizia.
00sabato 27 novembre 2010 18:46
Visto che il mio soggiorno si conclude sempre (tre volte su tre) poco tempo prima della festa del Sacrificio, ne approfitto per lasciare anche io qualcosa da portare ai poveri dell'Egitto.

Per il viaggio di andata la mia valigia è sempre piena di roba, anche se il clima caldo non richiede chissà cosa, metto sempre un po' di tutto e la riempio al massimo.
Se è piena rischia meno la rottura in aeroporto...
Inoltre incontro degli amici là, e spesso ne trovo di nuovi ai quali mi piace lasciare un regalino.
Naturalmente metto anche delle magliette in più, delle scatole di penne e matite per i bambini, le camicie a maniche lunghe e i foulards per vestirmi come le egiziane, pantaloni lunghi estivi, ecc., e una parte di tutto ciò va nel bagaglio a mano per ovviare ad un eventuale smarrimento della valigia principale.
Quando compro i souvenirs però, dove li metto?
Semplice, metto i souvenirs in valigia e chiedo ai miei amici egiziani se hanno voglia di portare anche i miei vestiti ai poveri, in questo modo dono sempre una parte delle mie magliette, dei miei pantaloni e delle mie camicie, più tutte le penne e matite che non ho donato personalmente.
A Paolo chiedo di donare anche qualche cappellino, oltre alle magliette...
NEFERNEFERURE
00domenica 28 novembre 2010 09:52
Brava Pizia, hai un cuore grande! [SM=x822748] [SM=x822748] [SM=x822748]













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emilioraffaele
00domenica 28 novembre 2010 11:20
Io sono sempre convinto che la "diversità" tra popoli, è Cultura pura.
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