"Igiene e bellezza nell'Antico Egitto" di Edda Bresciani, Alessandro Meneghini e altri

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-Kiya-
00domenica 25 marzo 2012 03:11






Titolo: Igiene e bellezza nell'antico Egitto
Autori: E.Bresciani, M.C.Guidotti, A.Menghini , F.Silvano
Anno: 2005
Pagine: 183
Editore: Aboca Museum
Prezzo e disponibilità: Verifica

ISBN: (non rilevato)
Note: Illustrazioni a colori e in b/n; volume di grande formato.



Igiene e bellezza nell'antico Egitto




In sintesi

Catalogo della Mostra omonima, dall'indubbio fascino, che ha inteso approfondire alcuni aspetti peculiari della vita quotidiana degli Egizi.

La sua realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione tra "Aboca Museum" di Sansepolcro e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, con il patrocinio del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, sezione Egizia, del Museo dell'Agricoltura dell'Antico Egitto del Cairo e del Museo Egizio dell'Agricoltura sempre del Cairo.
Il progetto scientifico della mostra è stato curato da Maria Cristina Guidotti, direttrice della sezione egizia del Museo Archeologico di Firenze, Alessandro Meneghini e Rita Paggiotti, di "Aboca Museum", e Flora Silvano, dell'Università degli Studi di Pisa.

L'ambizioso obiettivo del catalogo, come della mostra, è di mostrare le raffinate pratiche, gli utensili e i cosmetici che gli antichi Egizi utilizzavano nella cura del proprio corpo, che presenta aspetti quasi rituali.
Le pratiche igieniche e cosmetiche erano vissute in un contesto di scienza, religione e magia, sentite come indispensabili per il raggiungimento della perfezione estetica.

Attraverso decine di immagini di grande effetto i lettori possono scoprire aspetti poco noti della cultura degli antichi Egizi, sempre alla ricerca della conoscenza e della bellezza assoluta.
I reperti mostrati ci parlano di una tensione alla perfezione anche nella cura giornaliera del proprio corpo, nella ricerca continua della bellezza, nell'applicazione di rimedi volti a migliorare lo stato di salute e l'aspetto esteriore.

Le belle immagini dei reperti, provenienti dalla sezione egizia del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, (tra cui specchi, vasetti per kohl, tavolozze e strumenti per cosmesi, mortai, stele, amuleti, maschere per sarcofagi), vengono mostrate nel corso della trattazione in un ordine che rispecchia l'articolazione della mostra, secondo sezioni in ognuna delle quali viene approfondito un aspetto particolare delle cure destinate al corpo.

Così nella prima sezione si discorre della produzione e dell'utilizzo dei profumi; nella seconda della cura della pelle e dei capelli; nella terza della vera e propria "arte" della cosmesi, con particolare attenzione ai trattamenti destinati agli occhi.
La cura del corpo veniva estesa pure ai corpi dei defunti, e non poteva mancare, dunque, in questo volume una parte dedicata ai rituali legati a questo particolare momento, con i trattamenti applicati al corpo dopo la morte.

Attraverso le esaurienti pagine di presentazione premesse a ciascuna sezione e le schede seguenti, contenenti le immagini dei reperti in mostra, il lettore è guidato alla scoperta delle materie prime usate, delle pratiche per la fabbricazione e per l'uso dei prodotti e delle implicazioni sociali che accompagnavano la cosmesi antica.

"Aboca Museum" ha inoltre condotto un'indagine scientifica rigorosa e approfondita, guidata da studiosi e ricercatori, che ha permesso di riprodurre nei suoi laboratori di Ricerca e Sviluppo, sulla base di testi egizi quali il papiro "Ebers", pomate, unguenti ed olii ad uso cosmetico usati nell'antico Egitto.
Con lo scorrere della lettura pare quasi di sentire l'atmosfera intensa di profumi ed essenze emanate dalle erbe e dalle droghe utilizzate per formulare i cosmetici e i trucchi che i faraoni utilizzavano per esaltare la loro maestosità e la loro bellezza, svelando la grande raffinatezza di uno dei più grandi popoli del Mediterraneo.

I profumi, utilizzati inizialmente solo in occasione di cerimonie religiose, si diffusero poi sia alle classi sociali elevate che a tutto il resto della popolazione.
La passione degli Egizi per i profumi, oltre che presente nei testi geroglifici, ha lasciato tracce di fragranze in alcune tombe illustri come quella del celebre faraone Tutankhamon.
Una delle essenze aromatiche più preziose e ricercate nell'Antico Egitto, utilizzato anche come induttore di sonno, era il "Kuphy", che veniva bruciato affinché il suo profumo arrivasse in cielo come offerta sacra agli dei.

Si diceva che il suo aroma “ soave e salubre purificasse l'aria, il corpo e sciogliesse le tristezze e la tensione delle preoccupazioni quotidiane ”.
Dato che la distillazione alcoolica delle essenze era ancora sconosciuta all'epoca, il "kuphy" si otteneva macerando erbe, fiori e bacche nell'olio finché queste non avevano ceduto il loro profumo.
Uno dei primi a svelare e tramandare i segreti del "Kuphy" fu il filosofo greco Plutarco (I sec. d.C.) durante uno dei suoi soggiorni di studio in Egitto.

Le immagini mostrano reperti di inestimabile valore storico-antropologico, utili per approfondire la conoscenza della civiltà egizia, che tanto continua ad affascinarci sia dal punto di vista storico-scientifico che sotto l'aspetto socio-antropologico.
Unguentari, contenitori di creme, statuette, pettini e spilloni per acconciature, steli e amuleti danno infatti la possibilità di ricostruire i modi e le abitudini con cui venivano curate la bellezza e l'igiene, in un contesto culturale permeato di scienza, religione, magia, amalgamate in un sapere complesso.

Tra le molte immagini, sono di particolare interesse quelle del sarcofago del sacerdote Khonsumes (Museo Archeologico Nazionale di Firenze), del calco del famosissimo busto di Nefertiti (Museo Archeologico Nazionale di Berlino), e delle maschere funerarie, tutte testimonianze dell'importanza che gli Egizi conferivano alla cura del corpo anche dopo la morte, considerata come il passaggio ad una nuova vita in cui corpo e anima si ricongiungerebbero.

Il ricco apparato iconografico a colori di ottima qualità e la struttura elegante del volume sono arricchiti da una documentazione in b/n che riproduce raffigurazioni presenti sulle superfici di elementi architettonici di tombe e su oggetti diversi inerenti al tema della trattazione.

Nelle schede descrittive, di ogni reperto vengono fornite le informazioni dettagliate circa la sua denominazione esatta, il luogo di conservazione con il relativo numero d'inventario, il materiale in cui è realizzato, le dimensioni, la datazione e la provenienza e l'acquisizione; viene in seguito offerta una descrizione dell'oggetto ed una bibliografia di riferimento. Nella pagina a fronte ne viene poi presentata un'immagine, sempre di grande efficacia.

Di particolare interesse è l'ultima parte del volume, dedicata alla cura del corpo e ai rimedi naturali nell'antico Egitto, che affronta le tematiche indicate in un'ottica interdisciplinare di ampio respiro, spaziando dalle caratteristiche del territorio egiziano alle tecniche di coltivazione. Scopriamo che le applicazioni erano variegate e che attingevano da diversi campi del sapere: dalle scienze matematiche alla chimica, all'astrologia, dalla geometria alla medicina, dalle tecniche ingegneristiche alla botanica.
Tutto il capitolo è completato da un importante e significativo corredo iconografico a colori.
-Kiya-
00domenica 25 marzo 2012 03:12
Indice



"Il fascino dell'Immortalità", Valentino Mercati
"Essenze e profumi nell'Egitto faraonico", Flora Silvano
- I profumi
- Schede
"Il senso della bellezza nell'antico Egitto", Edda Bresciani
- La pelle
- Schede
- I capelli
- Schede
"Nefertum e Seshat, divinità legate alla bellezza", Maria Cristina Guidotti
- Gli occhi e il trucco
- Schede
"La cura del corpo e i rimedi naturali nell'antico Egitto", Alessandro Menghini

Apparati
Abbreviazioni
Bibliografia generale

Hatshepsut76
00domenica 25 marzo 2012 08:30
Ho acquistato anni fa questo volume, in occasione di una mostra sull'argomento tenutasi a Siena.
Dubhe_Aivlis
00domenica 25 marzo 2012 21:13
Uuh, mi piace! Mi sa che lo prendo... :D
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